Enfinger controlla tutta la corsa a Talladega malgrado i consueti incidenti alle sue spalle e così diventa il primo pilota sicuro di poter lottare per il titolo il prossimo mese in Arizona
E pensare che il weekend di Grant Enfinger era iniziato con un errore, non suo ma un errore comico. A inizio settimana alla pubblicazione della entry list alla voce “costruttore” della #9 del CR7 Motorsports era comparsa la voce Oldsmobile. Sì, lo storico costruttore del gruppo General Motors presente in NASCAR fino al 1994 e – soprattutto – che ha chiuso i battenti nel 2004. L’errore poi è stato corretto, ma ha creato alcune ore di buon umore sui social con tentativi di photoshoppare la #9 (ovviamente una Chevy) con un frontale da truck Oldsmobile. Alla fine a Talladega ha vinto proprio Grant Enfinger, ma purtroppo le statistiche ufficiali non diranno mai che lo ha fatto con una Oldsmobile.
La gara
La NASCAR Truck Series inizia a Talladega il suo Round of 8 e comincia quindi la caccia al primo biglietto diretto per Phoenix in palio per il vincitore qualora il suo nome sia Heim, Eckes, Majeski, Sanchez, Enfinger, Caruth, Taylor Gray o Ankrum.
Già le qualifiche propongono qualche sorpresa: ci sono 38 iscritti, dunque in due andranno subito a casa. Layne Riggs, assoluto protagonista del Round of 10, ne viene escluso perché ha fallito i controlli tecnici tre volte, Daniel Dye viene bloccato per un imprecisato problema alla window net, Tanner Gray invece per modifiche non autorizzate dopo aver passato i controlli tecnici. Si aprono così le porte alle sorprese e una di queste è la qualificazione di Norm Benning che ritocca i record personali di anzianità. Johnny Sauter si salva con la provisional destinata all’ex campione e così i DNQ sono a sorpresa Timmy Hill e Keith McGee, tuttavia quest’ultimo verrà chiamato dalla #28 per gareggiare al posto di Dauzat.
Davanti intanto si scrive la storia: l’età minima per gareggiare sugli ovali che non siano short track in NASCAR è 18 anni. Ebbene, all’età di 18 anni e 1 giorno William Sawalich conquista la pole position al volante della #1 di Tricon; è il quarto più giovane della categoria dopo Custer (addirittura a 16 anni, 4 mesi e 22 giorni), Elliott e Zilisch. Il bicampione della ARCA East Series precede in griglia Rhodes, Majeski, Enfinger, Taylor Gray, Purdy, Ankrum, Mills, Heim e Garcia; Sanchez è 11°, Zilisch 12°, Caruth 13° ed Eckes “solo” 15°. Currey invece cambia motore dopo la qualifica solamente in 32esima posizione.
Alla bandiera verde Sawalich scatta bene, ma rimane solo da subito e così Rhodes al suo fianco ne approfitta per mettersi subito nella sua scia lasciando Rhodes al vento; in coda si apre già il 3-wide con Daniel Dye. Grant trova la spinta di Purdy e nel corso del primo giro riesce a rimontare, tagliare il traguardo per primo e poi in curva1 scendere all’interno davanti a Sawalich. L’esterno però ha inerzia e Purdy riesce a mettersi al livello del leader.
Intanto arriva la prima penalità: Rhodes al via ha commesso falsa partenza scattando prima di Sawalich e quindi deve andare in pit lane, tuttavia in uscita torna in pista troppo presto e quindi Ben si prende una seconda penalità; perderà un giro.
Come detto l’inerzia della corsia esterna prosegue e con il consueto shuffle Purdy avanza e poi scende davanti ad Enfinger il quale, tuttavia, prima che la seconda fila prosegua nella risalita, sbuca fuori e torna all’esterno, viene spinto da Mills e si rimette al comando della corsia interna. E si ristabilisce la parità con Matt al suo fianco. Bandiera nera per il rientrante Johnny Sauter sulla vettura di Hattori Racing: un sostegno dello spoiler si è rotto e da regolamento deve tornare ai box a ripararlo.
