NASCAR | Un anno di NASCAR 2025

Di: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 31 Dicembre 2025 - 14:00
Tempo di lettura: 17 minuti
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NASCAR | Un anno di NASCAR 2025

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Il riassunto della stagione 2025 guardando a tutte le categorie organizzate dalla NASCAR e premiate in occasione delle cerimonie di Phoenix e Charlotte lo scorso mese


La NASCAR non vuol dire solo Cup Series e nemmeno Xfinity e Truck Series. La NASCAR è un mondo che comprende tante categorie, non soltanto negli USA ma anche in giro per il mondo. In questo articolo troverete un breve riassunto di quanto successo in tutta la NASCAR nel 2025, dando il giusto spazio ed il giusto onore a tanti campioni e tante storie che per mancanza di tempo non sono state raccontate in questi mesi su P300.

NASCAR Cup Series

Mentre sto scrivendo queste parole, Kyle Larson è in volo da Perth, Australia dove ha vinto l’High Limit International a Tulsa, Oklahoma dove parteciperà fra pochissime ore al Tulsa Shootout nella categoria Winged Outlaw facendo compagnia al figlio Owen (Restricted A-Class, A-Class, Stock Non-Wing) e alla figlia Audrey (Junior Sprint). In sintesi, l’ormai classico nuovo anno in famiglia Larson. Con buona pace della moglie Katelyn Sweet.

Di sicuro il titolo del 2025, il secondo in carriera in Cup Series, non è stato dominante come quello del 2021 (10 vittorie), tuttavia a Larson sono bastati tre successi (nessuno da maggio in poi), 15 top5 e 22 top10. Certamente la prestazione sottotono, e ancora con interferenze meteo, del Double Duty lo ha condizionato per tutta l’estate, ma Kyle ha disputato dei playoff di altissimo livello, sempre sotto il radar, come quelli di Bell che, tuttavia, non è arrivato a Phoenix.

La storia ricorderà sì di Kyle Larson campione con questo format a eliminazione senza un singolo giro in testa nel gran finale, meno si ricorderà della #5 che a meno di 100 giri dalla fine sembrava spacciata dopo una foratura che aveva fatto perdere un giro al pilota Hendrick, tutti avranno fisso in mente il ricordo di Denny Hamlin letteralmente a un minuto dal vincere l’agognato primo titolo in carriera dopo 20 anni di attesa. Poi però sono arrivati la foratura di Byron, la caution, la sosta, l’errore strategico al muretto #11, l’overtime e la beffa per Hamlin. Dunque, sarà sempre un ricordo doppio per molti questo 2025.

La stagione 2026 della NASCAR Cup Series inizierà, non si sa ancora con quale format, il 1° febbraio con il Clash al Bowman Gray Stadium per concludersi, dopo 36 gare, i Duel di Daytona e l’All-Star Race, sull’ovale di Homestead-Miami (finalmente) il prossimo 8 novembre. Ma per Larson (e non solo) si inizia già in queste ore a Tulsa, prima con lo Shootout e poi con il Chili Bowl.

NASCAR Xfinity Series

In questo capitolo di sarebbe dovuto parlare di Connor Zilisch, delle sue 10 vittorie, della sua clamorosa esplosione fra alti e bassi (leggasi infortuni) nella prima stagione a tempo pieno in NASCAR… e invece si deve parlare della stagione che probabilmente ha segnato la vera fine del sistema playoff a eliminazione, molto più di quanto successo in Cup Series (bisogna ricordare che senza questo format Hamlin non sarebbe arrivato a contendere il titolo a Phoenix, tuttavia con i se e con i ma non si scrive la storia).

La puzza di bruciato c’era in Arizona e, dopo aver tirato un sospiro di sollievo la notte precedente con la Truck Series, tutto è saltato con la Xfinity Series e, ancora più incredibilmente, Zilisch non ha perso gara e titolo come da pronostico dal compagno di squadra e campione in carica Justin Allgaier (naufragato sul più bello), bensì dal migliore amico Jesse Love, il quale ha portato a casa a sorpresa la coppa più importante dopo il successo in apertura a Daytona, salvando anche il RCR da una stagione molto deludente come velocità espressa su tutte le altre piste.

