Nemmeno una brutta partenza e la pioggia fermano Corey Heim verso il quinto successo stagionale. Eckes paga una sosta non eccezionale ed è terzo dopo il duello iniziale con il vincitore
Finora gli unici a fermare Corey Heim in questa stagione sono stati i suoi meccanici a Charlotte quando con tre bulloni mal fissati hanno provocato la squalifica della #1. Squalifica che ancora pesa in classifica perché il giovane pilota Toyota insegue il rivale Christian Eckes in generale ora con un ritardo di 32 punti, forse incolmabile con due gare alla fine della regular season. E allora Heim compensa con le vittorie, quella di Pocono è la quinta in stagione, la decima in carriera, il più giovane nella storia della Truck Series a raggiungere questo traguardo. Una vittoria dominante in condizioni non semplici.
La gara
La NASCAR Truck Series torna dopo un altro break nel calendario e lo fa a Pocono per una delle gare più amate della categoria, anche per la sua brevità. Tuttavia il 2024 presenta una sorpresa, ovvero l’aumento della distanza di gara da 60 a 70 giri (da 150 a 175 miglia), un ulteriore prolungamento rispetto alla distanza originaria dell’evento di appena 50 giri.
Pocono è il terzultimo appuntamento della regular season e i fatti di Nashville hanno improvvisamente riaperto il discorso playoff dato che Daniel Dye a sorpresa ha quasi richiuso il buco che lo separava da Tanner Gray per l’ultimo posto per la qualificazione. Qualificazione che, invece, con un buon risultato può ottenere anche Ty Majeski pur senza vincere.
La gara sul Tricky Triangle, anticipata al venerdì pomeriggio rispetto al solito sabato, è una delle più a rischio meteo e il luglio sfortunato della NASCAR con la pioggia vede un altro capitolo. All’orario delle prove libere inizia a cadere qualche goccia di pioggia, poi la sessione prende il via con 20′ di ritardo. La classifica ai primi due posti vede gli assoluti dominatori della stagione, ovvero Eckes ed Heim, mentre in coda ci sono gli incidenti, entrambi in curva2, di Riggs e Dauzat mentre brivido per Enfinger (terzo) che a pochi secondi dalla fine si ferma poco prima di curva3 preoccupato per un problema ad una ruota.
Poco più tardi si assiste ad un replay: a pochi istanti dall’inizio delle qualifiche ricomincia a cadere qualche goccia di pioggia. Non è sufficiente a bagnare completamente la pista, ma abbastanza per sospendere le operazioni. Visto che non ci sono DNQ (36 iscritti) e un programma che vede la bandiera verde appena 2h30′ più tardi, la NASCAR opta per la cancellazione delle prove ufficiali. Eckes in base all’algoritmo si prende la pole davanti ad Heim, Caruth, Ankrum e Dye.
All’orario della gara il cielo concede una tregua e quindi, dopo aver mandato in fondo alla griglia Riggs (muletto che esce dai controlli tecnici con esito positivo quando il plotone ha appena lasciato la pit lane), Dauzat (muso riparato) e Carroll (modifiche in parco chiuso), la corsa può avere inizio. Presenti anche tutte le pit crew, molte bloccate a Charlotte dal maltempo e arrivate a Pocono a circa 1h dal via.
Alla bandiera verde Heim scatta male, la corsia interna deraglia subito e Corey viene inghiottito dal gruppo dopo un grosso rischio ulteriore verso curva1. Cercherà poi un 3-wide verso curva2 e alla fine del primo giro è in sesta posizione dietro a Eckes, Ankrum, Majeski, Enfinger e Friesen; Dye, Sanchez, Garcia e Rhodes completano la top10.
Heim tuttavia è scatenato, la gara di Pocono è veloce, la prima stage da appena 15 giri e quindi serve recuperare subito. Friesen viene passato subito al secondo giro, a quello successivo vengono saltati Enfinger e Majeski, poi si unisce ad Ankrum all’inseguimento del leader Eckes che ha tentato la fuga. Soste fuori programma per Currey (tire rub) e Boyd (problema alla anteriore sinistra, seguirà passaggio nel garage e il ritiro con il mozzo ko).
