NASCAR | Truck Series: Larson domina il ritorno delle stock car a North Wilkesboro!

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Tempo di lettura: 14 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
21 Maggio 2023 - 19:10
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Heim ed Hocevar prevalgono all’inizio, ma attorno a metà gara emerge prepotentemente Kyle Larson. Solo le caution e le strategie lo fanno impensierire, tuttavia la breve rimonta finale gli permette di ottenere un successo storico


Una gara maschia, quasi d’altri tempi. Il cronometro a North Wilkesboro forse è davvero tornato indietro al 1996, anno dell’ultima corsa disputata sullo short track della North Carolina. Per qualcuno forse lo è stata troppo (ed in effetti di incidenti evitabili ce ne sono stati), ma la pista ed i piloti hanno prodotto una buona corsa dominata dal giro 100 in poi da Kyle Larson che ha preso il testimone da Heim ed Hocevar e da lì, tranne una sosta leggermente lenta nel finale, non ha avuto più avversari per un altro successo prestigioso in carriera.

La gara

Ad inaugurare di nuovo l’ovale di North Wilkesboro dopo 27 anni senza gare per la NASCAR (ad inizio settimana si sono disputati già ASA e CARS Tour con molti piloti a provare lo short track) è la Truck Series. Ben 40 le vetture iscritte, ma la selezione inizia già al venerdì.

In una sessione straordinaria di 50′ prima a finire a muro è Norm Benning per problemi ai freni, poi la #46 di Akinori Ogata finisce in fiamme ed il G2G Racing torna a casa in anticipo. In qualifica il grip migliora di giro in giro ed a pagare dazio sono soprattutto i piloti che per l’algoritmo scendono subito in pista. i DNQ sono lo stesso Benning, Reaume e totalmente a sorpresa Parker Kligerman.

A conquistare la pole position, già la quarta in appena 29 gare disputate, è Corey Heim ed il soprannome “Heim Time” sta diventando sempre azzeccato. Al suo fianco un Carson Hocevar molto in forma sul passo gara. A seguire uno dei favoriti, ovvero Ty Majeski. Il colpo di scena del sabato riguarda però Zane Smith: problemi alla posteriore destra, controlli tecnici falliti tre volte (si salva da ulteriori penalità alla quarta) e partenza dal fondo.

In una gara da 250 giri in cui le gomme (sei treni a disposizione) detteranno legge sull’asfalto del 1981 e rattoppato per l’occasione in cui dunque il degrado è estremo, alla partenza Heim rimane al comando davanti ad Hocevar ed i due staccano il resto del gruppo.

Il primo stint è decisamente tranquillo e la gara scorre via tranquilla fino al giro 25 quando Sauter manda in testacoda Timmy Hill per la prima caution di giornata. Ai box dei big vanno a cambiare gomme ed uscire dalla sequenza Byron, Bell ed Eckes.

Alla ripartenza dei -39 nella prima stage Heim rimane al comando davanti ad Hocevar e Majeski mentre Enfinger supera DiBenedetto. La presa visione del primo stint e le gomme cambiate da qualche pilota iniziano ad animare la corsa che dunque comincia ad entrare nel vivo con anche 3- e 4-wide fra rimonte, piloti tenuti all’esterno e battaglie varie in posti ritenuti anche impossibili vista la larghezza della pista.

Il più lesto a rimontare è Byron che entra nella top10, ma davanti Heim ed Hocevar iniziano una fuga decisa che mette fra di loro e la #51 un margine di sicurezza. Anzi, la sorpresa in questa fase è che Byron cede il testimone del recupero a Bell che approfitta di un sorpasso non riuscito di William su Chastain.

Al giro 44 il pronostico viene rispettato: Hocevar, che sulla carta aveva un passo gara superiore, scavalca un Heim che di lì a poco andrà in difficoltà e passa al comando anche grazie al fatto che nell’attacco di Carson in curva1 Corey finisca leggermente largo in curva2. Hocevar scappa via subito ed Heim viene ripreso da un Larson che ha deciso pure lui di alzare il ritmo e nei giri precedenti aveva passato in sequenza DiBenedetto, Enfinger e Majeski.

Ai -20 però iniziano i grattacapi per Hocevar. Infatti il leader raggiunge la coda del gruppo (doppiando un Tanner Gray in crisi) e così perde inevitabilmente tempo mentre Byron ha scavalcato di nuovo Bell, è entrato nella top5 ai danni di DiBenedetto ed è a soli 4″ da lui.