Fosse stata una stagione “normale” come quelle precedenti, forse non si sarebbe nemmeno potuto dire che Jesse Love con due vittorie, nove top5 e ben 22 top10 abbia demeritato il titolo, probabilmente è stato anche il terzo migliore pilota complessivamente del campionato dietro a Zilisch ed un Allgaier che un po’ è calato in autunno, tuttavia di fronte ai numeri di Connor in pochi possono sostenere una tale idea.

Ora per Jesse Love il compito più arduo, come detto anche dal pilota stesso: riconfermarsi per mettere a tacere tutti quelli che sminuiscono il suo titolo, sbagliando perché non è arrivato in maniera casuale. La prima delle 33 gare della O’Reilly Auto Parts (questo il nuovo sponsor) Series, in breve NORAPS, sarà a Daytona il 14 febbraio, l’ultima ad Homestead-Miami il 7 novembre.

NASCAR Camping World Truck Series

Non so cosa sia più scandaloso ad oggi, 31/12/2025: Corey Heim escluso da tutte le classifiche dei migliori piloti dell’anno o Corey Heim senza sedile a tempo pieno per il 2026. Pensandoci forse la seconda, le classifiche vanno, le occasioni di vedere un talento del genere sprecato per questioni familiari-aziendali rimangono per sempre.

Bastano i numeri da record, per fortuna non vanificati in questo caso dai playoff (per un pelo): in 25 gare Heim ha portato a casa 12 vittorie, 19 top5, 21 top10, sette pole position, 1625 giri al comando (il triplo del secondo), 4.2 di piazzamento medio in griglia e 5.0 al traguardo. Numeri che resteranno per sempre in una delle stagioni più dominanti nella storia della NASCAR.

Heim ha dominato in lungo e in largo, spesso in maniera imbarazzante, su ogni tipo di pista, stradali inclusi. Per gli altri l’unica speranza era piazzare il colpo a sorpresa a Phoenix e, grazie ad una caution nel finale unita ad una pessima sosta, Majeski ed Honeycutt (il suo sostituto per il 2026) ci stavano riuscendo. Poi, però, Corey si è inventato con gomme fresche un sorpasso in 7-wide che entrerà pure questo nella storia della NASCAR. Una manovra da applausi che, unito ad un secondo OT, gli ha regalato vittoria e titolo.

Mentre Corey si trova la strada bloccata verso le categorie superiori dall’ostracismo della famiglia Gibbs, per la categoria il 2026 sarà un anno di piccoli assestamenti in attesa di capire chi prenderà il testimone e sarà il nuovo campione. Appuntamento a Daytona il 13 febbraio per la prima delle 25 gare in calendario. Epilogo ad Homestead-Miami il 6 novembre.

ARCA Menards Series

Otto vittorie contro le zero dell’unico diretto avversario, per la seconda volta consecutiva vicecampione senza successi parziali. Basta questo per riassumere la stagione 2025 della ARCA Series. Malgrado fosse un rookie, Brenden Queen ha dominato il campionato fin dal successo iniziale di Daytona. Per il resto tre passi falsi (Talladega, Charlotte e Watkins Glen), 17 top4 e 1034 punti conquistati in 20 gare, e in questa categoria la quota mille è proprio quello che separa le stagioni ottime da quelle spettacolari.

Lavar Scott, frenato anche da due ko nelle ultime due gare ancor più delle zero vittorie, ha chiuso staccatissimo di ben 106 lunghezze, ancora più indietro Jason Kitzmiller, Isabella Robusto (buona stagione in crescendo per lei) ed il grande deluso della stagione, Lawless Alan che, dopo essere stato retrocesso dai Truck, ha vinto solo a Talladega (quindi successo relativo) e poi non ha nemmeno concluso la stagione.

