Riassunto della stagione del 75° anniversario guardando a tutte le categorie organizzate dalla NASCAR
La NASCAR non vuol dire solo Cup Series e nemmeno Xfinity e Truck Series. La NASCAR è un mondo che comprende tante categorie, non soltanto negli USA ma anche in giro per il mondo. In questo articolo troverete un breve riassunto di quanto successo in tutta la NASCAR nel 2023, dando il giusto spazio ed il giusto onore a tanti campioni e tante storie che per mancanza di tempo non sono state raccontate in questi mesi su P300.
NASCAR Cup Series
Ryan Blaney ha ribaltato l’inerzia della regular season (una vittoria) disputando dei playoff quasi perfetti, ottenendo il massimo proprio al momento perfetto. Probabilmente sfruttando gli insegnamenti del compagno di squadra Joey Logano ne é diventato il successore nell’albo d’oro, conquistando il titolo della NASCAR Cup Series nella stagione del 75° anniversario. Blaney, tuttavia, è diventato il primo a vincere il titolo con il format attuale senza conquistare anche la gara conclusiva, dato che a Phoenix a tagliare il traguardo per primo è stato Ross Chastain al termine di una sfida molto intensa con Larson, Byron e Bell, con Christopher ahimè out per un problema ai freni.
Blaney con il successo (tre vittorie parziali in totale) ha regalato al Team Penske anche il titolo per squadre (abbinata che è matematica quasi sempre, ma non scontata data l’imprevedibilità della NASCAR stessa) mentre il titolo costruttori, calcolato sommando per ogni gara il punteggio della migliore auto piazzata, è andato alla Chevrolet anche grazie alle ben 18 vittorie in 36 gare.
Come da pronostico Ty Gibbs, malgrado la mancata qualificazione ai playoff, si aggiudicato il titolo di rookie dell’anno battendo per forfait Noah Gragson, sospeso dopo metà stagione per il caso social con i like discutibili a tema razziale. Infine, nessuna sorpresa per il titolo di Most Popular Driver, andato malgrado tutti gli imprevisti a Chase Elliott per il sesto anno consecutivo; è dal 1990 (Darrell Waltrip) che il MPD va sempre ad un membro delle famiglie Earnhardt o Elliott.
La pausa invernale ormai ha già svoltato il giro di boa. La ripresa ufficiale delle attività è prevista alla nella notte fra sabato 3 e domenica 4 febbraio con le prove libere in vista del Busch Clash al LA Coliseum. Ryan Blaney ovviamente ripartirà dal Team Penske dove, forse, è diventato con il titolo il nuovo leader della squadra.
NASCAR Xfinity Series
Protagonista di una stagione in crescendo, Cole Custer ha coronato la stagione del ritorno in Xfinity Series con il titolo che gli era invece mancato nella prima fase della sua carriera. Il pilota dello Stewart-Haas Racing ha così regalato una gioia al team che altrimenti avrebbe avuto ben poco da festeggiare nel corso del 2023. Custer ha sì ottenuto tre vittorie in stagione, ma solo l’ultima a Phoenix è stata su un ovale dato che le altre due erano arrivate a Portland e a Chicago.
Cole ha dominato a Phoenix, tenendo il controllo per tutta la gara, difendendosi dalla partenza forte di Nemechek, poi imploso come troppo spesso gli è successo negli ultimi anni, e battendo Allgaier e lo stesso JHN dopo un triello molto intenso nel corso dell’ultima stage.
La sfida per il titolo di rookie dell’anno è stata fra gli Smith, con Sammy che ha battuto Chandler nel conteggio dei punti dopo l’eliminazione dai playoff. Per il quarto anno, dopo la tripletta 2019-2021, il premio di Most Popular Driver è andato a Justin Allgaier, il titolo per team alla #00 dello Stewart-Haas Racing mentre il campionato costruttori, grazie a 17 vittore su 33 gare, alla Chevrolet.
La stagione 2024 inizierà a Daytona il 17 febbraio con Cole Custer che difenderà il titolo sulla stessa vettura.
