Daniel Hemric vince a sorpresa la Boys & Girls Club of The Blue Ridge 200 a Martinsville
Anche oggi avrebbe dovuto vincere Heim. O almeno, avrebbe vinto lui se le corse non fossero caratterizzate dalla parte che le rende emozionanti e adrenaliniche, ossia gli imprevisti. Certo, il giovane di Tricon ha conquistato una top 10. Ciò, però, non rende giustizia a 200 giri percorsi con una velocità che definire aliena è riduttivo. Solo una foratura alla fine del terzo stage gli ha tolto i 50.000 dollari di premio dati al vincitore di una gara della Triple Truck Challenge.
La NASCAR Craftsman Truck Series 2025 fa tappa al Martinsville Speedway per la Boys & Girls Club of The Blue Ridge 200, quinta gara stagionale e prima della Triple Truck Challenge. Lo short track più stretto del calendario regala sempre battaglie basate sul passo gara, dato che, per superare, bisogna compiere delle vere e proprie staccate.
Il Martinsville Speedway è un circuito storico. Lo short track più breve del calendario, data la lunghezza di appena 0.526 miglia (847 metri per noi europei), non ha subito grosse modifiche da quando è stato asfaltato nel 1955. L’unico cambio al layout degno di nota riguarda la pit lane, divenuta unica e non più divisa sui due rettilinei nel 1999. Le curve sono molto caratteristiche, visto il banking in cemento non preponderante e la velocità estremamente bassa con cui devono essere affrontate.
La Boys & Girls Club of The Blue Ridge 200 è una gara presente fin dalla fondazione del campionato, nel 1995. La prova in Virginia non si è disputata solo durante le stagioni 2020 e 2021, principalmente per via della pandemia di Covid. Il ritorno, avvenuto nel 2022, ha visto la lunghezza decrescere a 200 giri dai 250 previsti fino al 2019. Durante l’edizione 2023 si è assistito al debutto in NASCAR delle gomme da bagnato su un tracciato ovale nel corso di una sessione di gara.
Sono 35 i piloti iscritti all’evento, uno in più rispetto alla gara a Homestead di settimana scorsa. Matt Gould, giovane pilota legato a Niece Motorsports, svolge la sua prima gara stagionale sul #44 prendendo il sedile lasciato libero da Chastain.
Lo Chevrolet #07 di Spire Motorsports, che ha vinto il round tenutosi 7 giorni fa con Larson, passa nelle mani di William Byron. Il due volte vincitore della Daytona 500, impegnato a tempo pieno in NASCAR Cup Series, con Hendrick Motorsports, torna in Truck Series dopo quasi due anni di assenza.
Il quinto Ford di ThorSport Racing, quest’oggi, non viene guidato da Fenhaus, che lascia spazio a Luke Baldwin. Il diciottenne è iscritto con la squadra di famiglia, Tommy Baldwin Racing, al NASCAR Whelen Modified Tour.
Entrambi i truck guidati da piloti part time di Reaume Brothers Racing cambiano il proprio portacolori. Cody Dennison, di professione youtuber, debutta nella serie sul #2 (corre anche in ARCA Menards Series). Anche il ragazzo che pilota il #22, A. J. Waller, non ha mai corso una gara di Truck Series. Mallozzi e McGee non partecipano all’evento.
Il Toyota #1 di Tricon Garage passa quest’oggi nelle mani di Lawless Alan. Il Tundra part time, su cui tornerà Jones a Bristol, viene guidato da un pilota che ha già corso per ben tre stagioni in Truck Series e che, al momento, sta affrontando l’ARCA Menards Series con Venturini Motorsports.
Freedom Racing Enterprises iscrive il suo secondo Chevrolet, il #67, anche nella gara a Martinsville. Cambia, però, il suo pilota, visto che non ci sarà Disdier a bordo del Silverado, bensì il debuttante Ryan Roulette, impegnato anche in ARCA Menards Series con Maples Motorsports. Non conferma il proprio secondo truck, invece, Young’s Motorsports.
