NASCAR | Truck Series, Las Vegas: Rajah Caruth concretizza dalla pole al termine di una cavalcata trionfale

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
2 Marzo 2024 - 12:30
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Rajah Caruth vince la Victoria’s Voice Foundation 200 a Las Vegas. Questo è il primo successo il carriera del nativo della Georgia.

Nella notte italiana si è assistito a un vero e proprio miracolo. Rajah Caruth, che ha ottenuto la prima top 5 solo due settimane fa, è riuscito a concretizzare la pole position siglata in qualifica, ma non solo. L’intera gara del ventunenne è stata gestita in modo magistrale, culminando in un finale nel quale lo Chevy #71 ha brillato di luce propria. Semplicemente spettacolare.

La NASCAR Craftsman Truck Series viaggia verso ovest per la prima volta nel 2024. La terza gara stagionale, la Victoria’s Voice Foundation 200, è la prima su cookie cutter, tipo di ovale abbastanza comune nei 23 appuntamenti della serie minore. Per poter ambire alla vittoria è necessario un mezzo preparato alla perfezione.

La storia del Las Vegas Motor Speedway (che non ha nulla a che fare con lo Strip Street Circuit) è molto particolare. Nonostante sia l’ovale il punto cardine delle competizioni di stock car nel Nevada, esso fa parte di un complesso di tracciati nato nel 1972, anno in cui è stato creato un piccolo road course di appena 3km. Una storia intrigante, visto che al circuito (modificato nel tempo e ora molto tecnico, dalla lunghezza di quasi 4km) è stato affiancato nel 1985 uno speedrome da 3/8 di miglia e poi, nel 1996, l’ovale su cui si correrà la prova odierna, uno speedway da 1.5 miglia in configurazione trioval dal banking progressivo (20° di inclinazione massima), che non ha subito grosse modifiche dall’anno di apertura in poi.

La Victoria’s Voice Foundation 200, invece, è un appuntamento tutt’altro che storico per la Truck Series. Il campionato minore ha corso per la prima volta a Las Vegas solo nel 2018, oltre vent’anni dopo la sopracitata creazione dell’ovale. Il motivo di questo ritardo, però, è tutt’altro che scontato, visto che il debutto di questa serie nel Nevada coincide con l’introduzione di una seconda prova nelle due classi maggiori. Le stock car, in configurazione pick up, avranno il compito di percorrere il circuito 134 volte, per un totale di 201 miglia (o 323 km).

Sono appena 32 gli iscritti alla prova odierna, conseguenza di un misero montepremi complessivo di appena 736’214$ da dividersi in maniera proporzionale fra i presenti. Lo Chevrolet #45 di Niece Motorsports cambia, per la terza volta in 3 gare, conducente, venendo affidato questa volta a Connor Mosack, che prende il posto di Honeycutt. La stessa situazione avviene sul Toyota #1 di Tricon Garage, che passa da Howard a Christopher Bell, primo classificato nel 2017. Torna in pista anche un altro campione, Zane Smith, a cui viene affidato il quarto Silverado di McAnally-Hilgemann Racing. Il miglior pilota del 2022 si alternerà con Wood al volante del mezzo nel corso della stagione. Non è presente Floridian Motorsports (e, di conseguenza, nemmeno Maggio).

La qualifica è composta da un singolo giro lanciato che dovrà essere affrontato dai partecipanti. Il numero ridotto di iscritti permetterà a tutti i piloti di potersi presentare al via della corsa. Rajah Caruth, quest’anno a bordo dello Chevrolet #71 di Spire Motorsports, conquista la prima pole in carriera. Il ventunenne di Atlanta ferma il cronometro in 30.501″ (3 decimi più lento del record di Kyle Busch). Perde la P1 per un solo millesimo Christian Eckes. L’alfiere al volante Silverado #19 di McAnally-Hilgemann Racing partirà al fianco del giovane rivale malgrado qualche patema alla pompa della benzina nelle libere.

