Alla prima vera esperienza sulla terra in carriera, Truex domina in una gara diventata sempre più caotica
Nessuno lo avrebbe mai previsto, e invece dopo la gara in Xfinity Series senza ruggine, pure nella Truck Series Martin Truex Jr. fa vedere a tutti di che classe è fatto e lo fa pure sullo sterrato, un terreno sul quale a differenza di molti non è cresciuto e invece li ha messi tutti in riga, pure con margine. Per Truex inoltre, alla terza corsa in assoluto nella categoria, è il primo successo in carriera e con questo diventa il 36° pilota nella storia a completare il “Triple Threat”.
La gara di debutto sullo sterrato di Bristol attrae molti piloti e vetture, in totale ben 44 che si devono contendere nelle quattro batterie di qualificazione i 40 posti in griglia facendo i conti fra piazzamento al traguardo e passing point. Oltre ai consueti titolari e a qualche specialista dello sterrato, ci sono anche diversi piloti della Cup Series a caccia di esperienza sulla terra qualora mancasse nella gavetta oppure i big.
Alla fine sono ben otto coloro che fanno il double header Cup+Truck (Larson, Harvick, Truex, Newman, Briscoe, Wallace, Suárez e Marlar), a questi bisogna poi aggiungere Stewart Friesen che invece fa il percorso inverso, ovvero Truck+Cup, e Myatt Snider che sfrutta il weekend libero della Xfinity Series. Da notare fra gli iscritti anche Jessica Friesen, la quale punta a diventare col marito Stewart la prima coppia in una gara Nascar da Elton Sawyer e Patty Moise a cavallo fra anni ’80 e ’90.
Le prove libere
Al venerdì splende il sole e la pista è pronta per il ritorno sullo sterrato dei Truck a quasi un anno e mezzo dall’ultima volta a Eldora (l’edizione del 2020 è saltata a causa della pandemia). In molti sono curiosi di vedere come reagirà la terra al passaggio dei pesanti Truck (e anche delle vetture della Cup Series) rispetto alle categorie che hanno disputato sette giorni prima i Dirt Nationals in cui a fine weekend la terra era molto gommata.
Dopo i testacoda di Moffitt, Bohn, Deegan, la foratura con muso danneggiato per Zane Smith, e i due testacoda di Griffin tutti nei primi 20′, pian piano i piloti prendono la mano con lo sterrato. Il rischio più grande lo corre forse Wallace che finisce in testacoda e per evitarlo Friesen perde anche lui il controllo evitandolo per poco; più avanti anche la coppia Larson – Martin Truex Jr. farà lo stesso.
Alla fine delle FP1 Lessard è al comando davanti ad Hocevar e la Deegan, tuttavia i tempi sono stati realizzati tutti nei primissimi minuti, infatti la pista si è gommata finanche troppo e prima del previsto e le preoccupazioni salgono subito.
Le FP2 vedono i piloti impegnati più nel simulare la gara e provano sorpassi e traiettorie alternative sempre più esterne alla caccia dell’aderenza che la combinazione terra+gomma non garantisce più. L’unico incidente è per la #3 di JR Heffner che finisce contro il muretto interno; il team sarà costretto a ritirarsi dal weekend e rimangono così 43 piloti iscritti.
Al termine della sessione al comando c’è Rhodes davanti a Newman, Gray, Stewart Friesen e Crafton, ma l’attenzione di molti si sposta sul consumo delle gomme che è notevole soprattutto per i meno avvezzi alla terra.
Le batterie
Su Bristol come previsto il meteo peggiora notevolmente. Nella mattinata americana si avvicendano almeno due fronti temporaleschi con venti anche a 60 mi/h – assimilabili dunque ad un tornado di categoria F0 eventualmente – e grandine in zona. La pista dunque diventa fangosa e correrci diventa impossibile. Poi però il cielo di apre un pochino ed inizia una corsa contro il tempo per disputare le batterie di qualificazione che decideranno il poleman ma anche i tre piloti DNQ.