Poco prima di metà stage Heim decide di attaccare Ankrum, va interno in curva3, tutto interno sull’ampio rettilineo, side draft verso curva1 e sorpasso completato in ingresso. Tyler viene lasciato sul posto e raggiunto da un ottimo Dye che è alla caccia dell’ultimo posto per i playoff, Corey ai -7 è a 0.9″ da Eckes. Interessante anche la lotta per il settimo posto fra Sanchez, Friesen, Rhodes e Tanner Gray mentre Mallozzi va ai box; si ritirerà dopo 22 giri con problemi alla trasmissione.
Basta un giro ed Heim riprende Eckes, il ritmo per gli altri è insostenibile così come successo nel resto del 2024, i due sono letteralmente i dominatori del campionato. Un primo attacco di Corey sarebbe possibile quasi di slancio di scia verso curva2, ma Heim rimane lì. Poi per due volte sul rettilineo principale Eckes deve difendersi.
Ai -4 l’attacco vero: Heim passa in curva2, ma finisce largo, Eckes incrocia e verso curva3 sono molto molto vicini, quasi arrivano al contatto. Tuttavia Corey ne ha di più e dall’esterno entra a velocità doppia, aggira Christian e passa al comando. E non ce n’è più per un contrattacco.
Dato che il pieno basta praticamente per le prime due stage nessuno va ai box, dunque si va dritti alla bandiera a scacchi biancoverdi: Heim vince la prima stage davanti ad Eckes (+1.7″), Ankrum (+2.5″), Dye (+3.2″), Enfinger (+3.7″), Majeski (+4.4″), Sanchez (+5.6″), Taylor Gray (+5.9″), Friesen (+6.5″) e Tanner Gray (+6.8″). Fuori dalla top10 un Rhodes che ha ceduto, Purdy, Mills, Garcia, Chastain, Caruth, Crafton, Thompson, Mosack e Holmes. Carroll è il lucky dog.
Al break si assiste alla ormai nuova tradizione che la NASCAR porterà avanti in futuro: l’annuncio del tempo limite per chiudere la corsa sulle piste che non dispongono di impianto di illuminazione, visto il rischio pioggia. L’orario stabilito è quello delle 20:20, ora locale, dunque si hanno a disposizione ancora poco meno di 2h per disputare gli ultimi 55 giri, 15 per dichiarare la corsa ufficiale.
Durante la caution il gruppo però si spacca e ai box vanno Sanchez, Rhodes, Purdy, Mills e gran parte dei piloti fuori dalla top10 tranne Caruth, Alan, Fenhaus e Currey che si era fermato a inizio corsa. Ruota vagante, con conseguente penalità, in pit lane ed è quella di Mason Maggio. Ad uscire per primo dai box è Purdy, per ultimo con un giro di ritardo è Zane Smith a cui si deve sostituire l’ammortizzatore posteriore destro rotto.
Si riparte con 10 giri netti da completare nella seconda stage, Heim stavolta scatta bene e approfitta di un trenino a tre bello compatto composto da lui, Eckes e Dye che riesce a scendere subito all’interno davanti ad Ankrum che deve difendersi da Enfinger. In coda contatto fra Ty Dillon e Sage Karam con quest’ultimo che deve andare ai box con un vistoso tire rub alla posteriore destra.
In questa fase emerge Enfinger che supera dopo un giro Ankrum in curva2 e si mette all’inseguimento del trio di testa. Dietro invece c’è più battaglia con Taylor Gray che non riesce a sorpassare Majeski e allora a loro si rifanno sotto sia Friesen che il fratello Tanner. Non è finita qui, infatti al passaggio successivo si aprono 4-wide e alla fine a beneficiarne è chi è più interno di questi quattro, ovvero Chastain che ne passa due subito e poi Friesen verso curva2 anche se il canadese riesce a reagire e tornare davanti a Ross per qualche metro.
Heim intanto allunga e non deve nemmeno preoccuparsi per la strategia, infatti ad anticipare la sosta nel finale sono solo Taylor Gray e Sanchez. Corey vince anche la seconda stage (e la corsa è ufficiale) con 3″ di margine su Eckes, 5.4″ su Dye che si difende in volata da Enfinger (+5.5″), 7.3″ su Ankrum, 9.8″ su Majeski, 10.2″ su Chastain, 10.7″ su Friesen, 11.1″ su Tanner Gray e 11.3″ su un buon Mills; fuori dalla top10 Caruth, Holmes, Rhodes, Mosack e Purdy. Un Riggs in difficoltà da muletto pronto all’ultimo istante è il lucky dog.