NASCAR Camping World Truck Series
Forse il titolo più sorprendente secondo il pronostico, ma con Ben Rhodes si chiude (in questo articolo, in realtà aveva aperto le danze nel weekend di Phoenix) la clamorosa tripletta realizzata dalla Ford nei titoli piloti (e team) delle categorie principali della NASCAR. A livello di costruttori, invece, tripletta Chevrolet che nella Truck Series porta a casa il trofeo con ben 14 vittorie in 23 gare.
I grandi favoriti al gran finale di Phoenix erano Corey Heim e Carson Hocevar, tuttavia la folle (fin troppo) gara ha eliminato a vicenda i due big e lasciato alla caccia del trofeo un Rhodes che ha sofferto negli overtime e salvato il titolo per un pelo dall’attacco di un Grant Enfinger che avrebbe meritato un successo che avrebbe coronato la sua carriera.
Rookie dell’anno e grande protagonista soprattutto in qualifica (cinque pole position) è stato Nick Sanchez mentre ancora una volta, la terza di fila, il premio Most Popular Driver è andato ad Hailie Deegan malgrado un’altra stagione poco convincente.
La Truck Series tornerà a Daytona il 16 febbraio con Ben Rhodes ovviamente confermato sulla #99 del ThorSport Racing.
ARCA Menards Series
Nessuna sorpresa nella stagione 2023 della ARCA Series, dato che alla fine dei conti ci sono state solo sei auto che hanno disputato ogni gara (e quindi conquistato i bonus periodici in punti), di cui appena una di un top team.
Alla fine Jesse Love, al volante della Toyota #20 del Venturini Motorsports, ha conquistato 10 vittorie in 20 gare ed un titolo che non è mai stato in discussione, nemmeno dopo il 7° posto di Daytona ed il ritiro a Phoenix in apertura di campionato.
La vera sorpresa probabilmente è stata il vicecampione e rookie dell’anno, il messicano Andrés Peréz de Lara, arrivato negli USA dopo la vittoria della Truck Series in patria nel 2020, che ha strappato gli applausi di molti per la velocità dimostrata su ogni tipologia di pista pur senza riuscire ad ottenere la vittoria.
Terzo in classifica un altro rookie, Christian Rose, il quale ha approfittato della seconda sfortunata metà di stagione (fra problemi tecnici ed incidenti causati da altri) del personaggio dell’anno, ovvero Frankie Muniz, l’attore che finalmente ha coronato il sogno di diventare pilota. Missione compiuta senza gravi errori, al punto che approfittando dei passi falsi iniziali di Love, in primavera Muniz era addirittura leader della generale. Nettamente più staccati gli ultimi due piloti a tempo pieno, Jon Garrett e Brad Smith.
Nel corso della stagione sono arrivate vittorie anche per William Sawalich (quattro in 13 corse disputate) Greg Van Alst nella favola di Daytona poi non proseguita per mancanza di fondi per il proprio team, la sorpresa Tyler Reif a Phoenix, Tyler Ankrum, Luke Fenhaus, la sensazione Brent Crews (appena 15 anni) e Connor Mosack.
La ARCA Series inizierà la sua stagione il 17 febbraio a Daytona ed avrà un nuovo campione, dato che Jesse Love è balzato direttamente in Xfinity Series con il Richard Childress Racing.
ARCA Menards Series East
Nessuna sorpresa nella ormai consueta breve stagione della ARCA Series East con il già citato William Sawalich, alfiere del Joe Gibbs Racing, che con quattro vittorie (ma soprattutto otto top4 in otto gare, piazzamento medio 2.0) ha battuto un tenace Luke Fenhaus e l’altro rookie Lavar Scott. Decisivo per l’assegnazione finale del titolo l’epilogo di Bristol dove Sawalich ha vinto mentre i rivali si sono tutti ritirati.
La stagione 2024 inizierà al Five Flags Speedway di Pensacola, sede del prestigioso Snowball Derby, il 23 marzo.
