NASCAR | Truck Series, Rockingham 2025: Tyler Ankrum torna alla vittoria dopo quasi sei anni!

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 19 Aprile 2025 - 17:15
Tempo di lettura: 15 minuti
NASCAR | Truck Series, Rockingham 2025: Tyler Ankrum torna alla vittoria dopo quasi sei anni!
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In difficoltà al primo giro, Ankrum e il team scelgono la strategia giusta e vincono in fuel mileage nella gara del ritorno della NASCAR a Rockingham


Una vittoria insperata più che inaspettata quella di Tyler Ankrum a Rockingham. Infatti, il 24enne con la faccia da bambino del McAnally-Hilgemann Racing ha iniziato la stagione al meglio con quattro top5 nelle prime sei gare (e il quarto posto in classifica generale), inclusa la beffa di Martinsville dal compagno di squadra Hemric. Tuttavia, al primo giro, la #19 era quasi finita a muro, poi aveva perso un giro recuperato col lucky dog. In sintesi, non sembrava giornata per un buon risultato. E invece la strategia (88 giri con l’ultimo pieno) ha premiato Ankrum con la seconda vittoria in carriera a quasi sei anni dalla prima in Kentucky nel 2019 nella stagione del debutto.

La gara

Per Rockingham è un giorno storico, infatti inizia la terza era di “The Rock” dopo quella terminata nel 2004 a causa dell’espansione della NASCAR verso altri lidi (e che anni prima aveva comportato anche l’abbandono di North Wilkesboro) e il breve revival – proprio con due gare della Truck Series vinte rispettivamente da Kahne e Larson – fra 2012 e 2013.

Dopo 12 anni si torna in pista sull’ovale da 1 miglio (0.94 per la precisione dopo la rimisurazione rispetto allo storico dato di 1.017 in seguito all’installazione delle SAFER Barrier) con il banking “alla Bristol” che crea tante traiettorie diverse ma anche la necessità di una certa aggressività per compiere sorpassi. Il pubblico reagisce in forze con un quasi sold out non garantito sotto Pasqua, meno i team (ancora sole 35 auto) a causa di un montepremi sempre di poco superiore ai 700’000$.

Il programma si svolge tutto in una giornata come di consueto. Nelle prove libere (estese a 50′ per dare più spazio a tutti, soprattutto a piloti che sono nati ben dopo che la NASCAR aveva lasciato Rockingham nel 2004) oltre al miglior tempo di Majeski (22.763″) davanti a Riggs, Garcia, Currey e Chandler Smith, da notare c’è solo il motore esploso sulla #22 di Dennison.

In qualifica la sorpresa: Jake Garcia conquista la sua prima pole position in carriera (22.050″) precedendo C.Smith (in corsa – come Hemric – per l’ultimo bonus del Triple Truck Challenge che gli farebbe portare a casa 150k$ anziché 100k$), Rhodes, Mosack, Riggs, Currey, Honeycutt, Ruggiero, Majeski (penalizzato dall’algoritmo dopo le ultime prestazioni negative) e Tanner Gray; Friesen si stampa contro il muro in curva4 e quindi il suo 20° tempo è quasi inutile. Per il canadese ci sarà partenza dal fondo dopo una frenetica riparazione della vettura fino a pochi minuti dal via.

Pronti via e quasi subito caution: nel primo giro Chandler Smith ci prova su Garcia, tuttavia Jake resiste e così la prima posizione non cambia. In curva3 Heim chiude la traiettoria (lo spazio c’è, al pelo) e così Ankrum è costretto a sterzare per evitarlo finendo quasi a muro perdendo ulteriori posizioni rispetto alla non eccezionale 16esima in griglia di partenza. Al giro successivo, invece, l’incidente con Mosack che perde il controllo all’interno di Currey ed i due si toccano, Bayley si appoggia al muro, Connor finisce in testacoda sull’apron. Nel parapiglia, pare, danni al muso anche per Breidinger e Muniz.

