Brembo

NASCAR | Truck Series: Majeski domina a Phoenix ed è il campione del 2024!

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 9 Novembre 2024 - 20:15
Tempo di lettura: 21 minuti
NASCAR | Truck Series: Majeski domina a Phoenix ed è il campione del 2024!
Home  »  NASCARTop

In Arizona non c’è storia: dopo aver perso in rimonta la prima stage da Heim, Ty Majeski domina la corsa e trionfa regalando un altro titolo a ThorSport Racing. Eckes ed Enfinger in top5 ma mai in lotta per il campionato


“Nessun rimpianto, nessun rimorso.” Citando una famosa canzone degli anni ’90 si potrebbe descrivere così la scena dopo la bandiera a scacchi. Infatti, tornando ad una settimana fa a Martinsville e al discusso finale della NASCAR Truck Series, Christian Eckes volendo vincere a tutti i costi ha escluso Taylor Gray, andato al comando negli ultimissimi giri, dalla Championship4 di Phoenix permettendo invece a Ty Majeski di tornare fra i qualificati in base ai punti conquistati.

Sette giorni più tardi a Phoenix il campione della NASCAR Truck Series è diventato proprio Ty Majeski che ha beneficiato di quella manovra e sulla pista dell’Arizona ha messo in scena una prestazione dominante, guidando la corsa per 132 dei 150 giri in programma confermando il fatto che gli short track sono le sue piste preferite. Una vittoria costruita nel corso degli anni non mollando mai malgrado gli intoppi della carriera.

La gara

NASCAR, being NASCAR, inizia la settimana con delle polemiche anche nella Truck Series. Nel bollettino delle penalità di mercoledì, che include anche le sanzioni per i team order nella gara della Cup Series, c’è anche una multa di 12’500$ nei confronti di Ty Majeski per aver saltato il giorno precedente il Media Day per i piloti della Championship 4.

E si scatena il polverone perché un tweet dello stesso pilota rivela che Majeski in quel momento era a casa in Wisconsin a votare per le elezioni presidenziali. In un clima politico già fin troppo acceso, arrivano anche le accuse alla NASCAR di aver sanzionato qualcuno solo per aver esercitato il proprio diritto di voto.

Il problema in tutto questo è che la NASCAR stessa non riesce a far valere, soffocata dalle polemiche, tre ragioni a suo favore: il giorno del Media Day era noto da tempo, il pilota poteva esercitare il voto anticipato (anche se ha saputo solo venerdì di essersi qualificato) pianificando il tutto e soprattutto pilota e team non hanno comunicato alla NASCAR stessa la motivazione per l’assenza ingiustificata. In sintesi, con una comunicazione migliore di ThorSport e di Ty nei confronti degli organizzatori si sarebbe potuto evitare serenamente una discussione in cui chi aveva ragione è passato dalla parte del torto.

Giovedì per fortuna si va in pista, anche se tutto passa sotto traccia perché la FOX (detentrice dei diritti in esclusiva della Truck Series) decide ancora di puntare sul risparmio estremo e prima non trasmette la sessione di libere, poi per l’ennesima volta non manda in pista la cabina di commento, costretta a fare la telecronaca da remoto a Charlotte con risultati evidentemente mediocri. La sessione non ufficiale per le (sole) 35 vetture iscritte vede Corey Heim come più veloce staccando di un decimo Enfinger, poi Majeski, Taylor Gray, Mosack ed Eckes, dunque i piloti della Championship 4 sono tutti nelle primissime posizioni.

