Malgrado una penalità a inizio corsa, Ty Majeski vince in rimonta all’IRP e sigilla la sua qualificazione ai playoff. Scontro Eckes-Heim, situazione playoff ancora aperta
Sembrava una gara persa dopo la penalità, e invece Ty Majeski ha rimontato clamorosamente tutto il gruppo fino alla vittoria, la prima stagionale che ha messo al sicuro dei playoff che non erano mai stati in dubbio. Nella corsa che ha segnato forse il primo passo indietro nel 2024 di Corey Heim, toccandosi con Eckes e perdendo praticamente il titolo della regular season, è emerso nuovamente il re degli short track che vuole ricordare a tutti che la strada verso il titolo passa anche da Bristol, da Martinsville e da Phoenix. Guai a sottovalutare Majeski anche in una annata non al meglio per il ThorSport Racing.
La gara
Il weekend a Indianapolis è ormai, come da tradizione, diviso fra il Motor Speedway (dove ci sono Cup e Xfinity Series al ritorno sull’ovale) e il Raceway Park con ARCA Series (ennesima vittoria stagionale di Connor Zilisch dopo un duello con William Sawalich) e Truck. Tuttavia la giornata non è semplice e il cybercrash di CrowdStrike rischia di far arrivare tardi in pista, uno su tutti come sempre Stewart Friesen, alcuni piloti ma alla fine la situazione sarà regolare e a fare le corse all’ultimo minuto saranno solo Conor Daly, Ty Dillon e Ross Chastain impegnati in un double duty sulle due piste e quindi costretti a coprire al volo, o in volo in elicottero come Melon Man, le 7.7 miglia che dividono IMS e IRP.
Quella del Raceway Park è la penultima gara della regular season e in palio ci sono ancora il titolo di campione di questa parte di campionato, con Eckes ed Heim a sfidarsi, e gli ultimi posti ai playoff ancora disponibili anche se Ty Majeski (a cui bastano tre punti in due gare), Enfinger ed Ankrum sono ad un passo dalla qualificazione. Ben diverso il discorso che coinvolge i fratelli Gray, Rhodes e Daniel Dye, entrato in top10 dopo una clamorosa rimonta estiva, decisamente più appassionante e incerto.
Nella sessione di prove libere il più veloce è l’ultimo vincitore all’IRP, ovvero Ty Majeski che precede Riggs, Fenhaus (sulla #66 di ThorSport), Enfinger e Currey. Incidente per Mills in uscita di curva2 mentre Tanner Gray, il quale avrebbe bisogno assolutamente di un weekend senza guai per rientrare fra i qualificati, ha qualche problema elettrico.
Si va subito in qualifica, 35 iscritti dunque nessun DNQ, e nella contesa fra Eckes ed Heim spunta fuori Rajah Caruth che conquista la seconda pole in carriera davanti ad Enfinger, Ankrum, Majeski ed un rinato Crafton. Christian è “solo” sesto, Corey “appena” nono. Prove non ufficiali saltate dall’incidentato Mills e da Daly che ha avuto un problema alla trasmissione. Tanner Gray, invece, bacia il muro senza conseguenze apparenti.
Dopo aver pulito la pista dagli incidenti della ARCA Series e mandato in fondo per modifiche in parco chiuso, oltre che tecnicamente Mills e Daly, Rhodes (foratura lenta nel garage) e Sauter (problema meccanico nel rientro in pista suo e dell’Hattori Racing) la corsa può avere inizio nella serata di Indianapolis.
Alla bandiera verde Caruth scatta bene dall’esterno ma in curva1 Enfinger prova già lo slide job che apre la porta ad un 3-wide in cui si infila Majeski all’interno. La situazione si risolve subito in curva2 perché Grant accelera bene e prende la prima posizione davanti a Ty mentre Rajah si difende da Eckes; Ankrum chiude la top5.
Si apre così una prima stage da 60 giri (200 quelli totali) in cui Majeski sembra subito il più veloce, tuttavia dall’esterno Enfinger riesce sempre a difendersi al meglio. Malgrado il duello molto appassionante i due riescono ad allungare fino al giro 6 quando in curva1 Eckes attacca all’ultimo Caruth prendendosi il terzo posto. Prova ad approfittarne anche Ankrum che completa il sorpasso nel corso del giro successivo. Tyler sembra di nuovo quello di inizio stagione e si fa vedere anche all’interno del leader della classifica generale.