I giri successivi delineano il finale di stage: Larson supera sì un Heim in declino, ma è a oltre 2″ da Hocevar, tuttavia dietro di loro la coppia Byron-Bell ha passato pure Majeski e a pista relativamente libera recupera anche mezzo secondo al giro.

Ai -12, proprio mentre i due hanno preso e passato anche Larson, arriva una caution a congelare tutto. Deegan è finita in testacoda apparentemente da sola, ma pare che appena fuori inquadratura ci sia stato ancora una volta lo zampino di Sauter. Wright è ancora una volta il lucky dog mentre Rhodes, pure lui in giornata no, viene graziato per un pelo.

Il gruppo si spacca e fa specie che – mentre Byron resta in pista – Bell invece pitta di nuovo così come gran parte dei piloti. Non si fermano in otto (Byron, Friesen, Purdy, Hacker, Howard, Honeycutt, Sauter e Garcia), Heim esce dalla pit lane davanti a Larson, Eckes, Bell, Chastain ed Hocevar che ha avuto un problema al sollevatore.

Si riparte ai -7 e subito arriva un’altra caution con Timmy Hill mandato in testacoda dalla Deegan che in pochissimi minuti passa dalla ragione al torto. Byron è rimasto al comando mentre Heim ha fatto un balzo incredibile dal nono al terzo posto. Garcia ed Honeycutt (con quest’ultimo che era finito in un 4-wide con Bell, Hacker e Larson in curva2) ne approfittano ora per cambiare gomme.

Sprint di un giro per chiudere la prima parte di gara e tanto basta ad Heim per balzare davanti a tutti e vincere la prima stage davanti a Byron, Bell, Howard, Hocevar, Friesen, Zane Smith (clamorosa rimonta dal fondo dopo il pessimismo iniziale), Larson, Purdy ed Ankrum. Il lucky dog è la Deegan.

In pochi vanno ai box ora (in pratica si completa il giro di soste e Byron dunque rimane con soli due set di gomme fresche) e quindi Heim rimane al comando davanti a Bell ed Hocevar che alla ripartenza segue Corey e si ricompone la coppia già vista in precedenza.

La seconda stage sarà praticamente un unico long run molto atteso. Nel gruppo si battaglia e uno dei più inquadrati, suo malgrado o secondo i team radio per colpa sua, è Conner Jones sulla quinta vettura ThorSport dato che spesso è nel mezzo di un 3-wide.

La fuga a tre con Heim, Hocevar e Bell, qui sulla rediviva seconda vettura dell’Hattori Racing, davanti a Larson vede Christopher pian piano staccarsi e venire ripreso da Kyle; Zane Smith stupisce ancora e completa la top5. Byron in coda intanto ha iniziato la rimonta con gomme fresche, ma si capisce che vuole gestire e quindi il suo è un recupero ragionato, una posizione alla volta.

Ai -50 Hocevar cambia passo, stacca definitivamente Bell (che di lì a poco verrà ripreso e superato da Larson dopo anche qualche piccolo contatto) e si mette in caccia di Heim. Ma c’è un grande ma: in questo stint Larson va più forte di lui, e pure nettamente. Ai -45 Kyle riprende la coppia di testa ed un Carson, forse finalmente maturo, se ne accorge e lo lascia passare.

L’inevitabile arriva al giro 102, dunque quando ne mancano 38 a fine stage: Kyle Larson prende il comando della gara ed Hocevar lo segue come un’ombra. Heim come in precedenza non ne ha così tanto sul long run e perde terreno subito al punto che Bell lo riprende.

Un altro pilota che si sta facendo notare in questa fase è un Matt Crafton, anch’egli non al meglio così come tutto il ThorSport Racing (tranne Majeski) in questa fase di campionato, che trova una traiettoria tutta sua, in gran parte sull’apron specialmente in curva2 dove c’è una zona più ampia di asfalto rifatto e dunque con più grip. Ed in molti dall’alto notano questo e suggeriscono ai piloti di imitarlo.

Mentre Byron fatica a passare Enfinger per entrare nella top10, a sorpresa Bell è rimbalzato ed anziché superare Heim viene scavalcato da Zane Smith. Larson ed Hocevar intanto sono scappati e approfittando della bandiera verde aumentano la lista dei doppiati. Ad andare in crisi in questa fase è a sorpresa Majeski con Enfinger che apre la porta su di lui, viene costretto all’esterno e viene sfilato dal trenino.