ARCA Menards Series West
Se la Toyota è rimasta delusa nelle categorie principali, nella ARCA Series ha completato la tripletta grazie al titolo nella West Series di Sean Hingorani, un titolo però meno netto e anche più discusso. Il pilota del Venturini Motorsports, infatti, ha dovuto lottare duramente con Landen Lewis prima che quest’ultimo dovesse saltare nel finale tre gare pare per mancanza di fondi. Il giovane di origine indiana, nel frattempo, si era anche reso protagonista in negativo in ARCA Series a Mid-Ohio dove aveva tamponato volontariamente il compagno di squadra Dean Thompson rimediando una gara di squalifica.
Per Hingorani alla fine quattro vittorie e sette top5 in 12 gare battendo in classifica Tyler Reif in una categoria combattuta così come la controparte della costa Est e a differenza della serie principale. Il 2024 comincerà l’8 marzo a Phoenix in concomitanza con NASCAR e ARCA Series.
NASCAR Whelen Euro Series
Una stagione quella della NASCAR Euro Series che si è chiusa col giallo e con le polemiche. Le discussioni negli epiloghi di una umida Zolder (alternanza di pioggia e sole) in entrambe le categorie sono durate settimane, il giallo è dovuto più che altro ad una organizzazione a livello broadcasting di livello basso che ha previsto in Belgio un numero esiguo di telecamere, insufficiente a permettere a commentatori e spettatori da casa di poter seguire completamente le gare e poter valutare l’effettivo andamento dei momenti più concitati.
Partendo dalla categoria principale, la EuroNASCAR PRO, il titolo è andato all’italiano Gianmarco Ercoli battendo in una pazza gara2 il francese Lucas Lasserre e l’altro italiano Vittorio Ghirelli; a completare la top5 Anthony Kumpen (il cugino della mamma di Max Verstappen) e Liam Hezemans, mai tuttavia in lotta vera per il titolo.
In condizioni miste a Zolder, come detto, le corse sono state molto imprevedibili. In gara1, con la vittoria Lasserre sembrava in totale controllo visto il sesto posto di Ghirelli e il decimo di Ercoli. Tuttavia gara2 ha ribaltato tutto: mentre Tobias Dauenhauer dominava in maniera imbarazzante, Lasserre sembrava in controllo della situazione, poi però è finito in testacoda. E qui scatta l’inghippo, dato che qualcuno diceva che a toccarlo fosse stato Mario Ercoli, il fratello di Gianmarco, presente a Zolder su una vettura iscritta per l’occasione.
Il finale è stato altrettanto convulso, dato che non era più Lasserre ad avere il bandolo della matassa. Salivano così le quotazioni di Ercoli, ma senza che nessuno lo capisse, infatti Gianmarco stava sfruttando i punti (raddoppiati per il gran finale dei playoff) assegnati per il miglior rimontante in gara dato che era scattato in fondo alla top20 dopo i risultati (la classifica dei giri veloci) di gara1.
E così, mentre la telecronaca internazionale ma anche quella italiana (a cura di Beppe Dammacco su MS Motor TV, che ringrazio per avermi aiutato nel chiarire alcune situazioni) non era assistita dalla regia nell’indentificare il futuro campione, Ercoli chiudeva la corsa al quarto posto, Lasserre al decimo e Ghirelli ancora fuori dai giochi al 13°.
La confusione regnava anche per gli organizzatori sul posto, infatti sono stati necessari diversi minuti di attesa in pit lane prima di avere l’ufficializzazione del primo titolo per Ercoli (ma anche per un pilota italiano) in EuroNASCAR PRO, fatto che per Gianmarco (tre vittorie in 12 gare) fa il bis con quello vinto nella EuroNASCAR 2 nel 2015, per 15 punti su Lasserre e 22 su Ghirelli.
Passando proprio alla EuroNASCAR 2, grosse polemiche anche qui. Il gran finale sembrava essere un triello fra il cipriota Vladimiros Tziortzis, l’italiano Alberto “Naska” Fontana e il francese Paul Jouffreau. Le discussioni sono arrivate in gara1: la battaglia fra Naska e Jouffreau nel finale si è risolta con un contatto in curva2 in cui l’italiano è finito nella sabbia mentre il francese ha proseguito. Il tutto ovviamente senza immagini di supporto per capire la situazione.
