NASCAR | Truck Series: Heim inarrestabile anche in Kansas

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Tempo di lettura: 14 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
5 Maggio 2024 - 18:00
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Corey Heim non sbaglia una gara. Partito fuori dalla top10 in pochi giri è già al comando, poi si difende da Zane Smith ed Eckes per un’altra vittoria stagionale


È sempre più Heim Time! Corey Heim vince sì la seconda gara stagionale, ma prosegue così una incredibile sequenza di risultati in top10 che dura da oltre un anno, infatti nelle ultime 23 gare (pari ad una stagione della Truck Series) ha ottenuto 22 top10. L’unico buco, purtroppo per lui, è Phoenix nello scorso autunno quando perse il titolo da Rhodes finendo nella mischia con Hocevar. Quest’anno Corey però sembra avere tutte le carte in regola per puntare al bersaglio grosso. E il suo nome è sempre più sul taccuino dei big (anche se è blindatissimo in casa Toyota) anche alla luce del debutto positivo in Cup Series a Dover in sostituzione dell’infortunato Erik Jones.

La gara

Dopo il primo vero periodo di riposo, una sorta di spring break utile soprattutto ai giovani piloti liceali per ottenere il diploma, in Kansas torna in pista la NASCAR Truck Series per un mese di maggio molto intenso in ottica playoff. Quella del Midwest, infatti, è l’ottava gara stagionale, quella che chiude la prima metà di una regular season che vede una classifica in salita già per alcuni big come il campione in carica Rhodes e Stewart Friesen.

Per la trasferta in Kansas si presentano appena 33 vetture, non è una sorpresa ma un’amara logica conseguenza di un montepremi complessivo di soli 770’294$, una media di poco più di 23’000$ a iscritto da distribuire proporzionalmente in base al risultato sul traguardo. È immediato capire che in coda l’impegno per questa corsa sia praticamente in perdita e più di qualcuno ha preferito rinunciare in partenza. E, mentre i big della Cup Series discutono animatamente con la NASCAR di charter, forse sarebbe meglio pensare a come ridare vita alle radici di questa piramide (anche la ARCA Series in questo weekend ha raggiunto bassifondi a livello di spettacolo non indifferenti) prima che crolli tutto.

Fra venerdì e sabato mattina i primi colpi di scena: ai controlli tecnici arriva una selva di bocciature e le voci che si rincorrono assumono toni fantozziani alla “Ha segnato Zoff su calcio d’angolo”. Al primo giro passa solo la vettura di Crafton, alla seconda quasi tutti, non la vettura di Sanchez che viene bocciata anche una terza volta. Nick viene dunque escluso dalle qualifiche e dovrà partire dal fondo senza nemmeno il contributo del car chief.

Nelle libere da registrare ci sono solo il problema elettrico a Massey, il detrito preso da Timmy Hill che buca il radiatore e la distrazione di Tanner Gray che, alla bandiera rossa esposta appunto per Massey fermo in pista, rischia di travolgere gli altri piloti che stanno entrando ai box a velocità moderata e blocca le gomme finendo in testacoda. Nella sessione non ufficiale c’è il risveglio ThorSport con Majeski al comando su Rhodes.

In qualifica, invece, è grande Spire Motorsports che piazza tre auto nella top5, Purdy in pole (terza in carriera, la seconda qui), Caruth quarto e Connor Mosack quinto. Nel mezzo ci sono Majeski (a soli 0.004″ dalla vetta) ed un Ty Dillon che ha approfittato col team nella pausa per un reset dopo una prima parte di stagione ben sotto le aspettative. La seconda gara americana di Cam Waters con ThorSport inizia dal 20° posto.

Dopo aver mandato, tecnicamente, in fondo alla griglia Massey e Timmy Hill ma anche Garcia (con pilota e team sorpresi, ma la NASCAR ha notato qualcosa che non andava nello spoiler dopo le qualifiche), può prendere il via una classica gara dei Truck da 200 miglia su un cookie cutter.

Purdy stranamente sceglie l’interno ma è la scelta giusta, infatti rimane al comando. Dietro invece il gruppo esplode metaforicamente con vari 3- e 4-wide che rimescolano totalmente la top15. Ad esplodere fisicamente in curva3, pare per un problema meccanico e non per un contatto, è invece la anteriore sinistra di Majeski il quale prima va largo e poi mezzo giro più tardi a muro. Quello di Ty sarà l’unico vero incidente della gara, strano ma vero, ma anche l’unico (amaro) ritiro dopo numerose soste e forature nei minuti seguenti.