Venerdì è giorno di qualifiche poi della gara decisiva. Nelle prove ufficiali da notare c’è solo l’incidente di Lawless Alan, che chiude così una stagione mediocre, che costringe il team ad una frettolosa rincorsa al muletto. Nel finale emergono i migliori e Ty Majeski conquista la pole position (26.053″) precedendo di soli tre centesimi Corey Heim, nel mezzo ai quattro si infila Friesen ma ad oltre tre decimi come Eckes quarto ed Enfinger quinto. Curiosità: i fratelli Gray sono 14° e 15° con lo stesso tempo al millesimo.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1854998657356968313

Dopo aver retrocesso in fondo alla griglia il solo Alan per l’uso del muletto, la gara (150 giri, 45+45+60 le stage) della Truck Series può avere inizio nella serata di Phoenix. Majeski scatta molto bene e fin dal primo giro prova la fuga davanti ad Heim ed Eckes mentre Enfinger parte male e perde tre posizioni scivolando all’ottavo posto. Lotta anche in top5 con Sanchez che segue Eckes e pure lui supera Friesen.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1855058641885274449

Iniziano già i problemi per i big4: Heim dice di avere la pressione dell’acqua troppo alta al punto che un po’ di liquido sta uscendo dal cofano, poi non sente bene il team via radio, Enfinger riferisce subito di non avere fatto una partenza eccellente, ma in tutta la gara lo short run sarà il suo punto debole. Ma non si lasciano abbattere: Heim stacca Eckes, Enfinger punta Mosack, oggi sulla #7 di Spire Motorsport. Il sorpasso di Grant riesce dall’interno al sesto giro.

Davanti intanto Majeski va. Nella migliore delle occasioni guadagna due decimi al giro su Heim, ancora di più su tutti gli altri con Eckes che ben presto sfonda la quota dei 3″ di ritardo. Gli altri perdono ancora più terreno, specialmente Enfinger impegnato ora ad attaccare Thompson. A completare la top10 dietro a Mosack ci sono Honeycutt e Conner Jones, forse alla miglior gara finora proprio di ritorno dalla squalifica per i fatti di Miami.

Il gruppo va veloce sul ritmo e ci sono pochi sorpassi, bisogna cercare un po’ di movimento fuori dalla top10 vicino ai fratelli Gray ed Ankrum, ma è davvero poco. Al giro 13 Enfinger riesce a superare Thompson sempre dall’interno, tuttavia il suo ritardo da Majeski è già di 9.6″. Grant riesce a trovare il suo equilibrio e quattro giri più tardo passa anche Friesen ed entra in top5 a 10″ dal primo posto e 3.1″ da Sanchez.

Dopo 15 giri un Ty scatenato inizia il giro dei doppiaggi con più di 1.5″ di margine su Heim. Majeski ha un lieve contraccolpo però mantiene il margine sul rivale sfruttando soprattutto l’esterno. Una volta capito come affrontare i piloti più lenti, il pilota ThorSport allunga ulteriormente. Un nuovo contendente nel frattempo entra sulla scena: Layne Riggs sale in top10 superando sia Conner Jones che Honeycutt.

Ai -20 Majeski ha 1.3″ su Heim, 6.4″ su Eckes, 8.9″ su Sanchez e 12.4″ su Enfinger che non recupera nemmeno su Nick. Alle loro spalle Friesen rimane un po’ bloccato nel doppiaggio di Byrd e così Thompson lo supera; ai -10 anche Mosack passa. Più indietro Dye accusa un tire rub.

È in questo momento però che il leader inizia a pagare, non solo nei confronti di Corey ma anche degli altri inseguitori. La #98, infatti, inizia a scivolare e non riesce più ad essere aggressiva come vorrebbe in uscita di curva. Heim dunque recupera e si porta a meno di un secondo di ritardo. Ty sul momento sembra in grado di reagire e tenere a bada il rivale, poi ai -8 il crollo che permette il riaggancio e l’attacco di slancio di Heim all’interno di curva1-2 al giro 39. Friesen se la passa ben peggio e perde altre due posizioni.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1855063489586315396

La prima stage si chiude sotto caution: ai -3 Sawalich cerca di doppiare Frankie Muniz in curva3 ma lo tampona e lo manda di traverso. Il pilota ed attore riprende il controllo, tuttavia Heim, dopo aver sfiorato il muro in curva4 nei giri prima, rischia grosso e deve scartare per evitarlo.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1855064662884135396

Heim vince dunque dietro la pace car la prima stage davanti a Majeski, Eckes (annullati 5″ di ritardo, vettura un po’ loose), Sanchez, Enfinger (era ad oltre 10″), Thompson, Mosack, Riggs, Jones e Friesen. Appena 19 i piloti a pieni giri (ci sono anche Honeycutt, Tay.Gray, Caruth, Tan.Gray, Purdy, Rhodes, Ankrum, Crafton e Sawalich) mentre Dye è il lucky dog.