Per Brenden “Butterbean” Queen, 28enne della Virginia, è stata la stagione della definitiva consacrazione dopo un lungo inseguimento passato per le Late Model e culminato, fino a qualche mese fa, col titolo 2024 del CARS Tour. È stato anche il successo per il team Pinnacle Racing Group, gestito da Shane Huffman, Lorin Ranier e Josh Wise, e che in appena due anni è diventato uno dei punti di riferimento della categoria spezzando il duopolio Joe Gibbs Racing – Venturini Motorsports, con quest’ultimo che dopo ben 43 anni ha passato il testimone vendendo tutto a Nitro Motorsports.

Per Queen, ora, la speranza è che il passaggio nella Truck Series con Kaulig Racing e il ritorno in NASCAR di Dodge-Ram non sia una stagione avara di soddisfazioni vista la poca esperienza nella categoria per entrambi, anche perché Queen aveva già dimostrato nelle prime apparizioni in Xfinity Series un buon adattamento.

La stagione 2026 della ARCA Series si svilupperà ancora su 20 tappe con partenza a Daytona il 14 febbraio e conclusione il 25 settembre in Kansas. Calendario simile al campionato scorso, non si andrà più a Charlotte e Dover mentre rientreranno in calendario Chicago e Pocono. Senza anche Lavar Scott (in NORAPS con Alpha Prime Racing), la categoria sarà dunque a caccia di un nuovo campione.

ARCA Menards Series East

Nel consueto calendario ristretto (otto tappe, di cui le ultime quattro combined con la serie principale) della ARCA East, lo scenario è stato un pochino desolante. Infatti, nessuno dei sei piloti a tempo pieno ha vinto una singola gara. Titolo per Isaac Kitzmiller, figlio del già citato Jason e rappresentante di ACR Motorsports, squadra che è la metà dell’ARCA Series di CR7 Motorsports, attiva nella Truck Series.

A Kitzmiller sono bastate otto top8 (e nessuna top3) per vincere il titolo di 17 punti su Tyler Reif, forse più veloce di Isaac nel complesso, ma anche più falloso visti i tre piazzamenti fuori dalla top10. Ininfluente, alla fine, la penalizzazione di sei punti per Reif per irregolarità tecnica a Nashville.

Per la cronaca, le otto vittorie sono state divise fra Brent Crews (tre), Max Reaves (anche per il giovanissimo pilota di Joe Gibbs Racing, già discusso in quanto il portafoglio è notevole per il figlio del comproprietario di Cook Out, tre vittorie) e Brenden Queen (due), con un due pari fra Crews e Queen nelle gare combined ed un 3-1 per Reaves su Crews (ma senza scontri diretti) nelle prime tappe.

La stagione 2026 della ARCA East si svilupperà sempre su otto gare di cui quattro combined (Toledo, IRP, Iowa e Bristol) con la serie maggiore. Debutto a Hickory il 28 marzo e chiusura a Bristol il 17 settembre. Per Kitzmiller possibile un ritorno nella categoria così come nella ARCA Series mentre Reif sarà già part time in Truck Series.

ARCA Menards Series West

In una stagione che si presentava dal pronostico aperto, alla fine ha vinto finalmente il veterano: al settimo tentativo (due sesti, quarti e terzi posti in precedenza), Trevor Huddleston ha coronato il sogno di diventare campione della ARCA West Series.

Il 29enne californiano ha portato a casa quattro successi nelle 12 gare, limitando i danni nell’unica occasione in cui si potevano perdere punti pesanti (la gara combined di inizio stagione a Phoenix vinta da Crews). Man mano che le gare passavano, gli avversari uscivano dalla contesa: prima Lothian, poi Johnson e Kennealy, infine Tanner Reif (il fratello di Tyler) che ha saltato l’ultima tappa.

Sono rimasti in due, Huddleston e Kyle Keller a contendersi il titolo nelle ultime due gare, il primo colpo da ko è stata la vittoria di Trevor al Bullring di Las Vegas unito al decimo posto di Kyle, a Phoenix l’epilogo senza possibilità di controbattere. 40 punti di margine (650 contro 610) alla fine per Huddleston che si è tolto un bel peso ora, nella speranza che possa proseguire la scalata verso le categorie maggiori.

Il campionato 2026 della ARCA West inizierà il 28 febbraio al Kern Raceway e si chiuderà dopo 12 tappe (ancora una volta solo una combined a Phoenix a marzo) il 31 ottobre di nuovo sulla pista di Bakersfield intitolata a Kevin Harvick.