La gara

Caruth sfrutta al meglio il banking dato dalla corsia esterna per imporsi nell’immediato su Eckes, partito leggermente meglio. Il secondo classificato, però, viene spinto da Friesen sul backstretch. Questo gli permette di spiccare il volo, superando il giovane a bordo del #71 e prendendo la testa della corsa.

Il momento di gloria di Eckes durerà ben poco. Nel corso del terzo giro, Currey tocca Purdy in curva 2 mentre tenta di sorpassarlo all’interno. Il pilota Niece perde il controllo del suo mezzo e urta contro le barriere esterne, danneggiando in modo molto grave la parte posteriore della scocca. Alan approfitta della caution per fare un ritocco all’assetto.

La ripartenza vede uno scatto ottimale di Eckes che va subito a coprire Kyle Busch. Il due volte campione Cup, che ha scelto di schierarsi in corsia esterna, si muove quindi a raso delle barriere e, grazie alla spinta di Caruth, riesce a prendere la velocità necessaria per rubare all’alfiere del #19 la testa della corsa.

Un nuovo protagonista è pronto a rubare la scena ai già citati Busch e Caruth. Si tratta di Ty Majeski, che, al termine del giro 14, taglia nel trioval per rubare la testa della corsa al pilota del #7. Il recordman di vittorie nella serie non è assolutamente d’accordo con l’ingegnere e comincia a studiare il modo di riportarsi davanti al rivale in Ford. I due si scambiano così un paio di volte la P1. Il duello termina nel corso della diciannovesima tornata, con un sorpasso in curva 3 compiuto dal ventinovenne del Wisconsin. Poi Kyle crolla nel corso dei giri seguenti.

Ty Majeski, pilota del Ford #98 di ThorSport Racing, vince così lo stage 1. Caruth, Friesen, Ankrum, Heim, Bell, Taylor Gray, Busch, Enfinger e Crafton lo seguono, in ordine, sotto la bandiera a scacchi biancoverdi. Oltre alla sosta e al primo lucky dog di giornata, sfruttato da McGee, si assiste anche a un controllo sul Silverado di Dillon.

Il secondo stage si apre con il ritorno in P1 di Caruth. L’afroamericano sfrutta la spinta di Majeski e la minor distanza da percorrere data dalla traiettoria interna per imporsi su Busch, il quale prova più volte, senza successo, ad attaccare il rivale.

Il Silverado #71, così come il #7 del compagno di squadra, rallenta molto nel corso della fase finale dello stage. Questo apre le porte a Majeski, che supera Caruth sfruttando uno spiraglio aperto dal poleman in uscita da curva 4 durante il giro 51, ripetendo così quanto visto sul long run in precedenza.

Ty Majeski si porta a casa anche il secondo stage. Dietro di lui concludono Heim, Caruth, Taylor Gray, Busch, Sanchez, Enfinger, Smith, Friesen e Crafton. La caution di fine stage ripete perfettamente quanto avvenuto nel corso di quella precedente: sosta generale, nuovo lucky dog di McGee e nuovi controlli sullo Chevrolet di Dillon.

Il terzo e ultimo stage si apre con un’aspra battaglia per la P1 tra Taylor Gray e Busch. Il diciottenne in forza a Tricon, nonostante abbia dalla sua la spinta di Sanchez, non riesce ad imporsi sul veterano, molto pulito nel corso di questa delicatissima fase. Il giovane perde poi concentrazione, venendo risucchiato in mezzo al gruppo.

Il drama, nonostante tutto quello appena narrato, non è ancora concluso. Thompson perde il controllo del proprio Tundra in curva 4 ed impatta contro le barriere, provocando l’ultima caution di giornata. Nonostante i danni, fortunatamente solo estetici, il ragazzo di Tricon può tornare a correre. Lucky dog per Thad Moffitt. Dillon si ferma ancora in pit lane.

L’ultima ripartenza a 62 giri dalla fine sorride a Majeski. Il vincitore dei primi due stage sfrutta la corsia esterna per mettere immediatamente le quattro ruote davanti a Busch. Il pilota-ingegnere, però, non ha vita facile. Nel corso del giro 77 viene attaccato da Sanchez, il quale dovrà cedere la posizione ad Heim appena 5 passaggi sul traguardo più tardi.