Il primo giro di soste premia Majeski che passa al comando approfittando del fatto che sia Heim che Enfinger scivolino entrando nello stallo ed i loro pit stop di conseguenza sono parecchio lenti; Corey deve persino fare retromarcia per posizionarsi meglio. Dietro a Ty, dunque, ora ci sono Eckes, Heim, Sanchez, Enfinger, Thompson, Mosack, Taylor Gray, Friesen e Riggs, penalità per Perez (attrezzatura lanciata oltre il muretto), wave around per Timmy Hill.

Si riparte con 36 giri da disputare nella seconda stage e Majeski dall’esterno mantiene il comando, Eckes prova il taglio della dogleg ma deve veder sfilare anche Heim alla sua destra. Nuova brutta partenza di Enfinger che dall’interno perde soprattutto in curva4 e viene passato da Thompson e Mosack. Friesen rischia grosso con Riggs sul traguardo, tuttavia la caution è per un altro motivo: Wood chiude in maniera ingloriosa una brutta stagione (anche in ARCA West, però i dollari aiutano a trovargli sempre sedili) perde il controllo in curva1 in un 3-wide con Currey e Crafton. Jack finisce a muro e chiude qui la serata. Ringraziano Timmy Hill che aveva rischiato con la wave around e Parsons con il lucky dog.

Poche soste in coda (Crafton, Dye ed Hill), poi si riparte ai -26. In questa occasione Heim dalla corsia interna riesce a fare quanto non completato in precedenza da Eckes, infila Majeski e torna al comando della corsa. Sanchez invece va 3-wide e sale al terzo posto proprio ai danni di Eckes, a seguire Riggs (che fa paura visto che anche oggi sembra veloce nella rimonta), Mosack, Enfinger (che almeno stavolta non perde terreno), Thompson, Friesen e Taylor Gray.

Poi però inizia la sequela delle penalità: il primo a pagare dazio per una ripartenza irregolare (cambio corsia o taglio eccessivo nella dogleg prima di passare il traguardo) è Thompson che rovina così una delle sue migliori gare del 2024. Dean complica ulteriormente tutto commettendo speeding nello scontare la penalità e precipita dall’ottavo al 28° posto. Friesen approfitta del buco lasciato davanti a lui per attaccare e superare Enfinger.

Intanto al comando Majeski non sta mollando Heim e gli è incollato. Ai -20 si fa vedere all’interno in curva4 (e qui rischia finendo loose di travolgere la #11) e sulla dogleg, poi però attacca all’esterno in curva1-2, Corey non riesce a chiudere la porta in uscita e così Majeski sempre dall’esterno chiude il sorpasso in curva3 involandosi subito. Non verrà più ripreso fino al traguardo.

Più dietro Enfinger in questo stint non ha ancora trovato la quadra, Taylor Gray lo sta puntando, poi però segue il suggerimento del muretto e sfruttando di più l’apron riesce a superare nuovamente Friesen; Taylor lo seguirà qualche giro più tardi. Davanti a loro un Riggs in grande forma ai -7 supera Sanchez e si porta al terzo posto, Nick prova a resistere per un paio di giri ma deve mollare.

Majeski vince la seconda stage con addirittura 3.5″ su Heim, 6.6″ su Riggs, 7.3″ su Sanchez, 8.9″ su Eckes, 9.0″ su Mosack, 11.1″ su Enfinger, 12.5″ su Taylor Gray, 13.3″ su Friesen e 13.7″ su un Rhodes in rimonta e che scavalca all’ultimo Purdy; a pieni giri anche Caruth, Tanner Gray, Honeycutt, Conner Jones, Dye, Sawalich, Ankrum, Crafton, Parsons e Timmy Hill con Garcia che si prende il lucky dog.

