Gara tormentata dalla pioggia all’inizio, con tanto di rain delay, e poi dai contatti che portano a numerosi truck a finire insabbiati. Heim rimane tranquillo sul bagnato e poi emerge andando a prendersi un’altra vittoria e, a questo punto, il ruolo di favorito per il titolo
Ormai Corey ha fatto suo il soprannome: “It’s Heim Time”. Ed è effettivamente stata l’ora di Heim a Mid-Ohio con una prestazione dominante per tutto il weekend ma soprattutto in quell’ora di asciutto che ha concluso una gara iniziata sul bagnato notevole dopo un temporale. Insabbiamenti a parte è stata una corsa molto vivace con tanti duelli e capovolgimenti di fronte. Non sono mancati i contatti e probabilmente il punto di svolta è stato quello in casa ThorSport fra Majeski e Rhodes che ha costretto i due furiose rimonta fino a tornare in top10.
La gara
Quello di Mid-Ohio è uno dei weekend cruciali per la stagione della NASCAR Truck Series, infatti mancano solo tre tappe ai playoff e c’è ancora molto decidere. I punti persi su questo stradale potrebbero essere fatali.
38 i piloti iscritti per 36 posti (alla fine la DNQ sarà delle due auto del Reaume Brothers Racing il titolare ed il rookie Costner) tante sorprese fin dal venerdì. Friesen finisce nelle gomme alla penultima curva nelle libere e quindi deve partire dal fondo. Nelle qualifiche Zane Smith al secondo round tocca con il fondo il nuovo cordolo in curva1 e rompe la trasmissione. E finisce in coda pure lui.
La pole, in una giornata dominata, va quindi a Corey Heim davanti a Majeski, Sanchez, Eckes ed Enfinger. Stupisce al debutto nella Truck Series Marco Andretti, settimo, mentre il suo amico Conor Daly, malgrado problemi al servosterzo, è 18°. 13° in griglia è Ankrum che in seguito vincerà una pazza gara della ARCA Series.
Per il sabato invece il meteo è incerto e la probabilità di pioggia c’è ed è notevole. E infatti la pioggia arriva su Mid-Ohio circa un’ora prima della bandiera verde. Il problema è che arrivano anche i fulmini e quindi si entra in lightning hold. Alla fine il rain delay sarà di un’ora.
30 di questi 60 minuti però sono quelli che intercorrono fra l’accensione dei motori e l’effettiva bandiera verde, infatti si gira a lungo dietro la pace car cercando di capire se le condizioni permettano la partenza. Il temporale è stato intenso e le pozzanghere sono numerose. All’inizio anche stare solo in pista è difficile e ci sono sin da ora dei testacoda con protagonisti Taylor Gray, Vargas, Conner Jones (qui sulla #66 del ThorSport) e anche Nick Sanchez.
Ci sono anche delle soste impreviste come quelle di DiBenedetto (per lui anche sterzo non al meglio), Garcia e Mills con problemi di appannamento o al tergicristallo. Dopo una partenza waved off ed aver mandato in fondo al gruppo per modifiche in parco chiuso il citato Zane Smith, Friesen ma anche DiBenedetto, Garcia, Daly, Howard e Boyd, la corsa può finalmente partire.
La bandiera verde dura l’arco di pochi secondi, poi dopo la prima curva, sul breve allungo prima del tornante, la NASCAR chiama subito la caution: lo spray sollevato dalle vetture a velocità di gara è ancora troppo impattante sulla visibilità e quindi non si può correre.
Non per questo non ci sono incidenti: Garcia per riprendere il gruppo dopo la sua sosta era andato in testacoda così come ci va Wood in curva2 a caution già esposta, poi Garcia si ripete di nuovo. Sono solo i primi testacoda di una lunga serie.
La NASCAR comunque non si arrende, piove ancora ma il peggio è passato e il fronte è in esaurimento, poi non ci sarà più acqua per tutta la giornata. E così, dopo due e tre quarti giri di gialla, ai -17 nella prima stage la corsa può riprendere.
