NASCAR | Truex beffa Logano all’ultima ripartenza a Phoenix!

NASCAR
Tempo di lettura: 14 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
15 Marzo 2021 - 14:30
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Logano è il migliore sullo short run, tuttavia è proprio sul suo terreno preferito che Truex lo batte nei giri finali. Altra gara no per Kyle Busch


Si vede subito che brucia una sconfitta così, specialmente dopo aver dominato gran parte della gara ed essere rimasto alla fine invece ancora a secco in campionato. Logano battuto da Martin Truex Jr. proprio nell’esercizio tecnico a lui più congeniale, ovvero la ripartenza ed il conseguente short run. Bastava un giro buono per ipotecare il risultato finale negli ultimi 25, e invece è andata all’opposto. Vince Martin, perde Joey, ma le gare sono anche queste e non sempre il pronostico viene rispettato, contano solo le azioni in pista.

La gara

A Phoenix, ad un anno esatto dalla sospensione del campionato per la pandemia, splende il sole ma non fa caldo malgrado siamo nel deserto. Le temperature superano a fatica i 20 °C e tira un vento sostenuto, e il famigerato traction compound fatica a scaldarsi e svolgere la funzione per cui è stato posato nelle curve. Sulla pista dove fra sei mesi si deciderà il titolo, i big della Cup Series sono chiamati ancora una volta a rispondere alla chiamata arrivata dalle prime quattro gare della stagione, tuttavia tutti temono ancora il colpo a sorpresa di qualcuno.

L’algoritmo fornisce un pareggio per la pole fra Keselowski e Larson, tuttavia siccome Brad è davanti a Kyle in classifica generale allora la prima posizione va alla #2. La #5 invece non scatta al suo fianco perché, così come la vettura di Byron, fallisce per due volte i controlli tecnici pre-gara e dunque parte dal fondo insieme a Smithley (cambio pilota rispetto alla entry list), Ware (anch’egli controlli tecnici), Houff e soprattutto Elliott per modifiche in parco chiuso. Tre piloti su quattro, manca solo Bowman che gioca in casa, dell’Hendrick Motorsports sono costretti alla rimonta, tuttavia Chase lo scorso novembre conquistò il titolo malgrado questo handicap e dunque grosse preoccupazioni non ce ne sono.

Non arriva neanche la partenza che già Kyle Busch si lamenta della pista sporca; sarà solo l’inizio di un’altra giornata difficile per Rowdy. Alla bandiera verde Keselowski sceglie l’interno e ciò fa avanzare in prima fila Bell, tuttavia Christopher non impensierirà Brad anche perché pronti via e la #2 taglia più interno che può la dogleg e scappa via dalla #20. A seguirlo ci pensa Hamlin che al terzo giro lo attacca e passa subito al comando. La prima parte di gara è un dominio di Joe Gibbs Racing e Penske che a metà strada verso la competition caution del giro 30 occupano in blocco le prime sette posizioni.

Poi però iniziano gli scricchiolii: Truex bacia il muretto in curva2 e deve alzare il piede favorendo il sorpasso di Blaney mentre poco più indietro anche Kyle Busch dopo un discreto inizio viene scavalcato da Logano il quale poi passa anche Martin entrando nella top5. In casa Hendrick invece non va tutto bene, Bowman fatica ad entrare nella top15 e viene superato da Larson in rimonta mentre Byron e soprattutto Elliott faticano nel traffico, con Chase che deve sudare forse anche perché a differenza di novembre gli altri piloti non hanno paura nel lottare con lui nel timore di eliminare uno dei contendenti al titolo.

Alla prima caution Hamlin è in testa su Keselowski, che dopo una flessione si è ripreso, Blaney, Bell, Logano, Kurt Busch, Stenhouse, Truex, Harvick e Kyle Busch, poi si apre la pit lane. Keselowski approfitta dell’ottimo lavoro della sua pit crew per tornare al comando ed infine Larson guadagna momentaneamente altre cinque posizioni passando da 14° a nono per poi tornare in coda al plotone per una penalità per eccesso di velocità. E Kyle è dunque costretto alla seconda rimonta in appena 35 giri.

Si riparte ai -39 nella prima stage e Keselowski come in precedenza taglia la dogleg per rimanere al comando, stavolta davanti al compagno di squadra Blaney, a Bell, Hamlin e Logano; Christopher non è il più veloce in questa fase e dunque la coppia Penske prova la fuga, soprattutto con Brad. E invece come in precedenza dopo un paio di giri Keselowski brucia il tesoretto accumulato, viene raggiunto e sorpassato da Blaney mentre dietro di loro Logano scavalca Hamlin di forza ed è quarto.

