NASCAR | Truck Series: Hocevar vince ad Homestead, Rhodes va a Phoenix

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Tempo di lettura: 17 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
22 Ottobre 2023 - 17:10
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Carson Hocevar approfitta dei guai di Heim per vincere a Miami. Rhodes fa all in nel finale, ma si qualifica approfittando della giornata no di Sanchez ed Eckes


Che Carson Hocevar fosse in palla lo si sapeva, la notizia della promozione diretta in Cup Series per il 2024 a suo dire non lo ha cambiato. E così il pilota del Niece Motorsports ha messo nero su bianco la candidatura per il titolo che solo Heim, almeno ad una prima impressione, potrà contendergli. La lotta dunque è stata per gli ultimi due posti a Phoenix. Enfinger ha provato a complicarsi la vita ma ha recuperato. Chi invece ha perso sul filo di lana, anche alla luce della squalifica di Zane Smith per un “windowgate”, è stato Sanchez, crollato dalla pole fino alla beffa di finire out seppur a pari punti con Beh Rhodes il cui azzardo strategico ha clamorosamente pagato.

La gara

La NASCAR Truck Series torna in pista a Miami-Homestead a ben 3 settimane da Talladega e dai fatti post-gara con la rissa fra Sanchez e Crafton costata alla fine solo una multa ai due piloti (più salata per Matt per l’innesco, ma anche per Nick per la frase seguente all’aggressione) e la sospensione fino a fine stagione del papà di Sanchez per essersi intromesso. Pare che siano arrivate nel frattempo anche le scuse di Crafton, ma ormai è acqua passata.

Sanchez, che a Miami gioca in casa, parte subito forte dato che conquista un’altra pole position, fondamentale per tentare da rookie una clamorosa qualificazione a Phoenix (+3) che al momento è in mano solo ad Heim con la vittoria di Bristol mentre ad Hocevar mancano soli pochi punti. In lotta con Nick ci sono ancora invece Eckes (+9), Enfinger (-3), Rhodes (-5) mentre più staccati ci sono Majeski (-19) e Smith con Zane praticamente obbligato a vincere.

Le libere e le qualifiche sono un po’ tristi dato che ad Homestead si presentano soltanto 34 vetture di cui 31 disputano le qualifiche (Bayne – sostituto di DiBenedetto – per problemi alla trasmissione, Shafer sulla #30 e la #46 del derelitto G2G Racing che preferisce non fare danni con Armani Williams non scendono in pista). Dietro al poleman Sanchez si piazzano Hocevar, Enfinger, Majeski, Zane Smith è settimo su Heim, Eckes è decimo, Rhodes addirittura 21° e il suo sogno di qualificazione sembra già in salita.

Dopo aver mandato (o lasciato) in fondo i tre senza tempo e anche Davis per modifiche in parco chiuso ma anche i fratelli Gray che mancano clamorosamente le introduzioni dei piloti, la corsa sotto il sole della Florida può avere inizio.

Alla partenza della gara da 200 miglia, non proprio lineare con i piloti che si sparpagliano per la pista, Hocevar ci prova subito, ma Sanchez resiste e rimane al comando; a seguire Majeski, tuttavia Heim dall’ottavo posto risale subito e prima si mette dietro Zane Smith ed Eckes, poi in un 3-wide anche Majeski ed Hocevar e in appena cinque giri è già secondo. In fondo Davis è già ai box da cui entrerà ed uscirà in continuazione per una serie di problemi meccanici.

Se la top7 è fatta tutta di piloti playoff, la gara di Rhodes inizia peggio della qualifica con un mezzo inguidabile e la classifica non migliora, anzi viene pure passato dai fratelli Gray in rimonta dal fondo. Partito bene invece l’altro idolo di casa, Brad Perez che è addirittura 11° anche se poi calerà il suo ritmo.

Davanti nel frattempo Sanchez ed Heim sono in fuga, ma dura poco infatti al sesto giro Corey aggira già Nick che tenta una inutile difesa all’interno e si apre così la sua crisi. Si sveglia anche Zane Smith che con il doppio sorpasso ad Enfinger ed Eckes entra in top5.

In pochissimo tempo Sanchez scivola al quarto posto, passato da Hocevar (ora di nuovo davanti a Ty) e Majeski. Carson sul breve guadagna qualcosa a pista libera, tuttavia alla lunga Heim si dimostra più veloce e alla caccia di un’altra vittoria anche se è già matematicamente a Phoenix da un mese e mezzo.

