NASCAR | Truck Series: Corey Heim conquista la prima gara con gomme da bagnato su ovale a Martinsville

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
15 Aprile 2023 - 11:30
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Corey Heim vince la Long John Silver’s 200 a Martinsville. La gara, accorciata a 124 giri dai 200 previsti, è stata la prima nella storia della NASCAR dove i piloti hanno corso con gomme da bagnato su un ovale


Martinsville ha regalato a un pubblico (almeno sugli spalti) inesistente la prima gara bagnata su un ovale. Un esperimento sia ben riuscito, peccato per le condizioni meteo, estremamente instabili, tanto da causare più ritardi e bandiere rosse nel corso dell’evento.

La NASCAR Craftsman Truck Series 2023 continua il suo percorso in Virginia, più precisamente a Martinsville. “Half Mile Of Mayhem”, nickname dell’ovale odierno, ospiterà il round 7 della stagione, la Long John Silver’s 200, appuntamento storico, presente fin dall’istituzione della terza classe nella gerarchia delle stock car.

Martinsville Speedway è un circuito storico. Lo short track più breve del calendario, data la lunghezza di appena 0.526 miglia (847 metri per noi europei), non ha subito grosse modifiche da quando è stato asfaltato nel 1955. L’unico cambio al layout degno di nota riguarda la pit lane, divenuta unica e non più divisa sui due rettilinei nel 1999. Le curve sono molto caratteristiche, visto il banking in cemento non preponderante e la velocità estremamente bassa con cui devono essere affrontate.

La Long John Silver’s 200, come già scritto prima, è una gara presente fin dalla fondazione del campionato, nel 1995. La prova in Virginia non si è disputata solo durante le stagioni 2020 e 2021, principalmente per via della pandemia di Covid. Il ritorno, l’anno scorso, ha visto la lunghezza decrescere a 200 giri dai 250 previsti fino all’edizione 2019.

Come da regolamento, la qualifica di Martinsville consiste in 2 giri lanciati affrontati da tutte le vetture. Vista la presenza di 37 iscritti per 36 posti, uno tra i partecipanti dovrà guardare gli avversari dalle tribune. Zane Smith conquista l’ennesima pole position. Il campione in carica di Truck Series (che correrà anche in Cup durante il weekend al posto di Cody Ware) ha concluso la sua prima tornata in 19.797″, quasi 3 decimi più lento del record storico di Joey Logano, datato 2015.

Di fianco al Ford #38 di Front Row Motorsports partirà lo Chevrolet #51 di Kyle Busch Motorsports, guidato dal padrone di casa, appena 31 millesimi più lento del rivale in prima posizione. Lo sfortunato escluso di oggi è Justin Carroll, che, nonostante abbia ottenuto la trentaquattresima posizione in qualifica, deve lasciare il posto a Thompson, senza tempo, visto che il truck del #90 corre part time.

La gara

Prima di iniziare la cronaca della gara è necessario aggiungere un macroscopico accorgimento. Per la prima volta nella storia della NASCAR verranno utilizzate le gomme da bagnato su un ovale. Questo avviene perché il tracciato, nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde (ritardata di quasi 2 ore e mezzo per via del lightning hold e la pioggia caduta in seguito), è ancora umido. A distanza di 28 anni dal primo test del genere, proprio a Martinsville, si scrive dunque un nuovo importante capitolo.

NASCAR Truck Series Damp Tires Gomme umido Martinsville 2023

In partenza, ZaneSmith sfrutta la corsia interna per portarsi davanti a Busch. Il pilota Cup, però, è più veloce del poleman e, dopo un paio di tornate di studio delle condizioni, si lancia all’inseguimento del rivale. Al giro 6, lo Chevy #51 attacca il Ford #38 del campione in carica e si aggiudica la testa della corsa. Nelle prime fasi di gara, quando il tracciato è ancora umido, avvengono diversi cambi di gerarchia. Sono soprattutto i giovani ad effettuare rimonte: Heim, Tanner Gray, Sanchez, Garcia e Sawalich (al debutto assoluto non solo in NASCAR, ma anche in condizioni avverse) recuperano terreno, mentre i campioni Smith e Rhodes retrocedono molto rapidamente.

A cambiare le carte in tavola ci pensa la direzione gara al giro 27. Visto che lo short track è oramai asciutto, si entra in regime di competition caution per permettere ai piloti di montare gomme lisce. Villarreal, anche lui debuttante assoluto, approfitta della neutralizzazione per tornare a pieni giri. Dopo oltre 10 tornate di stallo, si riparte. Questa volta è Heim, partito esterno a Busch, ad averne di più. Il rookie dell’anno in carica, spinto da Eckes, si porta subito davanti al veterano e comincia ad allungare. Il divario aumenta e nessuno è in grado di riprenderlo, visto che rimarrà in testa per il resto della corsa.

Corey Heim, sul Toyota #11 di TRICON Garage, vince lo stage 1. Smith, grazie a diverse posizioni recuperate nel secondo stint, lo segue in seconda posizione. Busch, Tanner Gray, Eckes, Rhodes, Majeski, DiBenedetto, Hocevar e Sawalich chiudono la top 10. La pit lane, al termine della fase iniziale di gara, resta inizialmente chiusa a lungo, vista la presenza di un vero e proprio lago vicino alle barriere esterne. Una volta aperta, saranno pochi i beneficiari, tra cui Enfinger, Purdy e Sanchez.