La situazione si calma dopo il giro 15, quando Ankrum sorpassa alla fine Eckes, nelle prime posizioni e allora la battaglia si fa più viva in fondo alla top10 dove Sanchez rischia di finire nel panino fra Fenhaus e Dye mentre i tre sono alle spalle di un Heim, ancora ottavo dopo aver passato Daniel, che si è staccato nettamente da Friesen e quindi cercano di saltare in qualche modo Corey; per un istante in curva4 si è rischiato il 4-wide. A cedere alla distanza sarà Sanchez mentre emergerà Thompson.
Poco dopo il giro 20 i leader raggiungono la coda del gruppo e quindi nel traffico la corsa può cambiare volto, Enfinger insiste con l’esterno quasi a sfiorare il muro in ingresso e percorrenza, Majeski sempre a farsi vedere all’interno ma spesso trovandosi vetture più lente sulla strada e quindi il duello si riaccende.
Ai -20 Enfinger è ancora al comando di un nonnulla su Majeski mentre Ankrum è a 3″, Eckes con Caruth a 6″, Crafton e Friesen a 8.5″, Heim a 10″, Fenhaus e Thompson a 11″ quando arriva la prima caution: Ty Dillon finisce in testacoda mentre in contemporanea Massey fora (sarà ritiro per lui) e sbatte a muro; Timmy Hill, in quel momento 24°, è il lucky dog salvando dal doppiaggio big in difficoltà come Sawalich e Rhodes.
Manca relativamente poco alla fine della prima stage e quindi tutti (davvero tutti, una piccola sorpresa) anticipano la sosta in questo momento. Dalla pit lane Enfinger esce ancora al comando su Majeski, Ankrum, Eckes, Heim, Caruth, Thompson, Sammy Smith (sulla #7 di Spire), Dye e Sanchez mentre in coda in molti prendono la wave around. Crafton e Friesen complicano notevolmente la loro giornata in cui dovevano finire in alto per il sogno playoff con uno speeding.
Green ai -11 e per un attimo si torna 3-wide con Eckes che prova ad infilarsi all’interno di Enfinger e Majeski mentre alle loro spalle Heim va esterno e aggira Ankrum. Corey di slancio prova anche l’attacco su Eckes che aveva dovuto alzare il piede lasciando affiancati i due leader come in precedenza. Poi però il colpo di scena: la NASCAR decide di penalizzare Majeski per falsa partenza (sul momento non si era notata, alla moviola la discussione potrebbe essere motivata) e quindi Ty deve scontare subito un drive through.
Le traiettorie di Eckes ed Heim intanto si sono incrociate con Corey passato interno e Christian esterno e il leader della generale riesce non solo a difendersi, ma a sorpresa staccare il rivale, avvicinarsi ad Enfinger e poi ad attaccarlo superandolo ai -5 all’interno di curva1. Davanti a loro Majeski è riuscito a salvarsi senza venire doppiato, dietro Heim si deve difendere da Ankrum.
Eckes vince così a sorpresa la prima stage davanti ad Enfinger, Heim, Ankrum, Caruth, Chastain (anche per lui rimonta nel finale), Sanchez, Thompson, Sammy Smith e Dye. Sauter è il lucky dog in un ristretto gruppo che aveva rinunciato alla wave around. Malgrado la penalità, Ty Majeski è matematicamente qualificato ai playoff.
Al break nessuno si ferma ai box, dunque si riparte a posizioni invariate per una seconda stage da 52 giri netti. Al choose cone Eckes ha scelto l’esterno ed Enfinger lo supera subito con uno scatto notevole. Ankrum dall’interno cerca di prendere la terza posizione ad Heim e ci riesce in curva4. Anche Chastain prova ad infilarsi alle sue spalle e col sorpasso conferma la giornata non ottimale di Corey. Boyd entra ai box a passo d’uomo; perderà una trentina di giri ai box per problemi meccanici.
Eckes continua a non mollare Enfinger e allora forse si capisce che il sorpasso della fine della prima stage non era una sorpresa, bensì il segno che con il passare dei giri e l’arrivo definitivo della sera la #19 potrebbe essere l’auto più veloce. Intanto un furioso Majeski è rientrato in top15 e ingaggia un bel triello con il compagno di squadra Garcia e Taylor Gray (Tanner è ancora in difficoltà più indietro).