Altro break e altro giro di soste con i soli Garcia, Thad Moffitt (tornato in corsa con lo Young’s Motorsports che ha acquistato gli owner point del suo ex team dopo la confusione legata al Faction 46) e Sanchez che tirano dritto, Mills esce davanti a tutti cambiando solo due gomme, poi solo pieno per Timmy Hill ed Heim con la sosta completa. Eckes invece scivola indietro con un pit stop lento alla posteriore destra.
Due le penalità: Currey (in principio era stata assegnata a Dye) per falsa partenza dei meccanici e Maggio che vede un’altra ruota rotolare via in pit lane. Si riparte dunque -34 con Garcia davanti a Sanchez, Mills, Hill, Purdy, Moffitt, Heim, Thompson, Enfinger, Dye, Chastain ed Ankrum con Eckes solo 18°. Ma gli occhi di molti sono sul radar perché è data pioggia in arrivo su Pocono.
Bandiera verde e la corsia esterna va via bene, Sanchez all’interno viene lasciato da solo a difendere un 3-wide in cui Mills si tuffa in curva1. Questa manovra non va, Heim li aggira e quindi è già in seconda posizione. In curva3 viene saltato anche Garcia e quindi in nemmeno un giro Corey è già di nuovo al comando mentre Eckes è risalito al non posto.
Sanchez di slancio prova il sorpasso su Garcia non riuscendoci, questo però permette agli altri di rifarsi sotto ed è un gruppo molto interessante composto da Enfinger, Chastain ed Eckes. Al giro successivo Nick rischia grosso con Garcia in curva1, arrivano al contatto e Sanchez deve alzare il piede venendo sfilato in blocco dal terzetto alle sue spalle. Passano altre 2.5 miglia e arriva l’ultima programmata sosta per Garcia che lascia strada libera ai tre senza perdere tempo, ma Heim è già 2″ più avanti. Per Jake la sosta però è disastrosa e viene doppiato.
Ci sono due grosse questioni in sospeso ai -30: benzina e pioggia. Tutti i leader, infatti, sono a corto di almeno un paio di giri e ci sarebbe bisogno di una caution. Ma è in arrivo anche l’acqua e quindi in molti sono convinti che non si andrà fino al giro 70.
Ci sono diverse scuole di pensiero dunque, chi pitta per sicurezza (ad esempio Sanchez e Holmes ai -28), chi vuole andare di fuel saving come Eckes e invece chi tira dritto come Heim, Chastain ed Enfinger. Grant ne ha di più e vuole puntare Ross per il secondo posto, ma ai -26 arriva la caution. Caruth finisce in testacoda in curva1 quando era 12° e all’attacco in un 3-wide in cui rischia di travolgere il compagno di squadra Mosack. Lucky dog per Garcia.
Ad Enfinger dicono che la pioggia è data a soli 10-15′ e quindi è ovvio che i leader proseguano, meno invece che ai box ci vada Dye (che avrebbe bisogno di tanti punti ed invece ha pure una sosta lenta). Con lui Mosack, Rhodes, Ankrum (rimasto nel traffico), Currey, Hill. Dillon e altri in coda.
Green ai -22 dunque con Heim al comando su Chastain, Enfinger, Eckes, Purdy, Mills, Thompson, Taylor Gray, Majeski e Tanner Gray con Sanchez 15°, Rhodes 17°, Ankrum 20° e Dye 25°. Grant scatta bene all’interno, poi però dietro di lui si aprono a ventaglio e quindi Heim rimane al comando. Il tandem Chastain-Eckes non funziona a dovere e così Enfinger si prende il secondo posto.
Si formano così due coppie, Heim-Enfinger e Chastain-Eckes, la prima a tirare con un Grant che sembra in grado di rimanere con Corey, la seconda invece con un Ross che ha meno passo ed un Christian che invece punta sul fuel saving. Quindi il distacco fra questi due gruppetti si amplia di giro in giro. Più dietro ancora battaglia con protagonisti Majeski, Purdy e Taylor Gray; Tanner invece paga dazio ed esce di colpo dalla top10 perdendo quattro posizioni. Chi si è fermato ai box non recupera terreno.
Un colpo di scena arriva ai -17: subito dopo aver superato Mills per la quinta posizione, Majeski va lentamente ai box, per lui problema elettrico ed un “no power” che fa rimandare di almeno sette giorni la qualificazione matematica ai playoff. Al giro successivo finalmente Eckes scavalca Chastain, tuttavia il ritmo rimane quello, anzi forse si alza di più, convinto che malgrado la caution debba fare fuel saving per arrivare in fondo. Dai box, infatti, gli dicono che è ancora un giro a corto.
