Il campione in carica rompe un digiuno lungo un anno dominando sulla terra a Bristol, il tutto malgrado un errore strategico alla fine della prima stage. Nella rimonta beffato Hocevar a pochi giri dal traguardo
Nella nuova discussione in NASCAR fra cemento e sterrato, malgrado in pochi boccino completamente la terra, uno dei pochi a schierarsi per la seconda opzione fin dalle libere era stato Ben Rhodes. Il campione della Truck Series, infatti, in carriera aveva digerito relativamente poco l’originale pista ottenendo subito un buon risultato nel 2021 sullo sterrato, secondo dietro a Truex. E alla seconda occasione il pilota del ThorSport si è preso anche la prima vittoria stagionale, dominando malgrado un errore strategico commesso in prima persona.
Le prove libere
Le due sessioni di libere da 50′ ciascuna si disputano in un soleggiato venerdì pomeriggio, al punto che la polvere si alza ben presto su Bristol. A finire nella nebbia sono Deegan (foratura e contatto col muro che la obbligano dopo pochi minuti a ricorrere al muletto e perdere quasi tutte le libere) ma anche i big della Cup Series come Logano, Elliott ed Harrison Burton ma per semplici testacoda.
Ci sono anche i testacoda di Alan (x2) e Purdy ma un solo vero incidente e pure evitabile: Wood finisce in testacoda e si ferma nella parte alta di curva2, Austin Dillon arriva di gran carriera rimanendo alto e passa toccando un po’ la #24 e un po’ il muro (il pilota del RCR, qui su un Truck dello Young’s Motorsport, dice che sperava che Wood scendesse lungo il banking ma tutti sanno che la regola #1 in questi casi è “hold the brakes”, quindi Austin non poteva pretendere nulla), ma poi quasi si ferma e arriva da dietro in versione “ARCA brakes” il teammate Kaz Grala. Per fortuna le due vetture saranno riparate in tempo.
Le batterie
I 38 iscritti (dunque due ci saranno due DNQ) vengono divisi in quattro batterie tramite sorteggio integrale. Al termine dei 15 giri (al netto delle caution) verranno ordinati tutti in base alla somme del punteggio sul traguardo (10-9-…-2-1) e dei cosiddetti passing point, ovvero quante posizioni hanno guadagnato rispetto al via.
La prima heat vede in pole position Austin Dillon comandare dalla bandiera verde a quella a scacchi; grossi problemi invece per altri piloti. Andrew Gordon dopo le difficoltà del G2G Racing (il truck che prendono in prestito non ha tutte le carte in regola e quindi c’è un cambio di iscrizione) ha guai alla frizione poi però si comporta bene, grosso surriscaldamento invece per il rookie Buddy Kofoid (sulla #51 del KBM) e Tanner Gray perché il fango – ha piovuto qualche ora prima – ha ostruito la presa del radiatore.
Nella seconda batteria Crafton scatta male dalla seconda fila e così Hocevar infila sia lui che Ankrum, tuttavia Majeski (alla prima gara nella vita sullo sterrato), controlla la corsa; la pista si va già compattando e non ci sono più problemi di surriscaldamento.
La terza heat è quella decisiva per la griglia di partenza; mentre la Deegan parte dal fondo col muletto, hanno grosse difficoltà Grala e Wright e così Logano in pochi metri da sesto passa secondo dietro ad Enfinger e davanti ad Eckes. I guai per Hailie aumentano dopo un testacoda, infatti i pochi owner point in questo 2022, finora disastroso per lei, rischiano addirittura di mettere a rischio la qualificazione, tuttavia due sorpassi nel finale la salvano. Alla ripartenza Logano si prende prima posizione e anche la pole provvisoria.
Nell’ultima batteria il sorteggio ha messo insieme i coniugi Friesen, ma se Jessica arriva ultima e non si qualifica, Stewart pesca bene e dall’ultimo posto in griglia può strappare la pole a Joey. In appena tre giri il canadese rimonta dal nono al quarto posto, tuttavia il recupero termina qui e quindi il piazzamento dietro a Chandler Smith, Elliott e Kraus non gli è sufficiente.