La nuova classifica alla ripartenza dei -24 nella prima stage vede Purdy ancora al comando però davanti a Mosack, Zane Smith, Dye, Eckes, Heim (che in quel giro e mezzo di green ha guadagnato sette posizioni), Dillon, Rhodes, Taylor Gray e Friesen. Chase scatta ancora bene, ma dietro il plotone si apre ancora a ventaglio: 3-, 4-, 5- e per un attimo anche 6-wide. Ad andare all’esterno è Heim che balza al quarto posto dietro a Purdy, Zane Smith ed Eckes e davanti a Mosack.

La battaglia in vetta è intensa: al giro 8 Zane sceglie l’esterno, incrocia in uscita di curva2 e alla piega successiva passa al comando. A seguirlo non è Eckes bensì Heim. Purdy non riesce a difendersi a Smith, già di più da Heim e così la #91 allunga al comando. La situazione descritta dura ben poco. Corey ne ha nettamente di più, si libera di Purdy e di slancio lo raggiunge, poi sorpassandolo al 12° giro all’interno di curva4; in sintesi Heim ha guadagnato una posizione al giro dal via, inclusi i passaggi dietro la pace car.

Zane Smith, alla caccia anche di un riscatto dopo un inizio difficile di stagione in Cup Series, non molla e cede definitivamente dopo un incrocio e un secondo giro di battaglia. Allo stesso tempo però Corey non allungherà subito. Ben diverse sono le difficoltà di Friesen che, in battaglia con Taylor Gray poco fuori dalla top10, finisce da solo a muro in curva4 e deve andare ai box con una foratura.

Dopo 15 giri la situazione sembra essersi finalmente stabilizzata dopo un inizio di corsa molto combattuto e comincia il relativo long run con gli assetti a giocare la carta più importante. Dye dopo la buona qualifica cede leggermente su Honeycutt e Mosack non senza lottare, Sanchez fa fatica a liberarsi di Crafton per entrare in top15, Ankrum (dopo aver perso all’inizio perché troppo tight) rimonta posizioni su posizioni entrando in top10.

Heim vince dunque la prima stage al giro 30 con 1.2″ su Zane Smith (anche per lui sottosterzo), 4.9″ su Eckes, 6.5″ su Purdy, 7.6″ su un sorprendente Honeycutt, 8.4″ su Rhodes (loose e passato nel finale da Kaden), 9.5″ su Mosack, 9.7″ su Ankrum, 11.0″ su Dillon e 12.4″ su Dye; fuori dalla top10 Brett Moffitt (al debutto stagionale dopo essere stato ripescato part time dal TRICON Garage), Caruth, Sanchez, Taylor Gray, Currey, Crafton, Thompson, Tanner Gray (grande deluso della corsa della ARCA Series di poche ore prima, dominatore fino all’ultima ripartenza e poi battuto da Mosack), Enfinger e Riggs. Maggio (29°) è il lucky dog.

Il primo giro di soste è parecchio movimentato: Eckes balza al comando davanti a Honeycutt, Zane Smith, Heim, Dillon, Mosack, Sanchez (ottima la pit crew della #2), Purdy, Rhodes e Caruth. Per Dye, Thompson e Thad Moffitt c’è uno speeding, Friesen prende e poi rinuncia alla wave around per riparare i danni, una ruota di Waters finisce nel prato, Alan arriva lungo e investe meccanico (nessun danno fisico) e per chiudere il pit stop deve intervenire in soccorso il FRM, interferenza per Garcia e falsa partenza dei meccanici della Cobb.

Si riparte con 23 giri netti da disputare nella seconda stage e c’è ancora molto movimento. Eckes scatta bene, Heim cerca subito il 3-wide all’esterno per recuperare le posizioni perse ai box e così Sanchez finisce risucchiato nel mezzo. Eckes però oggi non sembra averne e dopo un paio di giri Zane Smith lo attacca e sorpassa in curva1. Christian cerca di rimanere incollato e la lotta con la #91 permette ad Heim di riagganciarli.

Il triello in vetta promette tanto, ma a destare ancora più interesse è la clamorosa rimonta di Brett Moffitt al quale sono bastati pochissimi giri per tornare quello che vinse il titolo nel 2018 prima di finire vittima del suo stesso burrascoso carattere che lo ha visto sempre scaricato dal team per cui correva dopo un anno, a volte di più, a volte anche di meno. E così per la #1 l’ingresso in top10 rischia di diventare addirittura top5.