NASCAR Euro Series

Come raccontato ampiamente sulle pagine di P300.it nei mesi scorsi, la NASCAR Euro Series ha avuto tre protagonisti principali, i quali si sono portati a casa i titoli. Detto di José Peñalta che ha dominato, col brivido finale, il Rookie Challenge, la coppia del PK Carsport composta da Vittorio Ghirelli e Thomas Krasonis si è portata a casa i titoli piloti rispettivamente delle categorie PRO ed OPEN. Al team belga è sfuggito solo il titolo Endurance a squadre, andato alla vettura #69 del Team Bleekemolen.

Partendo dalla categoria OPEN, poco da dire visto che il greco Thomas Krasonis, scelto da PK Carsport per riproporre in pista una seconda vettura, ha dominato la stagione portando a casa sei vittorie sulle 12 gare in programma. In sintesi, ha vinto una gara per ogni weekend tranne a Brands Hatch (secondo in gara2), compensando però a Most con una doppietta. Nel momento decisivo della stagione, a Krasonis non sono tremati i polsi, anzi è stato ancora il migliore in assoluto con due successi e quattro podi nei playoff, ovvero è stato in top3 in ogni occasione dai punti raddoppiati.

Il vantaggio in classifica generale così si è dilatato a 33 punti (544 contro 511) sul campione uscente Martin Doubek, il quale ha pagato a caro prezzo soprattutto i guai meccanici di inizio stagione (Valencia e Vallelunga), ma anche qualche controprestazione in qualifica. Alle loro spalle, le due sorprese del campionato OPEN: terzo l’olandese Bruno Mulders, al debutto in EuroNASCAR sbarcando direttamente dai kart e già vincitore di una gara ad Oschersleben. Quarto, invece, il georgiano Sandro Tavartkiladze, costante malgrado fosse anche lui al debutto così come il team “made in Georgia” assemblato in fretta e furia dopo Valencia.

Notevole di essere menzionato anche Melvin de Groot, unico ulteriore vincitore dopo una clamorosa gara1 a Brands Hatch sotto il diluvio, risultato che lo aveva posto anche al vetta della classifica generale prima di rimbalzare in apertura di playoff ad Oschersleben. Stagione da rivedere, invece, per Patrick Schober, solo settimo dopo un buon 2024, Thomas Toffel (veloce, a volte troppo e nei momenti sbagliati) e Gil Linster, frenato da problemi di salute fra maggio e giugno.

Nella categoria PRO, dominio ancora italiano con Vittorio Ghirelli e Gianmarco Ercoli a duellare, in pista e anche nelle interviste, dall’inizio di stagione fino a Zolder. Due triplette filate di vittorie per entrambi, ma il pilota della #24 ha potuto aggiungere altri due successi a inizio anno e i tre successi consecutivi sono arrivati tutti nei playoff a punteggio raddoppiato, dando lo strappo decisivo proprio quando Ercoli sembrava tornato nel pieno della forma dopo l’adattamento al nuovo (in parte) team.

Il vantaggio del campione assoluto 2024 e 2025 alla fine è stato di ben 46 punti, 542 contro i 496 del connazionale che ha pagato i guai di Oschersleben, specialmente alla prima chicane. Terzo in classifica, scambiandosi la posizione finale con Ercoli rispetto allo scorso anno, Paul Jouffreau, il quale era partito a razzo (due successi nelle prime tre corse) prima di perdere un po’ di passo puro, pagando anche due ritiri, quello più importante in gara1 a Zolder.

Stagione in chiaroscuro, ma solo per i problemi meccanici ricorrenti, per Liam Hezemans e per il Rette Jones Racing, al quarto posto finale sì con una vittoria (Oschersleben/1), ma anche con ben quattro zeri in classifica. L’unico ulteriore vincitore è di nuovo Thomas Krasonis, il quale ha iniziando al meglio il doppio impegno vincendo gara2 a Valencia, poi però ha pagato una volta che gli altri big della OPEN ha trovato il ritmo, chiudendo al settimo posto in campionato (due ko nei playoff) dietro a Sebastiaan Bleekemolen e la sorpresa americana Garrett Lowe, anch’egli al debutto in NASCAR dopo l’esperienza virtuale e due volte sul podio.