A posizioni sostanzialmente invariate si riparte con ancora 39 giri da disputare nella prima stage (gara da 200 tornate con un classico 45+45+110). Garcia dall’esterno scatta bene anche sulla spinta di Rhodes, poi però Ben si spegne. Il truck #99 inizia a fumare vistosamente, non si capisce se sia un tire rub o un problema meccanico. La risposta giusta è la seconda: Rhodes inizia a perdere il fluido del servosterzo e quindi in fretta Ben perde velocità precipitando in classifica. Il pilota del ThorSport sarà costretto ad alzare bandiera bianca dopo 71 giri completati dato che è impossibile riparare il servosterzo.

Nel gruppo si nota già quanto Rockingham sia una pista difficile da affrontare, anche nel confronto degli avversari e Majeski si tocca con Gray per superarlo. Ty completa la manovra ed Heim lo segue nel suo recupero. In coda i soliti problemi: anche stavolta Mallozzi è il primo ad andare ai box con problemi tecnici dopo 10 giri e poi andrà nel garage, lo segue Benning dopo la bandiera nera espostagli per il passo gara troppo lento, poi è la volta di Dennison e Currey (danni ancora da sistemare), Mosack accusa vibrazioni in frenata, Byrd bacia il muro in scia a Rhodes, dunque è la volta di Carroll ad andare ai box, sempre per bandiera nera.

Davanti, invece, piccolo guaio per Honeycutt che becca un detrito sulla griglia del radiatore, ma non perde troppo tempo. Quando riesce a toglierlo, Kaden si rilancia all’attacco del terzo posto di Riggs. Più dietro Heim supera Majeski e Gray fa lo stesso su Sammy Smith. Per Corey Day altra gara storta: foratura alla anteriore destra, sosta e speeding.

Garcia, nel frattempo, aveva accumulato circa 1″ sulla #38, tuttavia con i doppiaggi (soprattutto quello di Timmy Hill) perde terreno e così arrivano da dietro in sequenza Chandler Smith, Riggs ed Honeycutt ai -10. Jake trova la quadra, torna ad avanzare ed il pilota che viene doppiato è Tyler Ankrum, in quel momento 23°, in difficoltà con l’assetto e incapace di recuperare posizioni dopo il guaio al via.

Le manovre di Chandler non vanno a buon fine, nemmeno il doppiaggio di Wood e così Riggs mezzo giro più tardi infila Smith. Layne è scatenato, al giro successivo al primo attacco salva la vettura, poi si riprende e il secondo attacco al penultimo giro (iniziato infilandosi in curva4 e completato di forza in curva1) va a buon fine. Alle loro spalle stessa identica manovra per Honeycutt su Smith.

Layne Riggs vince la prima stage (la prima in carriera per un pilota che deve migliorare in qualifica) davanti a Garcia (+0.9″), Honeycutt (+1.1″), C.Smith (+1.2″), un Heim che fa paura a tutti dopo essere partito 15° (+1.8″), Ruggiero (+3.0″), Majeski (+5.9″), Tanner Gray (+6.7″), S.Smith (+7.9″) sulla #07 di Spire dopo aver fatto qui anche i test e Fenhaus (+12.6″); 21 auto a pieni giri più il lucky dog Wood.

Tutti vanno ai box per il primo giro di soste, tuttavia con l’asfalto nuovo in molti tentano la carta delle due gomme: Honeycutt balza al comando su Enfinger, Riggs, Kligerman, C.Smith, Majeski, Garcia, Ruggiero, Mosack e Caruth, doppia sosta invece per Fenhaus che esce dalla top10; Timmy Hill tenta la carta della wave around mentre sia Dennison che Mallozzi escono dal garage per superare la coppia Carroll-Benning e guadagnare qualche dollaro in più. Prima della ripartenza colpo di scena: Crafton accusa problemi elettrici ed anche un principio d’incendio nel cruscotto. Matt sarà costretto al ritiro e per ThorSport siamo a 2/5.

Si riparte con 35 giri netti da disputare nella seconda stage e praticamente subito Honeycutt viene infilato da Enfinger che si porta al comando, Riggs subito lo segue mentre Garcia e Chandler Smith completano la top10. Prosegue anche la lotta fra Heim e Majeski con Ty che torna davanti a Corey per il sesto posto. Mentre Muniz va ai box (bandiera nera, pure lui problemi meccanici), Chandler Smith ci prova su Garcia, non completa il sorpasso e quindi la coppia Enfinger-Riggs prova la fuga ai -25.