Ai -30 la prima vera caution: in curva3 c’è un piccolo rallentamento per Chastain, Bowman deve frenare anche lui e Austin Dillon non può evitarlo e nasce un tamponamento a catena con Alex che viene mandato in testacoda e si appoggia col retrotreno al muro in curva4.

La poca distanza dalla sosta precedente spezza il gruppo, in 16 decidono di non fermarsi (leader inclusi) mentre DiBenedetto (due gomme), Kyle Busch, Byron, Elliott, Wallace, Chastain, Reddick e Larson sì. Nuova bandiera verde a 24 giri dalla fine della stage e si completa la rimonta Penske con Logano che passa non senza faticare Bell e si mette dietro ai compagni di squadra Blaney e Keselowski. Da dietro quelli che hanno montato gomme fresche rimontano ma non così agilmente, Kyle Busch, Larson ed Elliott entrano sì nella top10 però davanti si può resistere anche con pneumatici più usurati.

Sul long run Keselowski si conferma non completamente a suo agio e così ai -10 Joey lo scavalca e può persino puntare Ryan, tuttavia l’unico tentativo di sorpasso – neanche troppo deciso – non va a buon fine e dunque Blaney vince la prima stage davanti a Logano, Keselowski, Hamlin, Elliott (tutti in appena 0.9”), Kyle Busch, Harvick, Byron, Larson e DiBenedetto.

Al break tutti tornano ai box e dunque la situazione strategica si riequilibra, Logano passa al comando su Blaney ed Hamlin mentre Keselowski scivola dietro ad Elliott; Suárez ed Haley si prendono una penalità mentre Truex, dopo essere sceso in 17esima posizione, si ferma a lungo per riparare la leggera ammaccatura patita nei primissimi giri e modificare l’assetto.

Dopo la ripartenza la classifica cambia di poco e l’attenzione di tutti è soprattutto sui primi sei, ora con Logano davanti a Blaney, Elliott, Keselowski, Hamlin e Larson, tuttavia poco dopo arriva un controverso incidente. Cody Ware, in quel momento a pieni giri, tampona violentemente Anthony Alfredo, doppiato dopo un inizio difficile. Errore di Ware, problema meccanico o decisione volontaria dopo qualche screzio? Il team radio di Cody non sembra molto coerente con le azioni viste nel replay e quindi i dubbi restano; per entrambi c’è il ritiro.

In pochissimi vanno ai box a questa caution e dunque si riparte a posizioni invariate a 92 giri dalla fine della stage. Nulla cambia e Penske fa sempre 1-2-3 con Logano davanti a Blaney e Keselowski, tuttavia Brad deve alzare bandiera bianca e far passare Hamlin prima ed Elliott poi; più indietro grosso rischio sul traguardo fra i due Kyle, Busch e Larson, con il primo che rischia l’incidente. Con Chase in terza posizione tutti si aspettano il suo attacco definitivo alla vetta, e invece la #9 stalla e non recupera più.

Chi invece rimonta è proprio Larson che scavalca in sequenza Hamlin, Keselowski ed Elliott e poco prima del giro di soste di metà stage è a 3.8” da Logano e soprattutto meno di 1” da Blaney che col passare dei giri si è staccato progressivamente da Joey; Elliott invece inizia una spirale discendente che lo porta ai margini della top10.

All’ultimo rilevamento uniforme ai -55 Logano inizia a vedere Larson sempre più vicino, ora secondo a 2.4”, mentre Blaney è terzo a 4.9” davanti a Keselowski, Hamlin e Truex anch’egli in rimonta (+6.8”), Harvick, Elliott, Byron ed un buon Almirola, poi inizia la girandola delle soste. Nel complesso la classifica non cambia molto se non per il fatto che Larson si prende la seconda penalità per eccesso di velocità dopo aver ricevuto via radio il pressante invito a non ripetere l’errore precedente; almeno stavolta cambia settore di pit lane dell’infrazione e anziché in ingresso sballa, di sole 0.01 mi/h dopo le 0.05 precedenti, nella curva in uscita. Penalità anche per Kyle Busch per una ruota fuori controllo in pit lane e la sua gara precipita.