Solo l’analisi degli onboard e altre testimonianze ha permesso di capire meglio la situazione: Jouffreau aveva attaccato Naska nella frenata di curva1, Alberto si era difeso in maniera decisa, Paul si era trovato all’interno di curva2 ed aveva tenuto il muso a livello della vettura dell’italiano che ha percorso ugualmente la traiettoria consueta arrivando al contatto e al ritiro. Contatto di gara? Incidente? Alla fine i commissari hanno deciso di penalizzare (in maniera discussa) Jouffreau retrocedendolo al settimo posto e lanciando in classifica Tziortzis, giunto quarto al traguardo.
In gara2 però tutto si è ribaltato: un Naska ormai fuori dai giochi si è ritirato (errore? problema meccanico? contatto causato da un doppiato come riferito dallo stesso Naska? decisione di preservare la vettura per Ercoli – le auto sono le stesse – per il suo attacco al titolo? Versioni confermate al 100% pare non ce ne siano), Jouffreau invece si è scatenato ed ha conquistato la vittoria mentre Tziortzis, ancora quarto stavolta dietro a Schober e Doubek, ha perso il titolo per appena quattro punti a vantaggio del francese. Naska alla fine solo sesto in generale dietro a Linster, Shober e Doubek.
Il titolo a squadre, che mette insieme i risultati della vettura schierata in EuroNASCAR 2 e PRO, ha visto il RDV Competition di Gabillon-Joffreau (con Paul impegnato in una stagione e mezza) battere di 50 lunghezze il CAAL Racing della coppia Ercoli-Naska, di 57 l’Hendriks Motorsport di Hezemans-Linster e di 130 l’Academy Motorsport di Tziortzis (che ha disputato entrambi i campionati).
Nella speranza che la stagione 2024 abbia non solo una copertura maggiore a livello di telecamere e informazioni provenienti dalla pista, ma anche una propensione a mantenere le promesse (la gara sul ghiaccio è saltata un’altra volta mentre la prima edizione della All-Star Race a Grobnik, da disputare a fine stagione, è stata cancellata senza comunicati ufficiali), il campionato inizierà il 13-14 aprile a Valencia, farà tappa il 18-19 maggio a Vallelunga e poi proseguirà a Brands Hatch (8-9 giugno), seguiranno il desideratissimo ritorno su un ovale a Venray (29-30 giugno), Most (31/8-1/9), Oschersleben (semifinali il 21-22 settembre) prima di chiudere con il gran finale ancora a Zolder il 12-13 ottobre.
NASCAR Pinty’s Series
Un titolo a sorpresa per uno dei giovani della categoria: ad appena 19 anni Treyten Lapcevich da Grimsby, Ontario è diventato il campione 2023 della NASCAR Pinty’s Series, la serie canadese delle stock car. Treyten così ha pareggiato il titolo del fratello Cayden del 2016. Figlio d’arte (papà Jeff era stato pilota nella allora CASCAR ma anche in Grand-Am), Lapcevich ha dominato la stagione ottenendo sette vittorie e 14 top6 in 14 gare battendo il campione 2023 Camirand e una vecchia conoscenza come Alex Tagliani, rimasto ancora senza l’ambito titolo in patria.
La stagione 2024 della NASCAR Canada Series (questo il nuovo nome secondo il progetto di uniformazione del brand) prenderà il via il 19 maggio a Mosport, tuttavia Lapcevich non dovrebbe esserci. Infatti, il giovane canadese non ha ancora definito i suoi programmi, ma potrebbe valicare il confine e proseguire la sua carriera negli USA (ha già fatto una bella figura al recente Snowball Derby), soldi permettendo.
NASCAR México Series
12 gare in campionato, due dedicate ai playoff e, come nella serie maggiore americana, chi ha vinto il titolo non ha conquistato il gran finale. Anzi, nessuno dei piloti qualificati ha vinto le due gare conclusive.
È stata quindi una sfida sui punti conquistati in passato e nelle ultime due tappe. Eliminati alla penultima gara di Puebla Max Gutierrez e Xavi Razo, al gran finale di Città del Messico, disputato una settimana dopo il GP vinto da Verstappen, si sono presentati molto ravvicinati come da reset del punteggio quattro piloti.