Heim rimane al comando mentre dietro di lui Sanchez ed Eckes si toccano leggermente. Più indietro invece tanta confusione anche se gli incidenti veri e proprio sono pochi. Sawalich finisce in testacoda in curva2, tocca Hocevar danneggiandogli il muso e forandogli la anteriore sinistra, Caruth invece la perde in accelerazione, pure Ankrum sbaglia nella discesa che apre il misto di Mid-Ohio, ma non è il solo. La lista è subito lunghissima: Lewis, Howard, Caruth di nuovo. E questo è solo il primo giro.
Al comando, intanto, Majeski ci aveva provato ma rimane secondo dietro ad Heim e davanti (nettamente, c’è già una fuga di 4″) ad Enfinger, Sanchez ed Eckes. Il secondo giro vede i testacoda di Deegan, Dye, Howard, Lewis e soprattutto di Crafton (per sorpassare Andretti) che perde qualche posizione.
Però c’è soprattutto il sorpasso di Majeski su Heim in accelerazione di curva2 che vale a Ty la prima posizione. Il quinto giro di Ty in 2’00.794″ è clamoroso perché nonostante il sorpasso gira 2.5″ meglio di Heim, 4.7″ meglio di Enfinger terzo (ed ora a 8.8″), 3.9″ meglio di Sanchez e così via. L’unico che sembra reggere il suo passo è il compagno di squadra Rhodes ora settimo.
Che Enfinger sia in difficoltà è chiaro e lo si capisce al giro successivo quando pattina in accelerazione di curva2, Eckes lo passa, Sanchez lo imita poco dopo ed entro fine giro è stato già scavalcato anche da Rhodes. Nel frattempo la Deegan va ai box, Wood è al secondo testacoda con annesso danno alla posteriore sinistra dopo essersi toccato con Conner Jones. La lista si allunga con le piroette di Holmes ed il bis di Landen Lewis con Hocevar che deve andare nell’erba per evitarlo.
Il settimo giro vede il sorpasso di uno scatenato Rhodes all’esterno di Sanchez in curva1, poi arriva (solo ora) la prima vera caution: dopo un altro lungo di Caruth, Tanner Gray si insabbia in curva9 quando era nella top10. La pit lane si apre e ci va qualcuno degli ammaccati, soprattutto Hocevar a riparare la zona danneggiata.
Si riparte ai -9 nella prima stage con Majeski davanti ad Heim, Rhodes, Eckes, Sanchez, Enfinger, Taylor Gray, le sorprese Rodgers e Self (su di loro ci sarà da parlare) ed Andretti, molti di quelli che sono finiti in testacoda che incredibilmente sono già di nuovo nella top20.
Heim sullo scatto si riprende la prima posizione e in curva2 Rhodes lo segue, quindi Majeski perde due posti in pochi metri, poi Ben punta subito Corey, la pressione si fa sentire ed Heim sbaglia l’ultima curva, mette due ruote sull’erba, deve alzare il piede e così Rhodes si porta al comando.
La pista sta nettamente migliorando, Rhodes gira già in 1’55”, 3″ meglio di prima della caution, ma non tutto sono a loro agio come lui, e infatti Lewis (terzo estratto) ed Howard (che fa manovre giusto nel punto peggiore dietro lo scollinamento) finiscono in testacoda. La saga Crafton-Andretti ha un secondo atto, ma stavolta la piroetta di Matt è dovuta proprio ad un contatto con Marco.
Il premio del salvataggio del giorno va sicuramente a Tanner Gray che in fondo al rettilineo più lungo finisce dritto, ma tiene giù il piede facendo galleggiare il truck per tutta la via di fuga non insabbiandosi per almeno una ventina di secondi.
Intanto c’è una nuova fuga a due con Rhodes e Majeski che ha pure lui lasciato sul posto un Heim che in due tornate si è preso 7.2″ di ritardo ed è braccato da Sanchez (e poco dopo Nick passerà in curva1) e Taylor Gray. Tuttavia la tregua dura poco dato che in curva2 si insabbiano Hocevar ed Howard con Carson che sbaglia completamente e per impostare la frenata si posta dal centro della pista alla sinistra non vedendo che Colby è già lì.