La pole position dunque è di Joey Logano davanti a Rhodes (secondo nella stessa batteria di Joey), Friesen, Kligerman, Chandler Smith, Hocevar, Elliott, Majeski, DiBenedetto ed Austin Dillon; i due DNQ sono Norm Benning e Jessica Friesen.
La gara
Sotto i riflettori l’attenzione di tutti è sulla gara dei Truck. I 150 giri in programma, infatti, sono il banco di prova per vedere se le tre grosse differenze rispetto al 2021 (niente sole ad asciugare la pista ed alzare il polverone, maggiore cura nella preparazione della pista durante i break e banking progressivo per dare chance alla corsia esterna) avranno gli effetti desiderati.
Dopo aver mandato in coda Deegan e Gordon ed aver ripassato le regole (pit stop solo fra le stage con posizioni, giri congelati e 3′ a disposizione per la sosta, inoltre bisogna effettuare almeno un pit stop pur se il pieno basterebbe per tutta la corsa), la corsa può ricominciare. Logano sceglie la corsia esterna memore di quanto successo nelle heat della Cup Series e invece dall’interno Rhodes lo salta andando subito al comando.
La prima fila è partita a razzo e va subito in fuga approfittando anche del 3-wide e della lunga battaglia successiva che coinvolge Chandler Smith, Hocevar e Kligerman. Più indietro, invece, Tanner Gray finisce larghissimo sfiorando il muro e scivola in ultima posizione. Fra i piloti che recuperano da notare Elliott e Nemechek che cerca di entrare nella top15.
Dopo 15 giri Rhodes ha già 2″ di vantaggio su Logano e oltre 3″ su Friesen ed Elliott e 5″ su Kligerman, Chandler Smith e Majeski, tuttavia raggiunge subito i primi doppiati e la loro gestione può risultare critica. Ben, però, risolve al meglio la questione perdendo solo qualche decimo per scavalcare Wright ed Alan. La terra si gomma ben presto e lo stesso Wright è il primo a pagare il cambio di condizioni baciando il muro.
Una prima stage tranquilla vede qualche movimento anche nella top5: Friesen è vicino a Logano mentre Majeski addirittura scavalca Elliott proseguendo nella sua rimonta. La prima caution arriva ai -16 per il testacoda di Gordon; paga anche Wood che va ai box per un surriscaldamento e viene doppiato (infatti questi giri di caution “normale” vengono contati).
Dopo il lucky dog dato a Purdy (uno dei big molto “pesce fuor d’acqua” ad inizio gara) si riparte ai -9 e Rhodes rimane al comando dall’esterno, ma stavolta a seguirlo è Majeski, il quale sfrutta lo scatto non eccezionale di Logano che crea scompiglio (e nessuna penalità per Elliott malgrado esca dalla corsia) nella fila interna.
Gli ultimi giri vedono Friesen provarci su Majeski per riprendersi la piazza d’onore, Chandler Smith premere su Logano, ed Hocevar tentare su Kligerman, tuttavia non ci sono sorpassi; Rhodes vince dunque la prima stage su Majeski, Friesen, Logano, Chandler Smith, Kligerman, Elliott, Crafton, Hocevar e DiBenedetto; Ankrum fora la posteriore destra all’ultimo giro e inizia così le sue difficoltà rovinando il passaruota.
La corsa rischia di decidersi già al primo break: mentre Self sembra non volersi fermare ai box coscientemente, in casa ThorSport va in scena un mezzo disastro. Rhodes, infatti, vorrebbe fermarsi ai box ma manca l’ingresso in pit lane e così rimane in pista, a Majeski, invece, dicono di fare la stessa cosa del compagno di squadra e quindi anche lui sbagliando non si ferma. E così i tre non cambiano gomme a differenza del resto del gruppo che sconta il pit stop obbligatorio.
Si riparte dunque per i 50 giri della seconda stage con Rhodes davanti a Majeski, Self e poi gli altri nelle stesse posizioni congelate di prima, quindi Friesen davanti a Logano e via via tutto il gruppo.
Alla green Rhodes mantiene il comando, dietro di lui Friesen punta Majeski ma finisce largo e quindi torna dietro a Self e pure a Logano; poi c’è anche un 4-wide che incredibilmente si risolve senza danni. Nella lotta si inserisce anche Kligerman che passando in mezzo a Logano e Chandler Smith rientra nella top5. Rimonta anche Nemechek, entrato nella top10 e che poi non si ferma qui.
