NASCAR | Truck Series: Kyle Busch sbanca ancora una volta a Las Vegas

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
4 Marzo 2023 - 13:35
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Kyle Busch vince la Victoria’s Voice Foundation 200 a Las Vegas. Per il veterano si tratta del sessantatreesimo successo nella classe minore e il primo dall’arrivo in Chevrolet del suo team, Kyle Busch Motorsports


Kyle Busch è tornato alla vittoria nei truck alla sua prima apparizione con Chevy dal 2007. Vedere il #51 senza il logo della casa nipponica è strano, ma a quanto pare non se ne sente la mancanza, almeno per quanto è possibile intravedere da fuori. E dato che si parla di uno che di giovani talenti se ne intende, bisogna fare gli applausi per la decima piazza di Jaker Garcia, al debutto full time a 18 anni appena compiuti. Male l’organizzazione generale: problemi con i voli hanno lasciato alcuni piloti senza pit crew alla partenza, una situazione tragicomica.

La NASCAR Craftsman Truck Series torna in pista, dopo una settimana di pausa, al Las Vegas Motor Speedway. Il secondo appuntamento stagionale, la Victoria’s Voice Foundation 200, è la prima di molte prove su speedway del 2023. Il campionato è appena cominciato, e può ancora succedere di tutto.

La storia del Las Vegas Motor Speedway è molto particolare. Nonostante sia l’ovale il punto cardine delle competizioni di stock car nel Nevada, esso fa parte di un complesso di tracciati nato nel 1972, anno in cui è stato creato un piccolo road course di appena 3km. Una storia intrigante, visto che al circuito (modificato nel tempo e ora molto tecnico, dalla lunghezza di quasi 4km) è stato affiancato nel 1985 uno speedrome da 3/8 di miglia e poi, nel 1996, lo speedway su cui si correrà la prova odierna.

L’ovale da 1.5 miglia, ora il pezzo pregiato del complesso di tracciati, è arrivato quindi dopo quasi 25 anni dall’apertura, e da allora è una presenza fissa del calendario NASCAR. Il tracciato è uno speedway in configurazione trioval dal banking progressivo (20° di inclinazione massima), che non ha subito grosse modifiche dall’anno di apertura in poi.

La Victoria’s Voice Foundation 200, invece, è un appuntamento tutt’altro che storico per la Truck Series. Il campionato minore ha corso per la prima volta a Las Vegas solo nel 2018, oltre vent’anni dopo la sopracitata creazione dell’ovale. Il motivo di questo ritardo, però, è tutt’altro che scontato, visto che il debutto di questa serie nel Nevada coincide con l’introduzione di una seconda prova nelle due classi maggiori. Le stock car, in configurazione pick up, avranno il compito di percorrere il circuito 134 volte, per un totale di 201 miglia (o 323 km).

Dopo essere stato sostituito da Chase Elliott nel round inaugurale a Daytona, Jake Garcia potrà finalmente prendere il volante del suo Chevy #35. L’ispanico, visto che ha compiuto i 18 anni necessari per essere pilota full time il giorno stesso della gara, è pronto a iniziare il suo 2023, anche se un pelo in ritardo. Chi è ancora out per lo stesso motivo è Taylor Gray. Il suo truck, il Toyota #17 di TRICON sarà affidato questa volta a John Hunter Nemechek, pilota Xfinity, che lo guiderà anche nel terzo appuntamento ad Atlanta.

La qualifica a tentativo unico regala a Kyle Busch, a bordo del suo “nuovo” truck #51, la ventiquattresima pole nella classe minore. Il pilota Cup torna nella miglior posizione di partenza alla sua prima uscita dopo il passaggio di Kyle Busch Motorsports a Chevrolet.

Il 30.222″ fatto segnare dal pilota di casa è mostruoso, sia per il distacco rifilato al secondo classificato, di circa 2 decimi, sia perché estremamente vicino al record assoluto della pista, 30.184″. Di fianco al bicampione Cup ci sarà Nick Sanchez, a bordo dello Chevy #2 di Rev Racing (che ha un’alleanza tecnica con il KBM), che ha girato in 30.404″. Anche Purdy, compagno di squadra di Rowdy, ha siglato lo stesso tempo del rookie, ma partirà in seconda fila dato il tiebreaker della classifica generale.