Heim intanto ha messo 1″ di margine su Enfinger che però reagisce e rimane a tiro di schioppo e dai box gli dicono che è più veloce del leader in curva1. Ai -10 si entra in territorio sconosciuto per questa corsa. Heim ha 0.9″ su Enfinger, addirittura 9.8″ su un Chastain che ha passato un Eckes (+10.1″) al risparmio; poi fra 13″ e 15″ Taylor Gray, Mills, Purdy, Thompson, Sanchez e Friesen.
Poi, quando ormai ci si chiedeva dove fosse finita, ecco la pioggia improvvisa in curva3 ai -9 e pochi secondi dopo il controsorpasso di Eckes su Chastain. Arriva la caution che sembra l’epilogo della corsa, poi la bandiera rossa e tutti tornano ai box con otto giri netti da completare eventualmente in 1h09′.
Ma la pioggia è stata solo uno scroscio rapido e, in seguito ad un rapido intervento dei jet dryer, si riaccendono i motori dopo appena 10’30” di bandiera rossa. Ma non è finita qui, infatti appena le vetture escono dai box per riallinearsi ecco che ricomincia a cadere qualche goccia di pioggia. Nuova bandiera rossa a 57′ dalla fine con appena due giri disputati dietro la pace car.
Stavolta sembra più seria la questione, infatti i piloti possono scendere dalle vetture, ma ancora una volta la nuvola di Fantozzi passa e va via. La seconda bandiera rossa dura 23’50”, poi si può riprendere nuovamente con 35′ sul cronometro. Sul momento sembra che i giri da disputare siano ancora otto, ma la NASCAR cambia idea in corsa e decide di ritenere validi i due giri percorsi nel mezzo fra le due bandiere rosse e così, dopo il riallineamento, alcune soste in coda ed il lucky dog per Zane Smith si riparte per uno sprint finale di soli tre giri da completare in 25′.
Al choose cone Enfinger sceglie l’esterno dietro al leader e quindi in prima fila, dopo tanto tempo separati, si ritrovano Heim ed Eckes. Alla bandiera verde però ci sono poche spinte, Heim scatta meglio e sembra davanti, la situazione diventa definitiva quando Chastain cerca la spinta su Eckes, i due sbandano e perdono quelle frazioni di mi/h che risultano decisive. In top5 entra Taylor Gray e il pilota della #17 passa anche al quarto posto approfittando appunto della frenata di Ross. In coda contatto con, a quanto pare, Zane Smith che tamponi e mandi ko Dauzat, ma non arriva la caution.
All’ultimo giro ricominciano a cadere delle gocce di pioggia, tuttavia sono davvero poche, Eckes tenta il sorpasso su Enfinger in curva1, ma Grant resiste all’esterno e così la classifica non cambia.
Corey Heim ottiene dominando la quinta vittoria stagionale, decima in carriera, precedendo Enfinger, Eckes, Taylor Gray, Chastain, Purdy, Friesen, Crafton, Thompson e Caruth (buon recupero dopo il testacoda. A seguire Mills, Holmes, Sanchez, Ankrum, Mosack, Dye (che con gli stage point entra nella top10 che varrebbe i playoff), Currey, Rhodes, Tanner Gray (che appunto così esce dalla virtuale qualificazione) e Zane Smith.
In molti hanno criticato la scelta di spostare la gara di Pocono della Truck Series dal sabato al venerdì, ma tutti cambiano idea vedendo sia le foto con le luci del tramonto, sia con l’arcobaleno che a seconda delle prospettive sembra baciare o uno o l’altro. Ma alla fine a trovare il tesoro alla base dell’arcobaleno è stato solo uno ed è Corey Heim.
I risultati odierni
La classifica della “CRC Brakleen 175”
La classifica generale
Così in campionato a 2 gare dalla fine della regular season della NASCAR Truck Series 2024
I prossimi appuntamenti
Stasera a Pocono (ore 20:30, diretta su Mola con commento di Simone Longo e Daniele La Spina) ci sarà la gara della NASCAR Cup Series. A partire dalla pole position sarà Ty Gibbs. La Truck Series tornerà venerdì prossimo sull’ovale dell’Indianapolis Raceway Park.
Immagine: Media NASCAR
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