Si fa notare anche Buddy Kofoid che, dopo i problemi nella batteria e la partenza dalle retrovie zitto zitto ora è ai margini dei primi 10 dopo il sorpasso su Crafton. Escono dalle prime posizioni invece Eckes e DiBenedetto, anche a causa di un contatto reciproco. Davanti nel frattempo Self regge benissimo in terza posizione e ciò manda in fuga la coppia del ThorSport.
Dopo una decina di giri un’altra caution con protagonista (negativo così come tutto il Niece Motorsports tranne Hocevar) Wright dopo una foratura e Perkins che lo imita nel testacoda per evitarlo; Wood con il lucky dog torna a pieni giri. Il solo Ankrum va ai box per riparare i danni e quindi si riparte a posizioni invariate ai -29.
Ancora una volta Rhodes mantiene il controllo davanti a Majeski, tuttavia Logano apre la porta (senza forzare) su Self e così la #22 (quella di Austin Wayne, qui Logano è solla #54 del DGR) perde posizioni. Ad inseguire il trio di testa con una bella manovra dall’esterno è Nemechek che entra di prepotenza nel discorso vittoria.
A metà gara (-15 nella stage) dunque Rhodes precede Majeski, Logano, Nemechek, Kligerman, Elliott, Self, Hocevar, Kofoid e Chandler Smith; da notare in questa fase l’uscita evidente di Friesen dalla top10 a causa dell’eccessivo sottosterzo così come quella di Crafton ora più vicino al 20° posto.
Negli ultimi giri, oltre ai doppiaggi (Rhodes passa Wood al pelo) ci sono tante vetture vicine che provano ad infilarsi, ma di sorpassi solo quelli di Hocevar e Kofoid su Self e proprio a pochissimi giri dal traguardo quello di Nemechek su Logano con Joey che prova l’incrocio ma arriva lungo in curva3 e per poco non travolge il pilota del KBM. La battaglia fra i due è vera perché sanno benissimo che è per la leadership virtuale vista la sosta obbligatoria che arriverà per la coppia di testa.
Rhodes vince la seconda stage davanti a Majeski, Nemechek, Kligerman, Logano, Elliott, Kofoid, Hocevar, Chandler Smith e Kraus; Self è 11° su Enfinger, Eckes, Zane Smith e Friesen, Wood è di nuovo il lucky dog.
La gara di Ben e Ty sembra segnata, e invece a scommettere sul basso degrado delle gomme (inferiore rispetto al 2021) sono solo in 12 e sono Nemechek, Kligerman, Kofoid, Hocevar, C.Smith, Enfinger, Eckes, Z.Smith, Fogleman, Marlar, Purdy e Deegan, tutti gli altri incluso Logano (che ha perso trazione) vanno ai box. Rhodes e Majeski quindi non devono ripartire dal fondo bensì “solo” 13° e 14°.
Dopo aver fatto ripartire (senza perdere posizioni) Kligerman a spinta, può avere inizio l’ultima stage con 58 giri da disputare. Sarà tuttavia una stage tormentata da un leitmotiv: Hocevar riparte bene, Nemechek gli mette pressione per un paio di tornate, poi Carson allunga fino a quando una caution spegne i suo i sogni.
Già, perché alla green dei -58 Kligerman non scatta bene in prima fila e così Hocevar riesce ad infilarsi all’interno in curva1 e poi pure a completare il sorpasso su un Nemechek che fin da ora sembrava avere la gara in pugno.
A seguire c’è una delle caution più comiche della storia: dopo un 3-wide con Logano, DiBenedetto completa uno slide job su Self alla perfezione, al punto che il muso della #22 di aggancia al già rovinato retrotreno della vettura di Matt e le due carrozzerie di incastrano anche con le strutture tubolari di protezione che ci sono dietro al metallo. Dopo mezzo giro in tandem i due sono costretti a fermarsi e, viste le difficoltà per separare i due mezzi, arriva dopo qualche giro anche la bandiera rossa ma per loro è ormai gara rovinata.
