Stewart Friesen vince una rocambolesca DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics in Michigan
Stewart Friesen si aggiudica una corsa in grado di cambiargli la vita. La partecipazione alla stagione da parte del pilota-owner del Toyota #52 è stata più e più volte messa in discussione per motivi economici e anche di motivazione. La vittoria della DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics, però potrebbe davvero lasciargli dei bei ricordi, dato che, con grandissima probabilità, gli farà da passepartout per i playoff.
La serie di trasferte consecutive che i piloti della NASCAR Craftsman Truck Series devono affrontare si conclude con quella al Michigan International Speedway, sede della DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics, tredicesima gara stagionale della classe minore.
Il Michigan International Speedway, come dice il nome, è un ovale tradizionale dalla lunghezza di 2 miglia, caratterizzato da un banking poco elevato e da curve molto scorrevoli, sia nelle fasi di immissione sui rettilinei, sia per quanto riguarda la percorrenza delle pieghe stesse. Costruito nel 1968 e modificato solo nel road course che si estende dentro e fuori dalla superficie dello speedway su cui gareggiano le più importanti categorie del mondo stock car, l’impianto è uno dei grandi classici della NASCAR moderna, in cui si corre da oltre 50 anni senza pause o interruzioni di alcun genere, almeno per quanto riguarda la classe regina.
La DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics torna nel calendario della Truck Series dopo 4 anni di assenza. Già, perché la trasferta in Michigan del campionato riservato ai pick-up si è tenuta nel 1999, nel 2000 e, ininterrottamente, dal 2002 al 2020. La lunghezza storica, di 100 giri, è stata però alterata, dato che, in quest’edizione, la gara sarà composta da 125 tornate.
Sono ancora 32 i partecipanti a questo evento. La girandola dei piloti che competono sul Toyota #1 di Tricon Garage si attiva per la gara in Michigan. In quest’occasione sarà Lawless Alan a prendere il testimone dalle mani di Sawalich.
Il gioco dei sedili in Spire Motorsports permette a Corey LaJoie (quest’anno iscritto part time in Cup Series e con una partecipazione nella NASCAR Whelen Modified Tour) di tornare nella squadra da cui si è separato a fine 2024 dopo 3 anni di collaborazione per guidare lo Chevrolet #07 lasciato libero da Busch. Il #7, guidato settimana scorsa da Day, torna per la terza volta nelle mani di Carson Hocevar.
Ross Chastain torna in Truck Series prendendo il sedile del Silverado #44, occupato settimana scorsa da Currey. Norm Benning Racing partecipa alla corsa per rispettare la volontà di Norm Benning che vuole gareggiare ancora una volta in Michigan.
Anche Reaume Brothers Racing cambia le carte in tavola. Morgen Baird sale sul Ford #2 al posto di Green. Josh Reaume, patron della squadra, guida invece il #22, portato in pista da Tomassi nella gara di settimana scorsa. Akinori Performance non si iscrive a questo evento.
La qualifica è composta da un giro secco, che viene svolto a pista libera da ogni vettura. Luke Fenhaus, pilota del Ford #66 di ThorSport Racing, conquista a sorpresa la pole position grazie a un ottimo 39.236″, tempo di mezzo decimo più rapido rispetto a quello di Carson Hocevar. Smith e Baird cercano di prendere parte alla sessione ma non la concludono per problemi meccanici.
La gara
Fenhaus, spinto da Garcia, la spunta su Hocevar all’inizio della gara. Il part timer di ThorSport, scattato sulla linea esterna, verrà attaccato senza successo dal compagno di squadra appena citato in curva 4 che ha deciso di lanciarsi all’interno. Mosack, invece, decide di sfruttare il banking per circumnavigare il poleman, ma anche questa manovra fallisce.