Poi però cambia tutto: Honeycutt torna sotto proprio mentre Riggs attacca di forza Enfinger in curva3, la manovra non riesce e così Kaden si infila in curva4, va 3-wide sul traguardo ed ai -19 balza al comando completando il doppio sorpasso in curva1. Enfinger crolla all’improvviso, passa anche Riggs, poi in sequenza Garcia e C.Smith, ai -15 anche Heim e Majeski e così in quattro giri la #9 passa dal primo al settimo posto.

Mentre Hill e, di nuovo, Day vanno ai box, Honeycutt tenta l’allungo, tuttavia l’appoggio sbagliato al doppiaggio di Byrd permette a Riggs di riprenderlo e superarlo in curva3 ai -12. E Layne scappa via davvero ora mentre Garcia ci prova sulla #45. Dietro si lotta ancora, Ruggiero supera Kligerman e la doppia coppia Mosack-Gray e Caruth-Friesen lotta per un punticino approfittando del crollo di Sammy Smith.

Layne Riggs (nemmeno felice al massimo della propria vettura per un po’ di sovrasterzo) vince anche la seconda stage davanti ad Honeycutt (+0.7″), Garcia (+1.2″), C.Smith (+2.0″), Heim (+2.3″), Majeski (+5.0″), Enfinger (+8.7″), Ruggiero (+8.9″), Kligerman (+10.7″) e Gray (+11.2″); stavolta il leader non riesce a doppiare Wood e quindi il 22° a pieni giri è il lucky dog Tyler Ankrum.

L’assenza di dati storici è la grossa incognita della stage finale, in quanto non si sa per precisione quanto possa durare il pieno di benzina. Le stime della vigilia parlano di 78-90 giri, un range abbastanza ampio visto che alla ripartenza poi ne mancheranno 101 di tornate alla fine.

Ai box è ancora molto scelta la strategia delle due gomme e Chandler Smith balza al comando su Caruth, Kligerman, Hemric, Sammy Smith e Mosack, poi con un pit completo Honeycutt, Heim, Enfinger e Riggs che viene dunque superato da tre auto a parità di tattica. Penalità per un Brandon Jones (ruota vagante in pit lane) invisibile finora sulla #1 di Tricon.

Si riparte praticamente a metà gara e Chandler Smith mantiene il comando su Caruth; ripartenza ottima per Honeycutt che balza in top5 seguito da Enfinger mentre Riggs li raggiunge poco dopo a differenza di Heim che paga al restart e poi accelera. La classifica si assesta velocemente: Hemric dà una sgasata e sale al secondo posto, Riggs vede arrivare Heim alle sue spalle e attacca Honeycutt mentre Enfinger perde e viene superato anche da Garcia.

Più dietro è ancora più lotta dura: Ruggiero, Fenhaus e Mosack sono 3-wide con Luke e Connor che si allargano e si appoggiano l’un l’altro e al muro; Fenhaus rimedia un tire rub. Anche Sutton paga dazio e dopo una toccata con le barriere fora la anteriore destra. Poi però la caution ed è un altro colpo di scena ai -92: subito dopo il sorpasso di Heim su Riggs e Kligerman, Majeski non vuole perdere il treno buono ma, per attaccare Enfinger all’interno di curva1, perde il controllo e finisce con il retrotreno contro il muro. Per la #98 altra gara finita in anticipo e per ThorSport è il terzo ritiro su cinque iscritti. Boyd è il lucky dog.

Dopo una bandiera rossa di quasi 10′ per riparare le barriere, arriva il grande dubbio se pittare o no e rischiare il tutto e per tutto. La pit lane si apre a 88 giri dalla fine e ai box ci vanno Kligerman (che per la prima volta cambia quattro gomme), Enfinger, Perez, Gray, Ankrum, Jones, Fenhaus, S.Smith e Wood. A tirare dritto sono in 11 e sono C.Smith, Hemric, Caruth, Heim, Riggs, Garcia, Honeycutt, Friesen, Mills, Ruggiero e Mosack.