Con 45′ in ritardo rispetto al programma originario, e in tutta fretta perché sta arrivando altra pioggia in poche decine di minuti, si dà l’accensione dei motori della prima batteria che vede in pista dopo il sorteggio Marlar, Griffin, Fogleman, Friesen, C.Smith, Self, Purdy, A.Hill, Ankrum, Wallace ed Harvick alla caccia di passing point e piazzamento sul traguardo per partire il più avanti possibile.
Pronti via e – tranne Marlar che rimane in testa – tutte le vetture vengono ricoperte dal fango, griglie del radiatore e parabrezza inclusi. E’ già un miracolo che tutti e 11 completino il primo giro senza finire a muro, poi la Nascar è costretta ad esporre la bandiera rossa.
Il tentativo ci poteva stare, ma con vetture così pesanti l’esito è stato disastroso. Nel frattempo vengono rimandate in pista le Late Model a preparare la pista di nuovo (stavolta a passo ben più veloce), ma dopo nemmeno 20′ ricomincia a piovere e poi a diluviare e mezz’ora più tardi la cancellazione delle batterie di qualifica sia per i Truck che per la Cup e il posticipo della gara alla domenica sera. A pagare con la DNQ purtroppo a norma di regolamento sono Trevor Collins, Jessica Friesen e Ryan Newman.
La gara
La corsa come detto viene posticipata alla domenica, tuttavia Bristol si sveglia ancora più umida. Quasi 60 i millimetri di pioggia caduti in 24 ore ed il parcheggio della pista è diventato un lago. Appena smettere di piovere, a circa 3h dall’inizio previsto della gara della Cup Series (che avrebbe preceduto quella in notturna dei Truck), si decide subito di posticipare ulteriormente il tutto al lunedì, una giornata finalmente serena e con le gare di nuovo nell’ordine previsto.
A partire dalla pole è il leader del campionato John Hunter Nemechek mentre dal fondo sono costretti a scattare solo la Cobb e Derek Kraus che già nei giri di formazione è obbligato ad una sosta per risolvere un problema tecnico sotto al cofano. Al via Crafton ed Austin Hill aggirano Nemechek e si portano al comando con Matt davanti al pilota dell’Hattori Racing; recuperano posizioni anche Creed e Friesen con Sheldon che passa subito in prima posizione dopo due giri completati.
Dopo 10 giri la polvere inizia già ad alzarsi e la visibilità si riduce, tuttavia i piloti fanno i bravi, forse anche impauriti dalla situazione, poi quando iniziano a prenderci la mano cominciano anche i guai. Al giro 14 Tanner Gray conferma il brutto inizio di 2021 finendo in testacoda; si riparte dopo una caution fin troppo lunga con Creed al comando su Friesen, Hill, Crafton, Zane Smith ed uno stupefacente Martin Truex Jr. (mentre il fratello Ryan annaspa per tutta la gara) che, pur essendo alla prima vera gara su sterrato in carriera, ha già recuperato dalla 15esima posizione.
Allo scatto Creed si difende bene su Friesen mentre Crafton finisce ancora leggermente largo riaprendo la porta ad Hill; arriva poco dopo un’altra caution ed è per Carson Hocevar che, dopo aver già perso un paio di giri ai box per la vettura surriscaldata (uno dei rischi sulla terra), si ferma in pista in versione locomotiva a vapore. Problemi anche per il compagno di squadra Moffitt, che va ai box durante la bandiera gialla e sarà solo la prima di tante soste e finirà pure dietro ad Hocevar che riprende e recupera i giri persi con un radiatore rattoppato.
La bandiera verde viene sventolata nuovamente a nove giri dalla fine della prima stage (40+50+60 la suddivisione di questa corsa da 150 giri, pari a 75 miglia), Creed parte bene e Friesen cerca di guadagnare ulteriormente andando 3-wide, tuttavia tutto viene bloccato da un altro incidente: in curva3 Self tocca Chandler Smith il quale finisce in testacoda e rimane in mezzo alla pista venendo centrato dall’incolpevole Ankrum costretto ancora una volta al ritiro in questo 2021.