A tentare la sorte andando lungo è solo LaJoie, però – al netto di Corey – Logano esce dai box con praticamente 6” di vantaggio su Blaney a circa 45 giri dalla fine della stage e praticamente da questo momento in poi la #22 mette il pilota automatico. Kyle Busch e Larson scontano la loro penalità ma mentre Rowdy finisce doppiato, il pilota della #5 resiste in coda al giro dei leader e comincia la sua terza rimonta in 150 giri a suon di giri molto veloci.

Ai -30 emerge un nuovo contendente per la vittoria, infatti Truex ha avuto un ottimo giro di soste passando da sesto a terzo e poi a secondo superando Blaney rimanendo tuttavia a 5.7” da Logano. L’unico momento emozionante nel finale è vedere se LaJoie, che si era fermato alla caution di Ware e Alfredo, riesce ad andare fino in fondo, ma non ce la fa e dunque scivola di nuovo in fondo alla top30.

Logano vince la seconda stage con 0.6” su Truex dopo essere praticamente andato al 90% per tutti gli ultimi 50 giri, 5.9” su Hamlin, 7” su Keselowski, Blaney (che ha iniziato la sua parabola discendente), Harvick e Byron, 13” su Almirola, Elliott (crollato letteralmente) e Bell; Larson recupera fino alla 13esima posizione a 18.5” dopo averne recuperati a Logano quasi 10, Suárez si sdoppia sul traguardo approfittando del passo controllato di Logano mentre Kyle Busch 27° e distante dal lucky dog.

La giornata grigia di Elliott prosegue in pit lane (dove Logano rimane davanti ad Hamlin e Truex), dato che si prende una penalità per eccesso di velocità insieme ad Almirola e Chastain e così Larson rientra finalmente nella top10 e può puntare anche alla vittoria. Si riparte a 113 giri dalla fine e Truex all’interno spinge talmente tanto Logano che fa sbandare la #22 ed entrambi sono costretti ad alzare il piede, tuttavia non perdono molto, Joey è sempre primo mentre Martin finisce quinto dietro ad Hamlin, Blaney e Keselowski.

I primi tre vanno in fuga mentre Brad si conferma con una vettura non perfetta e Truex lo scavalca mentre dietro di lui ci sono Byron e Larson che alla ripartenza ha dovuto sgomitare; Elliott invece fatica ancora di più e non si schioda dalla 20esima posizione. Larson probabilmente perde gran parte della gara in questo momento dato che ci mette 10 giri a passare il compagno di squadra Byron e quando lo fa è sesto a 3.7” dalla vetta.

Ai -92 Truex decide di attaccare, scavalca Hamlin, colma il breve gap (circa 1”) da Logano, lo riprende e ai -88 è già al comando; Martin non si ferma qui e subito allunga su Joey, che paga un po’ di sovrasterzo, mentre Denny è sempre terzo ma a 2.2”. Intanto nel gruppo ci sono notizie confortanti: Wallace ha la prima buona gara vera (esclusa la Daytona 500) ed entra, malgrado un piccolo contatto ad inizio gara con Newman ed un grande rischio poi in curva4, nella top10 passando Stenhouse mentre dietro di loro c’è un Briscoe che sta capendo sempre di più la vettura.

Il sovrasterzo di Logano si sente sempre di più ed Hamlin lo raggiunge ai -70 e lo supera poco più tardi, tuttavia il ritardo di Denny dal compagno di squadra è ormai superiore ai 4”. Custer, nel frattempo, ha aperto il giro di soste finale e a metà stage iniziano i pit dei big. Il primo ai box è un Logano quasi paranoico che avverte anche una vibrazione e – solo all’ingresso dei box – dice che il servosterzo si è rotto. Non si sa se sia vero, in ogni caso Joey esce dai box senza problemi.

Al termine dei pit stop (in cui solo Reddick paga una penalità) Truex è ancora al comando, tuttavia grazie ad un incredibile undercut di quattro giri Larson è secondo a soli 2” davanti ad Hamlin, Logano, Keselowski, Bell, Harvick, Blaney, Byron e Wallace (che ha perso un paio di posizioni). Poi ricomincia la saga di Kyle Busch.