Il Ford #98, sempre in forma, riuscirà poi nel corso dell’ottantaseiesima tornata a riportarsi in P1, salvo venire superato dal rivale sul #11 appena 6 miglia più tardi. Nel frattempo si assiste anche al contatto con una barriera di Mills (giro 76), al ritiro di Timmy Hill per problemi elettrici, unico di giornata (81) e alla foratura della gomma anteriore destra di Friesen, dovuta a un contatto con il muretto in uscita da curva 2 (88).

Al termine del giro 102 iniziano le soste, inaugurate da Dye, Eckes ed Enfinger, i quali vengono seguiti pochi secondi più tardi da Caruth e Majeski. Busch, Crafton, Ankrum ed Heim optano per fermarsi nel corso del passaggio numero 104. Taylor Gray, che ha nel frattempo ereditato la leadership dal compagno di squadra, si muove verso la propria piazzola appena un miglio e mezzo dopo rispetto al #11.

La testa della corsa rimane comunque in mano a Tricon per ulteriori 2 giri. Verrà ceduta a Purdy (che comunque la terrà per molto poco) nel momento in cui Bell, Garcia e Tanner Gray dovranno fermarsi. Massey è l’unico a rischiare il tutto e per tutto. Il ventisettenne, unico pilota Young’s nella serie per quest’anno, resta in pista fino al giro 114 prima di rallentare e fermarsi nella propria piazzola. Le penalità somministrate a Busch, Majeski e Sanchez levano loro la possibilità di lottare per la vittoria.

Inizia nel momento della sosta di Massey la cavalvata trionfale di Caruth. Heim e Taylor Gray, in lotta costante fra loro, rallentano le operazioni di Ankrum, forse l’unico dei 31 piloti piloti rimasti in pista a poter mettere i bastoni fra le ruote al poleman.

Senza ulteriori ostacoli, Rajah Caruth vince la Victoria’s Voice Foundation 200 a Las Vegas. Ankrum, Heim, Taylor Gray, Bell, Eckes, Crafton, Smith, Enfinger e Majeski chiudono la gara in top 10. Risultato sensazionale quello del giovane in forza a Spire, in grado di concretizzare il risultato ottenuto in qualifica.

Rajah Caruth, nato ad Atlanta, Georgia, 21 anni fa, è un vincitore della Truck Series. Il giovane, sedicesimo nella stagione da rookie svolta da GMS, è riuscito a prendere la confidenza necessaria con il mezzo e ad imparare dagli errori di impazienza che, più volte nel corso del suo anno e mezzo trascorso in NASCAR, gli hanno precluso la possibilità di ottenere trofei. Insomma, questo è un successo frutto di crescita e duro lavoro. Inoltre è il terzo afroamericano nella storia della NASCAR a vincere una gara dopo Wendell Scott e Bubba Wallace.

I risultati odierni

La classifica della “Victoria’s Voice Foundation 200”

La classifica generale

Così in campionato dopo 3 gare su 23 della NASCAR Truck Series 2024

La vittoria di oggi permette a Rajah Caruth di raggiungere Nick Sanchez nei playoff. Tyler Ankrum col secondo posto, invece, resta leader della classifica generale.

I prossimi appuntamenti

Anche se la giornata di corse è finita, il primo weekend di NASCAR a Las Vegas è lungi dall’essere terminato. Alle 23.00 scatterà la The LiUNA 300, gara di Xfinity Series, mentre domenica alle 21.30 (diretta su Mola con il commento di Matteo Senatore e Gualtiero Lasala) sarà la volta della Pennzoil 400, terzo appuntamento di Cup Series.

La NASCAR Craftsman Truck Series si prenderà poi una settimana di pausa. La Weather Guard Truck Race a Bristol inizierà nella notte di Sabato 16 Marzo (Domenica 17 in Italia).

Immagine: Media NASCAR

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