La stagione 2026 della NASCAR Euro Series inizierà a Valencia il 18-19 aprile (dopo il prologo del 16/4), passando poi per la novità Le Castellet (23-24/5), Brands Hatch (6-7/6), Most (29-30/8) ed i playoff divisi fra Vallelunga (19-20/9) e Zolder (17-18/10).

NASCAR Canada Series

Marc-Antoine Camirand si avvicina alla leggenda: con il terzo titolo in carriera, dopo quelli del 2022 e del 2024, il 46enne del Quebec, infatti, ora è ad un solo trionfo dal recordman Scott Steckly.

In una stagione un po’ movimentata da cambi di calendario in corsa (a causa della chiusura improvvisa del Sunset Speedway), Camirand ha avuto una stagione di altissimo livello con cinque vittorie sulle 12 gare in programma. Il ritiro a metà campionato a Chaudière ha tenuto aperti i giochi nei confronti di DJ Kennington e anche di Andrew Ranger che, nella stessa gara, ha vissuto pure lui l’unico zero in classifica.

Alla fine, in un campionato che ha visto solo sei piloti disputare tutta la stagione e che avrebbe bisogno di un po’ di rilancio, all’ultima tappa di di Montmagny ad essere ancora in corsa per il titolo erano proprio Camirand, Kennington e Ranger. A Marc-Antoine bastava gestire, ma ha dominato la gara mentre i diretti avversari erano in difficoltà attorno alla quinta posizione. Così, per Camirand sono arrivati gara e titolo con 499 punti, 23 in più di Kennington e 29 in più rispetto a Ranger. Un campionato ampiamente meritato e che prelude ad un’altra stagione da favorito.

La stagione 2026 della NASCAR Canada inizierà, come sempre, per ultima il 17 maggio a Mosport e si svilupperà su 14 gare, di cui tre double header a Chaudière, Montmagny ed Edmonton. Appuntamento anche a Toronto, sulla nuova pista di Markham a Ferragosto insieme alla IndyCar. Chiusura il 12 settembre sull’ovale di Delaware.

NASCAR México Series

I playoff più pazzi di tutta la stagione 2025 sono stati sicuramente quelli della NASCAR México, con un epilogo a Puebla ricco di colpi di scena, forse fin troppi per le due categorie principali, quella titolare e la Challenge che, come da regolamento, corrono insieme a differenza dei Truck.

Al gran finale sull’ovale di Puebla sono arrivati in corsa per il titolo Alex de Alba, Max Gutierrez, Julio Rejon (il più in forma) e il veterano German Quiroga. Format simile a quello americano, solo che qui ci si porta dietro dopo l’ultima eliminazione anche i punti accumulati, dunque i quattro non partivano alla pari.

Tutto sembrava in discesa per Rejon, anche dopo i problemi tecnici per Quiroga (ritiro per lui) e de Alba ad appena 40 giri dalla fine quando era comunque al comando ed in posizione per poter attaccare il titolo di Julio. Poi, però, una serie di caution (e bandiere rosse) ha riaperto i giochi fino ai due overtime in cui si è deciso tutto all’ultima curva.

Tutto si è risolto con un big one in cui trovare un colpevole è stato difficile, ma la sintesi è che nel mucchio sono finiti sia Gutierrez che Rejon, spalancando così la porta a de Alba che, malgrado qualche ammaccatura ed un tentativo di cannoneggiamento da parte dello stesso Gutierrez sul traguardo, col quarto posto dietro a Rovelo, Falcon e Razo, è diventato il campione 2025 della NASCAR México.

Andamento simile anche nella categoria Challenge in cui, con Zanella e Vecchi fuori dai giochi fin da subito, il titolo è stato un duello fra Diego Ortiz ed Helio Meza, soprannominato da molti “il Connor Zilisch messicano”, in quanto nell’ultimo anno ha vinto e stupito anche negli USA vincendo (da 17enne) con le Mazda MX-5 e in Trans-Am nella categoria TA2, proprio come il pilota Trackhouse.

