Dopo quasi tre giorni di attesa, la NASCAR ha deciso di lasciare la vittoria di Richmond ad Austin Dillon, ma di togliere tutti i benefit annessi compresa la qualificazione ai playoff. 25 punti in meno in classifica, tre gare di squalifica per lo spotter. Multa di 50k$ per Joey Logano. RCR presenterà appello
Ci sono volute quasi 70 ore per prendere una decisione, ma alla fine il collegio giudicante della NASCAR con portavoce Elton Sawyer, Senior Vice President of Competition, è giunto ad una sintesi sul convulso e discusso finale di gara della “Cook Out 400” a Richmond che aveva visto Austin Dillon tagliare il traguardo per primo dopo essersi (o avere, a seconda dei punti di vista) toccato con (o eliminato) Joey Logano prima e Denny Hamlin dopo. I due piloti si erano subito lamentati delle manovre molto aggressive del pilota del Richard Childress Racing ed i team radio, emersi immediatamente, avevano messo in cattiva luce quanto fatto dal pilota e dal team.
Come detto ci sono voluti quasi tre giorni, ma alla fine la NASCAR ha deciso che quanto avvenuto in pista era effettivamente oltre quanto consentito dal regolamento e quindi, avendo violato la norma 10.1.A, in base agli articoli 4.4.B, 4.4.D e 12.3.2.1.b del codice sportivo, ad Austin Dillon (e al suo team) è stata comminata una serie di penalità:
- La vittoria a livello statistico rimane così come i punti ottenuti, ma non può essere utilizzata per la qualificazione ai playoff, né per il titolo piloti, né per il titolo a squadre;
- Ad Austin Dillon e il team #3 nei rispettivi campionati sono stati decurtati 25 punti;
- Lo spotter Brandon Benesch è stato sospeso per le prossime tre gare.
Andando in ordine, l’articolo 10.1 è titolato genericamente “procedure generali” e al comma A si legge: “Se la NASCAR nota o ad essa viene fatto notare un atto o un’omissione commessa da un membro NASCAR che costituisce una violazione del regolamento NASCAR o che è dannoso per (la concezione de, nda) lo stock car racing oppure della NASCAR e se la NASCAR determina che questo atto od omissione sono sufficienti per garantire l’applicazione di una penalità, gli ufficiali di gara devono riportare la violazione al Series Managing Director e/o Senior Vice President of Competition appena possibile. Le azioni dannose per la NASCAR sono una decisione soggettiva da parte dalla NASCAR e include in parte le azioni dei membri che si riflettono sullo sport nel suo insieme e sugli altri Membri NASCAR.” Dunque l’articolo 10.1.A è davvero solo un articolo procedurale che permette l’avvio di indagini in caso di comportamenti ritenuti non conformi.
L’articolo 4.4 riguarda le possibili penalità applicabili in caso di violazioni del codice di condotta dei membri NASCAR. Due i commi citati, la B e la D. Eccoli presentati in forma completa:
4.4.B: “Le azioni dei membri che possono portare ad una penalizzazione di 25-50 punti nella classifica piloti e/o team e/o una multa di 50’000-100’000$ sono le seguenti. Le violazioni possono portare anche alla sospensione per una o più gare, sospensioni a tempo indeterminato o revoca della licenza:
- Confronto fisico con un commissario NASCAR, membro dei media, tifosi, ecc.;
- Tentativo di manipolare il risultato di una corsa o del campionato;
- Danneggiamento intenzionale di una vettura in pit lane;
- Tamponare o mandare in testacoda un’altra vettura, anche se questa non sia stata eliminata dalla competizione;
- Qualunque azione che comprometta la sicurezza dell’evento oppure creato una situazione che abbia posto un grave pericolo alla sicurezza di piloti, commissari, spettatori o altri.”
4.4.D: “Le azioni dei membri che possono portare ad una multa e/o una squalifica o la revoca della licenza:
- Azioni da pare di membri dannose per lo stock car racing oppure della NASCAR;
- Dichiarazioni e/o comunicazioni pubbliche (incluse quelle sui social) che sminuiscono, criticano, ridicolizzano oppure denigrano un’altra persona in base alla razza, colore, credo, nazionalità, genere, sessualità, stato civile, religione, età o condizione di handicap di una persona;
- Confronto fisico e violento con altri membri NASCAR oppure altre manifestazioni violente come minacce significative, abusi o altri pericoli;
- Violazioni multiple del codice di condotta;
- Vendita di credenziali NASCAR come pass VIP, pass per lavoratori; ecc.;
- Incriminazione o condanna penale per reati come violenza domestica, traffici illeciti, aggressioni oppure altre condanne da autorità penali o civili per le quali la NASCAR ritiene giusto intervenire […];
- Violazioni delle norme sulle scommesse.”