I giri passano in fretta, il gruppo in coda si sfilaccia ma davanti si è sempre 2-wide con qualche cambio in vetta come Purdy che riesce in una veloce manovra a mettersi da dietro Enfinger a davanti Mills. Il primo vero 3-wide lo lancia Currey che riesce a risalire a centro gruppo, questo però rallenta la corsia esterna e così Enfinger, approfittando anche del fatto che Mills faccia saltare Purdy, si trova a controllare le due file.
L’esterno tuttavia risale dopo essersi riorganizzato e Mills riesce a mettersi al comando mentre il 3-wide prende forza dato che con Currey e Purdy saltano su in sequenza anche Friesen, il rientrante Ryan Reed ed Eckes. Quando però Sanchez va a bloccarli, la terza corsia precipita ai -6.
Si arriva allo sprint finale con Mills ed Enfinger che a giri alterni si passano il testimone, ai -3 l’esterno sembra avere la meglio tuttavia Grant reagisce. Ai -2 chiamata strategica con Currey e Sanchez che vanno ai box, Nick esce tranquillamente Bayley invece ripartendo sgrana la trasmissione e dallo stallo va direttamente nel garage.
Tutto si decide all’ultimo giro quando la spinta decisiva è quella di Garcia che manda Mills al comando, Matt in curva3 riesce a scendere davanti a Grant e difendersi fino al traguardo. Mills vince a sorpresa la prima stage su Enfinger, Garcia, Zilisch, Sawalich, Thompson, Majeski, Alan, Taylor e Tanner Gray. Rhodes è il lucky dog.
Dopo una lunga pulizia dell’olio della vettura di Currey la pit lane si apre, ma il gruppo trova già lì Sawalich che ha problemi elettrici e dopo essere stato spinto ai box proverà a ripartire inutilmente. Il viaggio nel garage durerà ben 21 giri e William chiuderà 27°. Enfinger dopo la sosta (per quasi tutti solo pieno) esce davanti a tutti precedendo Majeski, Garcia, Alan, Zilisch, Eckes, Thompson, Taylor Gray, Caruth ed Ankrum; cofano alzato invece per Crafton a causa di un surriscaldamento. Ma Sanchez con la sosta precedente si è portato al comando e riparte davanti a tutti dall’esterno.
La seconda stage si riduce a soli 13 giri netti e c’è un altro colpo di scena: alla bandiera verde Taylor Gray va ai box per una foratura alla anteriore sinistra. Davanti intanto a lungo si è 2-wide e ai -11 Friesen prova a rilanciare il 3-wide, ma l’elastico dura a lungo. L’avanzata vera inizia solo ai -8 quando il gruppo deraglia un po’ sulla spinta di Majeski nei confronti di Sanchez. Dopo questa mossa Ty decide di unirsi al 3-wide lasciando Zilisch con Nick. Questa manovra, tuttavia, fa crollare la terza corsia.
Il momento decisivo arriva ai -3: c’è Taylor Gray in vista da doppiare e, secondo una pratica fin troppo pericolosa e maliziosa, la #17 si tiene bassa per scompigliare il gruppo e cercare di non venire staccata di slancio assicurandosi il lucky dog. Gray viene fagocitato alla fine in mezzo alle due corsie in curva3, in curva4 Mills rischia grosso sulla spinta da dietro ma l’incidente arriva più avanti sul trioval quando Sanchez si trova da solo e quando Zilisch (e anche Eckes che non toglie il piede dall’acceleratore) arriva sotto il trenino deraglia e così la #2 e la #7 si scontrano (Nick ha la fiancata rientrata) mentre per evitare l’incidente vanno a muro Purdy e Rhodes, con quest’ultimo costretto al ritiro.