E, come per Zilisch, anche per Meza c’è stato un amaro epilogo, in quanto le varie caution hanno permesso sempre a Ortiz di tornare in corsa (anche in una gara non perfetta per la sua vettura) e, dopo il primo overtime in cui i due sono stati coinvolti nello stesso incidente, nel secondo OT ad Ortiz è bastato il settimo posto assoluto contro il nono di Meza per diventare campione della categoria cadetta. Per quanto riguarda la Truck Series, titolo invece a Gerardo “Chispa” Rodriguez in una stagione dominata (sette vittorie).

La NASCAR México non ha ancora reso noto il calendario 2026, unica fra tutte le categorie.

NASCAR Brasil Series

La NASCAR Brasil è ancora una volta quella col format più anomalo rispetto alle serie associate. Quest’anno, ad esempio, i nove weekend di gara sono stati divisi in 6+3, una prima parte valida per il titolo nazionale, una seconda chiamata Special Edition ed infine un titolo overall che assommava tutti i risultati.

Malgrado queste particolarità, tuttavia, è proprio dal Brasile che esce probabilmente la storia più bella del 2025. A vincere due titoli (i due più importanti, ovvero il titolo brasiliano e quello overall) è stato una vecchia conoscenza del motorsport mondiale, ovvero Rubens Barrichello. E il fatto che l’epilogo del campionato sia arrivato in casa ad Interlagos anche grazie al contributo del figlio Eduardo, detto Dudu, ha reso la chiusura di stagione decisamente commovente.

Barrichello non ha fatto cappotto, infatti nella Special Edition a vincere è stato Gabriel Casagrande (solo quinto nella overall dopo un inizio di stagione decisamente negativo), tuttavia a Rubinho è stato sufficiente difendere il vantaggio accumulato nella prima parte dominata di campionato, il tutto pur saltando un intero weekend di gare a Taruma.

300 punti tondi tonti per Barrichello a fine campionato, +26 su Thiago Camilo, un margine ampio e tale per cui non è bastata la rimonta finale (ben quattro secondi posti consecutivi) fra Curvelo (l’ovale piatto), Velo Città e Interlagos. Rubens ha così completato la doppietta “a ruote coperte” brasiliana dopo i due titoli (2014 e 2022) nella Stock Car Brasil, la serie più rinomata e più storica.

Sul filo di lana, invece, la categoria Challenge. Anche qui quattro piazze d’onore di fila non sono bastate per la rimonta e Jorge Martelli ha tenuto dietro per appena due lunghezze Alfredinho Ibiapina.

Anche la stagione 2026 della NASCAR Brasil si svilupperà su nove weekend, anche se il format non è stato ancora ufficializzato. Apertura il 15 marzo su una pista ancora da definire e chiusura a Brasilia il 29 novembre.

NASCAR Whelen Modified Tour

Di sicuro sappiamo con cosa si è festeggiato il titolo. Austin Beers (nomen omen) a soli 22 anni ha sorpreso i big e coronato un inizio di carriera già ad altissimo livello (quinto, terzo e quarto nelle ultime tre stagioni) con il titolo delle Modified.

16 gare, 16 top10 (anzi, top9) per Beers, figlio d’arte con Eric che fra il 1997 e il 2012 aveva vinto due gare nella stessa categoria. Anche per Austin due vittorie, ma in una sola stagione equilibratissima per le Modified, infatti ci sono stati ben nove vincitori diversi e l’unico con più di due vittorie (quattro) è stato Ron Silk che ha corso tuttavia part time.

A fare la differenza, dunque, sono stati i singoli episodi. Hirschmann e Lutz hanno pagato le controprestazioni iniziali e la stagione si è risolta con un duello fra Beers e Justin Bonsignore, il quattro volte campione della categoria. In un finale teso a Martinsville, ad Austin bastava un piazzamento fra i primi nove per artigliare il titolo, fatto non semplice vista l’imprevedibilità di una corsa ambita da tutti. Bonsignore ha fatto il suo dovere vincendo, tuttavia Beers ha recuperato man mano terreno e alla fine è giunto pure secondo, conquistando il campionato per otto punti, 649 contro 641.