Appena effettuato il lucky dog di Ross Chastain, però, si rimette a piovere e i truck si fermano. Al giro 68 viene esposta la bandiera rossa.

Dopo 24 minuti di interruzione i truck tornano in pista. Lo scroscio non ha lasciato chiazze umide, perciò i truck saranno equipaggiati con pneumatici da asciutto. La partenza del secondo stage avviene quando ormai questo è arrivato quasi alla metà del suo svolgimento. Heim, interno, brucia Busch che sembra soffrire le nuove condizioni del tracciato. Anche Smith, in seconda fila al restart, è veloce, tanto da superare Busch e porsi alle spalle di Heim.

Terza caution al giro 81. Dye stacca tardi e attacca Alan all’interno di curva 3. Il pilota Niece, in posizione più avanzata, stringe, ma lo Chevy #43 è già sulla stessa linea d’onda del #45. La collisione porta il difensore in testacoda. Friesen è l’unico top driver ad approfittarsi della bandiera gialla per cambiare le gomme. Anche Deegan rientra, ma per delle riparazioni alla carrozzeria, danneggiata durante l’ultimo restart. Boyd guadagna il lucky dog e si accoda al gruppo.

La ripartenza premia ancora una volta Corey Heim, che termina il primo giro davanti a Busch e Smith, autore di un pessimo stacco di frizione. Il vincitore del primo stage dimostra ancora una volta di avere un passo superiore ai rivali e scappa via, mentre dietro i due piloti partiti in prima fila si giocano la posizione d’onore assieme ad Eckes. Rischio al giro 91: Alan colpisce il posteriore di Ankrum in curva 2. Fortunatamente il doppiato non causa problemi.

Il secondo stage termina con 4 tornate di anticipo rispetto al programma. Friesen, per via di un’improvvisa foratura alla gomma posteriore sinistra, si ritrova in testacoda sul backstretch. Corey Heim, in testa al momento dell’entrata in pista della pace car, si ritrova con altri 10 punti bonus in campionato. Eckes, Busch, Smith, Tanner Gray, Majeski, Rhodes, Hocevar, DiBenedetto e Sawalich concludono la top 10. Dopo il pit generale (condito da un problema tecnico di Crafton, risolto in modo spettacolare) e il lucky dog di Dye si torna a pieno regime.

Heim sfrutta l’interno per rimanere davanti a Smith e Busch, come da copione. Stupisce ciò che avviene leggermente più indietro. Un contatto tra Hocevar e Sawalich in entrata di curva 1 fa perdere il controllo del truck al debuttante, che, però, non si arrende. William prosegue e derapa fino al backstretch, perdendo pochissime posizioni. Una manovra fenomenale.

Meno emozionante sarà la caution causata da Daniel Dye al giro 110. Il vicecampione ARCA si è girato da solo in percorrenza di curva 4. In GMS non si piange però: il lucky dog spetta al compagno Caruth. Ricomincia a scendere della pioggerella, non tale da destare preoccupazione, almeno per il momento.

Si riparte subito, ma bastano pochi metri per fermare la rincorsa di Corey Heim verso il successo. Nelle prime posizioni si verifica un contatto tra Taylor Gray e Hocevar in uscita di curva 2. Il vincitore in Texas tocca la fiancata del Toyota #17 dopo una foratura alla gomma posteriore sinistra. Per evitare la catastrofe Boyd si lancia in pit lane, posto in cui dovrà rimanere fermo per 2 giri il pilota Niece, vista la evidente volontarietà del contatto causato.

La pioggia si fa sempre più insistente e questo costringe gli organizzatori a far rientrare tutti nella corsia dei pit al giro 124. Visto l’orario tardo (mezzanotte locale) e visto che si è superata la metà della distanza prevista, la gara viene dichiarata terminata. Corey Heim si aggiudica quindi la Long John Silver’s 200. A seguirlo, nei risultati finali, ci sono Kyle Busch, Zane Smith, Majeski, Tanner Gray, Rhodes, DiBenedetto, Taylor Gray, Sawalich e Purdy.

Per Corey Heim, 21 anni a breve, quella attuale è la terza vittoria nella serie in appena 20 partenze. Il giovane, membro dell’academy Toyota e rookie dell’anno 2022 (nonostante abbia partecipato solo a 16 gare su 23), ha raggiunto per la prima volta in carriera l’accesso ai playoff con un meritatissimo successo.

I risultati odierni

La classifica della “Long John Silver’s 200”

La classifica generale

Così in campionato dopo 7 delle 23 gare della NASCAR Truck Series 2023

Corey Heim, grazie al successo attuale, è il quarto pilota a raggiungere i playoff della serie minore. Per il momento, gli altri qualificati di diritto sono Zane Smith, Christian Eckes e Carson Hocevar.

I prossimi appuntamenti

Il weekend di Martinsville prosegue. Nella nostra domenica 16 Aprile si terranno entrambe le gare rimanenti nel weekend della Virginia. Alle 01.30 comincerà la procedura di partenza della Call 811.com Before You Dig 250, appuntamento valido per la NASCAR Xfinity Series, mentre alle 21.00 tutti gli occhi saranno puntati sulla NOCO 400 di NASCAR Cup Series. I numeri indicati rappresentano i giri da percorrere per ambo le classi.

La NASCAR Craftsman Truck Series tornerà fra 3 settimane al Kansas Speedway, dove si terrà la Heart of America 200. La classe minore tornerà a gareggiare su uno speedway dopo aver affrontato i due short track più brevi in calendario.


Immagine: Media NASCAR

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