Durante la caution un segnale importante c’è: i piloti iniziano a cercare il bagnato per raffreddare le gomme dato che la traiettoria si sta asciugando, e infatti di lì a poco esce pian piano anche il sole. La classifica alla ripartenza, dopo le soste di Deegan, Crafton e Lewis, vede Rhodes al comando su Majeski (e dunque ci sono due Thorsport davanti e due in coda), Sanchez, Heim, Taylor Gray, Eckes, Self, Rodgers, Zane Smith (dal fondo già nono) ed Enfinger.
Green ai -4 e la coppia Thorsport allunga mentre Zane Smith cerca ancora il recupero ma sbaglia e alla penultima curva tocca Taylor Gray mandandolo in testacoda e provocando un tire rub importante alla anteriore destra alla #17 . Purtroppo la caution arriva poco più tardi: Boyd e Conner Jones si agganciano nel misto e finiscono nella ghiaia.
Dunque Rhodes vince sotto caution la prima stage davanti a Majeski, Sanchez, Heim, Eckes, Rodgers, Zane Smith, Self, Friesen (anche lui bel recupero dal fondo) ed Alan; Tanner Gray è il primo lucky dog di giornata.
Il momento è critico ma è giunto: tutti i piloti passano nello stage break con soste congelate (le pit crew titolari sono infatti ad Atlanta per Xfinity e Cup Series) dalle wet alle slick. Solo due piloti non si fermano ai box, Crafton che cerca in qualche modo di recuperare le posizioni perse in precedenza ed Hocevar che viene beffato dalla #88 perché sperava nella sosta generale per recuperare uno dei due giri persi e invece rimane a -2.
Si riparte dunque ai -19 nella seconda stage praticamente sull’asciutto (tranne qualche zona ancora umida e quindi le ripartenze rimangono ancora in fila indiana) e la classifica di prima solo con Crafton davanti a tutti con le gomme da bagnato. Ovviamente Matt perde posizioni in fretta e Rhodes, che temeva il suo short run, passa il compagno di squadra in accelerazione in curva2.
Questo punto invece non riesce più indietro a Rodgers che perde il controllo e crea scompiglio con molti piloti costretti ad andare sull’erba e a pagare sono Marco Andretti che finisce in testacoda, Conor Daly, Quarterly (per lui poco dopo il ritiro) e Taylor Gray che fora la anteriore destra. La sorpresa vera però arriva poco più tardi col testacoda di Sanchez mentre era impegnato in un 3-wide con Eckes e Crafton. Ad approfittarne ci riesce in maniera imprevista Self che supera la #19 ed entra in top5 seguito da Zane Smith.
Nel caos generatosi nasce così un’altra fuga a due con Rhodes e Majeski addirittura 7.7″ davanti ad Heim dopo soli due giri. La sagra del testacoda però prosegue con Sawalich ed Holmes, poi la sagra diventa comica con Alan: in curva2 la perde pure lui in accelerazione, scivola sull’erba, passa la ghiaia, torna sull’erba e si ferma a pochi centimetri da un lembo di asfalto dietro di lui. E cosa fa Lawless ripartendo? Mette la marcia avanti, esce dall’erba, va nella ghiaia e si insabbia. Caution.
La caution va bene a Zane Smith e Friesen, in grande rimonta ed ora rispettivamente quinto (sorpasso non convalidato su Eckes) e sesto, meno sicuramente a Crafton che deve pittare ora per passare alle slick ma col gruppo compatto e non sgranato come sperava. Da notare i rientri in top10 dopo i guai iniziali di Ankrum e Caruth. Taylor Gray è il lucky dog.
