NASCAR | Truck Series: Enfinger coglie l’occasione buona in Kansas

NASCAR
Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
7 Maggio 2023 - 18:30
Home  »  NASCAR

Kyle Busch non è in palla e quindi la battaglia per la vittoria si fa intensa. Molti big finiscono ko, Heim potrebbe vincerla dopo un problema ad una sosta, ma sul long run Enfinger ha la meglio e conquista la prima vittoria stagionale


Quando il gatto non c’è, i topi ballano. Kyle Busch era presente fisicamente, ma anche in questa occasione la vittoria è stata lontana dalla sua #51 malgrado una buona prima stage. E così sul palcoscenico si sono affacciati in tanti: Rhodes, Majeski, Eckes, Caruth, Heim per citarne alcuni, ma alla fine a piazzare la sua solita zampata è stato il veterano Grant Enfinger che torna al successo e molto probabilmente ai playoff. Un successo cruciale per togliersi dai guai in vista di un maggio di fuoco per la NASCAR Truck Series.

La gara

Quella del Kansas, dopo quasi un mese di pausa, per la NASCAR Truck Series è la prima di un tour de force che vedrà i pick up impegnati senza pause nelle prossime settimane a Darlington, North Wilkesboro, Charlotte e Gateway. Dopo questa cinquina mancheranno solo quattro corse al taglio dei playoff e questo, unito al fatto che quello del Kansas è il giro di boa della regular season, comincia a definire la stagione ed i 10 che si qualificheranno ai playoff.

La settimana vede come tema principale il caos in casa Halmar Friesen Racing dato che la #52 propone questo weekend il terzo crew chief in appena otto corse, non l’ideale per una stagione iniziata – ovviamente – non al meglio. Chi invece è in palla è Christian Eckes che domina libere e qualifiche prendendosi la pole position.

Dopo le gufate ripetute in telecronaca per quella che dovrebbe essere la 100esima vittoria del Kyle Busch Motorsports nella Truck Series (e Kyle Busch è presente per la sua quarta e penultima gara stagionale), aver retrocesso in fondo alla griglia per modifiche in parco chiuso Crafton (perdita di fluidi), Chastain (problemi al servosterzo) ed Alan che comunque era nelle retrovie, la corsa che ha evitato la pioggia può avere inizio.

Eckes al via sceglie la corsia interna e prende subito un buon vantaggio su Kyle Busch che viene presto affiancato alla sua sinistra da Purdy e Rhodes che scattavano dietro al poleman con Ben che subito cerca di rompere l’ordine prestabilito. Rowdy si trova così all’esterno e, probabilmente non volendo rischiare, perde momentaneamente la posizione anche da Zane Smith, Majeski ed Enfinger. Eckes così può allungare subito con Rhodes mentre dietro c’è bagarre.

Alla fine del primo giro Busch riesce a divincolarsi e mettersi dietro i tre che lo avevano scavalcato in curva2 e si riporta in terza posizione mettendo sul binario giusto la sua prima stage; seguono Purdy, Zane Smith, Enfinger, un Majeski già in rimonta dopo la a suo dire deludente qualifica (nono), il sorprendente Garcia, Caruth e Sanchez che lotta con Heim. Bene in rimonta già Chastain nella top20 escludendo un Friesen ancora confuso che precede l’altro rimontante Crafton, ma il recupero di Ross stallerà al 18° posto.

Nel frattempo in fondo al gruppo c’è il caso del giorno. In Kansas si sono presentate 36 vetture, lo stretto necessario per non avere DNQ. Fra di esse le due del derelitto (e discusso) G2G Racing. Mentre Poole sorprende qualificandosi 26° e chiudendo 20°, il titolare Tim Viens (nell’occhio del ciclone in settimana perché accusato da Norm Benning di averlo fatto non qualificare apposta a Daytona) si presenta su una #47 senza sponsor. Ed il giro di qualifica a 5″ dal penultimo non ispira fiducia.

