NASCAR | Weekly News – #20

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Novembre 2021 - 09:00
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Test Next Gen, i format del Busch Clash e delle qualifiche del 2022, notizie minori di mercato hanno animato le prime settimane della off-season della Nascar


Cup Series

La notizia più importante di questa prima fase di off-season della Nascar è stata sicuramente l’atteso format per prove libere e qualifiche nel 2022. Era ormai certo un ritorno di entrambe, anche se era ormai chiaro che un ritorno al pre-pandemia era impossibile, dunque le libere sarebbero state in forma ridotta. A parte qualche raro evento sarà proprio così e nella maggioranza dei casi la sessione sarà praticamente solo uno shakedown.

Il fatto più importante tuttavia (a meno di eventuali utilizzi per cancellazione delle prove ufficiali per la pioggia non ancora resi noti) è l’addio all’algoritmo utilizzato negli ultimi 18 mesi. Per quanto riguarda la Cup Series, la Nascar ha riassunto le varie tipologie in quattro casi che comunque occuperanno in totale una durata di circa 2 ore:

Nascar libere qualifiche Cup 2022

Qualche giorno prima dell’annuncio del format delle qualifiche era arrivato anche quello del rinnovato Busch Clash che si terrà al LA Coliseum il 6 febbraio. Non si saranno criteri di selezione come negli anno scorsi, bensì una tradizionale gara su uno short track o un dirt track. I 40 iscritti faranno una breve sessione di libere e poi si qualificheranno. Il risultato delle qualifiche determinerà le griglie di partenza delle quattro batterie.

Da queste heat da 25 giri si qualificheranno direttamente per il Busch Clash i primi quattro per un totale di 16 vetture, i restanti 24 verranno divisi in due ripescaggi da 50 giri dai quali si qualificheranno i primi tre per un totale – dunque – di 22 auto in griglia. Infine, ci sarà una 23esima auto qualificatasi per il Busch Clash da 150 giri e sarà il migliore nella classifica piloti 2021 non ancora avanzato attraversi i vari turni.


A Charlotte si è tenuta lungo quattro giorni un’altra sessione comunitaria di test per la Next Gen. Il primo giorno sessione ridotta con una vettura per costruttore con l’obiettivo di approvare le modifiche allo sterzo che nelle prove sul Roval avevano dato problemi ad alta velocità. Poi la due giorni vera e propria con una ventina di vetture, il nuovo sterzo e anche le prese d’aria su parabrezza e lunotto ed infine il nuovo scarico corto, il tutto per ridurre i problemi di surriscaldamento nell’abitacolo testati sul Roval ed approvati fin da subito.

Il primo giorno (lungo ben 11 ore) ha due soli problemi, il primo è l’incidente di Austin Dillon dopo nemmeno 20′ che finisce a muro in curva2 per aver preso – pare – una chiazza leggermente umida in una mattinata fredda, il secondo è l’eccessiva resistenza aerodinamica – paragonabile a circa 30 CV in meno – delle prese d’aria che toglie velocità alle vetture.

Per il secondo giorno, così, si decide di provare, oltre ai primi pit stop con il monodado a cui partecipano solo pochissimi team, con uno spoiler posteriore da 7″ e non da 8″. Lo SHR vola (i tempi ovviamente sono per nulla indicativi), ma le indiscrezioni dicono che abbia provato anche con uno tapered spacer più ridotto perché la Nascar ha voluto testare una configurazione decisamente più potente, oltre i 600 CV.


Una settimana dopo il test di Charlotte la Nascar ha modificato il calendario futuro delle sessioni di prove. A dicembre anziché andare il 14-15 a Phoenix si resterà a Charlotte e le date assegnate sono quelle del 15 e del 17 con una pausa in mezzo per permettere l’analisi dei dati. Il 25-26 gennaio si andrà a Phoenix e non più a Las Vegas. Ancora da decidere infine le date dei test a Daytona e sullo sterrato con Stewart Friesen al volante.


Come ampiamente prevedibile e già riportato nell’aggiornamento sul mercato invernale, l’approdo di Brad Keselowski ha portato un aggiornamento del nome del team di cui ora è co-owner. Il Roush Fenway Racing ora è diventato dunque Roush Fenway Keselowski Racing, in breve RFK Racing, con annesso aggiornamento del logo della squadra.


Noah Gragson ci proverà un’altra volta: Dopo la DNQ del 2021 causa incidente nei Duel, Gragson tenterà ancora una volta la qualificazione per la Daytona 500 sempre con la #62 – senza charter – del Beard Motorsports.