È in questo momento che al comando Larson allunga decisamente lasciando Hocevar sul posto. Terzo però non è più Heim bensì uno Zane Smith in crescita. Byron invece non fa il cambio di passo necessario e comincia a battagliare con Wallace e Bubba passa sia lui che Enfinger. Ai -10 Zane supera anche Hocevar, ma il ritardo da Larson è addirittura di 5″, a quasi 9″ invece c’è il gruppo composto da Heim, DiBenedetto, un ottimo Ankrum, Wallace e Chastain.

Poi però, come da tradizione, dopo il sorpasso di Wallace su Ankrum, arriva ai -6 una caution a bloccare la fuga di Larson. Caruth tocca il solito Thompson (sempre dalla parte sbagliata degli incidenti) e Williams centra la #5.

A sorpresa vanno ai box tutti i 17 piloti ancora a pieni giri (Howard è il lucky dog) e Larson rimane al comando, perde terreno invece Bubba, ma dietro di loro come da pronostico c’è una wave around di massa di ben 11 auto. C’è un altro sprint di un solo giro che Larson gestisce al meglio e quindi Kyle vince la seconda stage davanti ad Hocevar, Zane Smith, Heim, Byron, DiBenedetto, Enfinger, Chastain, Wallace ed Ankrum.

Al break vanno ai box praticamente solo quelli che avevano sfruttato la wave around precedente e quindi in moltissimi sono effettivamente tornati a pieni giri. La bandiera verde sventola ai -99 ed Hocevar, come in precedenza, sfrutta lo scatto per tornare al secondo posto dietro a Larson che prova già l’allungo. Zane Smith invece è tenuto all’esterno e viene sfilato da Heim ed Enfinger. Sauter torna ai box e pone fine alla sua gara decisamente già negativa di suo per un problema al motore.

A bloccare la fuga sul principio ci pensa Josh Williams, ma non è arrivata la vendetta di Thompson bensì Josh si è girato sul muso di Tanner Gray dopo un 4-wide con Wright ed il solito Conner Jones. La mezza vendetta di Williams sotto caution su Gray certamente non è la reazione corretta e Josh si eclissa così da una gara in cui forse non c’era mai stato veramente se non fosse stato per gli incidenti.

Solo Majeski, che aveva ancora un set di gomme in più, ed Holmes vanno ai box, poi (dopo altre storie tese via radio fra la #02 e la #20, dunque fra compagni di squadra allo Young’s Motorsport) nuova ripartenza ai -88 con Enfinger che tenta il sorpasso all’esterno, ma Grant non completa la manovra e rimbalza dietro ad Heim e Zane Smith. Seguono Bell, Byron che supera DiBenedetto, Wallace ed Ankrum.

Stavolta Heim si stacca subito da Hocevar e così la nuova coppia di testa è quella formata da Larson ed Hocevar, anche se Kyle allunga subito fino ad 1″ di margine. Rimonta ancora Crafton con la sua traiettoria e con i sorpassi su un Chastain in difficoltà ed Ankrum entra nella top10. Thompson in coda è ancora vittima dei contatti altrui, Sanchez (poi costretto ad una lunga sosta nel garage) ci mette il muso e Dean perde tante posizioni.

Si accende in questa fase di nuovo Christopher Bell il quale nell’arco di un paio di giri scavalca prima Enfinger e poi Zane Smith. Intanto Larson ha 2″ di margine ed ovviamente ai -67 una caution lo ferma. La vittima è ovviamente Thompson con la Deegan che senza motivo apparente tira dritto (e le gomme lo dimostrano) in curva1 e lo centra con Wright che poi finisce a muro per evitare la #5. Purtroppo per Dean il ritiro gli impedisce la vendetta, giustificata, su Hailie.

La bandiera gialla permette un’altra sosta di gruppo. Larson esce ancora al comando ma il colpo di scena è lo speeding deleterio di Zane Smith che lo rispedisce in coda al gruppo. Recupera invece terreno Byron che si piazza dietro ad Heim ed Hocevar, ma al choose cone questi due scelgono l’interno e così la prima fila è curiosa: la #7 dello Spire Motorsports sponsorizzata Hendrick Cars affiancata alla #51 del Kyle Busch Motorsports sponsorizzata Hendrick Cars.