Alla lunga al comando Eckes cede ancora, come successo in precedenza, ed Heim al secondo tentativo torna al secondo posto a circa mezzo secondo da Smith. Il riaggancio sembra scontato, e invece stavolta non arriverà, anche perché Corey si ritrova senza dati sul cruscotto digitale. Non arriva nemmeno la top10 per Dillon che inizia a precipitare in classifica a causa del sovrasterzo.

La classifica si va assestando, i distacchi dilatando e il gruppo verso fine stage vede gli ultimi movimenti. Il secondo traguardo intermedio va a Zane Smith che precede Heim (+1.5″), Eckes (+4.6″), Honeycutt che zitto zitto è ancora lì (+6.3″), Purdy (+7.6″), Moffitt (+8.0″), Sanchez (+9.3″ dopo essersi ripreso), Caruth (+13.1″), Mosack (+14.3″) e Rhodes (+14.5″); seguono Tanner Gray, Currey, Ankrum (inizio ancor più difficile di stage per il sottosterzo), Taylor Gray (oggi peggio del fratello visto il vantaggio di Tanner in ARCA Series), Dillon, Crafton, Dye, Holmes, Thompson e Waters. Maggio è nuovamente il lucky dog, stavolta però dal 28° posto.

Il secondo giro di soste è più tranquillo del primo. Eckes torna di nuovo al comando sospinto dalla pit crew precedendo Heim, Sanchez, Honeycutt, Moffitt, Mosack, Tanner Gray, Zane Smith (otto deleterie posizioni perse perché il pilota fermandosi nello stallo non ha raddrizzato il volante), Purdy e Currey; penalità per Ankrum per la posizione nello stallo.

Si riparte a metà gara esatta, ovvero a 67 giri dalla fine, e Sanchez spinge Heim a precedere il 5-wide dietro di loro, ma questo non basta a Corey per superare Eckes, anzi Nick ne approfitta per passare lui al secondo posto mentre Zane Smith balza di nuovo al quarto posto salvando il momento difficile. Di slancio Sanchez conferma la serata non ottimale di Eckes e si porta lui al comando seguito al giro successivo ad Heim. Alle loro spalle ora però non c’è più Smith bensì un Honeycutt che, oltre a confermare il fatto che Niece Motorsports riesce a far andare forte solo una vettura e dato che oggi Currey è più indietro tocca a Kaden, è in stato di grazia.

Sanchez resta al comando un solo giro, poi ai -64 Heim torna al primo posto in curva1 seguito come un’ombra da Honeycutt; Nick prova a reagire ma ne approfitta invece Eckes che lo aggira dall’esterno quasi di traverso, toccando leggermente l’avversario. E così si rifà sotto anche Zane Smith, la #2 rimbalza ancora indietro perdendo non una bensì due posizioni permettendo l’ingresso in top5 di Moffitt. Non è finita qui per Sanchez che nei giri successivi finisce anche dietro ai duellanti Tanner Gray e Currey. Ben peggio va a Caruth che precipita fuori dalla top15 e dopo anche top20 dopo aver toccato il muro.

Malgrado lo slide job successivo di Zane Smith su Eckes in curva3-4 Heim non scappa, sembra in controllo ma non abbastanza per allungare, o comunque non subito. Christian come in precedenza non vuole mollare, per un paio di giri tornerà al terzo posto, ma la #19 sul long run è destinata a finire dietro alla #91 ancora a causa del sottosterzo.

Davanti Heim è ancora primo sì, ma Honeycutt davvero non molla. Il distacco massimo in questa fase è 0.5″, più spesso 0.3″, qualche volta Kaden addirittura si fa vedere senza tuttavia tentare un vero attacco a Corey.

Dietro intento il gruppo non sta calmo. Fra sesto e decimo posto c’è la lotta fra i fratelli Gray e Currey mentre Crafton, leggermente più staccato, chiude la top10 dopo aver superato Dye. Ai -45 Heim ha 0.4″ su Honeycutt, 1.6″ su Zane Smith, 2.6″ su Eckes, 4.8″ su Moffitt, 7.6″ su Tanner Gray, 8.5″ su Taylor Gray, 8.6″ su Currey, 9.3″ su Sanchez e 11.2″ su Crafton.