Nel 2026, ancora 16 tappe per le Modified, anche se non nello stesso ordine, ad esempio la tappa di Martinsville sarà insieme alle categorie maggiori della NASCAR in primavera e non in autunno. Debutto il 7 febbraio a New Smyrna ed epilogo l’11 ottobre a Thompson. Attesi al via tutti i protagonisti della stagione appena conclusa.

NASCAR Advance Auto Parts Weekly Series

Il grande conteggio delle NASCAR Weekly Series (finalmente più pubblicizzato sui social anche durante il campionato e non solo riservato agli addetti ai lavoro) ha restituito il nome del campione 2025 della categoria che incorona il migliore pilota delle serie regionali della NASCAR con Late Model, Super Late Model e Modified. Fuori dai giochi il bicampione in carica Connor Hall, passato al CARS Tour, il nuovo re è un nome già presente nell’albo d’oro.

A sei anni di distanza, Jacob Goede, infatti, è nuovamente campione. Il pilota di Carver, Minnesota, ha sfruttato al meglio i trofei messi in palio negli ovali del Midwest: Dells Raceway Park (Wisconsin), LaCrosse Fairgrounds Speedway (Wisconsin) ed il più noto Elko Speedway (Minnesota).

Per Goede sono arrivate 10 vittorie e addirittura 26 top5, segno di un dominio senza passi falsi, al punto che il titolo nazionale è arrivato a fine settembre (matematicamente il 24/9) quando la serie a LaCrosse non si era ancora conclusa, più che altro perché con l’ottica a livello più alto aveva dovuto saltare qualche gara locale. Alla fine, è arrivato anche questo titolo della pista.

Il 40enne del Minnesota, sempre al lavoro con papà John ed il suocero, di professione ingegnere meccanico, si è dovuto dividere anche con la famiglia (moglie e tre figlie che giocano a softball), ma alla fine è stato ricompensato delle fatiche estive con il titolo nazionale dominando ad Elko e sfruttando ogni occasione possibile a LaCrosse, completando l’opera con qualche piazzamento a Dells, soprattutto ad inizio stagione.

Ovviamente Goede ha vinto anche il titolo del Midwest, ma sono stati riconosciuti anche i campioni delle regioni Southeast (Chase Johnson dalla Virginia), Northeast (il canadese David Hébert) e West (Brendon Fries dall’Idaho)

eNASCAR Coca-Cola iRacing Series

Anche in questo caso una stagione dominata non rovinata dal format dei playoff: Steven Wilson, grazie a ben otto successi (su 18 tappe), è il campione 2025 della serie ufficiale NASCAR su iRacing. Il pilota di Spire Motorsports ha conquistato, virtualmente sull’ovale di Miami e fisicamente alla NASCAR Hall of Fame, il secondo titolo in carriera dopo quello ottenuto nel 2023 ma con Stewart-Haas Racing.

Wilson ha dominato il finale di Homestead con ben 85 giri al comando sui 100 al comando e gli altri tre contendenti al titolo hanno chiuso decisamente staccati: Casey Kirwan al sesto posto, Vicente Salas al nono e Zack Novak al 12°, segno che hanno potuto fare quasi nulla contro la #77 in stato di grazia in una gara a senso unico e anche senza caution.

Mentre Wilson è tornato a casa con la Dale Earnhardt Jr. Cup ed i 100k$ di premio, si pensa già alla stagione 2026 con un format rinnovato: 24 gare totali, di cui 11 come serie di qualificazione da febbraio ad aprile (ampliata come bacino di utenza anche ai piloti non professionisti) e disputata non solo con le vetture Cup Series ma anche quelle NORAPS e Truck, le restanti 13 come campionato principale a cui accederanno, dopo una fase di free agency, 40 piloti in totale. Primo appuntamento a Daytona il 10 febbraio e conclusione nuovamente a Miami il 13 ottobre.


Immagini: Media NASCAR; nascarbrasil.com.br; iracing.com

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