La gara

Kyle Busch, allo stacco di frizione, si ritrova davanti a Sanchez, superato anche da Chase Purdy nel corso della tornata iniziale. La cavalcata nelle posizioni migliori del truck #4, però, non è destinata a durare. Già nelle primissime fasi gara, il ventitreenne si ritrova passato sia dallo Chevy #2 che dal Ford #98 di Majeski. Intanto, dopo appena 4 giri avviene il primo ritiro di giornata. Josh Reaume si ritrova con la trasmissione danneggiata e deve subito lasciare la corsa. Un’infrazione alla partenza costringe, nel frattempo, Friesen a un drive through.

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Al giro 9 primo cambio in testa. Sanchez, dopo diversi tentativi non andati a buon fine, riesce a imporsi su Busch all’uscita di curva 2. Nello stesso istante, il suo sfidante per il titolo ARCA, Daniel Dye, è vittima di una foratura e deve rientrare in pit lane. Il momento di gloria del rookie, però, dura poco: già dopo quattro passaggi sul traguardo è il pilota Cup a tornare davanti a tutti.

Al giro 17 Holmes tocca le barriere esterne e si ferma al pit per riparare la vettura perdendo 2 giri. Al rientro in pista, si scopre che i danni sono più gravi del previsto. Il pilota-owner va ancora a sbattere contro le barriere di curva 2, causando, questa volta, la prima caution della serata. Per lui c’è il ritiro. Anche Poole, per problemi al cambio, è obbligato a lasciare la gara in anticipo. Friesen approfitta del lucky dog per riaccodarsi al gruppo. Nel frattempo diversi piloti si fermano per effettuare la prima sosta di giornata. Tra questi c’è Busch, costretto a rifermarsi sulla piazzola dopo pochi metri per una ruota malfissata.

Sanchez guida quindi il gruppo alla ripartenza, spinto dietro da Zane Smith, ma Majeski non molla di un millimetro. Il campione in carica azzanna in curva 1 il leader della corsa. Il sorpasso riuscito porta a il Ford #98 all’offensiva che però non avrà un esito felice. Il pilota ThorSport va al contatto con il giovane di Rev Racing, che toccherà il muro e sarà costretto a rientrare in corsia box per danni. Anche Eckes è nella mischia ma, mentre cerca di andare in testa perde il truck in curva 3, a due giri dal termine dello stage, salvandolo miracolosamente.

Zane Smith, sul Ford #38 di Front Row Motorsports, vince lo stage 1 a Las Vegas. Majeski, DiBenedetto, Enfinger, Caruth, Crafton, Rhodes, Hocevar, Chastain e Gray prendono stage point, visto il loro arrivo in top 10 al termine del giro 30 in cui si conclude la prima fase di gara. Dopo il lucky dog di Dye e la sosta generale i piloti si rischierano, pronti per l’inizio della seconda fase di gara.

Hocevar, davanti a tutti, parte benissimo, mentre Enfinger, al suo fianco, sprofonda dietro a Gray, Busch e Chastain. Già dalle prime fasi dello stage sembra che la lotta per la prima posizione abbia come protagonisti proprio il leader dello start e il poleman, anche se questa loro potenziale battaglia viene fermata da una caution al giro 40.

Matt Mills perde il truck in uscita da curva 4. I danni sono limitati, ma nonostante tutto è costretto a fermarsi al pit. Gli fa compagnia Sanchez, con il mezzo non in buone condizioni. Dye torna nel giro di testa.

In ripartenza non c’è verso di fermare Hocevar, che riesce a imporsi subito su Busch, in difficoltà. Il pilota-owner viene passato nel corso delle prime curve da Smith e Rhodes. Nemechek, nel frattempo, si trova in un imbuto e perde molte posizioni. La pace dura pochissimo. Già al giro 49 Alan causa l’entrata in regime di caution per un testacoda in curva 2, che gli procura danni minimi. Mills ringrazia e torna a pieni giri. Diversi piloti, soprattutto nel midfield, optano per una sosta supplementare.

La sesta partenza di giornata non sarà, però, l’ultima dello stage. Hocevar, spinto da Busch, si impone su Rhodes, partito di fianco al giovane pilota Chevy. Già al giro successivo, (il 55), un altro testacoda obbliga il pace truck a scendere in pista. Si aggiunge alla lista di midfield driver dal mezzo poco controllabile anche Kris Wright. Per lui, però, i danni sono ingenti, anche se solo dal punto di vista estetico. Molte vetture sostano, nella speranza che un finale di stage calmo possa tenere in equilibrio le posizioni. Non sarà così.