Alla ripartenza dei -45, dopo le soste di Friesen ed Alan, la classifica vede Hocevar al comando su Nemechek, Kligerman, Enfinger, Kofoid, Chandler Smith, Majeski, Zane Smith, Elliott ed Eckes con Rhodes 11° e staccato dal compagno di squadra. Alla green Enfinger scatta bene ed è momentaneamente secondo approfittando anche del fatto che Kligerman stringe a muro Chandler Smith, ma poi rimbalza indietro; in coda Ankrum stavolta fora la anteriore destra e va ai box.
Ad azzeccare la ripartenza però è stato Rhodes che rientra prepotentemente nella top10, poi nella top5 ed approfitta del testacoda di McGee che provoca un’altra caution per rientrare sui leader. Nuova green ai -32 stavolta con Hocevar davanti a Nemechek, Kligerman, Kofoid, Rhodes, Enfinger, Eckes, Elliott, Majeski e Chandler Smith. Il leitmotiv della coppia di testa è lo stesso, solo che stavolta Kofoid si porta al terzo posto seguito poi da Rhodes.
Arriva però un’altra caution ed è protagonista il primo big, infatti Eckes tocca Chandler Smith mandandolo in testacoda; Boyd torna a pieni giri dopo due lucky dog di fila. Altra green ai -18 ed Hocevar precede Nemechek, Kofoid, Kligerman, Rhodes, Enfinger, Majeski, Elliott, Kraus ed Eckes.
Stavolta è Majeski ad indovinare la ripartenza ed in pochi metri si trova a lottare con Kofoid e Rhodes, con Ben che poco dopo si tiene dietro i due avversari avanzando nel mezzo di un 3-wide. Buddy poi, per stare dietro a Rhodes, nel tentativo di incrocio finisce in testacoda e rovina la sua ottima corsa; per evitarlo Majeski finisce a sua volta in testacoda, infine Kraus è protagonista di un episodio da “ARCA brakes” e li travolge.
L’ultima ripartenza è quella dei -5 e Nemechek avrà un’ultima chance di sorpasso, la pressione psicologica su Hocevar arriva fin dagli ultimi metri dietro la pace car quando gli sta incollato. Poi però John Hunter all’occasione buona alla green finisce largo e apre la porta a Rhodes che ai -4 è così secondo. Nemechek prova a farsi vedere in curva1 ma è Ben a tuffarsi di più e col sorpasso ad Hocevar si porta al comando.
Carson ora ha due opzioni davanti a sé, bump&run o restituire lo slide job per prendersi la prima vittoria in carriera: Hocevar ai -3 sceglie la seconda opzione (poi se ne pentirà), non completa la manovra e così Rhodes si invola verso la vittoria. Gli ultimi due giri sono tranquilli a parte due incidenti fra curva4 e traguardo che coinvolgono Marlar, Kofoid, Gordon, Grala e Fogleman a bandiera a scacchi già esposta.
Malgrado l’errore strategico dunque Rhodes fa cappotto a Bristol e, dopo il secondo posto sullo sterrato del 2021, conquista la prima vittoria da campione in carica della Truck Series. Il pilota del ThorSport precede Hocevar, Nemechek, Kligerman, Eckes, Logano, Elliott, Enfinger, Crafton e Zane Smith; fuori dalla top10 Friesen, Howard, Purdy, Austin Dillon, Tanner Gray, 18esima Deegan davanti a Chandler Smith, 21° Majeski, 27° Kofoid, 31° Ankrum.
In campionato non ci sono grossi sconvolgimenti: Rhodes stacca praticamente il biglietto per i playoff mentre Hocevar entra nella top10. La fine della primavera vedrà la vera selezione dopo un inizio di stagione equilibrato.
I risultati odierni
La classifica della “Pinty’s Dirt Truck Race”
La classifica generale
Così in campionato dopo 6 delle 23 gare della Nascar Truck Series 2022
I prossimi appuntamenti
Stanotte all’1:00 (diretta Mola TV e NASCAR Trackpass) ci sarà la gara della Cup Series; a partire dalla pole position dopo le batterie di ieri sarà Cole Custer. La Truck Series osserverà ora due weekend di riposo prima di tornare a Darlington il 6 maggio.
Immagine: media.nascar.com
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