Il primo traguardo intermedio viene assegnato in uno sprint di un solo giro e Truex, che nella breve fase precedente aveva guadagnato fino alla seconda posizione, parte bene all’esterno, affianca Creed sul rettilineo opposto e poi completa il sorpasso in uscita di curva3-4 prendendosi la stage davanti a Creed, Zane Smith, Friesen, Nemechek, Hill, Rhodes, Crafton, Enfinger e Sauter.
A sorpresa al break con i pit stop congelati sotto la bandiera rossa (a meno di prendere penalità o eccedere con la sosta oltre il tempo massimo di 3′) Friesen e Nemechek non si fermano ai box e così devono resistere 90 giri con le stesse gomme. A pagare dazio in pit lane sono Zane Smith (sosta irregolare), Sauter (che non la prende bene, come sempre, via radio), Hocevar, Rohrbaugh e Fogleman appunto per un pit troppo lungo. Problemi anche per Larson, già impegnato in recupero troppo lento 28esima posizione, che ha del fumo nell’abitacolo ma prosegue.
La seconda stage parte dunque con Friesen e Nemechek davanti a tutti, tuttavia con gomme fresche Truex in pochi metri è di nuovo in testa e allunga subito mentre in coda Boyd finisce in testacoda senza che la caution venga chiamata. JHN invece soffre e perde posizioni, al punto che viene raggiunto da un Crafton che in precedenza sul long run aveva calato il ritmo.
La #88 predilige la linea esterna ed è per questo probabilmente che Crafton frena in ritardo, tamponando così però Nemechek che finisce contro il muro. Probabilmente la #4 potrebbe anche riprendere la corsa, tuttavia a caution già ampiamente chiamata Kraus decide di attaccare Peters, perde il controllo e travolge la vettura di Nemechek chiudendo anche lo stesso Timothy contro le barriere.
Per JHN oltre al danno, doppio, c’è anche la beffa: mentre applaude ironicamente Crafton quando gli ripassa davanti, un mezzo dei commissari scivola sull’olio che la sua Toyota sta ampiamente perdendo e colpisce la #4. E così arriva la prima vera bandiera rossa perché olio e terra mischiati insieme non sono il massimo dell’aderenza; anche per Kraus c’è il ritiro e la promessa del regalo di un paio di occhiali per lui e per il suo spotter da parte di Nemechek.
Dopo il lucky dog per Chandler Smith e le soste ulteriori per Moffitt e Larson, si può riprendere con 33 giri da disputare nella stage. Stavolta in prima fila con Truex c’è Rhodes il quale dall’esterno riesce a scavalcare – seppur per un solo giro – Martin il quale poi riprende le redini della corsa. Ma cautions breed cautions e la gara ha preso una brutta piega.
Iniziano i problemi anche per gli ultimi del gruppo, prima è la Cobb ad andare in testacoda, poi poco dopo Benning nell’ordine fora, finisce volontariamente e platealmente in testacoda, viene penalizzato dalla Nascar, esce impropriamente dai box, viene penalizzato ulteriormente ma non prima di procedere lentissimamente in pista al punto che tutti per doppiarlo devono andare 4-wide e, non essendoci più spazio, Norm finisce per centrare nella fiancata Suárez (mentre Snider finisce in testacoda). La Nascar ne ha abbastanza e squalifica Benning il quale osa anche lamentarsi della penalità via radio.
In tutto questo Larson si ritrova prima col muso ammaccato e poi con un passaruota sporgente dopo dei contatti alle ripartenze, Hocevar continua a recuperare giri, Briscoe si trova nella top5 poi però perdendosi al momento buono e Rhodes ripassa Truex come prima per un solo giro. All’ultima ripartenza della stage ai -6 Martin finalmente impara la lezione, sceglie la corsia esterna e non molla più la vetta, vincendo anche il secondo traguardo intermedio su Rhodes, Hill, Briscoe, Creed, Gilliland, Friesen, Lessard, Self ed Enfinger.
Mentre si sistema la pista, adesso sì decisamente gommata, arriva di sorpresa la decisione di Enfinger e Purdy di non fermarsi ai box, decidendo di completare dunque gli ultimi 110 giri di gara con lo stesso set di gomme puntando tutto sulla posizione in pista. Decisamente meno sorprendente il team radio più censurato che altro di Sauter che si tocca con Chandler Smith in uscita dai box ed entrambi sono costretti ad una ulteriore sosta.