Arriva un giro di soste quasi decisivo perché da qui si può andare in fondo e altri pit sarebbero solo in maniera disperata per cercare di far saltare il banco. Majeski è felice dell’assetto e ne ha ben donde, Heim invece crede di non aver avuto in tutto l’anno una vettura così ingestibile, Enfinger era in crisi con la anteriore sinistra mentre Eckes prosegue col sovrasterzo.

Majeski esce dalla pit lane ancora al comando davanti a Sanchez, Eckes, Riggs, Heim (tre posizioni perse), Mosack, Taylor Gray, Enfinger, Caruth e Tanner Gray, penalità per Crafton per rifornimento irregolare, doppia sosta invece per Friesen.

Pronti via ai -52 ed è subito big one in uscita di curva2: si vede solo Mosack che finisce largo e sbatte contro il muro, Connor poi dirà di essere stato toccato da Eckes, ma la sintesi è che la #7 mentre rimbalza verso la pista crea scompiglio e i primi che si toccano sono Ankrum e Sawalich, Tyler finisce di traverso e nella carambola, toccati o per cercare di evitarlo, finiscono ko anche Perez e Muniz, danni anche per Parsons, Thad Moffitt, Friesen e Boyd. Lucky dog, dopo una bandiera rossa di 6′ per pulire la pista, per Brett Moffitt.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1855075336372859231

La classifica apparente ai -50 vedrebbe quindi Majeski al comando su Sanchez, Heim, Riggs, Eckes, Enfinger, Taylor e Tanner Gray, Caruth e Purdy, ma nell’attesa arriva un clamoroso colpo di scena: penalità per Heim per ripartenza irregolare; la prima penalità per Corey in tutto il 2024 non poteva arrivare in un momento peggiore. Il pilota della #11 ovviamente è contrariato, ma al replay l’irregolarità è palese dato che si è tolto dalla scia di Riggs prima del traguardo. Heim si deve quindi accodare e riparte ai -43 dal 19° posto.

E qui Corey si scatena: mentre Majeski ancora dall’esterno controlla Sanchez e viene seguito così da Riggs, mente stavolta Enfinger scatta bene ed entra in top5 ai danni di Eckes che scivola settimo e poi ripassa Caruth, Heim in un giro torna in top15 e poi continua a guadagnare terreno. La fortuna lo aiuta dato che ai -40 Conner Jones perde il controllo davanti a lui mentre è in lotta con il compagno di squadra Garcia. Lucky dog per Thompson.

Ed è qui che i Championship4 si separano: Enfinger ed Eckes hanno capito che in queste condizioni devono cambiare qualcosa e quindi vanno ai box a montare gomme fresche con Caruth, Mosack e Rhodes. Alla ripartenza, dunque, Majeski precede Riggs, Sanchez, i fratelli Gray, Dye, Garcia, Heim, Moffitt e Crafton con Grant 15° e Christian 16°.

Green ai -33 e nulla cambia al comando se non i ruoli scambiati fra Riggs e Sanchez al choose cone, ma subito arriva un’altra caution perché proprio Layne finisce in testacoda in curva1 all’interno di Riggs. Heim torna clamorosamente in gara perché aveva scelto l’interno e con un taglio quasi vicino al muro si ritrova al terzo posto dietro a Sanchez e davanti a Tanner Gray, Dye e Taylor Gray con Enfinger 12° ed Eckes 15°; lucky dog per Sutton.

Si riparte con 27 giri da disputare e per la sfortuna degli inseguitori non ci saranno più incidenti. Heim al via cerca di seguire Majeski, supera Sanchez e gli rimane incollato. Eckes invece va tutto esterno, indovina la ripartenza dell’anno e sbuca fuori addirittura al quinto posto davanti ad Enfinger che sull’apron sale solo al nono posto. Christian ai -25 scavalca anche Dye (poi penalizzato per ripartenza irregolare) e sembra davvero tornare in corsa visto che Grant è impigliato nella lotta con i fratelli Gray.