Bandiera verde ai -85 e, mentre Hemric con l’attacco fallito al primo posto viene infilato da Heim, arriva al secondo giro lanciato un nuovo incidente: Caruth perde leggermente il controllo in curva4, Friesen alza il piede per evitarlo ma viene travolto e prima sbatte a destra coinvolgendo Mills, poi andando verso a sinistra incoccia con Gray mentre Ankrum e Kligerman evitano per un pelo il botto. Tre auto distrutte, nuova bandiera rossa (breve, appena 3′) per riparare la barriere e pulire la pista ed un Friesen piuttosto demoralizzato dalla situazione generale. Lucky dog per Byrd mentre Currey si prende una penalità per cambio corsia alla ripartenza.

Questa caution cambia ulteriormente le dinamiche e si creano tre strategie: i compagno di squadra Heim e Ruggiero tirano dritto a caccia di una bandiera gialla nel finale, seguono poi Enfinger, Ankrum e Perez che si sono fermati al giro 112, dunque Hemric (solo rabbocco), Honeycutt, C.Smith, Riggs, S.Smith, Garcia, Jones, Wood, Fenhaus, Caruth, Kligerman (doppia sosta), Boyd e Mosack (speeding) che lo hanno fatto adesso al giro 118, dunque ai -82 e con sei giri di benzina a disposizione in più.

Bandiera verde ai -77 ed Heim rimane al comando dalla corsia esterna seguito da Ruggiero, Ankrum, Enfinger e Chandler Smith (andato 3-wide con Hemric e Perez), poi Riggs e Garcia mentre Honeycutt perde tempo nel traffico. Garcia conferma lo stato di forma ed ai -70 supera pure Layne. La coppia Tricon, intanto, può fare una cosa sola e la fa: allunga e mette 2″ su Ankrum.

Il problema per gli ex leader è che fanno fatica a superare Enfinger e quindi il gruppetto si ricompatta e vede il controsorpasso di Riggs su Garcia. La selezione da dietro prosegue: Fenhaus va ai box, ma è non ha toccato il muro, bensì si è rotto il motore e quindi la giornata di gloria di ThorSport al momento vede all’attivo la pole di Garcia e quattro ritiri su cinque vetture. Pochi giri e sorte simile per Kligerman, solo che nel suo caso si è rotta la sospensione. Non va meglio a Brandon Jones che precipita in classifica e in breve perde due giri.

Mentre Heim non guadagna troppo su Ruggiero (al massimo 1″ con Corey che pure perde terreno nei doppiaggi), Chandler Smith riesce a superare in curva1 Enfinger solamente ai -53; Grant inizia il declino rapido come in precedenza.

Ai -50 Heim guida dopo un improvviso guadagno con 2.2″ su Ruggiero, 7.0″ su Ankrum, 8.6″ su C.Smith, 10.2″ su Riggs, 10.8″ su Enfinger, 11.0″ su Perez e Garcia, 11.2″ su Hemric, 11.5″ su Honeycutt, 12.6″ su S.Smith, 14.9″ su Caruth, 15.3″ su Wood e 15.9″ su Mosack per appena 14 auto a pieni giri. In questo momento arriva la info via radio che, in assenza di caution, Heim dovrà pittare ai -30 per l’inevitabile rabbocco, ad Ankrum – invece – riferiscono che deve alzare un po’ il piede perché è a corto con la benzina di un paio di tornate.

A questa notizia ci si aspetterebbe il recupero sulla coppia Front Row su Tyler, e invece la #18 mantiene sempre circa 1.5″ sulla #38 e 3″ sulla #34. Gli altri sono staccati dietro Enfinger con Perez che lotta con Garcia. Jake riuscirà a scavalcare Grant solo ai -40.

Dopo la grande selezione precedente, ora si entra in una fase di tranquillità e quindi le probabilità che arrivi una caution in aiuto di Heim e Ruggiero diminuiscono. Sutton pitta per ulteriori problemi, ma nessun problema sull’asfalto. Ai -30 l’ultima istantanea prima delle soste vede Heim con 1.8″ su Ruggiero, 9.1″ su Ankrum, 10.4″ su C.Smith, 11.8″ su Riggs, 12.4″ su Garcia, 15.3″ su Enfinger, 15.7″ su Perez, 16.4″ su Hemric, 16.9″ su Honeycutt, 19.1″ su S.Smith, 19.4″ su Caruth e 23.1″ (quasi un giro in sintesi) su Wood.