Dopo appena due giri Viens torna nel garage in quello che è evidentemente uno start&park, una mossa che ha fatto la storia della NASCAR in coda al plotone per passare ad un incasso facile spendendo il minimo, ma non più ben visto ai vertici. Ovviamente il diretto interessato smentisce, ma ci sono imolti indizi a confermare un mal celato abbandono volontario. Ancor più comico il motivo del ritiro inserito in una prima versione nella classifica della gara: “senza benzina”, poi corretto in “trasmissione”.

Al settimo giro la prima vera sorpresa: in curva3 Rhodes supera agilmente Eckes e va al comando. La #19 tenta il contrattacco in curva1 e non va, ma temibile alle loro spalle lungo il muro si presenta ovviamente Kyle Busch che infatti al giro successivo tenta già l’attacco ad Eckes sempre in curva1. Ben così può allungare leggermente. Sembra che l’inevitabile stia per accadere, ma lo fa più lentamente del previsto, infatti Kyle Busch passa solo dopo un altro tentativo e ci mette quasi 10 giri ad avvicinare il leader mentre Eckes perde 2″ e viene ripreso non da Purdy bensì da Zane Smith che passa ai -14.

Eckes a sorpresa, dopo libere e qualifiche dominate, precipita in classifica e viene superato anche da Purdy ed Enfinger. A salvarlo ci pensa il testacoda di Leitz ai -10 in curva2 e che bacia leggermente il muretto interno. Si apre già il libro delle strategie perché chi si ferma ora può andare fino in fondo alla seconda stage. Ne approfittano Rhodes, Kyle Busch e gran parte del resto del gruppo, non Zane Smith, Purdy, Eckes, Majeski (incomprensione col muretto), Garcia, Heim e Poole con la #38 che passa dunque al comando.

Alla ripartenza c’è tempo solo per uno sprint di due giri e Kyle Busch decide di fare sul serio. Dopo essere scattato ottavo, supera tutte le vetture che ha davanti in un giro tranne quella di Zane Smith che deve alzare bandiera bianca in curva3 dopo che Rowdy ha tenuto giù il piede all’esterno per tutta curva2. Kyle Busch vince la prima stage davanti a Rhodes (che lo ha seguito nel giro finale), Zane Smith, Enfinger, Purdy, Caruth (bene Rajah dopo le ottime libere malgrado un testacoda), Ankrum, Heim, Hocevar e Deegan.

Al break si completa il giro di soste (con Heim che precipita in fondo per una sosta disastrosa) con Zane Smith che deve ripartire 20°. Alla bandiera verde dei -24 Kyle Busch mantiene il comando, ma al suo fianco al choose cone non c’è Rhodes (che pure lui ha scelto l’interno), bensì Enfinger. E Grant non solo riesce a superare Ben (e inizia una fuga a tre), ma anche Busch ai -21 dopo essere stato sempre incollato alla #51.

A seguire i tre leader a relativa distanza c’è zitto zitto Ankrum che precede il già citato Caruth e poi già chi ha cambiato gomme fra le stage, ovvero Majeski, Friesen e Zane Smith che ha sorpassato un Hocevar in lenta rimonta e la Deegan che tiene ancora a bada un Eckes perso nel traffico e rischia grosso attaccando lo stesso Carson in curva4. Ma il più scatenato è proprio Ty che praticamente in un sol colpo ai -18 supera la #24 e la #16 e si porta al quarto posto. Di rabbia è invece la rimonta dal fondo di Heim che passando prima Eckes e poi la Deegan è addirittura nono.

Majeski prosegue nella sua rimonta prendendo e passando ai -14 il compagno di squadra Rhodes all’esterno di curva1, poi Kyle Busch all’interno mezzo giro più tardi. Che Rowdy sia a posto ma non al 100% con l’assetto (sottosterzo per lui) lo dimostra l’attacco di Ben ai -12. Busch però viene graziato dal testacoda di Wright in curva4 per un’altra caution.

Si riapre la pit lane per coloro che non vogliono guardare troppo ai punti della stage ma più al lungo termine. Si ferma il leader Enfinger con Rhodes (con Ben che scavalca Grant in pit lane però riparte 16°) e tanti altri, non ovviamente Majeski ma nemmeno Kyle Busch. Sosta lenta per Hocevar che deve riparare il muso danneggiato nell’incrocio precedente con Deegan.