Dopo la sosta di Sanchez ed il ritiro di Howard (trasmissione ko), si riparte con 13 giri da disputare nella seconda stage. Rhodes scatta bene, ma Majeski lo segue subito, la stessa cosa fa Zane Smith con Eckes ed il sorpasso è quasi immediato. Il campione in carica è scatenato e nel corso del primo giro si mette dietro anche Heim ed è terzo annullando la fuga del duo ThorSport approfittando del loro duello. Ma ora la pista è quasi asciutta e c’è tanta curiosità di vedere se Corey sia in grado di replicare il dominio del venerdì.
Chi invece paga dazio è Enfinger che rimedia un tire rub alla anteriore destra e deve andare ai box permettendo a DiBenedetto di entrare in top10 dopo i problemi iniziali. Dietro al trio di testa, infatti, ci sono diversi duelli con sorpassi, sali e scendi in classifica.
Ai -8, mentre Andretti va fuori pista nella discesa e poi andrà ai box, Majeski attacca e sorpassa il compagno di squadra proprio nello stesso punto fra curva4 e 6 e così Heim ne approfitta per tornare sotto. Ty prova l’allungo, ma Ben reagisce sempre.
E infatti il suo long run sembra essere migliore, tuttavia quello più veloce è ora Heim che ai -4 in curva4 passa Zane Smith che va un attimo in difficoltà. Intanto per Rodgers c’è un altro fuori pista: dopo aver attaccato Tanner Gray viene centrato da Self protagonista di un inutile divebomb. La famiglia Gray rimane sulla scena poco più tardi con un altro testacoda di Taylor.
La coppia ThorSport è ormai sotto attacco perché Heim ha un altro passo e lo si vede chiaramente ai -2 quando Rhodes viene superato all’esterno di curva2. Majeski però ne approfitta e con il suo GPV al 40° passaggio vince la seconda stage. A seguire Heim (+1.8″), Rhodes (+2.8″), Zane Smith (+3.5″), Eckes (+5.7″), Friesen (+13.6″), Ankrum (+13.8″), Caruth (+14.4″), DiBenedetto (+14.6″) e Purdy (+17.5″).
Intensa la battaglia proprio in fondo alla top10: Ankrum va all’attacco di Friesen ma non ce la fa, DiBenedetto prova ad approfittarne tuttavia all’ultima curva viene fregato da Caruth. Il lucky dog è Alan.
Dopo il break e le soste inizia l’ultima stage, ormai si è in condizioni da totale asciutto e si torna alle ripartenze tradizionali anche con choose cone. Alla green dei -26 Majeski scatta bene, ma Heim ci prova subito. Dietro un po’ di confusione con Dye che finisce in testacoda in curva1. In curva4, invece, Heim torna davvero quello del venerdì e supera Ty tornando al comando. Rhodes prova ad approfittarne ma il resto della top10, con Ben, Zane ed Eckes non cambia. Da notare invece il rientro in top10 di Sanchez.
Mentre Heim allunga, al giro successivo il patatrac: Rhodes attacca il compagno di squadra Majeski all’interno di curva4, ancora una volta sono affiancati, in curva5 Ben un po’ stringe, Ty invece non alza il piede e quindi arriva il contatto. Rhodes finisce nell’erba bagnata, Majeski invece fora la anteriore destra e deve andare ai box.
Heim così può allungare, ma viene fermato subito da una caution ai -22: Wood completa la giornata no insabbiandosi; ad un secondo dalla caution in un incidente separato in curva1 anche Rodgers finisce nella ghiaia. Hocevar è il lucky dog e dopo la wave around a fine stage è tornato a pieni giri. Le soste sono solo in coda (Hocevar, Self, Timmy Hill) e così si riparte con Heim davanti a Zane Smith, Eckes, Friesen, Ankrum, DiBenedetto, Sanchez, Crafton, Caruth e Purdy (bel duello fra questi due) nella top10.
Bandiera verde ai -19, Heim si concede il lusso dell’interno in curva1 (a Mid-Ohio anche l’esterno è molto veloce) ed è subito al comando, dietro Eckes si difende da Friesen mentre DiBenedetto perde un paio di posti. Dopo un giro però altra caution, stavolta ad insabbiarsi è stato Holmes. Il lucky dog è Rodgers.