Sanchez prosegue la sua discesa con il sorpasso subito da Zane Smith, ma nemmeno Eckes se la passa meglio dato che Friesen rompe il monopolio là davanti. Poco dietro loro Ankrum esce dalla top10 sorpassato da Crafton e Purdy.

Messo all’angolo, ancora una volta Zane Smith dimostra lo spirito del campione e si porta al terzo posto. Tuttavia il sorpassato non è Majeski bensì Hocevar che ha preso un detrito sulla griglia del radiatore e sta vedendo le temperature dei fluidi schizzare verso quota 120 °C. A metà stage (giro 15) Heim così ha 2″ su Majeski e 5″ su Zane Smith, tuttavia a preoccupare è Rhodes, addirittura 24° e che perde 1″ al giro e se va avanti così rischia anche il doppiaggio.

Carson è sì preoccupato, ma non per questo si arrende e dopo essere stato scavalcato anche da Enfinger, reagisce subito e si rimette dietro Grant. Ben più combattuta fuori dalla top10 la battaglia a quattro fra i fratelli Gray, Currey e Perez.

Negli ultimi giri Majeski inizia a recuperare qualcosa ad Heim rallentato dai doppiaggi, ma Corey gestisce al meglio il finale, cosa che invece non fa Sanchez che crolla ancora di più ed ora è l’ultimo, escluso Rhodes, dei piloti playoff in pista e deve pure guardarsi anche da un certo Crafton; per fortuna non ci saranno incidenti o vendette.

Dopo un sorpasso mancato di Enfinger su Zane Smith con Hocevar che “salva” la #38 e poi piazza l’attacco all’ultimo giro con un perfetto slide job, Heim vince la prima stage davanti a Majeski (+1.4″), Hocevar (+8.001″), Zane Smith (+8.065″), Enfinger (+8.2″), Friesen (+12.8″), Eckes (+14.3″), Sanchez (+17.1″), Crafton (+17.2″) e Purdy (+20.3″) con Rhodes 24° a 33.6″. Il lucky dog è per un Marco Andretti al debutto su un ovale in NASCAR e che ha avuto poco tempo per ambientarsi su questa pista.

La classifica live aggiornata vede quindi Hocevar a +25, Eckes a +7, Enfinger a +0 su Sanchez, Rhodes a -8, Majeski a -13 e Zane Smith a -32. Con questa situazione si va al primo giro di soste dove Heim rimane al comando su Majeski, Enfinger perde tre posizioni, Sanchez è 13° dopo gli aggiustamenti per togliere il sovrasterzo in eccesso e Rhodes è 21°.

Penalità per Deegan, Leitz (ruota fuori controllo) e per Villarreal, quest’ultimo per un’infrazione sulla sicurezza e solo dopo si scoprirà il motivo: un suo meccanico è stato stretto contro il muretto dopo un contatto fra la sua #33 e la #22 di Maggio. L’incidente è brutto, ma il meccanico va al centro medico cosciente; in ospedale gli verrà riscontrato lo sterno incrinato e la frattura di alcune costole.

Dopo la caution si riparte per 21 giri netti della seconda stage, Heim non scatta benissimo e così Zane Smith sulla spinta di Majeski quasi passa al comando, poi però Hocevar decide di sacrificarsi e lancia Corey scivolando lui al quarto posto. Zane tuttavia ha un’altra chance e dopo un 3-wide passa al secondo posto seguito da Hocevar con Majeski che scivola quarto; Friesen supera Eckes e completa la top5.

Heim ovviamente approfitta di tutto questo e di molto altro, come un contatto fra Sanchez ed Enfinger in un tentativo su Crafton che Nick sfrutta involontariamente per passare Grant, e allunga già ora. Alla fine Hocevar supera anche Zane a metà stage, ma ora il distacco dalla vetta è di 1.5″.

La vettura di Sanchez è intanto migliorata, tuttavia i risultati non si vedono: Enfinger lo ripassa e la coppia Crafton-Tanner Gray è nei paraggi. Poco dopo il controsorpasso di Eckes su Friesen per la quinta posizione, ai -7 arriva la prima “vera” caution con Boyd (stagione disastrosa per lui) fermo a bordo pista per problemi elettrici. Tyler Hill è il lucky dog.

Con soli quattro set di gomme a disposizione su una pista dal degrado elevatissimo e la track position che conta, la strategia per i big è obbligatoria visto che manca poco ad un altro break: fermarsi ora per il pit stop. Sono appena in tre a tirare dritto e sono Tanner Gray, Ankrum (poi vittima di problemi elettrici, mai fortunato Tyler) e Wood.