Nell’ultimo giro rimasto prima di entrare nel finale di gara i piloti sono gasatissimi, forse troppo, visto che un contatto sul backstretch neutralizza prima del tempo le posizioni, anticipando i risultati di fine stage. Eckes e Nemechek stringono “a panino” Hailie Deegan che, dopo un leggero contatto con lo Chevy #19 all’esterno, si porta sul Toyota #17, interno. Il figlio d’arte si scontra contro le barriere, riportando diverse ammaccature sulla carrozzeria. Sarà la ragazza prodigio di Ford ad avere la peggio, visto che è costretta a terminare la sua gara in anticipo dopo una qualifica ottima (terminata con il quinto tempo).

Carson Hocevar si porta a casa il primo stage in stagione, seguito a ruota da Rhodes, DiBenedetto, Purdy, Enfinger, Crafton, Caruth, Grala, Gray e Majeski. Sanchez utilizza il secondo lucky dog consecutivo. Tutti i piloti decidono di fermarsi.

Il terzo stage, a differenza degli altri due è estremamente calmo e si apre con Grala davanti a tutti. Il pilota Xfinity, spinto da Kyle Busch durante l’ultima ripartenza, riuscirà a respingere Gray, di fianco allo sventolare della bandiera verde. Kaz rimarrà in testa per 5 tornate, prima di perdere posizioni a favore del #51 (leader) e del #19. Nei giri immediatamente successivi Chastain si ferma per una sosta supplementare (sospetto surriscaldamento), mentre Majeski recupera dopo essere stato costretto a partire dal fondo dello schieramento a causa di uno speeding.

Non succede praticamente niente fino al giro 99: Friesen inaugura una serie di soste in regime di bandiera verde. Tutti i piloti si fermano in sequenza, anche Kyle Busch, al 105. A prendere la testa, per 5 tornate, sarà Dye. Sembra quasi uno scherzo del destino, visto che il rookie si è ritrovato addirittura 3 giri dietro ai primi durante le fasi iniziali della gara. Dopo il pit è il #51 a tornare davanti al plotone di vetture.

Da questo momento non avviene nulla degno di nota nemmeno fino al termine della gara, escludendo i ritiri di Sanchez e Nemechek per problemi meccanici. Kyle Busch trionfa per la quarta volta sul tracciato di casa, per lo meno per quanto riguarda la Truck Series. Smith, Rhodes, Heim, Majeski, Eckes, Hocevar, Purdy, Enfinger e Garcia compongono la top 10. Da menzionare anche Crafton, undicesimo, ultimo classificato a pieni giri.

Kyle Busch ha dominato in casa, rallentando un po’ solo nel finale, di pura gestione per molti, visto il pit in bandiera verde avvenuto prima del previsto. Per lui, ora, sono 63 i successi nella serie minore, un record che, a quanto pare, sarà destinato a durare molto tempo.

I risultati odierni

La classifica della “Victoria’s Voice Foundation 200”

La classifica generale

In cima alla classifica c’è Zane Smith, unico qualificato ai playoff al momento grazie alla vittoria di Daytona. Visto che Kyle Busch non rientra nel roster della Truck Series, la sua vittoria non gli varrà il passaggio di turno, né la sua performance gli farà guadagnare punti di qualsiasi tipo. Il truck #51, però, ha già un posto nei playoff dell’owner championship.

La classifica del campionato dopo 2 delle 23 gare della NASCAR Truck Series 2023

I prossimi appuntamenti

Bisognerà pazientare due settimane per il ritorno in pista dei Truck. Il round 3, la Fr8Auctions 208, si terrà ad Atlanta sabato 18 marzo, nel nostro tardo pomeriggio.

Il programma di Las Vegas continua. Oggi (sabato 4 marzo), alle 22.30, le vetture di Xfinity Series saranno ai blocchi di partenza per la Alsco Uniforms 300, terzo appuntamento di campionato dalla lunghezza di 200 giri. La classe regina, come al solito, si trova all’orario migliore. Domenica 5 marzo alle 21.30, la NASCAR Cup Series completerà i preparativi della Pennzoil 400, terza gara stagionale, composta da 267 passaggi sul traguardo.


Immagine: Media NASCAR

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