Heim più avanti è ancora in difficoltà e deve difendere il sesto posto (dopo aver perso la top5 da Sanchez) senza successo da un rimontante Riggs e Caruth. Uno dei motivi di questo è anche un contatto, passato inosservato, alla ripartenza con Eckes. Heim reagisce e ci saranno nei giri successivi sorpassi e controsorpassi con Rajah.
Davanti il ritmo di Enfinger si sta alzando e il segnale è il fatto che le due coppie, con ora Chastain davanti ad Ankrum, ai -40 si stanno riavvicinando. Questo probabilmente mette pressione ad Eckes che cinque giri più tardi con un sorpasso su Grant torna al comando.
In contemporanea però il colpo di scena: Heim fora la anteriore sinistra, conseguenza lunga del contatto precedente con Eckes, e dopo un giro su tre ruote vuole tornare ai box. Sempre in contemporanea anche Conor Daly fora e finisce a muro in curva1 provocando una caution che salva per un pelo Corey dal doppiaggio. Sotto caution Heim, che sfiaccola ancora avendo evitato la sosta all’esposizione della bandiera gialla, cerca di farsi notare toccando la #19 sulla fiancata.
A fine gara i due avranno un chiarimento senza arrivare alle mani, Eckes dirà che non voleva stringere l’avversario a muro (in realtà c’era ancora spazio alla destra della #11 in uscita di curva2) e forse una rivalità nascente muore subito. Per ora almeno. Non ci sono lucky dog in questa situazione anomala (e viene beffato Dye che aveva dovuto fare una sosta sotto green) mentre la #11 è una delle pochissime auto che finalmente vanno ai box.
La bandiera verde sventola ai -28 e stavolta Eckes sceglie l’interno difendendo la prima posizione. Chastain prova a farsi vedere ma rimane terzo dovendosi guardare da Ankrum e Riggs. Ross però si tuffa ancora all’interno e al giro successivo scavalca Enfinger venendo seguito dagli stessi Ankrum e Riggs. Dietro a Grant ci sono pure pericolosamente vicini Thompson, Sanchez e un Majeski tornato già in top10. La #9 va all’improvviso in difficoltà, viene passata da tutti questi e di lì a poco uscirà anche dalla top10.
Chastain non ne ha invece sul long run, la sfuriata iniziale si esaurisce ai -20 lasciando strada libera a Eckes. Si devono decidere però ancora le posizioni alle sue spalle e un furioso Heim con gomme fresche, come lui praticamente solo Crafton, rimonta posizioni su posizioni entrando anche lui prima in top10, poi addirittura in top5.
Majeski di puro passo ed Heim di gomme rubano la scena negli ultimi 15 giri, sorpassando vetture da ogni parte. Alla fine, mentre Friesen viene doppiato con notevoli problemi meccanici, hanno la meglio gli pneumatici di Corey che approfitta di un tentativo di Ty di superare in un sol colpo Ankrum e Chastain per rifarsi sotto ai tre affiancati, incrociare la traiettoria ai -5 e superarli tutti nell’arco di un miglio.
Eckes vince dunque anche la seconda stage davanti ad Heim, Majeski, Crafton, Ankrum, Chastain, Riggs, Thompson, Caruth e Sanchez mentre Enfinger è precipitato in 15esima posizione. Marco Andretti, reduce da un buon settimo posto in ARCA Series, è il lucky dog.
Il secondo giro di soste per i leader, fra cui anche Heim che dunque si è giocato il set bonus di pneumatici, lascia Eckes al comando davanti ad Heim, Majeski, Thompson, Sanchez, Caruth, Ankrum, Crafton, Smith e Riggs. Sosta prolungata per Taylor Gray.
Si riparte a 71 giri dalla fine ed Eckes mantiene la sua prima posizione senza drammi né problemi con Heim che scatta al suo fianco. Majeski non fatica a staccare Thompson e quindi si lancia subito all’attacco della #11 puntandolo all’esterno, poi incrocia la traiettoria e completa la manovra dopo un paio di giri affiancato ai -67. Thompson invece ha ceduto la posizione a Sanchez ed Ankrum mentre Enfinger ha fatto un netto cambio di assetto ed è tornato in top10, ma poi passa in sequenza anche Smith, Riggs, Caruth e infine anche la #5 di Dean.