Dietro di loro con gomme fresche Heim, Zane Smith, Eckes, Currey (ottimo Bayley sulla seconda vettura Niece), Sanchez, Majeski, Friesen, Hocevar (sosta lenta), Crafton e Rhodes. Il primo colpo di scena è la penalità per Enfinger per una ruota fuori controllo.

Si riparte per un sprint di appena due giri ed è chiaro che sarà caotico con tre vetture davanti su gomme pesantemente usurate. Heim scarta subito interno ed apre un 4-wide con Zane Smith al capo opposto da cui Corey ne esce al comando. Ottima ripartenza anche per Sanchez che alla bandiera bianca è ottimo quarto. Alla fine dell’assestamento Heim vince anche la seconda stage davanti a Zane Smith, Currey, Sanchez, Friesen, Eckes, Majeski, Crafton, Purdy ed Hocevar con Rhodes 11° ed Enfinger 20°.

Ma qui arriva un altro clamoroso colpo di scena: la ripartenza viene messa sotto investigazione e il penalizzato per cambio di corsia prima della linea è niente meno che Eckes. Christian ovviamente non ci sta, ma le immagini parlano chiaro dato che ha cercato di scartare subito all’esterno per evitare le vetture più lente. La #19 viene dunque penalizzata (ripartenza dal fondo), ma soprattutto Eckes perde i cinque preziosissimi punti guadagnati.

Prima della stage finale, dunque, Hocevar è tranquillo con il suo +27, Eckes è a +7 insieme a Sanchez, Enfinger quindi a -7, Rhodes -14, Majeski -15 e Zane Smith a -30. Dopo il completamento del giro di soste la classifica live, tuttavia, vede Sanchez e Majeski virtualmente qualificati con Enfinger e Rhodes a -3, Eckes a -8 (ma in grado di recuperare posizioni) e Zane Smith a -11.

Ed è proprio Zane uno dei più osservati in questa fase. Infatti qualche telespettatore ha notato qualcosa di strano nel suo parabrezza che all’altezza del nome sembra quasi flettere quando si viaggia ad alte velocità. Ma intanto si va avanti.

Bandiera verde a 67 giri dalla fine e Currey spinge molto bene Zane Smith mandandolo al comando con Heim che sembra per la prima volta perdere il controllo della corsa. Tuttavia dopo poco arriva una caution: in curva4 la Deegan (che poi si prenderà anche due giri di penalità a causa dei meccanici) si gira sul muso di Wood e nel pendolo centra l’incolpevole Howard. Dopo Shafer ora il lucky dog va a Maggio, tuttavia ne beneficia soprattutto Eckes che evita l’incidente e da 22° può rilanciarsi per recuperare i tre punti di ritardo da Enfinger.

Si riparte a 60 giri dalla fine con Smith davanti ad Heim, Currey, Sanchez, Hocevar, Purdy, Majeski, Friesen, Caruth e Crafton con Rhodes 11° ed Enfinger 13°. La disposizione al choose cone è la stessa e Zane rimane al comando anche senza spinta di Currey e quindi può puntare al clamoroso ribaltone come a Martinsville nel 2021.

Dietro di lui però, dopo un attacco di Sanchez in 3-wide con Currey, torna Heim e quindi Zane deve ben guardarsi. Nick rimbalza indietro e viene superato anche da Hocevar. Rhodes si è risvegliato con una vettura sistemata e va all’attacco di Majeski con Crafton troppo vicino nel 3-wide tutto ThorSport.

Poi però, proprio mentre Heim puntava la #38, Hocevar era passato al terzo posto e Enfinger escludeva dalla top10 Rhodes, arriva un’ altra caution un po’ ricca di incognite dato che Perez si appoggia al muro e Maggio finisce in testacoda in due incidenti separati. Ankrum è il lucky dog ma recupera solo uno dei due giri persi ai box.

Mancano 55 giri alla fine e, con Smith al comando, gli ultimi due qualificati per Phoenix sarebbero Hocevar (+32) e Sanchez (+10) ai danni di Eckes (-10), Enfinger (-12), Majeski (-17) e Rhodes (-22). Al box della #98 capiscono che bisogna fare qualcosa per dare a Ben una chance. Rhodes va ai box, con il solo Andretti e gli incidentati, a fare il pieno anche se di poco fuori dalla finestra per l’ultima sosta, montare l’ultimo set di gomme e sperare nel miracolo.