Notizie relative ai crew chief: Ben Beshore, CC di Kyle Busch, salterà il Busch Clash perché la vettura #18 ha concluso la gara di Phoenix senza due dei 20 bulloni che fissano le ruote alla vetture; la penalità è molto ironica perché il Busch Clash segnerà il debutto della Next Gen e delle ruote monodado, quindi Beshore sarà l’ultimo crew chief “vittima” di questo tipo di penalità in Cup Series.

Brian Wilson, già CC di Austin Cindric in Xfinity Series, sarà a capo del muretto della #21 del Wood Brothers Racing guidata da Harrison Burton. Dave Elenz, ex CC di Noah Gragson in Xfinity Series sarà il nuovo CC di Erik Jones sulla #43 del RPM; lascia dunque il team Jerry Baxter che ricoprirà lo stesso ruolo nella Truck Series per Tanner Gray. Al 23XI Racing, infine, sono stati assegnati i ruoli: Bootie Barker rimarrà il CC di Bubba Wallace mentre Billy Scott guiderà Kurt Busch ed i due si ricongiungeranno dopo aver lavorato insieme già nel 2018.


Kyle Larson fra qualche giorno sarà in vacanza ad Abu Dhabi e sarà presente, nelle sue intenzione come normale tifoso ma è scontato che qualcuno lo inviterà in un box, al GP conclusivo della stagione della F1. Larson, inoltre, ha detto che se qualche squadra avesse espresso l’intenzione di schierarlo per i test dei giorni seguenti si sarebbe portato dietro anche tuta e casco per il desidero di provare anche una vettura di F1.

Carl Long, team owner del MBM Motorsports, ha annunciato che di ritorno da Phoenix lui ed otto componenti del team, incluso il pilota David Starr, sono risultati positivi al Covid. A tutti loro gli auguri di pronta guarigione.

Si è spento all’età di 80 anni Delma Cowart, storico pilota degli anni ’80 e ’90 amatissimo dai tifosi per il suo stile di vita e non per i risultati, infatti in 17 anni sono più le DNQ (61) che le gare disputate (21) in Cup Series, quasi sempre al volante della storica vettura #0. Cowart passerà alla storia per la frase “Non ho mai vinto una gara, ma non mi sono mai perso un party.”

Xfinity Series

Ovviamente anche per la Xfinity Series la Nascar ha comunicato il format di libere e qualifiche sul modello – semplificato – della Cup Series dato che non ci sarà la suddivisione in gruppi sugli ovali:

Nascar libere qualifiche Xfinity 2022

La seconda notizia più importante della categoria cadetta è sicuramente la decisione della Nascar che riguarda Mike Harmon ed il suo team e poi Ceasar Bacarella. Per Harmon i giri si pista a Rockingham su una vecchia Dodge per un evento, pare di beneficienza, non sono piaciuti alla Nascar stessa che, come noto a tutti, ha vietato da parecchi anni qualunque sessione di test al di fuori di quelle organizzate dalla Nascar stessa.

Per Harmon ed il suo team, che hanno presentato ricorso, sono stati comminati 50’000$ di multa e 75 punti di penalità; Mike e la vettura #74, dunque, inizieranno il 2022 da quota -75. Ceasar Bacarella, pilota ed ora co-owner con Tommy Joe Martins del neonato Alpha Prime Racing, è scattata la sospensione per violazione delle norme antidoping. Bacarella si è assunto le sue responsabilità adducendo la positività ad un prodotto utile allo sviluppo della massa muscolare.


Jeffrey Earnhardt, nipote di Dale Jr., ha annunciato che lascerà il JD Motorsports dopo due stagioni nel team. Stesso tipo di comunicato per Josh Williams che ha reso noto che non ritornerà al DGM Racing dopo quattro anni insieme. Buone notizie invece per Jeremy Clements: il pilota e team owner qualificatosi per i playoff nel 2017 e nel 2021, ha annunciato di avere già sponsorizzazioni per tutte e 33 le gare della prossima stagione.


Tornando all’Alpha Prime Racing, si va componendo la lista dei piloti che si divideranno la vettura #44. Oltre ai titolari Bacarella (quattro gare al ritorno dalla sospensione) e Martins, si alterneranno anche Ryan Ellis (almeno cinque gare), Andy Lally (specialista degli stradali, sei gare) ed il debuttante Rajah Caruth (tre gare).