A prendersi il titolo (il secondo dopo il 2021) con un terzo posto, con merito viste le tre vittorie stagionali su 12 gare, è stato Salvador de Alba che ha disputato anche la stagione della USF Pro 2000, feeder series della IndyCar, chiudendola al terzo posto. A seguire in classifica due veterani come German Quiroga e Ruben Garcia Jr. (rispettivamente tre e quattro titoli in passato), con quest’ultimo coinvolto in un incidente quando era virtualmente campione, ed un pilota già nominato in questo recap, ovviamente Andrés Peréz de Lara.
Nella categoria cadetta, la Challenge Series, vittoria sempre nei playoff di Alex de Alba (cinque vittorie; pare nessuna parentela con Salvador) mentre nella Truck Series dominio per Diego Ortiz con sette successi parziali sulla strada verso il titolo.
La stagione 2024 della NASCAR Mexico Series inizierà con una novità, una gara fuori campionato al LA Coliseum il prossimo 4 febbraio in concomitanza con il Busch Clash.
NASCAR Brasil Sprint Race
A cura di Francesco Gritti, commentatore della NASCAR Brasil Sprint Race su Parc Fermé TV
La serie brasiliana, new entry nel mondo NASCAR, si è rivelata estremamente spettacolare, soprattutto a causa di un format tipico delle gare locali, con tanto di divisione in categorie. Questa scelta, in linea con il mondo delle corse verdeoro, risulta invece estranea a quello delle competizioni principali. Oltretutto, anche gli 8 round che hanno composto il campionato sono stati divisi in due “serie distinte”.
Il Brazilian Championship è stato dominato da Julio Campos e Leo Torres, campioni della classe Pro. L’equipaggio (con i piloti che si dividevano i compiti fra gara1 e gara2) ha ottenuto 8 vittorie in 12 corse, risultando sempre il principale avversario da battere. Nonostante ciò, entrambi i piloti hanno spesso dovuto lottare duramente per arrivare al successo. Leo e Rafa Reis si impongono nella categoria ProAm grazie a 6 successi. Arriva addirittura a 7 vittorie di classe Henry Couto, dirigente di Google for Startups Brazil e campione Am.
La Special Edition (i cui vincitori sono stati chiamati al banchetto di Nashville, visto che la stagione completa si è chiusa in seguito a dicembre), invece, ha visto dei campioni completamente diversi rispetto all’altra parte di stagione. Nei Pro si sono imposti Vitor Genz e Rafael Dias, iscritti su due vetture separate negli altri 6 round. Nei ProAm la vittoria è andata a Gui Backes e Gabriel Casagrande, piloti della #43, chiaro omaggio a Richard Petty. L’equipaggio formato dal pilota della #28 e dal campione Stock Car Pro Series ha portato un titolo in più nel palmares di entrambi. MC Gui, professione cantante, si è portato a casa il trofeo riservato agli Am.
NASCAR Whelen Modified Tour
Ci sono voluti 12 anni, ma Ron Silk è tornato sul trono delle Modified. Il 40enne del Connecticut è stato bravissimo per costanza ed ha conquistato il secondo titolo in carriera. Cinque vittorie in 18 gare, ma soprattutto 15 top5 e 17 top10. Questa serie di risultati, però, poteva non bastare, infatti il duello con Justin Bonsignore si è risolto (cinque vittorie pure per lui con 15 top5 e 16 top10) si è risolto a favore di Silk per appena nove punti (759 a 750) e quella piccolissima differenza nel tabellino.
Si può dire che entrambi i piloti nel corso della stagione si fossero giocati un bonus, Bonsignore con un ritiro (un 15° posto effettivo) ad Oswego, Silk la settimana successiva con un 12° posto a Monadnock. Dopo il ritorno della serie a North Wilkesboro (una delle ultimissime gare sul vecchio asfalto della pista tornata a nuova vita) alla terzultima tappa, Bonsignore e Silk erano separati da appena due punti. Decisivo è stato l’appuntamento al Thompson Speedway: Bonsignore ha chiuso appena 13° mentre Silk ha conquistato con la vittoria un match point difficilmente sbagliabile. A Ron è bastato un sesto posto nell’arena di Martinsville per diventare campione.