Si riparte con 50 giri da disputare e stavolta il tandem interno è fatto da Smith ed Hocevar con Heim e Currey all’esterno. Mentre dietro di loro c’è un 4-wide in cui tutto esterno spunta a sorpresa Caruth. Corey ci prova ma alla fine scivola e si deve accodare anche ad Hocevar. Carson è in palla e sta vicino al leader, forse troppo ed una turbolenza lo frega permettendo ad Heim il controsorpasso.

Chi però ovviamente sta rimontando con gomme fresche è Rhodes che entra in top10 passando rivali diretti come Majeski ed Eckes mentre Sanchez ed Enfinger sono poco davanti a lui con Grant che nell’arco di pochi giri scavalca Nick.

Ai -45 la gara cambia volto: Heim all’improvviso alza il piede, Hocevar lo ripassa ma è solo l’inizio dei problemi per Corey che qualche giro più tardi crolla dietro anche a Currey, Caruth ed un Rhodes in forte recupero e che ha passato anche Enfinger e Sanchez.

Cosa succede ad Heim? Probabilmente una ruota mal fissata alla sosta precedente, addirittura si pensa ad un ammortizzatore rotto perché la vettura tocca terra secondo Corey, fatto sta che Heim ai -40 torna ai box e lascia definitivamente il controllo della gara ad uno Zane Smith che ha 1″ su Hocevar con i due in fuga su Currey, anche se ormai Rhodes è arrivato sul gruppo in cui Caruth sta calando. Anche Sanchez è in regressione ed il sorpasso subito da Majeski lo esclude dalla top10.

Heim però ha aperto il vero ultimo giro di soste e, mentre Enfinger ripassa Rhodes, ai box ci vanno prima Taylor Gray, poi Enfinger ai -36 con un Eckes in difficoltà nel traffico ed un Bayne che solo per un attimo era stato in top10. Ai -35 è la volta di Friesen, Dye e Thompson ma soprattutto Tanner Gray e Sanchez. Il pilota della #15 ha passato da poco un Nick ancora in difficoltà, Sanchez non si accorge del segnale fatto da Tanner sul rientro ai box e così in ingresso di pit lane lo tampona mandandolo quasi in testacoda. Non arriva la caution, ma entrambi perdono tempo prezioso.

Questo però sul momento non si vede in diretta (arriva dopo il replay), anche perché il vero colpo di grazia arriva per Eckes con la seconda penalità del giorno, stavolta per speeding. Ai -34 ai box va Caruth, ai -33 Hocevar (sosta lenta alla posteriore sinistra) e Currey, ai -32 il leader Zane Smith, ai -31 Majeski con pit eterno anche per lui alla stessa gomma di Carson.

Esclusi i pochi audaci come Purdy, Wood, Tyler Hill e Leitz, dunque Rhodes è passato al comando con 7″ su Purdy e Wood, 15″ su Andretti (sulla sua stessa strategia), Heim settimo a 27.5″, Zane Smith ottavo a 32.8″, Hocevar nono a 34.6″ ed Enfinger decimo a 34.9″ con gli altri doppiati a partire da Majeski, Sanchez ed Eckes fuori dalla top20.

Il pallino per un possibile ribaltone passa dunque a Rhodes che deve gestire, sperando non arrivi una caution, gomme, benzina e circa 30″ sui rivali anche se già ora gira 2″ più lento. Un’impresa quasi impossibile, ma l’unico modo per sperare nel biglietto per Phoenix. Il recupero di strategia di Enfinger è il punto fondamentale che permette a Grant di rimettersi al sicuro (virtualmente arriverà anche ad avere otto punti di margine sul taglio) e quindi ora Sanchez deve proprio gufare che non ci sia un nuovo vincitore.

Ai -27 Zane Smith, grazie ai sette giri di differenza sulle gomme, riprende e passa poco dopo Heim. Ai -25 Rhodes ha 8.4″ su Purdy, 16.3″ su Andretti, 20.9″ su Smith, 22.7″ su Heim, 22.9″ su Hocevar (con Carson che passa al giro successivo), 25.0″ su Tyler Hill, 26.5″ su Enfinger.

Il recupero di Zane è inevitabile: 19.5″ ai -24, 17.8″ ai -23, ai -22 Purdy va ai box, Smith passa Andretti ed è a 16.3″ con Hocevar 1.6″ più indietro, ai -21 siamo a 15.0″, ai -20 come da tabella 13.7″. Enfinger ha in vista ormai Heim ed Andretti e quindi può guadagnare al massimo due punti, ma Sanchez (20°) ha perso Majeski e non guadagna terreno.