Green ai -6 e Majeski agilmente rimane al comando mentre Kyle Busch deve guardarsi di più da Friesen e Zane Smith. La sorpresa però è ancora un Heim all’attacco che in curva3 passa sia Stewart che Zane, si ritrova di colpo davanti Majeski e Busch dato che Ty ha avuto un’incertezza e Kyle ha dovuto alzare il piede. Rowdy perde posizioni preziose mentre Corey si lancia di nuovo provandoci sul leader in curva3. La manovra riesce e potrebbe essere vincente, ma la NASCAR non chiama la caution per il truck di Howard in fumo. E così Majeski ripassa subito in curva1 e non verrà più superato.

Majeski vince la seconda stage davanti ad un Enfinger che ha clamorosamente rimontato con gomme fresche, Heim, ancora un ottimo Caruth, Zane Smith, Eckes, Ankrum, Purdy, Friesen e Thompson; Rhodes è rimasto intrappolato in 14esima posizione, Kyle Busch è precipitato addirittura in 17esima senza forzare dopo i problemi alla ripartenza ma anche essere finito loose in curva2 all’interno di Caruth al giro successivo all’incrocio pericoloso con Majeski, ha baciato il muro e a rimediare dei danni al muso è stato proprio Ben che non poteva evitarlo.

Si riapre la pit lane e molti dei leader (praticamente tutti tranne otto vetture) vanno ai box, ovviamente non Enfinger che torna dunque al comando. Sarà la strategia vincente. La bandiera verde sventola a esattamente metà corsa (67 giri alla fine), Grant scatta perfettamente dall’interno seguito da Ankrum mentre Thompson alla sua destra fa pattinare le gomme e rallenta tutta la sua corsia.

Enfinger può allungare così dato che dietro di lui inizia la lotta: Ankrum viene inghiottito dal gruppo con DiBenedetto il primo a passarlo già in curva2, tuttavia Majeski e Caruth sono già lì ed inizia così la battaglia fra i due. Rajah sul traguardo cerca di allargarsi per non far passare un Ty che arriva di gran carriera all’esterno, la #98 non demorde e ci riprova ancora. I due sono affiancati per parecchi giri fra slide job e blocchi. Alla fine l’incidente: in curva4 Majeski cerca il varco che c’è, Caruth blocca, Ty insiste e Rajah pure e così i due testardi si eliminano a vicenda più per il nervosismo della battaglia che altro. Caution ai -63.

La finestra per l’ultimo pieno non è ancora aperta del tutto, ma qualcuno come Purdy, Crafton e Kyle Busch con gli ammaccati Majeski e Rhodes decidono di rischiare puntando su un finale ricco di caution per risparmiare carburante, infatti solo rabboccano senza cambiare gomme. Nuova green ai -56 e la caution arriva subito.

La corsia interna deraglia subito dietro ad Enfinger con DiBenedetto che cerca di andare sull’apron all’interno di Grant, ma viene toccato da Eckes che sta andando ancora più interno e la #25 scarta tagliando la strada al gruppo travolgendo Thompson, Hocevar, Eckes e Purdy che credeva di aver evitato l’incidente ma si trova davanti la #19 senza controllo; tutti e cinque sono costretti al ritiro.

La lunga pulizia della pista porta direttamente alla bandiera verde dei -49 senza soste, tranne per gli ammaccati Kyle Busch e Tanner Gray. Enfinger ancora una volta non riparte al meglio e c’è quasi un 3-wide con Sanchez ed Heim, ma un leggero contatto fra la #2 ed il leader permette a Friesen di tuffarsi all’interno e passare tutti seguito da Heim con Sanchez all’esterno. Enfinger scviola addirittura al quinto posto dietro a Zane Smith dopo aver alzato il piede in curva3.

Heim al giro successivo dimostra tutta la sua velocità portandosi al comando provando anche l’allungo dato che Sanchez ci prova su Friesen, rimbalza e allora a provarci è Zane Smith. La fuga però dura poco, dato che ai -42 c’è un altro testacoda di Wright, stavolta pure con contatto col muro, per quella che sarà l’ultima caution della serata.