Enfinger dunque vince la seconda stage sotto caution davanti a Garcia, Alan, Eckes, Thompson, Caruth, Heim, Tanner Gray, Holmes e Riggs; Taylor Gray è il lucky dog.
Dopo un’altra lunga caution ci sono altre soste e Caruth cambiando due gomme passa al comando su Dye, Riggs (e questi tre rischiano l’incidente in uscita di pit lane), Thompson, Heim, Eckes (primo con quattro pneumatici freschi), Garcia, Enfinger, Parsons e Friesen; lunghe riparazioni per Sanchez ma Nick riparte a pieni giri. Dopo alcuni rabbocchi si riparte con 39 giri da disputare.
Caruth scatta bene in una corsia interna già scarna in partenza, tuttavia al suo fianco Eckes spinge forte Dye, poi con un’altra mossa avventata i due scendono a sinistra con Christian che sfiora l’incidente con Rajah. Enfinger viene così lasciato al vento davanti a Parsons. Sul momento Grant perde terreno, poi però prima Mills arriva in suo aiuto, infine l’interno sbanda e così la #9 risale in fretta. Talmente in fretta che Eckes deve bloccarlo all’ultimo e per Christian siamo a tre manovre al limite in pochi giri.
Eckes non riesce però a fermare l’inerzia della corsia esterna e così ai -36 viene sospinto in testa. Il momentum viene rallentato dal rischio che corre un Greenfield in top10 e che viene fatto saltare e così Zilisch avanza.
Ai -32, appena aperta la finestra per l’ultima sosta, ci sono i primi pit stop con Heim, Thompson, i fratelli Gray e Majeski. Gli altri proseguono però e una fila indiana che si è improvvisamente formata (favorita già dalla corsia interna già scarna alla bandiera verde) gira ben più veloce del piccolo trenino appena uscito dalla pit lane e che rischia di perdere Majeski che si è staccato di qualche metro.
La maggior parte del gruppo (Eckes, Enfinger, Caruth, Parsons, Mills, Garcia, Honeycutt, Sanchez, Ankrum, Reed, Crafton, Zilisch ed altri) pitta ai -28 e qui arriva un errore quasi fatale: Rajah prima spiattella le gomme in ingresso box e quindi non può solo rabboccare, poi però così commette speeding e deve scontare una penalità. Benning invece viene toccato da Parsons e fa la sosta al contrario. Anche Dye voleva fermarsi ma non riuscendoci deve proseguire.
Rimangono in pista così quattro audaci e sono Sutton, White, Alan e Maggio. Lawless va ai box da solo ai -26 quando si capisce come sia la classifica virtuale alle loro spalle: Honeycutt (quasi al contatto con Grant ai box) precede Sanchez, Enfinger, Eckes, Garcia, Riggs (che corre un grosso rischio con Jake finendo quasi sull’apron in curva3), Friesen, Heim, Thompson, Parsons, i fratelli Gray, Mills, Zilisch, Ankrum e poi staccati Crafton e Majeski.
Quando il gruppo si sta riorganizzando verso il 2-wide, ecco che ovviamente arriva la caution e tutto nasce da un’altra manovra di Eckes che cambia corsia, Garcia deve alzare il piede, Parsons continua a spingere e lo fa deragliare. E nel mucchio in curva1 (con almeno un paio di impatti violenti) ci finiscono i fratelli Gray, Zilisch, Riggs, Mills, Ankrum e Thompson. Di questi riescono a ripartire solo i due piloti che sono ancora nei playoff, ovvero Taylor Gray (montante ammaccato) ed Ankrum (muso leggermente rientrato). Majeski e Caruth così si salvano mentre McGee è il lucky dog.
Dopo le soste dei tre audaci, la nuova classifica vede dunque Honeycutt al comando su Sanchez, Enfinger, Eckes, Parsons (che però pitterà alla green), Friesen, Heim, Taylor Gray, Crafton e Majeski con Ankrum 21° e Caruth 23°. Bandiera verde ai -17 e Nick scatta bene sulla spinta di Enfinger, tuttavia Eckes arriva e tiene Honeycutt al comando, poi Christian salta su all’esterno e Sanchez lo manda in prima posizione. Questa coppia poco più tardi scenderà lungo la linea gialla lasciando Enfinger al vento.