Il ritmo è inesorabile per chi ha gomme migliori e la #38 passa dai 12.0″ dei -19 ai 10.3″ dei -18, poi Ben inizia il crollo dato che si passa a 8.3″ ai -17, 6.8″ ai -16 e 5.9″ ai -15. Il problema per Zane però è un altro e bello grande: Hocevar ha colmato il ritardo di circa 1.5″ in questi giri e lo ha ripreso. Carson all’improvviso ne ha di più e ai -14, subito, piazza lo slide job che lo mette al secondo posto a 4.6″ da Rhodes.

La situazione si è completamente ribaltata e Sanchez torna forse a sperare: Zane non è più leader virtuale, sta pagando un clamoroso sottosterzo ed è stato staccato dalla #42 e con Rhodes ormai ripreso da Hocevar (3.3″ ai -13, 2.0″ ai -12, 0.4″ ai -11) c’è ancora speranza anche se Eckes sta recuperando e gli è solo tre posizioni più dietro.

Ai -10 è il momento del grande ricalcolo dato che Hocevar riprende, passa e stacca subito Rhodes. Ben si prende 1.3″ mentre Zane Smith lo attacca, però l’aggiornamento della classifica è clamoroso. Con Majeski 11°, Sanchez 20° ed Eckes 24° Ben avrebbe ancora tre soli punti da difendere su Nick e pochi di più su Christian.

Chiaramente Sanchez può recuperare posizioni, ma la buona notizia per Rhodes è un’altra e passata del tutto inosservata: dato che Enfinger non ha motivo di spingere ed Heim ha gomme ed assetto sballati, Corey e Grant ai -10 sono staccati di addirittura 12″ (sì, dodici secondi) da Rhodes. E così Ben deve solo stringere forte tutto quello che ha e sperare che non arrivi una bandiera gialla.

Mentre davanti Hocevar si invola, ai -8 Sanchez passa Tyler Hill (che non si è fermato nemmeno lui) e quindi guadagna un punto, ma ora deve superare èure Thompson, Garcia e Purdy dato che un arrivo a pari punti qualificherebbe Rhodes.

Ora si passa a guardare il vantaggio di Rhodes sugli inseguitori (a cui si è unito Currey) che non hanno motivo però di spingere. Ai -7 ha 9.1″, ai -6 8.4″, ai -5 ancora 7.9″ e quindi a meno di un crollo ulteriore per Ben pare fatta per il terzo posto. Negli ultimi giri non succedono scossoni o colpi di scena e quindi il meno previsto dei ribaltoni va in scena.

Hocevar vince a Miami dando 2.7″ ad uno Zane Smith che crolla sul più bello, Rhodes è terzo a 13.7″, seguono Heim (+18.0″), Enfinger (+18.7″), un ottimo Currey (+19.1″), Friesen (+24.0″), Crafton (+24.1″), Caruth (+26.6″) e Majeski (+30.2″); a pieni giri anche Purdy, Tanner Gray, Wood, Taylor Gray e Bayne, doppiati Garcia, Thompson, Sanchez (18°), Andretti (che ha beneficiato della strategia gestendo bene), Alan ed Eckes 21°.

La corsa però non è finita qui e, nel mezzo della gara della Xfinity Series, arriva l’ultimo colpo di scena. Ricordate il parabrezza di Zane Smith? Bene, evidentemente era irregolare ed un nuovo “windowgate”, in un involontario omaggio a Kevin Harvick, si risolve con la squalifica della #38.

Si va dunque al riconteggio dei punti, ma l’esito rimane invariato. Heim ed Hocevar vanno a Phoenix da vincitori, seguono Enfinger (+5) ed un Ben Rhodes che perde un punto dopo la squalifica di Smith ma passa lo stesso ai danni di Sanchez (che mastica amaro per l’errore con Gray) per via del migliore piazzamento in questo round. Ko anche Eckes (-4) e che paga clamorosamente i due errori commessi in prima persona. Out senza speranze invece Majeski (-8) e – ovviamente – Zane Smith (-65).

Ora ci sarà un breve stacco di una settimana, poi si andrà al gran finale con all’apparenza due coppie ben distinte che si contenderanno il titolo, due giovani rampanti come favoriti e due veterani invece ad inseguire. Chi avrà la meglio?

I risultati odierni

La classifica della “Baptist Health Cancer Care 200”

La classifica generale

Così in campionato al termine del Round of 8 della NASCAR Truck Series 2023

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 20:30 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Giovanni Esposito) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series a Miami-Homestead, seconda tappa del Round of 8. A partire dalla pole position sarà Martin Truex Jr. La Xfinity Series tornerà sabato prossimo a Martinsville dove si decideranno gli ultimi qualificati per Phoenix.


Immagine: Media NASCAR

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