Norm Benning si iscrive alla corsa assieme al suo team, Norm Benning Racing. TC Motorsports, la squadra di Justin Carroll, torna ad utilizzare uno Chevrolet per questa gara. Nonostante non sia presente Akinori Performance, restano comunque 6 i Toyota iscritti all’evento: si assiste, difatti, al debutto stagionale di Cook Racing Technologies, che porta in pista per la prima volta dopo 9 anni Patrick Staropoli. Il pilota-oftalmologo parteciperà anche ad alcuni appuntamenti dell’ARCA Menards Series nonché alla Xfinity Series.
La qualifica è composta due giri cronometrati da percorrere a pista libera senza traffico. Corey Heim, pilota del Toyota #11 di Tricon Garage, conquista la pole position grazie a un ottimo 19.654″, tempo di circa due decimi e mezzo più lento rispetto al record, siglato da Ty Majeski l’anno scorso. Sarà proprio il pilota del Ford #98 di ThorSport Racing ad affiancare in griglia il poleman, di cui è stato più lento in qualifica di appena 57 millesimi.
La gara
Heim prende subito la testa della corsa. Il giovane di Tricon, partito sulla linea interna, brucia immediatamente Majeski, che è costretto a mettersi in coda. Il ventitreenne nato in Georgia si stacca immediatamente dal gruppo di inseguitori.
La fuga di Heim viene fermata al giro 14. Il giovane membro di TRD, difatti, urta in uscita di curva 4 il debuttante Roulette, il quale, dopo aver bloccato il doppiaggio in modo molto fisico, finisce in testacoda. Dennison, unico pilota alle spalle del nuovo arrivato in FRE, torna in coda al gruppo.
Il restart premia Heim per la seconda volta. Il pilota in forza a Tricon sfrutta la linea interna per portarsi immediatamente davanti a Majeski. Il campione in carica viene beffato in curva 4 anche da Honeycutt, scattato in seconda fila.
Il “re senza corona”, però, non avrà il tempo necessario a fuggire. Già al giro 25, difatti, una caution dovuta a un contatto in curva 4 fra Mosack e Riggs (in cui quest’ultimo ha la peggio, visto che va in testacoda) blocca la sua cavalcata trionfale. Roulette sfrutta l’occasione per tornare a pieni giri, mentre l’alfiere del #34 compie una sosta supplementare.
L’ultima ripartenza del primo stage non lascia spazio a dubbi. Heim è velocissimo e riesce fin da subito a mettere il corpo del suo Tundra davanti a tutti i rivali. Honeycutt, secondo, può solo ammirare il paraurti del rivale che si allontana sempre di più.
Durante le ultime fasi del “primo tempo” avvengono alcuni fatti degni di nota. La valvola dello scarico dello Chevrolet di Benning ha problemi e costringe il pilota più anziano della griglia a una lunga sosta che durerà dal giro 43 fino alla fine del secondo stage.
Quando manca un miglio all’esposizione della bandiera a scacchi biancoverdi rientra nei box anche Waller a causa di motivi di salute. Il giovane, che ha sconfitto un Linfoma di Hodgkin al quarto stadio, lascia così il suo Ford nelle mani di Reaume, oggi presente in pista nel ruolo di crew chief.
Corey Heim si aggiudica lo stage 1 grazie ad una performance dominante. Honeycutt, Majeski, Mosack, Gray, Smith, Hemric, Alan, Byron e Friesen completano la top 10. Solo i piloti nella seconda parte della classifica decidono di fermarsi al termine del giro 50. Muniz, in procinto di iniziare le riprese del reboot di Malcolm in The Middle, è il lucky dog.
L’intero secondo stage si può riassumere in pochissime frasi. Heim si stacca immediatamente da Honeycutt alla ripartenza. La giovane promessa di TRD sfrutta i vantaggi dati dalla linea interna per fuggire dagli avversari, che lo rivedranno solo dopo la bandiera a scacchi biancoverdi.