In chiusura la regola 12.3.2.1.b che è una norma che fa parte del capitolo riguardante i requisiti di idoneità/eleggibilità per i playoff e recita così: “I (risultati, nda) finali di gara non devono essere gravati da violazioni del regolamento NASCAR o altre azioni dannose per (la concezione de, nda) lo stock car racing oppure della NASCAR e questo è determinato alla sola discrezione della NASCAR stessa.”
Una serie di regole abbastanza generiche dunque e che fanno riferimento al giudizio della NASCAR nel valutare le azioni avvenute in pista da piloti (ma non solo), sia dal punto di vista tecnico ma anche sportivo. Nel caso di Austin Dillon, dunque e secondo anche le parole stesse di Elton Sawyer nel comunicato e poi ai giornalisti, non è stata punita una manovra specifica effettuata su Logano o su Hamlin, ma tutto quanto successo da curva3 fino al traguardo.
“Guardando a tutti i dati – ha proseguito poi Sawyer – siamo giunti alla conclusione che un limite era stato superato. Il nostro sport è stato basato per molti, molti anni, anzi da sempre sul buon correre in maniera dura. I contatti sono stati sempre accettati. Ma, in questo caso, secondo il nostro giudizio si è andati oltre.”
E sicuramente nella decisione ha influito il comportamento dello spotter Brandon Benesch che, malgrado Richard Childress negasse l’evidenza in conferenza stampa, fra il contatto con la #22 e quello con la #11 abbia detto via radio al proprio pilota “Wreck him! Wreck him!” (“Tamponalo, tamponalo!”), frase ripetuta anche nel comunicato della penalità, al punto che Benesch è stato squalificato per ben tre gare sempre per gli stessi articoli.
Infine, anche la telemetria dell’ultimo giro, specialmente se confrontata con quello precedente, lasciava adito a pochi dubbi su alcune manovre commesse da Dillon, sia per la disperazione, sia per la volontà.
Nella successiva conferenza stampa Elton Sawyer ha risposto alle domande dei giornalisti su alcuni dettagli sul perché certe decisioni siano state prese e altre no. Questa la sintesi:
- Non è stato ritenuto di togliere la vittoria ad Austin Dillon in quanto le altre penalità sono state trovare sufficienti e perché non si è ritenuto che il regolamento attualmente in vigore lo avrebbe permesso;
- L’hook su Denny Hamlin non è stato ritenuto da squalifica come successo negli anni scorsi con Chase Elliott e Bubba Wallace perché quelle manovre erano avvenute su degli speedway e non uno short track e dunque erano state manovre più pericolose di quella di domenica;
- La NASCAR si scusa per la lunghezza nel prendere una decisione, ma si è preferito fare le cose per bene piuttosto che in fretta.
In chiusura di serata, ovviamente, è arrivato il comunicato social del Richard Childress Racing in cui si dice che: “Il RCR è molto deluso riguardo la penalità comminata dalla NASCAR. Non siamo d’accordo con la decisione presa e per questo abbiamo intenzione di presentare appello.” dunque la questione, come prevedibile, non è ancora chiusa. Immediata la reazione di Hamlin a questo tweet in cui ha scritto: “Non così delusi come lo sono stato io in curva4.”
Il bollettino delle penalità, tuttavia, non è finito qua. Come ampiamente prevedibile è stata comminata una multa di 50’000$ a Joey Logano per il comportamento pericoloso tenuto in pit lane al termine del giro di rientro quando, furente per quando successo, aveva sgasato vicino allo stallo del team #3 vicino a membri del team e persone con pass creando una situazione che avrebbe potuto provocare dei danni fisici. La multa è in linea con i casi precedenti delle recenti stagioni. Logano e il team hanno già confermato che non presenteranno appello.
In attesa dell’esito dell’appello, dunque, Austin Dillon esce dalla griglia playoff e precipita nuovamente al 31° posto in classifica generale. La lotta per gli ultimi posti alla seconda fase della stagione si fa molto intensa dato che a tre gare dal taglio Buescher e Chastain sono alla pari proprio al 16° posto con Chris virtualmente qualificato e Ross eliminato. Wallace è a +3 mentre Gibbs è a +18. Decisamente più staccato Briscoe a -99.

La NASCAR Cup Series torna in pista questo weekend in Michigan. La gara prenderà il via domenica sera alle 21:00 con diretta, come sempre, su Mola.
Immagine: Media NASCAR
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