Le quotazioni di Eckes salgono ulteriormente ai -23 quando supera anche Sanchez ed è a 2.1″ dalla vetta. Tuttavia non c’è nulla da fare, Majeski ne ha ancora più di tutti, almeno due decimi al giro e in progressione allunga. Ai -20 i ritardi di Heim (sottosterzo) ed Eckes sono di 1.7″ e 2.7″, ai -15 2.8″ e 3.5″, ai -10 3.6″ e 5.1″, ai -5 4.0″ e 5.8″. Dietro di loro, intanto, Enfinger è risalito fino alla top5 ma Sanchez per lui rimane irraggiungibile, da notare le rimonte di Honeycutt, Mosack, Rhodes e Riggs. Non ci sono nemmeno troppi doppiaggi da affrontare per il leader e le preghiere per un finale tranquillo vengono esaudite.

Ty Majeski domina a Phoenix guidando per 132 dei 150 giri in programma e conquista il primo titolo in carriera nella Truck Series, ma soprattutto è il sesto nella storia per ThorSport Racing (nuovo record per la categoria) in 11 anni, il terzo nelle ultime quattro stagioni. Un team che in questo anno è stato tenuto in alto praticamente solo da Ty. Heim ed Eckes masticano amaro ma non hanno rimpianti, hanno dominato la stagione ma qui a Phoenix non avevano lontanamente la vettura migliore così come Enfinger.

https://twitter.com/NASCAR_Trucks/status/1855086920176435297

Sul traguardo Majeski precede di 3.9″ Heim, Eckes chiude a 6.5″, Sanchez a 7.3″, Enfinger a 10.4″, Taylor Gray a 11.5″, Honeycutt a 13.3″, Mosack a 14.4″, Rhodes a 14.5″ e Riggs a 14.6″, a pieni giri anche Tanner Gray, Purdy, Caruth, Garcia, Thompson, Moffitt, C.Jones, Friesen, Sutton, Currey e Timmy Hill.

Ed ora possono iniziare i festeggiamenti. Si spera senza polemiche e con una riconciliazione fra Majeski, il suo team e la NASCAR. Ma credo che di fronte al trofeo alzato tutto passi.

Il campione

NASCAR Truck Series Majeski Phoenix campione 2024

Ty Majeski nasce a Seymour, Wisconsin il 18 agosto 1994. Il suo debutto alla guida è all’età di nove anni sui dirt kart all’Hi-Go Raceway della sua città natale. Le vittorie arrivano in fretta e fra il 2005 e il 2009 si prende cinque titoli di campione su varie piste del Wisconsin e 84 vittorie totali. La scalata prosegue e sempre nel 2009 vince il titolo nazionale nella Mid-American National Series.

L’evento che gli cambia la carriera, ad inizio 2009, però è il National Indoor Championship a Batesville, Mississippi dove è secondo malgrado tre vittorie sulle cinque gare in programma. A notarlo è Bobby Waltrip, il fratello meno noto di Darrell e Michael, che gli organizza un test con una late model sull’asfalto di Hickory. Il test va molto bene, Waltrip vorrebbe che Ty si trasferisse in North Carolina ma la famiglia si oppone perché Majeski non ha ancora 15 anni e secondo loro è troppo giovane.

Non va comunque male a Ty perché dalla famiglia Waltrip passa a quella Kenseth, un altro dei capisaldi della storia motoristica del Wisconsin. Majeski, infatti, diventa compagno di squadra di Ross, figlio di Matt. Le tre stagioni successive vedono ulteriori successi nelle Late Model, non solo nello stato natio.