Le due soste arrivano in sequenza, ai -29 Heim (due gomme cambiate a sorpresa al posto del solo rabbocco), ai -28 Ruggiero e dunque Ankrum passa al comando con 1.1″ su Smith, 2.3″ su Riggs e 2.8″ su Garcia mentre Heim e Ruggiero scendono al 14° e 15° posto e pure doppiati.

Ora è tutta questione di doppiati e benzina. Chandler Smith potrebbe forzare, ma quando ai -25 pure ad Honeycutt (sosta anche lui al giro 118) dicono di risparmiare, allora la situazione per Ankrum, dall’esterno, diventa grigia. Sembrano crederci solo al muretto della #19. E così Tyler prosegue col suo ritmo, galleggiando sul vantaggio di 1.5″ su Chandler. Nemmeno Heim è un problema: con gomme fresche e benzina a sufficienza gira come i leader. Ai -15 da notare il sorpasso di Caruth su Honeycutt per l’ottavo posto.

In questo momento cambiano gli scenari: Ankrum allunga a 2″ mentre Riggs riprende Smith, poi passa un paio di giri e tutto cambia con Chandler che torna sotto a 1″ mentre Layne è a 1.5″. Ai -13 inizia la fase della riserva: Perez (che è sulla stessa strategia del leader) va ai box per un rabbocco che allarma tutti. Al giro successivo Riggs prova l’attacco che non va a buon fine e così Ankrum respira. Ai -10 anche Sammy Smith deve alzare bandiera bianca e commette pure speeding.

Non si sa se a questo punto sono dietro che tolgono il piede dall’acceleratore oppure è Tyler che decide di non risparmiare più, ma da qui in poi Ankrum allunga decisamente: 2.0″ ai -9, 2.4″ dai -8 ai -6. Ai -5 il grande colpo di scena: Riggs rimane a secco e va ai box lasciando appena otto vetture a pieni giri mentre Chandler recupera un decimo.

Ai -4 Ankrum allunga a 3.0″, ai -3 l’inaspettato: a rimanere a secco non è lui bensì Chandler Smith! Il pilota della #38 rallenta ma non si pianta e così decide di osare tentando di chiudere la corsa senza rabboccare. Ai -2 Tyler ha così 5.5″ sulla #38 e 6.9″ su Garcia. Chandler non ce la fa e quindi va ai box all’ultimo miglio.

L’impresa di Ankrum “alla Logano” arriva col brivido: la prima incertezza della #19 arriva in curva3 al penultimo giro, ma l’inerzia c’è ancora così come i 7.49″ di margine sul secondo all’inizio dell’ultimo giro. Basteranno e avanzeranno.

Tyler Ankrum ribalta così una gara iniziata male, confermando l’ottimo inizio di stagione e vincendo a Rockingham in un finale da fiato in gola. Garcia è secondo a 6.6″, poi Hemric (+9.9″), Caruth (+10.9″), Enfinger (+12.0″, pure lui sulla strategia della #18), Honeycutt (+20.2″) e Wood (+20.4″). Doppiati Heim, Mosack, Ruggiero, Riggs, Perez, C.Smith a un giro, Byrd e Boyd a -2, S.Smith a -3, B.Jones a -4 come Breidinger e Sutton, Currey 20° ma a -5 come Hill, Day a -6, tutti gli altri ko o quasi e staccatissimi.

E la benzina di Ankrum? Basta per i burnout, per compiere quasi due giri ulteriori perdendosi sulla strada della victory lane dove, alla fine, arriva sì a spinta. Ma con la consapevolezza di essere tornato al successo dopo quasi sei anni e con un assegno da 50k$ in tasca.

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Mentre la NASCAR Cup Series riposa per Pasqua, la Xfinity Series completa oggi il weekend a Rockingham con le qualifiche alle 17:30 e la gara alle 22:00.


Immagine: Media NASCAR

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