Corey Heim si aggiudica quindi il secondo stage di giornata. Il leader dei primi 100 giri viene seguito sul traguardo, anche se a debita distanza, da Honeycutt, Majeski, Mosack, Hemric, Smith, Gray, Byron, Ankrum e Alan. Chi non si è fermato in precedenza sfrutta la metà di gara per svolgere il primo pit stop di giornata. Particolare la strategia di Majeski che, complice un consumo quasi inesistente, decide di non cambiare gli pneumatici. Breidinger torna in coda al gruppo.
L’inizio del terzo stage coincide quindi con un rimescolamento totale delle gerarchie. Caruth, partito in prima fila, più di preciso sulla linea interna, è il nuovo leader della gara. Il nativo di Atlanta, difatti, sfrutta la propria posizione sullo schieramento per imporsi senza troppe difficoltà su Crafton e Wood.
Al giro 115, però, torna in pista la pace car. Baldwin stacca tardi in curva 1 e colpisce la fiancata di Byron. Il pilota Cup, malauguratamente, non si accorge della presenza del debuttante, il quale viene spinto con forza sul cordolo. Il giovanissimo perderà quindi il controllo del proprio Ford, andando in testacoda.
La ripartenza è ancora nel segno di Caruth. Il ragazzo di Spire, autore di una vittoria nel 2024, riesce, anche grazie all’utilizzo della linea interna, a imporsi su Crafton. I piloti con gomme nuove, però, sono più veloci e stanno risalendo in fretta.
Al giro 124, difatti, Heim sfrutta il vantaggio tecnico e supera Caruth in uscita di curva 2, prendendo così la testa della corsa. Contemporaneamente si assiste a un contatto che causa danni alla scocca a Wood e al pass through di Mosack, scattato troppo presto durante l’ultima ripartenza.
Durante questa fase di gara si assiste anche al ritiro di Roulette, causato da problemi allo sterzo, e di Muniz, dovuto a dei danni al retro del suo Ford. Anche Benning è costretto a terminare la corsa in anticipo per via di un guasto all’impianto frenante.
Al giro 148 vengono esposte le bandiere gialle. Il motivo è una staccata decisamente attardata di Sutton in curva 1 che porta il Silverado del rookie contro il retro di Day. La spinta causa un testacoda al part timer di Spire che urta violentemente contro le barriere con il cassone, il quale subirà grossi danni. I piloti che hanno svolto la prima sosta al termine del primo stage sfruttano la situazione favorevole per effettuare rifornimento e cambio gomme. Wood si accoda al gruppo.
Il restart è ancora nel segno di Heim, il quale riesce immediatamente a mettersi alle spalle Majeski, partito esterno. Il campione in carica viene passato in curva 2 anche da Honeycutt, ma, grazie all’aiuto involontario offertogli da Smith, che ha deciso di andare interno alla 4, riesce a riprendere la seconda posizione sulla linea del traguardo.
Già al giro 158 ritorna in pista la pace car. Baldwin viene toccato nella percorrenza di curva 2 dal compagno di squadra Garcia e perde il controllo del mezzo, che resta in mezzo alla pista. Il Ford del debuttante non resta fermo e, per questo motivo, tocca con lo spigolo posteriore sinistro il truck di Gould, che accusa una foratura alla gomma anteriore sinistra. Day è vittima della “coda autostradale” che si è creata alle spalle del #66: la serie di tamponamenti, difatti, manda in testacoda lo Chevrolet del giovane, che si dovrà ritirare per un guasto alle sospensioni.
Nuova ripartenza, stesso risultato. O quasi. Heim scatta benissimo dall’interno e si impone fisicamente su Majeski. La manovra del pilota Toyota lascia ampio spazio a Honeycutt che ruba al rivale il ruolo di leader della linea di sinistra.