Nel 2012 per Majeski c’è il passaggio alle Super Late Model ma anche il debutto nell’ARCA Midwest Tour, una categoria di SLM organizzata dalla ARCA Series ed ora rinata sotto l’insegna della ASA. Dopo una pole position nel 2013 a Mashfield, nel 2014 Ty disputa l’intero campionato. La prima vittoria ad Illiana è solo il preludio alla doppietta Rookie of the year-titolo assoluto. Seguiranno altri tre titoli consecutivi. Il 2014 è anche l’anno del debutto in un palcoscenico di importanza nazionale, quello dello Snowball Derby dove chiude al 19° posto dopo essere partito 32°.

Majeski, tuttavia, rimane legato moltissimo alla sua terra e dopo la famiglia Kenseth arriva quella Kulwicki dato che nel 2015 viene inserito fra i sette piloti dell’Alan Kulwicki Driver Development Program. Questo gli permette di ampliare il suo raggio di azione oltre al secondo titolo nell’ARCA Midwest Tour. Si fa notare sia a New Smyrna (vittoria alla Governor’s Cup dal 27° posto), sia agli Slinger Nationals dove rimonta dal 20° al secondo posto, poi un contatto con un doppiato lo rimanda in fondo fino ad un nuovo recupero per un quarto posto finale. Questi risultati gli valgono sia la vittoria effettiva del programma di sviluppo creato in onore di Alan Kulwicki, sia un tweet di Dale Jr. che dice semplicemente “È lui [l’uomo del futuro].” Per chiudere la stagione torna allo Snowball Derby dove in qualifica approfitta della squalifica (sottopeso) di Christopher Bell per scattare dalla pole, poi in gara è terzo dietro a Chase Elliott e Zane Smith dopo aver approfittato della squalifica (sottopeso) di Christopher Bell che aveva vinto

Gli occhi degli osservatori sono tutti su Ty Majeski in vista del 2016, tuttavia quella stagione rispecchia quelle precedenti, centrata sul Midwest con qualche puntata a livello nazionale. L’asta per aggiudicarsi Majeski alla fine in maggio la vince il team Roush Fenway Racing che lo va entrare nel suo programma di sviluppo. Questo gli permette di partecipare a numerose gare della NASCAR Weekly Series, ma le 13 vittorie fra Elko e Rockford bastano solo per il terzo posto finale nella graduatoria nazionale. Debutta anche in ARCA Series con un quarto posto a Gateway.

L’inverno 2016-17 è il momento, finalmente, in cui Majeski si trasferisce nella culla della NASCAR. Il suo percorso però è diverso e segue due approcci completamente diversi, uno reale dato che oltre alla pista è studente di ingegneria meccanica all’università UW-Madison in Wisconsin e questo trasferimento lo costringe ad semestre di pausa proprio nel suo anno da senior, l’altro è virtuale dato che è uno dei primi piloti a rendere famoso iRacing dove proprio dal dicembre 2016 e addirittura fino al dicembre 2021 è al #1 nel ranking mondiale sugli ovali.

Ed è così che Majeski entra da Roush, non solo come pilota ma anche come ingegnere seppur non ancora laureato. Manca invece il contratto come pilota ufficiale Ford, andato invece a Chase Briscoe per la maggiore esperienza. Dopo la seconda vittoria consecutiva nella Rattler 250 davanti ad Harrison Burton, in marzo arriva l’annuncio che in estate ci sarà il suo debutto in Xfinity Series con Roush (doppio impegno in Iowa). Nel frattempo, tuttavia, torna anche in Wisconsin per mettere in tasca il quarto titolo dell’ARCA Midwest Tour.

Il debutto in Xfinity Series è positivo, si qualifica decimo, è anche in top5 ma un incidente con Kyle Benjamin lo costringe al ritiro. La seconda esperienza invece è un 16° posto senza infamia e senza lode. Meglio va in ARCA Series con cinque top10 in cinque gare, incluso il secondo posto in Kansas. Questo gli permette di tornare sulla #60 di Roush per il finale di stagione a Miami dove col decimo posto chiude positivamente il 2017.