Si apre la finestra la finestra per l’ultima sosta, proprio mentre Sanchez ritrova il ritmo e supera nuovamente Currey e poi anche Taylor Gray ed Heim inizia il vero allungo (seppur di soli decimi) su Honeycutt, con Caruth che va a i box ai -42 dopo i guai precedenti. Ci va anche la Cobb che procedeva a rilento sull’apron. Ai -40 Heim ha 1.1″ di vantaggio su Kaden e al giro successivo, a sorpresa, è il primo dei leader ad andare ai box ai -39 insieme a Zane Smith, Sanchez e Currey. Al giro successivo è la volta di Honeycutt ed Eckes e quasi tutti gli altri tranne Thompson, Purdy (pit ai -37), Dye, Ankrum, Mosack e Massey.

E la corsa si decide qui. La sosta di Honeycutt non è perfetta, perde la posizione da Zane Smith subito e quella di Eckes nel giro di uscita quando Kaden blocca deciso la #19 sul trioval e Christian sul rettilineo opposto quasi tira una fiancata alla #45. Honeycutt deve cedere anche la terza posizione e non risalirà più. Heim invece ha avuto la sosta buona ed esce dai box con addirittura 4″ su Zane Smith che ai -35 diventano 5″. L’unica penalità in questa fase è lo speeding di Mills.

Non arriva caution in aiuto degli audaci, l’ultimo è Timmy Hill che va ai box -24, e così Heim deve solo gestire il finale consistente in doppiaggi sempre più difficile ed un truck che sin da inizio gara ha definito troppo sovrasterzante ma, come si suol dire, loose is fast.

Zane Smith però ne approfitta e pian piano rosicchia centesimi, a volte decimi. Non si ha mai l’impressione del ricongiungimento, Heim sembra sempre in controllo. Il divario dopo la prima fase si assesta fra 2.5″ e 3″ di ritardo. Qualcuno spera nella caution ma nemmeno Taylor Gray che bacia il muro quando è nono e fora con vistoso tire rub, né Mosack (sosta più penalità) portano in pista la pace car.

Il momento più difficile per il leader è ai -11 quando Smith scende all’improvviso a 1.8″ di ritardo e rimane stabile fino ai -2 quando passa a 1.3″, ma non c’è nulla da fare per tutti gli inseguitori.

Corey Heim vince così in Kansas la seconda gara stagionale e ottiene così la 18esima top5 e 28esima top10 da inizio 2023, un ruolino di marcia impressionante che lo ha visto ko l’anno scorso soltanto ad Atlanta (34°), Gateway (gara saltata per malattia) e, purtroppo per lui, Phoenix (18°) in lotta per il titolo prima di bisticciare con Hocevar. Ed ora Corey può pensare alla seconda (e per ora ultima) gara in Cup Series in sostituzione di Erik Jones.

Il pilota della #11 sul traguardo precede Zane Smith (+1.0″), Eckes (+4.7″), Honeycutt (comunque straordinario seppur a +7.2″), Moffitt (+9.2″), Sanchez (staccatissimo a +18.2″), Tanner Gray (+20.1″), Thompson (+20.8″, bel recupero dopo la penalità), Dye (+22.8″, idem come Dean) e Crafton (+25.0″); a pieni giri anche Currey, Enfinger (rimonta dopo una prima stage orribile), Caruth ed Holmes (gara pari pari a Grant). Rhodes è il primo dei doppiati e 16° davanti a Garcia, Riggs, Waters (discussione animata fra questi due dopo un duello maschio all’ultimo giro) ed Ankrum.

In classifica generale a metà regular season, dunque, ci sono “soli” quattro posti assegnati per i playoff e sei ancora liberi, anche se piloti come Majeski, Ankrum e Taylor Gray hanno già un buon bottino di punti. Crafton come sempre si tiene nella lotta e forse è messo anche meglio degli anni scorsi. Da Tanner Gray in giù inizia la battaglia a quattro (al momento per due posti) che coinvolge Enfinger, Dye ed il campione Rhodes, solamente 12°. Per Ben e molti altri sarà una seconda metà di stagione regolare molto sudata.

I risultati odierni

La classifica della “Heart of America 200”

La classifica generale

Così in campionato a metà della regular season (gara 8 di 23) della NASCAR Truck Series 2024

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Gualtiero Lasala) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series; a partire dalla pole position sarà […]. La Truck Series tornerà in pista venerdì prossimo a Darlington proseguendo un maggio che potrebbe anche chiudere i giochi per i playoff.


Immagine: Media NASCAR

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