Honeycutt non si arrende e, in curva 4, esce largo e tocca Heim che verrà spinto contro le barriere. L’urto fra i due causa una foratura alla gomma posteriore sinistra del dominatore della giornata, il quale si girerà alla piega successiva. La caution, chiamata dai direttori di gara al giro 167, permette a Carroll di recuperare mezzo miglio sugli avversari.
Quando il gatto dorme, i topi ballano. Honeycutt sfrutta l’assenza di Heim per mettersi a capo della linea interna e imporsi senza problemi su Ankrum. Il californiano viene attaccato, senza successo, da Majeski in curva 4.
Passano pochi secondi e i truck tornano a scorrere alle spalle della pace car. Enfinger frena troppo tardi in curva 2 e colpisce Gray che va in testacoda. Nella carambola resta coinvolto anche Wood. I gravi danni capitati allo Chevrolet #9 lo costringono a restare per diverso tempo fermo nei box. La caution, proclamata al giro 179, permette a Gould di recuperare un passaggio.
La ripartenza è ancora una volta nel segno di Honeycutt. Il texano prende subito distacco dal leader della corsia esterna, Ankrum, che, a causa del suo pessimo stacco di frizione, viene superato anche da Majeski in uscita da curva 2.
Il campione in carica sente l’odore della vittoria e attacca in curva 2 il rivale in prima posizione. Majeski, però, fa male i conti, e urta lo Chevrolet di Honeycutt. Il contatto manderà entrambi i contendenti in testacoda, provocando la decima caution di giornata. Breidinger sfrutta l’incidente in testa per recuperare una tornata.
Ankrum si ritrova così in cima al gruppo. Il ritorno in victory lane del nativo di San Bernardino dopo 6 anni sembra più concreto nel momento della ripartenza, in cui riesce a disfarsi di Garcia, scattato decisamente a rilento.
Hemric, salito nel frattempo in seconda posizione, insidia il compagno di squadra. Il pilota del #19 inizia, al termine del giro 196, una manovra di attacco che lo porterà a prendere la testa della corsa appena mezzo miglio più tardi, all’altezza di curva 4.
Daniel Hemric, pilota dello Chevrolet #19 di McAnally-Hilgemann Racing, riesce a vincere la Boys & Girls Club of the Blue Ridge 200 al Martinsville Speedway grazie a una manovra ben studiata. Ankrum, Garcia, Smith, Rhodes, Heim (risalito da fondo griglia), Perez De Lara, Caruth, Friesen e Alan completano la top 10.
Daniel Hemric, nato 34 anni fa a Kannapolis, North Carolina, si è aggiudicato oggi la sua prima gara in NASCAR Craftsman Truck Series. Il pilota di McAnally-Hilgemann Racing mancava dalla victory lane dal finale di stagione della Xfinity Series 2021, in cui è riuscito a conquistare il titolo della classe intermedia.
I risultati odierni
La classifica della “Boys and Girls Club of the Blue Ridge 200”
La classifica generale
Così in campionato dopo 5 delle 25 gare della NASCAR Truck Series 2025
La vittoria odierna mette Daniel Hemric in una situazione di vantaggio in ottica playoff. L’unico avversario che ha la qualificazione certa alla seconda parte del campionato è Heim.
I prossimi appuntamenti
Il sabato a Martinsville prosegue con le Prove Libere (19:05) e le Qualifiche (20:10) di NASCAR Cup Series e con la Gara di NASCAR Xfinity Series, la Marine Corps 250. Domenica alle 21:00 inizierà la gara della classe regina, la Cook Out 400.
La NASCAR Craftsman Truck Series tornerà in pista venerdì 11 aprile (sarà già sabato notte in Italia) per la Weather Guard Truck Race al Bristol Motor Speedway, sesto round del campionato e secondo della Triple Truck Challenge. La classe minore dividerà la pista quel weekend con NASCAR Cup Series e NASCAR Xfinity Series.
Immagine: Media NASCAR
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