Fenhaus si ritrova quindi in testa al termine del primo giro. Hocevar, nel frattempo sceso terzo, non vuole perdere tempo in chiacchiere e, già alla seconda curva del medesimo passaggio, passa all’attacco muovendosi sulla linea interna, superando sia il poleman che Mosack il quale, a sua volta, riuscirà, alla fine della tornata, ad imporsi proprio sul part timer di ThorSport.
Caruth rientra al termine del secondo giro per far fissare ai meccanici la gomma posteriore destra che, a quanto pare, non è stata montata nel modo corretto. Nel rallentare, il vincitore di Nashville ostacola Gray che perde diverse posizioni per evitare lo Chevrolet del rivale, il quale tornerà in pista con un passaggio di ritardo dal leader della corsa.
Al quinto giro Mosack decide di passare alle maniere formali. Dopo un breve inseguimento, il rookie di McAnally, difatti, prende la linea interna in curva 2 e supera Hocevar. Il pilota che partecipa a tempo in Cup Series, però, non vuole concedergli nulla e torna davanti a tutti già alla piega successiva. Contemporaneamente dei problemi al motore mettono K.O. Benning.
Al giro 6 Mosack ci riprova in curva 4. L’idea di base è la stessa, ossia mettersi all’interno e superare il rivale appena inizia il rettilineo. Anche l’esecuzione è la medesima, dato che Hocevar tornerà di nuovo davanti a tutti appena un miglio più tardi.
Questo è l’ultimo tentativo di prendere la leadership da parte di Mosack, dato che verrà presto superato da Heim. Sarà proprio il dominatore del campionato a dare del filo da torcere a Hocevar, soprattutto a livello psicologico. Il protetto di TRD, difatti, resta alle spalle del pilota Spire in ogni condizione senza fiatare fino all’ultima curva del trentesimo giro, momento in cui prende l’interno e supera il rivale (con cui pare abbia ancora dei conti in sospeso dopo Phoenix 2023) a pochi metri dalla bandiera a scacchi biancoverdi.
Corey Heim vince lo stage 1 in Michigan. Il pilota di Tricon Garage si impone su Hocevar, a sua volta seguito, anche se a debita distanza, da Mosack, Majeski, Honeycutt, Ankrum, Fenhaus, Chastain, Riggs e Perez de Lara. Al termine della sosta generale, svolta da tutti tranne Caruth (che viene condita dal lucky dog di Baird), si torna a correre a pieno regime.
Il secondo stage non sorride a Mosack. Il rookie, partito interno, viene, infatti, battuto allo stacco di frizione da Heim, che, grazie alla spinta di Hocevar, riesce a superare il rivale in curva 2. Oltre ai due già citati, anche Majeski riesce a imporsi sul pilota McAnally entro la fine del primo passaggio in bandiera verde.
Al giro 41, però, la vena combattiva di Hocevar si fa vedere. Il pilota Cup, dopo aver atteso per qualche minuto, si butta interno in curva 4 e supera Heim, il quale gli resterà alle spalle per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Poco più tardi al giro 44, Caruth è obbligato ad effettuare la seconda sosta di giornata. Il pilota Spire, che, pur recuperare le due miglia perse in precedenza, ha evitato di fermarsi finora, è costretto a compiere una breve visita ai suoi meccanici per rifornire.
Le gerarchie cambiano al giro 50. Un detrito si è infilato nella prese d’aria di Hocevar. Il ventiduenne di Spire, per evitare di far surriscaldare il motore, fa cenno ad Heim di passare. Il pilota Cup cede così la prima posizione al leader del campionato in curva 4.
La lotta per la leadership si fa accesa solo al cinquantanovesimo (e penultimo) passaggio, in cui Hocevar, pur di provare a superare Heim, si butta all’interno. Il giovane di Tricon, però, si difende fino al passaggio sotto la bandiera a scacchi biancoverdi da tutti i timidi tentativi di attacco del rivale. Durante questa battaglia Reaume rientra nel box, dentro il quale resterà per diversi minuti.
Corey Heim si aggiudica quindi anche lo stage 2 in Michigan. Hocevar chiude ancora una volta secondo. Majeski, Honeycutt, Mosack, Chastain, Ruggiero, Gray, Smith e Fenhaus completano la top 10. Caruth è fortunato, visto che, grazie al lucky dog può tornare a pieni giri. Il nativo di Atlanta può così svolgere la seconda sosta di giornata assieme a tutti gli altri.
Il terzo stage inizia nel modo migliore, almeno per quanto riguarda la prospettiva di Heim. Il vincitore delle prime due fasi di gara, difatti, riesce, grazie alla spinta di Hocevar, a superare il leader della corsia interna, Honeycutt, già in curva 2.
Il ragazzo di Niece, pur di non cedere altre posizioni, si butta esterno sul backstretch, impedendo a chi stava inseguendo i primi due di guadagnare ulteriore terreno. In curva 4, inoltre, si assiste al sorpasso di Hocevar su Heim che prende così la testa della corsa.
La prima caution per incidente viene proclamata al giro 71 a seguito di una perdita di trazione di Wood in curva 4, che porta il californiano contro le barriere. I piccoli danni estetici che ha subito in questo frangente non pregiudicheranno in alcun modo l’esito della sua gara. Breidinger torna in coda al gruppo.
La lotta fra Honeycutt e Heim alla ripartenza viene stroncata sul nascere da un incidente in curva 2 fra Mills e Caruth, in cui il pilota Niece ha stretto la traiettoria a quello Spire che è andato in testacoda. Il cassone dello Chevrolet #71 viene danneggiato in modo evidente nell’impatto contro le barriere. Per questo motivo Rajah decide di terminare la sua gara con largo anticipo.
Durante la caution alcuni piloti, tra cui Smith, Hemric, Friesen, Enfinger, Fenhaus, Muniz e Riggs, effettuano la terza sosta di giornata, prevista, da programma, a circa metà del terzo stage. Boyd lucky dog.
Honeycutt, grazie alla spinta di Majeski, prova a prendere la leadership alla ripartenza. Hocevar, però, sfrutta il banking maggiore dato dalla linea esterna per imporsi sul rivale che, nonostante la posizione sfavorevole, non molla. In curva 4, difatti, il texano tenta l’attacco sul pilota Cup, che, sfortunatamente per lui, non gli riesce.
I truck scorrazzano liberi solo per pochi secondi. Al giro 85, infatti, un contatto in curva 4 porta Baird e Byrd contro le barriere ad alta velocità. I danni causato dal feroce impatto obbligano entrambi i piloti a ritirarsi. La caution conseguente a questo incidente porta praticamente tutti in pit lane. Tutti i piloti sfruttano la situazione favorevole per chiedere un pieno ai propri meccanici. Chi non si è fermato in precedenza, invece, sostituisce anche gli pneumatici. Lucky dog per Reaume.
L’impatto appena menzionato, però, ha lesionato le barriere di curva 4, che, di conseguenza, devono essere ripristinate. Bandiera rossa: la manovra di riparazione delle SAFER dura circa 20 minuti, durante i quali i piloti restano fermi a bordo del proprio truck.
Hocevar rientra in pit lane prima della ripartenza. Il pilota Cup, costantemente in lotta per la vittoria, ha notato di avere qualche problema alla gomma posteriore destra, che viene sistemata dal rapido intervento di un meccanico.
La differenza strategica ribalta completamente le gerarchie. Il nuovo leader, difatti, è Enfinger, che fino a questo momento non si è mai fatto vedere più di tanto. Il veterano, scattato dalla corsia esterna, riesce ad imporsi su Ruggiero, che in breve decide di rubargli la scia.
In curva 4 avviene un incidente che, grazie alla bravura dei piloti coinvolti, non causerà nessuna caution. Ankrum, spinto dal compagno Mosack, perde il controllo del suo Chevrolet e dà un bacio alle barriere. La traiettoria del #18 sovrasta all’improvviso quella di Honeycutt, che dovrà rallentare per evitare di colpire il rivale. Così facendo, però, anche lui toccherà le SAFER. Entrambi dovranno svolgere delle riparazioni in bandiera verde che li butteranno fuori dalla lotta per la vittoria.
L’azione torna preponderante al giro 110, in cui Riggs tenta di superare Enfinger in curva 2. Il figlio d’arte, che ha scelto di sfruttare la linea interna, è lento in uscita di curva e, per questo motivo, subirà pochi metri dopo le angherie di Chastain, che sale facilmente in seconda posizione.
Appena due miglia più tardi “Watermelon Man” prova la stessa manovra tentata dal pilota Ford. L’esito è il medesimo, dato che Chastain non riuscirà (almeno nell’immediato) a rubare la leadership che resta nelle mani di Enfinger. Riggs vede l’azione e si butta con forza sulla linea interna, generando un three-wide che, a causa dell’ampiezza della pista obbligherà il veterano ad alzare il piede all’ingresso del backstretch.
Riggs tiene l’interno anche in curva 3, riuscendo quindi a imporsi in via definitiva su Chastain. O così sembra, almeno all’inizio. Già, perché il nativo della Florida non si arrende e sfrutta il banking per guadagnare velocità sul dritto. Per quanto sia “rudimentale”, l’idea del pilota in forza a Niece funziona, dato che passa in prima posizione pochi metri prima della linea del traguardo.
Nemmeno Enfinger si è arreso, anzi, si è messo alle spalle dei due litiganti per sfruttare la loro minima indecisione a proprio vantaggio. Il veterano, difatti, attacca Chastain e Riggs alla seconda curva del giro 112, superandoli entrambi in una volta sola.
La lotta per la prima posizione, però, non finisce qui. Poco più tardi, più precisamente al giro 114, Chastain torna all’attacco di Enfinger, che verrà superato facilmente in curva 2. Il veterano cederà la seconda posizione al rimontante Hocevar già nel corso della piega successiva.
Il giovane di Spire, resosi conto dell’importanza cruciale di questa vittoria, decide di attaccare subito Chastain. Hocevar, esterno alla seconda curva del giro 115, sfrutta la sua posizione per stringere sul rivale, che, all’imbocco del backstretch, perde il controllo del suo Chevy.
Il nativo della Florida compie così una spettacolare derapata, che, per quanto ben impostata, non evita la sua retrocessione in classifica. Ruggiero, Heim ed Enfinger, difatti, superano Chastain senza compiere grandi sforzi.
Pochi secondi più tardi Riggs tocca le barriere in uscita da curva 2. Questo errore causerà il distaccamento della carcassa dallo penumatico posteriore destro, che si deposita nel bel mezzo del backstretch. La caution conseguente permette a Enfinger, Hocevar, Perez de Lara, Mills, Smith, Crafton, Alan, Rhodes e Friesen, quasi a secco, di svolgere una sosta aggiuntiva. Secondo lucky dog di giornata per Boyd.
La pace car viene chiamata pochissimi secondi dopo la sua uscita di scena. Chastain e Ruggiero, che si trovano in questo momento a capo delle due corsie, vengono spinti, rispettivamente, da Gray ed Heim. Il rookie, dato il tamponamento inaspettato, perde il controllo del suo Tundra, che vira verso l’interno e colpisce quello del pilota Cup già citato, che, a sua volta, si dirige violentemente contro le barriere. I danni giganteschi obbligano “Watermelon Man” a svolgere una lunga serie di riparazioni, che lo costringeranno al ritiro nel corso delle tornate successive.
Questo impatto crea una vera e propria carambola, che coinvolge numerosi piloti. Oltre ai primi quattro, anche Smith, Mosack, Wood, Perez de Lara e Majeski subiscono dei danni. Garcia, Hemric, Sutton, Muniz e Rhodes, sebbene siano stati in qualche modo “toccati dalla tempesta”, sono riusciti ad evitare le conseguenze più temibili. La caution permette a Breidinger di tornare a pieni giri per la seconda volta.
Si giunge quindi al primo overtime. Al via è LaJoie, rimasto in sordina per tutta la gara, ad imporsi su Sutton, che sarà superato dopo pochi metri anche da Enfinger e Garcia. Il pupillo di Rackley W.A.R. non riuscirà a rispondere agli attacchi degli avversari.
La direzione gara, difatti, chiama la caution per via di due incidenti distinti che si sono svolti lungo in tracciato. Un’incomprensione con Enfinger porta Alan contro le barriere all’imbocco del backstretch. Anche Hemric subisce la stessa sorte, ma la causa è la foratura della gomma anteriore destra. Entrambi si devono ritirare. Lucky dog per Mosack.
La corsia esterna premia LaJoie, che, grazie alla spinta di Enfinger, riesce a bruciare Garcia, superato nell’arco di pochi metri anche da Rhodes, Friesen e Hocevar, allo stacco di frizione. Il veterano, però, non vuole stare alle spalle del figliol prodigo di Spire e si butta interno in curva 2, guadagnando così la testa della corsa.
Mills viene spinto da Perez de Lara al centro del backstretch. Questa manovra, apparentemente di ordinaria amministrazione, porta il pilota Niece contro le barriere. Il ventottenne nato in Virginia viene sbalzato contro le barriere e rientra a bassa velocità nel bel mezzo della traiettoria, dove viene colpito da Wood e Breidinger. L’unico dei tre che riuscirà a completare la gara, seppur con grossi danni, è il californiano di McAnally. Secondo lucky dog consecutivo per Mosack.
Il terzo e ultimo overtime vede sfidarsi Friesen ed Enfinger. Il canadese, interno, scatta a sorpresa meglio del rivale, che, nonostante il sapiente utilizzo del banking, che gli permettere di mettere il cofano del suo Silverado davanti a tutti all’ingresso del backstretch, viene beffato dal pilota Toyota in curva 3.
Stewart Friesen, pilota del Toyota #52 di Halmar Friesen Racing, vince la DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics al Michigan International Speedway. Il canadese è seguito sul traguardo da Enfinger, Fenhaus, Rhodes, LaJoie, Crafton, Garcia, Smith, Perez de Lara e Riggs.
Stewart Friesen, nato 41 anni fa a Niagara-on-the-Lake, Canada, si aggiudica la prima vittoria stagionale, che corrisponde alla quarta in carriera. Il pilota-owner mancava dalla victory lane da più di 3 anni, dato che la sua ultima affermazione è avvenuta nel 2022 al Texas Motor Speedway. Si tratta di un successo importante per lui, dato che, senza di esso, la partecipazione ai playoff del portacolori del Toyota #52 sarebbe stata decisamente improbabile.
I risultati odierni
La classifica della “DQS Solutions & Staffing 250 Powered by Precision Vehicle Logistics”
La classifica generale
Così in campionato a 5 gare dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2025
Heim e Smith, che hanno ottenuto almeno due vittorie quest’anno, hanno già conquistato di diritto la partecipazione ai playoff. Hemric, Ankrum, Caruth e Friesen, a quota successo singolo, si trovano in una corsia preferenziale per l’accesso alla lotta titolo. Nonostante ciò, almeno tre di loro (anche se con altissima probabilità tutti e quattro) otterranno l’accesso alla seconda fase del campionato.
I prossimi appuntamenti
Domenica alle 21.00 inizierà la FireKeepers Casino 400, quindicesima gara stagionale di NASCAR Cup Series. La NASCAR Craftsman Truck Series si prenderà una settimana di pausa prima di tornare in pista. Il quattordicesimo appuntamento dal campionato, la MillerTech Battery 200, si terrà venerdì 20 giugno al Pocono Raceway, pista che i piloti in questione condivideranno nel corso del weekend con quelli di NASCAR Cup Series e NASCAR Xfinity Series.
Immagine: Media NASCAR
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