È l’occasione buona per effettuare l’ultima sosta della giornata; Heim entra al comando ai box, ma non ne esce dato che Tanner Gray non si ferma (a differenza della #51 a parità di tattica) insieme a Tyler Hill e Zane Smith lo beffa in uscita; seguono Sanchez, Chastain, Enfinger, Friesen, Taylor Gray, Kyle Busch (la cui strategia è sostanzialmente saltata), Ankrum e Crafton.

Ripartenza ai -36 e Tanner e Tyler (bumpato subito sull’apron) ovviamente vengono saltati subito da Zane Smith all’esterno, ma la vettura migliore (almeno in questa fase) è sicuramente quella di Corey Heim che in curva3 è già di nuovo in prima posizione. Terzo è Enfinger che ha scavalcato sia Chastain che Sanchez e approfitta della lotta fra questi due per mettere giù il primo mattone verso la vittoria.

Che la vettura di Zane Smith non via la migliore è chiaro (a differenza del 2022 e quindi il bis delle triplette Daytona-Austin-Kansas salta), ma non per questo il campione in carica demorde e l’attacco in curva1 ai -32 è al limite, Heim resiste, i due quasi si toccano e scivolano larghi. Enfinger ringrazia, passa, saluta e si invola. Corey resta secondo e prova subito il contrattacco, tuttavia Grant sul long run ne ha nettamente di più.

Il vantaggio della #23 sulla #11 si dilata di giro in giro (sul traguardo sarà addirittura di 4.3″) e dunque l’attenzione si sposta alle loro spalle. Zane Smith non ha problemi a rimanere al terzo posto, favorito a sua volta della battaglia fra un finalmente in palla Friesen (malgrado una toccata al muro in uno slide job) e Sanchez. Chastain è sesto mentre Kyle Busch soffre ancora il tanto sottosterzo e fatica a passare Taylor Gray. Bene anche Ankrum che torna nella top10 passando Deegan e Crafton nel mezzo di un 3-wide con anche il doppiato Boyd all’interno.

Gli ultimi giri scorrono via tranquilli e da notare ci sono solo il sorpasso di Kyle Busch ed il sorprendente Garcia su Taylor Gray ed infine quello di Chastain su Sanchez all’ultimo giro. Majeski era risalito fino alla 13esima posizione malgrado i danni subiti nell’incidente con Caruth, ma una foratura alla anteriore sinistra a 11 giri dalla fine lo costringe ad una sosta imprevista.

Enfinger vince così, meritando e sapendo cogliere la chance, in Kansas la sua prima gara stagionale mettendo una mano sui playoff precedendo Heim, Zane Smith (ancora una volta non convincente del tutto ma comunque terzo e nuovo leader del campionato a pari con Majeski), Friesen (che forse ha trovato la rotta giusta), Chastain, Sanchez, Kyle Busch (il quale dunque matematicamente chiuderà il suo 2023 nei Truck in rosso), Garcia, Taylor Gray ed Ankrum;

A seguire tanti altri nomi noti. Crafton è 11°, Deegan 12esima, Breidinger 15esima (miglior debutto di sempre per una ragazza e mai due donne nella top15 in una gara Truck), Rhodes 16°, Tanner Gray 18°, Majeski 25°, tanti big – come detto – ritirati.

Quella del Kansas è stata una gara movimentata nella fase centrale e lineare agli estremi. Fondamentale da qui in poi in questa folle corsa di maggio non perdere punti preziosi in vista dei playoff per non arrivare a giugno con l’acqua alla gola. E chissà se qualcuno dei big rimpiangerà i punti persi proprio in questa gara.

I risultati odierni

La classifica della “Heart of America 200”

La classifica generale

Così in campionato a metà della regular season della NASCAR Truck Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:00 (diretta su Mola con il commento di Giovanni Esposito e del nostro Simone Longo) ci sarà in Kansas la gara della Cup Series. A partire dalla pole sarà William Byron. La NASCAR Truck Series prosegue il suo mese di maggio correndo venerdì prossimo – nella notte italiana – a Darlington.


Immagine: Media NASCAR

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO