Ty Majeski vince la Clean Harbors 250 a Richmond. L’ultima gara della regular season è stata caratterizzata da molti incidenti
Ty Majeski è riuscito a rimontare, nuovamente, dal fondo dopo una penalità comminatagli al termine del primo stage. Non tutti sono in grado di sfornare una performance del genere, frutto di una netta superiorità tecnica e di guida sugli avversari. I playoff sono in agguato: la situazione sta per diventare incandescente.
La regular season della NASCAR Craftsman Truck Series sta per giungere alla sua conclusione. Il sedicesimo appuntamento della classe minore, la Clean Harbors 250 al Richmond Raceway, definirà in via ufficiale i nomi dei contendenti al titolo.
Il Richmond Raceway è uno short track dalla storia lunghissima. Aperto nel 1946 come ovale sterrato, il tracciato, allora dalla lunghezza di 0.542 miglia, è stato asfaltato nel 1968. La caratteristica forma a “D” non è stata parte dei progetti originali, ma è arrivata 20 anni dopo la modifica radicale sopracitata. In quella data, difatti, l’impianto è stato completamente rinnovato e, da allora, il circuito misura i celeberrimi 3/4 di miglio che ancora oggi gli permettono di avere un ruolo di grande importanza nell’immaginario collettivo.
Partecipare alla Clean Harbors 250 significa avere un appuntamento con la storia. Difatti, questa gara si è tenuta per la prima volta durante la stagione inaugurale della Truck Series, nel 1995. Nel 2005 la prova a Richmond è uscita dal calendario, salvo rientrarci prima provvisoriamente a causa del Covid, nel 2020, e, di seguito, in via definitiva a partire dall’anno successivo. La lunghezza classica dell’appuntamento in Virginia della classe minore è di 200 giri, che sono poi diventati 250 nelle edizioni tenutesi dopo la lunga pausa.
Sono 37 gli iscritti alla gara odierna. Connor Hall, campione in carica e attuale dominatore della NASCAR Weekly Series, sarà al via a Richmond al posto di Wood sullo Chevrolet #91 di McAnally-Hilgemann Racing. La situazione opposta si verifica in Niece Motorsports, dove il #45 torna nelle mani di Kaden Honeycutt dopo due round in cui è stato affidato a Chastain. Scambio anche sul #7 di Spire Motorsports, che viene lasciato da Smith a Connor Zilisch. Il team di Mooresville torna alla formazione canonica, con solo tre veicoli in pista.
Young’s Motorsports schiera un terzo Silverado, affidato per l’occasione a Jerry Bohlman, pilota amatore già iscritto ad un evento l’anno scorso con G2G. Ci sono un paio di cambi di casacca anche in casa Ford. Il #22 di Reaume Brothers Racing sarà ancora in pista con Keith McGee dopo essere stato guidato da Tomassi nell’ultimo appuntamento. Anche il #66 di ThorSport Racing torna nelle mani del pilota “titolare”. In questo caso si tratta di Conner Jones, che ha lasciato il suo mezzo a Fenhaus nelle due gare precedenti.
Henderson Motorsports, Trey Hutchens Racing, TC Motorsports e Floridian Motorsports si iscrivono con il proprio pilota principale, ossia, rispettivamente, Stefan Parsons, Trey Hutchens, Justin Carroll e Mason Maggio. Roper Racing e Hattori Racing Enterprises non rinnovano il proprio impegno sullo short track della Virginia.
Corey Heim, Christian Eckes, Ty Majeski, Nick Sanchez e Rajah Caruth si sono qualificati ai playoff grazie alle vittorie, a differenza di Tyler Ankrum e Grant Enfinger, già al secondo turno per via dell’ampio numero di punti. Restano solo 3 posti. Taylor Gray ha grandi possibilità di lottare seriamente per il titolo, a differenza di Ben Rhodes e Tanner Gray, che rischiano di più.
Daniel Dye, Stewart Friesen, Matt Crafton e Chase Purdy, invece, avranno bisogno di molta fortuna, oltre che di un gran risultato, per poter diventare membri della vera e propria lotta per il titolo. La cosa certa è che almeno 2 di questi 7 piloti saranno al Round of 10. L’ultimo posto può essere preso da qualsiasi vincitore iscritto a tempo pieno al campionato.
La lotta per il titolo della regular season è un affare a due tra Christian Eckes e Corey Heim. Il ragazzo di McAnally, però ha la strada spianata: basta che ottenga 11 punti per ambire a un successo importante in ottica playoff. Il rivale, invece, deve essere semplicemente dominante e sperare che l’avversario si ritiri (o quasi) per poter portarsi a casa un aiuto importante nel Round of 10.
La qualifica è formata da due giri consecutivi svolti da ognuno dei piloti a pista libera. Christian Eckes, pilota dello Chevrolet #19 di McAnally-Hilgemann Racing, partirà dalla pole position grazie a un 22.755″, (1.4″ secondi più lento del record di David Starr, ottenuto nel 2005) tempo di oltre un decimo più rapido rispetto a quello del secondo classificato, Ty Majeski, a bordo del Ford #98 di ThorSport Racing. Trey Hutchens, il più lento dei piloti su mezzo senza owner point, viene escluso dalla gara.
La gara
Eckes scatta bene dalla corsia interna e mette subito alle sue spalle Majeski che viene superato in curva 3 anche da Enfinger. Il pilota del #98, però, non si arrende e, dopo aver superato il veterano, riesce a rubare la prima posizione al poleman sfruttando il banking del frontstretch alla fine del giro 13.
Nel frattempo si consuma il dramma di Bohlman. Il cinquantaquattrenne in forza a Young’s, dopo due testacoda identici in libere e qualifiche, viene doppiato al giro 10 e gli viene esposta la bandiera nera perché troppo lento (e di conseguenza pericoloso) pochi minuti più tardi. La sua gara termina quindi nel box.
Non avviene nessun evento degno di nota fino al giro 56, in cui viene esposta la bandiera gialla lungo tutto il tracciato. Mills va dritto nelle barriere di curva 3, probabilmente a causa di un cedimento. Il suo truck è molto danneggiato e deve ritirarsi nonostante il duro lavoro dei meccanici che tentano di farlo tornare in gara.
I piloti decidono di anticipare la sosta. Gli unici che non si fermano, in questo frangente, sono Majeski, Ankrum e Zilisch, che apriranno il gruppo, ma saranno molto più lenti degli avversari a causa dell’usura delle gomme. Al termine del lucky dog di Ty Dillon la gara si accende di nuovo.
L’esito del restart è stato già scritto nel momento delle soste. Majeski e Ankrum vengono inglobati dal gruppo che li supera senza porsi alcun tipo di timore reverenziale. Eckes, il più furbo in questa fase, prende subito distacco da tutti e si invola verso il successo.
Christian Eckes vince lo stage 1 a Richmond con ampio margine sugli avversari. Taylor Gray, Enfinger, Rhodes, Riggs, Dye, Crafton, Heim, Sanchez e Caruth completano la top 10 della prima fase di gara, che dà diritto a punti in ottica campionato.
I risultati del primo stage permettono a Christian Eckes di diventare matematicamente campione della regular season. Inoltre, Taylor Gray conquista l’ottavo posto nei playoff, visto che si trova a oltre 50 punti di distacco da Dye che ha superato Tanner Gray e si trova in decima posizione virtuale.
Nonostante molti abbiano già fatto il pit stop, sono diversi i piloti che decidono di fermarsi comunque al termine dello stage 1. Oltre a Majeski, Ankrum e Zilisch, che hanno visto visto la strategia conservativa venire schiacciata dalla sosta anticipata, anche Sawalich decide di montare gomme più nuove rispetto a quelle degli avversari. La situazione non è rosea per Majeski, che, a causa di un errore al pit (uno pneumatico è schizzato a centro corsia) deve partire dal fondo, esattamente come successo a Indianapolis qualche settimane fa. Lucky dog per Holmes.
Il secondo stage si apre nel segno di Eckes. Lo stage winner, partito in corsia interna, si apre subito verso l’esterno per tappare l’avanzata di Taylor Gray. Enfinger, situato dietro al campione della regular season al restart, riesce a sfruttare questa manovra difensiva per sopravanzare il giovanissimo rivale.
I tre appena citati si studiano nel corso di lungo inseguimento, in cui le posizioni di testa risultano fossilizzate. Al giro 115, però, la situazione si sblocca. Enfinger affonda su Eckes in curva 2 e tiene l’interno per oltre un giro prima di riuscire a mettere definitivamente alle sue spalle il rivale. Anche Taylor Gray sfrutta la situazione di debolezza del nuovo campione della regular season per superarlo e prendere la seconda posizione.
Il giovanissimo vuole ambire a qualcosa di più di una semplice seconda posizione. Dopo aver superato Eckes, il ragazzo di TRD si avvicina pericolosamente a Enfinger, che riesce a superare in curva 1 al giro 126 grazie a un blocco operato da Garcia in fase di doppiaggio. Taylor Gray è il nuovo leader della gara.
La situazione resta stabile solo per pochi secondi. Al giro 128, in curva 3, Crafton colpisce il lato posteriore sinistro dello Chevrolet di Honeycutt e lo manda in testacoda. Nessuno dei due subisce particolari danni, ma la direzione gara decide di mettere la caution.
I piloti approfittano della neutralizzazione ed anticipano nuovamente il giro di soste. Solo Dillon, Friesen e Currey decidono di optare per una strategia conservativa. Al termine del lucky dog di Garcia i piloti ricominciano a correre a pieno regime.
Inutile dire che il restart è la fotocopia di quello avvenuto dopo la prima caution. Dillon e Friesen si ritrovano inglobati da un gruppo eterogeneo formato da piloti più veloci grazie alle gomme nuove. In questa situazione spicca Enfinger, che riesce a mettersi alle spalle tutti e a prendere un piccolo gap prima di passare sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.
Grant Enfinger, pilota dello Chevrolet #9 di CR7 Motorsports, si porta a casa lo stage 2. Eckes, Dye, Riggs, Heim, Rhodes, Caruth, Ankrum, Taylor Gray e Jones completano la zona punti. Sono pochi i piloti che decidono di sfruttare la pausa posta prima dell’ultima fase di gara per effettuare una sosta. Difatti, oltre a Dillon, Friesen e Currey, l’unico pilota di alta classifica che decide di fare un salto sulla piazzola è Sawalich.
La situazione playoff si evolve in modo decisivo. Crafton e Purdy ora possono solo sperare di vincere per rientrare nei 10 eletti mentre Rhodes è già quasi certo di potersi giocare il terzo titolo. La battaglia più calda è, però, quella fra Dye e Tanner Gray, con il primo che sembra essere nel momento di forma migliore e il secondo in grande difficoltà. Il ragazzo di Tricon ha addirittura bisogno del lucky dog per poter competere con il gruppo.
L’inizio del terzo stage è decisamente caotico. Al via Enfinger sfrutta il banking dato dalla partenza in corsia esterna per prendere velocità e, grazie a una manovra di precisione chirurgica, riesce a tappare Eckes, posto al suo interno, e a prendere la prima posizione.
Peccato che già in curva 3 ci sia un grosso incidente. Purdy stacca tardi e spinge Dillon, che a sua volta tocca Thompson quando quest’ultimo sta impostando la virata verso sinistra. Il baffo di Tricon va in testacoda e attraversa la pista in orizzontale, prendendo nella sua traiettoria Thad Moffitt, McGee, Sawalich, Massey, Crafton e Parsons.
I danni appaiono subito gravi: il truck #46 fuma, mentre il #22 ha la scocca gravemente alterata. Anche il #5 non se la passa bene, visto che rientra in pit lane e ci rimane molto tempo. I tre mezzi appena citati devono ritirarsi, mentre gli altri riescono a proseguire, nonostante non siano nelle migliori condizioni possibili.
Controversa anche la scelta del lucky dog. La possibilità di recuperare un giro sui primi, inizialmente data ad Alan, viene poi riassegnata a Purdy che non è stato segnato tra i piloti coinvolti nell’incidente. Il ragazzo di Reaume Brothers, tra l’altro, resta fermo un giro in fase di restart, cosa che rende ancora più lunga la procedura di ripartenza.
Il restart vede ancora Enfinger imporsi su Eckes, questa volta in modo molto fisico. La situazione, però, non si evolve, visto che Alan va in testacoda in curva 3, provocando un’altra caution. Durante la neutralizzazione diversi piloti, tra cui Crafton e Zilisch, si fermano per una breve sosta. Parsons sfrutta il lucky dog e si accoda al gruppo.
La ripartenza sorride ancora ad Enfinger che riesce a prendere di nuovo il controllo della corsa dalla linea esterna e a portarsi davanti a Rhodes nel corso del primo passaggio. Anche se non avvengono incidenti, la situazione di quiete non dura molto.
Il Ford di Connor Jones si ammutolisce sul frontstretch nel giro 182. Il pilota di casa, finora autore di una buona performance, viene lasciato a piedi dal suo veicolo a causa di un problema elettrico. Alcuni, tra cui Heim, Caruth, Sawalich e Purdy, decidono di anticipare gli avversari e svolgere la terza sosta completa durante la neutralizzazione.
La prova riprende, ma le gerarchie non cambiano. Enfinger si rivela per l’ennesima volta un avversario formidabile nello stacco di frizione. Questa volta, il veterano riesce a stringere Eckes, in corsia interna, e a sfruttare il banking per allungare immediatamente su tutti gli avversari. La manovra gli riesce così bene da permettere anche a Rhodes di imporsi sul neocampione della regular season.