Heim non ne ha come a inizio gara e dopo la seconda perde anche la terza posizione a vantaggio di Ankrum. Tyler ha perso però già un paio di secondi dalla vetta e quindi la lotta per la prima posizione diventa un duello fra i soli Eckes e Majeski. Chi è veramente scatenato è Enfinger che supera anche Heim e Sanchez e sale al quarto posto a solo mezzo secondo da Ankrum.
La lotta inizia ai -58 quando Majeski punta all’interno Eckes ed ogni metro che passa avanza di centimetro in centimetro. Un primo attacco non va a buon fine, il secondo, con la complicità del doppiato Thad Moffitt, permette l’incrocio delle traiettorie con Ty che passato all’esterno si prende la prima posizione. Non verrà più ripreso, infatti la #98 allunga decisamente in progressione per una delle vittorie più ampie della storia recente.
L’attenzione si sposta dunque alle spalle di Eckes per le altre posizioni della top10. Enfinger studia a lungo Ankrum, ma il sorpasso non è fattibile all’inizio, poi ai -50 Grant inizia a farsi vedere all’interno e completerà la manovra cinque giri più tardi. Il quinto posto sembra stabile nelle mani di un ritrovato Riggs che gestisce meglio i doppiaggi degli inseguitori, dunque per trovare azione si scende ancora più giù, alla seconda metà di top10.
Sanchez e Caruth lottano a lungo, poi Nick cede sul long run, ma entrambi vengono rimontati da un Sammy Smith in ombra nella prima stage. A prendersi però il premio di sorpresa del giorno è Luke Fenhaus che negli ultimi 40 giri sorpassa nomi di peso fra cui un Heim in giornata decisamente no (probabilmente centra anche la sospensione anteriore sinistra trascinata sull’asfalto per diversi giri dopo la foratura) e che precipita addirittura fuori dalla top15. Thompson reagisce invece alle difficoltà della ripartenza e riesce ad artigliare una top10 ai danni di un Chastain che non è riuscito a replicare la fase centrale della corsa.
Ty Majeski vince dunque di nuovo all’Indianapolis Raceway Park e sigilla nuovamente la qualificazione ai playoff. Sul traguardo precede Eckes staccato di ben 4.1″, terzo e quarto gli altri piloti felici di come sia andata la corsa, infatti Enfinger (+5.7″) ed Ankrum (+7.5″) sono anch’essi qualificato matematicamente pur senza successi di tappa. A completare la top10 Riggs (+8.4″), Sammy Smith (+8.6″), Fenhaus (+10.7″), Caruth (+11.6″), Thompson (+13.5″) e Sanchez (+13.6″); a pieni giri a seguire solamente Chastain (+18.8″), Sawalich (bella rimonta finale, +24.2″) e Purdy (+24.8″), doppiati invece Currey, Wood, Taylor Gray, Heim (che così praticamente alza bandiera bianca per il titolo della regular season), Dillon, Hill e Tanner Gray. Rhodes 21°, Crafton 24°, Andretti 25°, Dye 27° a -2, Daly 29° a -3, Garcia 30° dopo una penalità, Friesen 33° a -6.
In campionato si va a Richmond dunque con ancora tre posti da assegnare nell’ultima gara della regular season. Malgrado la giornata no in famiglia, Taylor Gray è abbastanza al sicuro con il suo +48, il campione in carica Rhodes suderà dal +22 mentre sarà battaglia fra Tanner Gray e Dye, separati a cavallo della linea rossa da appena cinque punti. Friesen spera, ma il -16 è già ampio. Obbligati praticamente a vincere Crafton (sull’orlo della prima non qualificazione in carriera) e Purdy rispettivamente a -43 e -44.
I risultati odierni
La classifica della “TSport 200”
La classifica generale
Così in campionato a 1 gara dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2024
I prossimi appuntamenti
Stasera (h 21:30) all’Indianapolis Motor Speedway ci sarà la gara della Xfinity Series mentre domani alle 20:30 (diretta su Mola) la NASCAR Cup Series. La Truck Series tornerà a Richmond nella notte fra 10 e 11 agosto per la chiusura della stagione regolare.
Immagine: Media NASCAR
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