Dopo l’ennesima sosta di Hocevar ai box, nuova ripartenza ai -15 ed Heim scatta ancora bene, Zane al suo fianco sbanda leggermente in curva1 ed Eckes lo attacca. Per difendersi Smith in curva2 arriva lungo, allarga senza volere Eckes e Friesen ne approfitta per superare momentaneamente la #19. E dietro di loro spunta a sorpresa Crafton in lotta con Ankrum. Da notare però ci sono altre rimonte, quelle di Sanchez, Tanner Gray (tornato in top10) e quella di Rhodes che ha mollato Majeski.
Ben è scatenato e in un paio di giri ritorna in top10 superando proprio Tanner con Caruth che tenta di seguirlo, i due ai -12 sono affiancati e con una spallata nella discesa Rajah manda nell’erba Gray che fatica a ripartire pattinando, ma la caution che arriva poco più tardi è per il secondo atto, stavolta all’ultima curva, di Self vs Rodgers, ancora con Austin in versione di tamponatore. E tra le pit crew volano parole grosse.
Dopo un’altra sosta di Hocevar e degli ammaccati, si riparte ai -9 con Heim davanti a Smith, Eckes, Friesen, Ankrum, Crafton, Sanchez, Purdy, DiBenedetto e Rhodes. Ma la tregua dura poco: in curva1 Taylor Gray tocca Caruth e lo manda in testacoda nel mucchio e ci finiscono con vari danni Holmes, Thompson (ritiro), Sawalich ed altri.
L’ultima green arriva ai -5 e stavolta la classifica vede Eckes secondo davanti a Zane Smith, Crafton davanti ad Ankrum e Friesen, Purdy che è uscito dalla top10. Stavolta fila tutto liscio, Zane ritorna il favore in curva1 ad Eckes e così Heim si invola, dietro si lotta anche 3-wide con Friesen e Rhodes in clamorosa rimonta e invece Ankrum e soprattutto Crafton a cercare di resistere. Dopo aver perso tempo prima, ora risale anche Majeski.
Gli ultimi incidenti sono quelli di Sawalich e Conner Jones al penultimo giro ed un altro testacoda di Landen Lewis, ma ormai si arriva in fondo.
Corey Heim domina sull’asciutto e con il secondo successo stagionale quasi ipoteca la vittoria della regular season diventando così il favorito al titolo.
Sul traguardo precede Zane Smith (+0.9″, ancora secondo qui e ancora protagonista di una gara in chiaroscuro nel 2023), Eckes (+4.7″), Friesen (+7.6″), Rhodes (+8.1″, top5 di rabbia), Crafton (+9.0″), Majeski (+10.0″), DiBenedetto (+10.7″), Sanchez (+11.6″) ed Ankrum (+12.0″), Enfinger è 11° davanti ad un Hocevar che probabilmente manco lui sa come ha fatto a recuperare 15 posizioni nel finale; Taylor Gray 15°, Daly e Andretti vicini 18° e 19° davanti a Tanner Gray.
Mentre Heim festeggia, l’attenzione va anche alla classifica generale. Mentre Majeski pare al sicuro col suo +95 sul taglio, dietro di lui la situazione si può descrivere così: 2 gare, 3 posti, 4 piloti racchiusi in appena 5 punti con DiBenedetto a +5, Sanchez a +2 e Crafton a +1 su Friesen mentre Tanner Gray e tutti gli altri pare siano obbligati a vincere.
I risultati odierni
La classifica della “O’Reilly Auto Parts 150”
La classifica generale
Così in campionato a 2 gare dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2023
I prossimi appuntamenti
Stanotte ad Atlanta con bandiera verde all’1:00 ci sarà la gara della Cup Series. Nelle qualifiche di ieri nuovo dominio Ford, come in primavera, con pole position di Aric Almirola. Potrete seguire la corsa in diretta su Mola con il commento del nostro Simone Longo e di Daniele La Spina. La NASCAR Truck Series tornerà fra due settimane, sabato 22 luglio, a Pocono per la penultima gara della regular season.
Immagine: Media NASCAR
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