Joey Gase con una mossa a sorpresa passa al JGR! Il titolo da clickbait però in questo caso è da applaudire dato che Gase si è messo in proprio ed ha fondato il Joey Gase Racing, appunto JGR. La vettura avrà il #35.

Truck Series

In conclusione, il format per libere e qualifiche dei pick-up sarà la fotocopia di quello della Xfinity Series con l’aggiunta di quello della Cup Series per gli sterrati di Bristol e Knoxville:

Nascar libere qualifiche Truck 2022

Lo Spire Motorsports ha annunciato che nel 2022 si espanderà anche nella Truck Series. La vettura, ancora senza numero né soprattutto pilota, sarà gestita da Mike Greci (ex general manager dell’Hattori Racing) e Kevin “Bono” Mannion, già crew chief in Cup (con la #1 del DEI guidata da Martin Truex Jr. e poi al team Ganassi con McMurray), Xfinity (due volte campione proprio con Truex) e Truck Series (KBM, DGR-Crosley e GMS).

Altre notizie

La notizia “ai piani alti” dell’inverno è sicuramente quella dell’acquisto da parte di SMI, la società della famiglia Smith che gestisce gli ovali di Atlanta, Bristol, Charlotte, Kentucky, Las Vegas, New Hampshire, North Wilkesboro, Sonoma e Texas, della Dover Motorsports, società che deteneva il controllo degli ovali di Dover e Nashville.

Non è chiaro a quali conseguenze in calendario porterà questa acquisizione, tuttavia la conseguenza più evidente è che all’infuori del duopolio SMI-ISC (della famiglia France, ovvero la Nascar stessa) le uniche piste “indipendenti” in calendario rimangono Indianapolis, Pocono ed i debuttanti Road America e WWT (ex Gateway) Motorsports Park.


Rimanendo a Gateway sono iniziati i lavori in vista del debutto della Cup Series a St.Louis nel 2022. Il piano da 40 milioni di dollari, in più fasi fino al 2025, prevede il miglioramento dei servizi ai tifosi nell’infield e in tribuna, più posti campeggio e il miglioramento della rete elettrica, anche alla luce del blackout durante la corsa della Truck Series di quest’anno.

Il “recovery plan” approvato da Joe Biden ha portato contributi aggiuntivi per le infrastrutture ai 50 stati americani. La North Carolina nel suo bilancio ha approvato investimenti anche per i suoi ovali, nel dettaglio 13 milioni di dollari per Charlotte, 9 per Richmond, e – soprattutto – ben 18 per North Wilkesboro, chiusa praticamente ai battenti 25 anni fa e da allora quasi abbandonata. Per l’ovale storico, in calendario per la Cup Series fin dalla sua fondazione nel 1949 fino al 1996, sono subito iniziati i lavori da parte dei proprietari di SMI con la demolizione delle strutture pericolanti e l’inizio dell’ennesimo tentativo di rilancio dello short track amato dai tifosi.


Il presidente di DC Solar Jeffrey Carpoff è stato condannato a 30 anni di prigione nella truffa, un colossale schema Ponzi da un miliardo di dollari, di cui sono rimaste vittima anche Nascar e Chip Ganassi Racing.


Mancano ormai poco più di 40 giorni all’edizione 2022 del Chili Bowl. Non è stata ancora resa nota la prima versione dell’entry list ma è già stato comunicato che il primo iscritto è Alex Bowman. Nel frattempo gli organizzatori hanno reso noto che non sarà più obbligatorio avere 16 anni di età per partecipare all’evento, tuttavia i piloti al di sotto di tale limite dovranno essere approvati individualmente da una commissione per essere ammessi.

La gara clou del prossimo weekend sarà lo Snowball Derby. Fra gli iscritti anche Erik Jones, Ryan Preece e Ty Majeski, campione in carica e recente vincitore anche della prestigiosa della South Carolina 400.

Chase Elliott ha iniziato l’off-season imitando i suoi colleghi. Al Merced Speedway in California Chase ha seguito Kyle Larson nell’avventura sui dirt track, Elliott ha chiuso senza infamia né lode mentre Kyle ha ottenuto due successi nelle categorie minori dopo che nelle World of Outlaws si era reso anche protagonista di un incidente con flip; Elliott poi nelle prossime settimane imiterà Kyle Busch che a Phoenix è arrivato quarto al debutto nel Nitro Rallycross.


Immagini: media.nascar.com

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