I piloti che hanno cambiato gomme sono più veloci degli avversari e recuperano presto terreno. Heim, difatti, supera tutti i rivali con nonchalance e arriva dietro ad Enfinger in un battibaleno. Al giro 218, il giovane tenta di superare il veterano cercando l’interno in curva 1, ma una mossa astuta del dominatore del terzo stage, che riduce al minimo lo spazio disponibile sulla carreggiata vicina alla linea bianca, costringe il Toyota #11 ad arretrare.
Heim, però, non si arrende. Il giovane torna all’attacco di Enfinger 3 passaggi più tardi. Questa volta, però, la manovra ha successo, e il prodigio di TRD passa in testa alla competizione. La situazione di relativa calma dura pochi secondi.
Dillon, difatti, provoca una caution già al giro 224. Il pilota Rackley WAR tocca il retro di Honeycutt in curva 4, con conseguente testacoda da parte dell’avversario. Tutti sfruttano il momento di quiete per effettuare una sosta supplementare. Questa situazione non sorride per nulla a Sanchez che, prima di effettuare il proprio pit stop, si ferma a causa di un cedimento della frizione. La gara del campione ARCA 2022 termina qui.
Il giro di soste cambia i protagonisti della gara. L’uomo da battere in questa situazione, è Sawalich, passato davanti a tutti grazie a una strategia che lo ha visto cambiare solo le gomme esterne. Il giovanissimo, però, è più lento degli avversari e, di conseguenza, scende rapidamente sul tabellone delle posizioni.
Majeski trae vantaggio dalla situazione per completare la sua rimonta. L’ingegnere, difatti, riesce a imporsi su Sawalich e a scappare in solitaria. Quella che, a un primo sguardo, può sembrare la manovra decisiva della gara viene seguita dall’ultimo incidente di giornata, avvenuto un paio di minuti più tardi.
Giro 237: Purdy tocca Holmes in curva 2, che, a sua volta, colpisce violentemente Zilisch. Il pilota di sviluppo Trackhouse viene sbalzato di forza verso le barriere che colpisce violentemente con il posteriore. Il giovanissimo pilota deve rientrare in pit lane per ritirarsi. Tanner Gray sosta per cercare l’ultimo, disperato tentativo di ingresso ai playoff, Lucky dog per Honeycutt.
Majeski si rivela, per l’ennesima volta, un asso nelle ripartenze. Il pilota ThorSport batte Enfinger nello stacco di frizione e immediatamente prende la testa della corsa dall’esterno. Il veterano viene superato in curva 3 anche da Eckes, mentre bisognerà pazientare qualche miglio prima di vedere la manovra che porta Taylor Gray in terza posizione.
Ty Majeski, pilota del Ford #98 di ThorSport Racing, vince la Clean Harbors 250 a Richmond. Eckes, Taylor Gray, Enfinger, Riggs, Ankrum, Rhodes, Dye, Dillon e Hall (decimo alla sua prima gara nelle serie NASCAR principali) completano la top 10 dell’ultima prova della regular season. Rhodes e Dye sono gli ultimi due piloti qualificati ai playoff.
Ty Majeski, 29 anni, nato a Seymour, Wisconsin, conquista a Richmond la seconda vittoria dell’anno (e consecutiva) e la quinta in carriera. Si chiude in crescendo la regular season di un pilota che non è sembrato trovarsi subito a suo agio con il mezzo nonostante abbia ottenuto piazzamenti in alta classifica con costanza. Ora testa ai playoff, in cui Ty sa di poter ribaltare le carte in tavola.
I risultati odierni
La classifica della “Clean Harbors 250”
La classifica generale
Così in campionato al termine della regular season della NASCAR Truck Series 2024
I partecipanti ai playoff sono Corey Heim, Christian Eckes, Ty Majeski, Nick Sanchez, Rajah Caruth, Grant Enfinger, Tyler Ankrum, Taylor Gray, Ben Rhodes e Daniel Dye. Cambiano, invece, i truck presenti nella seconda fase dell’Owners’ championship, in cui non sono presenti i truck degli ultimi due piloti nominati, sostituiti dal #7 di Spire Motorsports (guidato finora da LaJoie, Busch, Zilisch, Smith, Mosack, Perez de Lara e Bowyer) e dal #45 di Niece Motorsports (affidato nel corso della regular season a Sauter, Honeycutt, Mosack e Chastain).
La classifica all’inizio dei playoff dopo il reset del punteggio
I prossimi appuntamenti
La Truck Series tornerà in pista domenica 25 agosto al Milwaukee Mile per la LiUNA! 175, diciassettesimo appuntamento stagionale e primo del Round of 10.
Immagine: Media NASCAR
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