Si riparte con 58 giri da disputare, Purdy scatta male e così Rhodes ci prova ad andare al comando dopo un 3-wide, la manovra non gli riesce e così Truex con più calma fa il suo dovere tornando primo chiudendo virtualmente la gara. Arriva dopo pochi giri un’altra caution e la seconda bandiera rossa di giornata: Marlar finisce in testacoda ma i commissari non intervengono e Mike riparte lentamente probabilmente con una gomma forata. Larson fraintende il messaggio dello spotter, si trova davanti la #66 e la centra venendo poi travolto da Bohn e Moffitt. Per Kyle finisce così una gara in cui non è mai stato protagonista a sorpresa.
Nuova bandiera verde ai -43 e Truex rimane davanti a Rhodes, Gilliland e Lessard mentre Briscoe pasticcia e perde posizioni preziose. Martin allunga fino ad avere 2″ su Ben, tuttavia a frenarlo ci pensa un’altra caution, stavolta per un nuovo contatto fra C.Smith e Sauter, ma non c’è vendetta, semplicemente Chandler come a inizio gara finisce in testacoda – ora da solo – e Johnny non può evitarlo.
Green ai -25 e mentre Truex e Rhodes vanno, dietro nel gruppo si litiga facendo a sportellate con grande protagonista Kevin Harvick, ora nella top10 dopo aver passato nel mezzo di un 3-wide Creed e Purdy. L’ultima caution (con annessa terza bandiera rossa) arriva a soli 18 giri dalla fine con Andrew Gordon che perde il controllo in curva4 e finisce contro i barili che proteggono il muretto della pit lane.
Rhodes ha così ai -12 un’altra chance per battere il dominatore Truex e conquistare una vittoria preziosissima oltre che prestigiosa. La pista inoltre nell’ultimo break è stata bagnata e quindi regala ai piloti più aderenza e traiettorie disponibili. E invece Ben sbaglia un cambio di marcia, Martin vola via favorito anche dal fatto che la #99 deve tenersi dietro Lessard e non arrivano altre caution a dargli altre possibilità malgrado il disperato inseguimento nei kilometri finali.
Martin Truex Jr. vince così la sua prima gara in carriera nella Truck Series in quella che è appena la terza presenza nella categoria dopo due sporadiche apparizioni nel 2005 e nel 2006. Col successo Truex completa inoltre il “Triple Threat” ed è il 36° nella storia con almeno un primo posto in Cup, Xfinity e Truck Series. E’ anche una vittoria che ribalta il pronostico, gli specialisti di Eldora e non solo sono stati sconfitti da un debuttante sullo sterrato che ha sfruttato il Truck del KBM e, dopo la fantastica rimonta iniziale, la posizione in pista e lo stare fuori dai guai.
Truex precede sul traguardo Rhodes, Lessard, Gilliland, Briscoe, Enfinger (incredibile ultimo stint con le gomme ormai lisce), Zane Smith (buon recupero dopo la penalità iniziale), Kligerman (sempre lì nelle occasioni buone), Hill e Self; Wallace è 11° davanti a Friesen che ha pagato la strategia, Crafton 14°, Creed 16°, Suárez 17°, Hocevar 21° e Moffitt 24°.
In campionato per quanto riguarda la griglia playoff non cambia nulla, perché Truex si è preso (solo virtualmente) tutti e sette i playoff point, mentre in classifica generale Rhodes approfitta del ritiro di Nemechek per quasi raggiungerlo in vetta. Per molti altri in coda ora invece la situazione si fa critica con appena 10 gare al taglio.
I risultati odierni
La classifica della “Pinty’s Dirt Truck Race”
La classifica generale
Così in campionato dopo 5 delle 22 gare
I prossimi appuntamenti
Domenica prossima in occasione della Pasqua la Nascar osserverà il suo primo turno di riposo totale. Si tornerà in pista a Martinsville il 9-10 aprile con Xfinity e Cup Series mentre i Truck torneranno la settimana successiva a Richmond.
Immagine: media.nascar.com
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