Il Modified Tour del 2024 prenderà il via il 10 febbraio a New Smyrna nell’ambito delle Speedweeks che porteranno alla Daytona 500.
NASCAR Advance Auto Parts Weekly Series
A differenza del controverso finale di stagione 2022, il campionato 2023 delle Weekly Series è stato dominato da un pilota: Connor Hall.
Come sempre, la serie nazionale che raggruppa i vari campionati regionali o anche delle singole piste per Late Model non ha un roster definito ad inizio anno, bensì i candidati con i requisiti previsti dal regolamento arrivano man mano che passano le settimane e cambiano i programmi a seconda dei risultati ottenuti.
Si sviluppa così la stagione di Connor Hall da Hampton, Virginia. La pista di casa di Hall e del suo team personale è il Langley Speedway e la stagione del 26enne Connor inizia in maniera clamorosa con 11 vittorie di fila con le Late Model Stock, inclusa una nel prestigioso CARS Tour di proprietà da quest’anno del quartetto Dale Jr., Kevin Harvick, Jeff Burton e Justin Marks.
La prima sconfitta per Hall arriva il 22 luglio nell’Hampton Heat per mano di un altro big come Brenden “Butterbean” Queen (vicecampione nel CARS Tour dietro a Carson Kvapil). Ma è in quel giorno che Hall incontra per la prima volta un rappresentante della NASCAR e gli chiede delucidazioni sul sistema di punteggio delle Weekly Series. Fatti un paio di conti, Connor capisce che con le vittorie ottenute può puntare al titolo nazionale e quindi è giunto il momento di diversificare le proprie destinazioni per ottenere i requisiti necessari.
Dopo le vittorie 11 e 12 valide per la NASCAR a Langley a inizio agosto, Hall va a Hickory dove il 12 agosto ottiene subito una doppietta battendo in quello che è effettivamente il rivale diretto per il titolo, Doug Barnes. 24 ore più tardi tappa a Lucama e altra vittoria. Barnes è presente anche lì, è iscritto ma non gareggia. È praticamente una virtuale bandiera bianca.
E invece una settimana più tardi tutto si riapre: Hall torna a casa a Langley ma conquista “appena” un secondo ed un quarto posto riaprendo i giochi a potenziali candidati di rincorsa. Non ci saranno però sorprese sul filo di lana e alla fine, mettendo insieme i risultati provenienti da tutta America, il 19 settembre Connor Hall viene dichiarato ufficialmente campione 2023 delle Weekly Series con 18 vittorie valide, 23 top5 e 24 top10 in 27 gare.
eNASCAR Coca-Cola iRacing Series
Nel 2022 Steven Wilson era arrivato alla Championship 4 disputata come ormai da tradizione alla NASCAR Hall of Fame, ma ne era uscito deluso e ultimo dei quattro. Quest’anno tutto si è ribaltato, Wilson ha strappato per un pelo la qualificazione alla Championship 4 ma è uscito dalla sala con il trofeo del campione disegnato da Dale Earnhardt Jr. ed un premio di 100’000$.
La gara finale, disputata sul virtuale ovale di Miami-Homestead (eh già, la NASCAR in qualche campionato capisce quale sarebbe la pista giusta per la Championship 4) è stata dominata dal pilota della Williams Donovan Strauss (100 giri in testa sui 100 in programma), ma il rappresentante dello Stewart-Haas Racing ha regalato la prima gioia al team prima del trionfo di Cole Custer a Phoenix ma anche prima dell’annuncio della chiusura del virtual team da parte di SHR.
Battuti nel gran finale, deciso in gran parte dalla qualifica in cui Wilson si era piazzato in prima fila con gli avversari invece fuori dalla top15, Tucker Minter (settimo al traguardo, Team Dillon), Nick Ottinger (13°, Byron eSports) e Garrett Lowe (35°, Beaver eSports).
Immagini: Media NASCAR; nascar.com
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