Rowdy sta tentando la sorte alla caccia di una caution per recuperare il giro perduto, però poi arriva lungo in curva1, per una foratura oppure perché la vettura è sullo splitter come a inizio gara, bacia il muro e prosegue venendo costretto ad una sosta che fa saltare definitivamente la sua strategia. Pochi secondi più tardi Reddick fora in maniera simile, anch’egli finisce contro le barriere e stavolta poco più tardi i commissari chiamano la caution. E ovviamente Kyle Busch non apprezza la differenza di trattamento.

La pit lane si apre e, con grande sorpresa del crew chief di Wallace, malgrado siano passati circa dieci giri dalle soste precedenti tutti si fermano tranne Bubba che dunque rimane al comando con gomme leggermente più usurate. Ai box i meccanici di Logano fanno un piccolo capolavoro e rimandano Joey davanti a Keselowski, Truex, Larson ed Hamlin; Briscoe rovina invece una buona giornata con una penalità.

Si riparte ai -44 con gli occhi di tutti su Wallace e Larson, curiosi di cosa potranno fare in questa situazione. Alla bandiera verde Bubba fa pattinare le gomme, c’è quasi un contatto con la fiancata di Logano ed entrambi sono costretti ad alzare il piede al punto che Keselowski ne approfitta passando al comando. Brad, tuttavia, paga ancora sullo short run ed in soli cinque giri Logano gli è di nuovo davanti, seguono invece Truex, Larson ed Hamlin mentre Wallace cede ma senza affondare.

Ai -31 arriva un’altra caution, l’ultima di giornata, con Kyle Busch che viene mandato involontariamente in testacoda da Chastain e con questo si chiude virtualmente la domenica terribile di Rowdy; davanti, tra l’altro, il più arrabbiato è il compagno di squadra Truex, il quale ha appena scavalcato Keselowski e contava di recuperare il secondo abbondante da Logano grazie al proprio migliore long run. Larson invece sta faticando più del previsto mentre la strategia di Bubba è rimbalzata, per ora, ed è sceso in 16esima posizione.

Tutti vanno ai box a montare quello che è – tranne proprio per Wallace – l’ultimo set di gomme fresche e tutti dovranno gestire questi pneumatici per gli ultimi 25 giri più eventuale overtime. In uscita dalla pit lane Logano rimane davanti a Truex e il primo tassello nella mente di Joey è a posto, ora c’è solo da fare la solita ripartenza a fionda dall’interno tagliando la dogleg per rimanere davanti a Truex e accumulare un margine da controllare poi fino al traguardo.

E invece Joey sbaglia qualcosa, alla bandiera verde (mentre dietro di lui il gruppo va anche 5-wide) scatta bene ma non benissimo e così Truex dall’esterno resiste prima al suo fianco e poi in curva2 può accelerare prima andando al comando.

E la gara si decide in questo momento, perché Martin può dettare il ritmo come e quanto vuole. Negli ultimi 25 giri non succede molto, Larson va a sorpresa in difficoltà e dopo aver lottato a lungo con Elliott deve far passare anche Harvick; poco più indietro Custer perde ancora una volta un buon piazzamento perché Wallace lo tampona e lo manda a muro senza l’intervento di una caution a seguire.

Martin Truex Jr. interrompe così un digiuno che durava quasi da un anno e vince davanti a Logano (+1.6”), Hamlin (+2.1”), Keselowski (+4.4”), Elliott (+5.2”), Harvick (+5.9”), Larson (+8.2”), Byron (+8.8”), Bell (+8.9”) e Blaney (+9.4”); Almirola finalmente ha una buona domenica ed è 11°, Bowman fa quel che può dopo l’incidente iniziale ed è 13° davanti ad un DiBenedetto andato in crisi a metà gara, Wallace alla fine è 16° – e il povero Custer 31° – ma comunque ha convinto dopo i dubbi delle scorse settimane, tuttavia non stacca di molto un Suárez concreto e 21°. McDowell chiude ancora a pieni giri, tuttavia la 23esima posizione è lo specchio dei reali valori in campo.

In campionato, Hamlin a parte che accumula punti su punti, Truex balza al comando della griglia playoff appena per un punto su un Larson che sembrava scatenato in tutte le rimonte e poi al momento buono si è spento in una gara comunque positiva e che lo vede forse finora come leader dell’Hendrick Motorsports, anche davanti ad un Elliott opaco e che ha conquistato una top5 più per le ripartenze che per il passo in gara. Ad Atlanta ci sarà un banco di prova importante per tutti sull’asfalto rugoso e che distrugge le gomme.

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Immagine: media.nascar.com

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