Green ai -59 (Larson davanti ad Heim) e subito altra caution con Rhodes che viene centrato da Eckes (che a fine gara chiederà scusa) e la Deegan torna ancora una volta a pieni giri. Altra green ai -51 con la stessa situazione di prima e Byron che torna di nuovo al quarto posto. Poi però il big one: ovviamente ad essere spedito a muro in curva2 in un 3-wide con Purdy ed Eckes è Ankrum, finora protagonista di una buona gara, Tyler tocca le barriere e innesca un tamponamento a catena in cui finiscono ko Rhodes, Caruth e Zane Smith.

Dopo una lunga pulizia della pista, il lucky dog per Tanner Gray e le soste solo di Chastain (alla caccia di una svolta) e della Deegan (graziata da questa caution immediata) si riparte ai -35 e al choose cone i primi quattro scelgono tutti l’interno, DiBenedetto ringrazia prendendosi la prima fila e dopo lo scatto riesce a tenersi dietro il solo Byron che però alla fine ripassa.

Larson allunga ancora di 1″, ma arriva un’altra caution, stavolta è il pronosticabile Conner Jones che si ferma maldestramente in pista (evidentemente aveva forato) e si prende pure una penalità di due giri per manipolazione della corsa. Il buon Hacker – almeno in qualifica – è il lucky dog. Tutti tornano ai box tranne ovviamente Chastain, Deegan, ma anche Wallace (che cerca pure lui la svolta e passa al comando), Majeski cambia due gomme ed esce dalla pit lane davanti ad Heim e Larson che dunque scende al sesto posto.

Ripartenza i -23 e Majeski, pur partendo esterno in prima fila, rimane secondo dietro a Wallace mentre la Deegan precipita subito. Larson invece soffre perché uno scatenato DiBenedetto scavalca prima lui e poi pure Heim mettendosi al quarto posto dietro a Chastain. I tre leader resistono incredibilmente malgrado le gomme più usurate.

Chi reagisce però in questa fase è Larson che fra i -20 ed i -19 passa sia Heim che DiBenedetto, poi Chastain ai -17, Majeski ai -15 ed infine Wallace ai -12 con Bubba che, malgrado gomme 38 giri più vecchie, tenta addirittura un incrocio che per poco non va a buon fine.

Larson così si invola seguito da Majeski che ne ha approfittato (ed ha due pneumatici freschi in più) mentre Chastain non ce la fa e così DiBenedetto lo ha fregato. Ross cede e viene scavalcato anche da Heim ed Hocevar. Il leader sembra ben involato, ma ancora una volta Larson viene fermato da una caution. Eckes finisce in testacoda in curva4 toccato da Purdy ed entrambi vengono aggirati da Honeycutt che entra così nella top10.

Si va all’overtime ma sarà tranquillo. Larson scappa via, scatta alla perfezione (al punto che sul momento viene il dubbio su una possibile falsa partenza) e vince a North Wilkesboro davanti a Majeski, un DiBenedetto in gran spolvero, Hocevar, Wallace, Heim, Crafton, Purdy, Chastain ed Enfinger. Byron è solo 11° davanti ad un Hacker in rimonta, Friesen, Dye, Holmes, Bell crollato nel finale ed un’altra gara positiva di Hoenycutt.

Mentre Larson festeggia un altro gioiello della corona nella Truck Series (soli tre successi ma gli altri sono Rockingham – altro ovale da recuperare – ed Eldora) su una pista che fino a venerdì non aveva mai visto e volontariamente nemmeno provato al simulatore, nel garage si fa il bilancio. È stata una gara dura, maschia, seconda i veterani fin troppo. Crafton e Thompson si dicono stufi di questi giovani senza rispetto (e Dean ha le prove), Hocevar viene redarguito ancora (proprio da Crafton, non si sa il motivo), ma la grande corsa dei Truck è questa e non avrà pause, venerdì si torna in pista a Charlotte.

NASCAR Truck Series Larson North Wilkesboro 2023 2

I risultati odierni

La classifica della “Tyson 250”

La classifica generale

Così in campionato a 6 gare dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stanotte a North Wilkesboro ci sarà la grande notte della All-Star Race della NASCAR Cup Series. In apertura di serata alle 23:30 ci sarà l’Open con 16 auto di cui due (più il vincitore del Fan Vote) si qualificheranno per la All-Star Race che prenderà il via alle 2:00. Diretta su Mola con il commento di Andrea Di Giacomo e Giovanni Esposito.


Immagine: Media NASCAR

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