Eckes però non riesce a stare fermo un secondo, al giro successivo si smarca e torna all’esterno, Sanchez copre subito. L’inerzia è tutta di questa corsia e i due poi tornano giù con Enfinger. E ora è Grant a smarcarsi, tornare esterno e qui solo Sanchez riesce a coprire, poi la #2 e la #9 scendono di nuovo. Pochi secondi più tardi la caution: in ingresso di curva3 altra manovra discutibile di Eckes che manda in testacoda Sanchez che si salva ancora, ma nel mucchio finiscono Maggio, McGee e Dye. Lucky dog per Holmes.
La classifica alla ripartenza dei -9 vede quindi Enfinger al comando su Taylor Gray, Reed, Eckes, Alan, Honeycutt, Ankrum, Roper, Friesen e Greenfield con Heim 11°, Majeski 12°, Caruth 14° e Sanchez 22° prima di essere obbligato a tornare in pit lane proprio alla green perché secondo i commissari c’è stata una manipolazione dello spoiler (e Nick non la prende bene).
L’esterno scatta bene con Reed ed Honeycutt ma sono soli e così un interno più compatto vede Eckes spingere Enfinger e involarsi. A non aiutare l’esterno ci pensa il motore di Crafton che perde colpi e Matt di deve sfilare. Si forma in fretta la fila indiana con 17 vetture e l’attesa è quindi l’attesa è tutta per chi attaccherà.
I primi a farsi vedere ai -5 sono Holmes, Greenfield e Parsons. Non sembra un attacco di peso, ma poi arriva Caruth a fare da locomotiva e poi arriva Heim ma la manovra di Corey li fa rallentare. Ai -4 c’è una fila da sei e poi il gruppo rimanente 2-wide. Al giro successivo l’esterno sbanda paurosamente e quindi tutto il momentum svanisce. Chi piò torna nella fila indiana, gli altri si disperdono.
L’ultimo attacco è ai -2, inizia con Parsons ed Holmes e prosegue con Dye che cerca il recupero. Ankrum decide di non coprire inizialmente, poi lui e Taylor Gray si uniscono all’ultimo giro. Ma non basta, in curva3 Enfinger, Eckes ed Alan sono ancora soli davanti. Lawless in vista del trioval si smarca anche lui, Enfinger è reattivo e copre la manovra e questo basta per tenersi la prima posizione in una gara controllata mentre dietro di lui sul traguardo Dye spinge Ankrum per l’ultimo incidente di giornata.
Grant Enfinger vince a Talladega regalando anche la prima vittoria nella storia del suo team, ma soprattutto regalandosi la qualificazione per Phoenix e la Championship4 precedendo Taylor Gray, Dye, Caruth, Alan, Eckes, Reed, Parsons, Holmes e Boyd; un Heim mai visto 11° davanti a Majeski, Ankrum perde qualcosa ed è 14°, Sanchez 22° e amareggiato dato che ora lui e Tyler dovranno ribaltare la griglia nelle prossime due gare per scalzare i favoriti Heim, Eckes e Majeski.
I risultati odierni
La classifica della “Love’s RV Stop 225”
La classifica generale
Così in campionato dopo la prima gara del Round of 8 della NASCAR Truck Series 2024
I prossimi appuntamenti
Stasera alle ore 20:00 a Talladega ci sarà la gara della NASCAR Cup Series, seconda tappa del Round of 12. Diretta su Mola con il commento di Matteo Senatore e Gualtiero Lasala. A partire dalla pole position sarà Michael McDowell. La NASCAR Truck Series tornerà fra due settimane, il 26 ottobre a Miami-Homestead.
Immagine: Media NASCAR
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