Il 2018 c’è uno step in più: Roush decide di schierare la #60 a tempo pieno, tuttavia a rotazione fra tre piloti. Anche gli altri due avranno un futuro interessante: Chase Briscoe ed Austin Cindric. C’è solo un problema: quell’auto è praticamente maledetta dato che una settimana sì e l’altra pure, qualsiasi sia il pilota, finisce in qualche guaio in maniera spesso incolpevole. In 12 presenze Majeski raccoglie appena un settimo posto in Iowa e un ottavo in Kansas.

Il bagno di sangue della #60 lascia enormi strascichi e Roush Fenway decide di chiudere il team in Xfinity Series. Briscoe passa a tempo pieno con Stewart-Haas dove è il beniamino di Tony, Cindric ovviamente passa a Penske dove diventerà campione della categoria, Majeski invece rimane sostanzialmente a piedi per il 2019. Disputa sei gare in ARCA Series con il team di Chad Bryant e arrivano tre vittorie (Charlotte, Pocono e Chicago) e sei top4. Viene beffato invece all’ultima curva agli Slinger Nationals (vinti l’anno prima) da un certo Matt Kenseth. A Phoenix a fine stagione viene chiamato da Niece Motorsports per il suo debutto nella Truck Series dove chiude 11°.

Questo risultato gli permette di essere chiamato a tempo pieno dallo stesso team per il 2020. Il campionato non è esaltante e nella regular season raccoglie sole tre top10 ed è 16° in classifica quando prima dell’ultima gara prima dei playoff viene tolto dalla entry list senza alcun comunicato ufficiale o motivazione né da parte del team, né da parte del pilota. Un mistero che perdura ancora oggi. E allora Ty per l’ennesima volta torna alle Super Late Model ed in Wisconsin.

Inizia così anche il 2021 quando viene chiamato a maggio a Charlotte da ThorSport Racing per salire sulla quinta vettura del team, la #66. Pronti via è settimo. L’esperienza si ripete per altre gare con un ottavo posto a Nashville. Nel frattempo, tuttavia, Majeski è concentrato di nuovo sull’ARCA Midwest Tour dove conquista il quinto titolo a distanza di quattro anni dall’ultimo.

La strada però è segnata e per il 2022 Majeski diventa pilota a tempo pieno per ThorSport. Il primo vero anno nella categoria e all’insegna della costanza: dieci top5 e 15 top10 in 23 gare lo portano tranquillamente ai playoff dove Ty esplode definitivamente. Al Round of 8 conquista sia la tappa di Bristol (prima vittoria in NASCAR) che quella di Miami accedendo così alla Championship4 di Phoenix dove tuttavia è solo 20° e peggiore dei quattro.

Ty è uno che fatica a carburare e anche il 2023, stesso team e stessa auto, solo col #98, i risultati arrivano così come la qualificazione ai playoff, solo che i successi mancano. La vittoria arriva su un altro short track, quello dell’Indianapolis Raceway Park alla prima corsa del Round of 10. Un brutto turno successivo lo costringerà all’eliminazione e all’ottavo posto finale.

Anche il 2024 è sulla stessa falsariga (alla fine dieci top5 e 14 top10), le vittorie sempre a Indy e poi a Richmond arrivano in chiusura di regular season. I playoff sono leggermente sottotono ma bastano ad arrivare a Phoenix dove finalmente Majeski corona una carriera a corrente alternata e non per colpa sua. E il meglio potrebbe ancora venire quando Ty si affinerà anche sugli ovali più grandi.

I risultati odierni

La classifica della “NASCAR Craftsman Truck Series Championship Race”

La classifica generale

La classifica finale della NASCAR Truck Series 2024

I prossimi appuntamenti

Il weekend della NASCAR a Phoenix prosegue oggi alle 22:00 con le qualifiche della Xfinity Series seguite poi alle 23:05 da quelle della Cup Series. Per la classe regina ieri Ryan Blaney il più veloce nelle prove libere. In chiusura la gara della Xfinity Series che assegnerà il titolo con bandiera verde poco dopo l’una di notte. Domani, infine, la corsa decisiva della Cup Series con diretta su Mola a partire dalle 20:45 e poi bandiera verde alle 21:31.


Immagine: Media NASCAR


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)