In Kansas Eckes aveva sorpassato Heim nel finale, a Bristol succede l’opposto con la complicità dei doppiaggi. Corey vola così a Phoenix.
Un gara molto green su una pista molto green. Malgrado un cemento ancora poco gommato che ha creato una sola traiettoria veloce, ci sono stati pochi incidenti nella gara della Truck Series a Bristol e quindi sono stati fondamentali track position e assenza di errori, soprattutto nei doppiaggi. Ed è proprio in una di queste fasi che Corey Heim ha approfittato di una esitazione di Christian Eckes, fin lì dominante, per prendersi un’altra vittoria ed un biglietto per il gran finale di Phoenix.
La gara
Il Round of 8 della Truck Series inizia da Bristol dove molto può succedere ed in tanti possono lasciare la pista delusi e praticamente con le spalle al muro se volessero ancora avanzare. È solo il 14 settembre, ma in palio c’è il primo biglietto per Phoenix e due mesi di tranquillità sono qualcosa di molto appetibile vista anche la classifica molto compatta dopo il reset del punteggio.
In una giornata che vede anche in pista per una gara combined la ARCA e la ARCA East Series (vittoria per Sawalich che conquista il titolo nella seconda categoria mentre Love col secondo posto è praticamente campione in quella principale) il clou è sicuramente la night race dei Truck.
38 gli iscritti e a conquistare la pole position è un Christian Eckes in forma dopo il successo in Kansas. Il pilota della #19 precede Hocevar, Purdy, Majeski (pare non condizionato dalla penalità che lo ha fatto partire ora con cinque punti in meno) ed un ottimo Caruth. Male invece Rhodes (18°) dietro ad un incredibile Honeycutt che dopo le libere è veloce anche in qualifica ma in curva4 sbatte e danneggia la vettura; bellissima la scena nel garage in cui Kaden è visibilmente contrariato nonostante la prestazione e a fargli da mental coach improvvisato è Hocevar che si distoglie dalla preparazione per il suo tentativo.
Disastro invece per Nick Sanchez che, già da ultimo della griglia playoff, salta le qualifiche per un problema alla sospensione e si unisce in questo a Currey (principio di incendio). Da notare anche il debutto in NASCAR di Carson Kvapil, protetto di Dale Earnhardt Jr., e figlio di Travis che vinse a Bristol 20 anni fa nella stagione che poi lo portò al titolo. I due DNQ sono Carroll e Bohn.
Dopo aver mandato in fondo Honeycutt, Friesen (ancora male, appena 24°), Kligerman, Sanchez e Currey per modifiche in parco chiuso, la gara di Bristol può avere inizio. Eckes dall’esterno rimane al comando davanti a Hocevar che, pur essendo sulla corsia sulla carta sfavorita, resiste a Majeski; Purdy e Tanner Gray completano la top5. Zane Smith risale subito ed entra in top10 al settimo posto (dietro a Tanner che è stato ripassato da Caruth) passando Taylor Gray, Wood e Sawalich.
Sanchez cerca subito la rimonta e sgomita allargando Villarreal, cercando di portarsi dietro Honeycutt e sperando di evitare di venire ripreso da Eckes. Nick però si trova all’esterno e così è Kaden a guidare la carica; il giovane però non è paziente e ricomincia la battaglia. Il cronometro è impietoso e il distacco da Eckes dopo appena 10″ giri è già di 12″, quindi il leader è circa 4″ più indietro.
Eckes intanto sta già scappando e, all’inizio dei doppiaggi dopo nemmeno 15 giri, ha 1.5″ su un Majeski che punta a far valere la sua forza sugli short track ed alla fine ha superato Hocevar per il secondo posto, Purdy è già a 5″ ed il gruppo si sfilaccia. Sawalich esce dalla top10 dopo i sorpassi subiti in sequenza da Wood, Enfinger, Rhodes e Drew.
Arriva però subito dopo la prima caution di serata: Heim attacca (secondo Jack in maniera fin troppo avventata) Wood per la nona posizione, lo tocca e la #51 finisce in testacoda e a muro dove non può essere evitato dall’incolpevole Thompson. Mentre Corey prosegue praticamente indenne, gli altri due sono i primi ritirati di serata. Villarreal è il lucky dog.
Dopo la caution per pulire tutto e la sosta di Sanchez alla caccia di qualcosa per andare più veloce, si riparte con 31 giri da completare nella prima stage. Eckes rimane al comando e di nuovo Hocevar passa Majeski. Zane Smith avanza ancora e dopo Taylor supera anche Tanner Gray per il sesto posto. La porta si è aperta e Tanner viene passato anche dal fratello e da Heim; il nuovo ingresso in top10 è quello di Enfinger.
I giri successivi scorrono senza problemi, Eckes scappa via di nuovo, Majeski segue Hocevar stavolta però senza controsorpasso e quindi la grossa attesa è per un nuovo inevitabile giro di doppiaggi che inizia ai -20 da Mallozzi (il cameriere di Outback sponsorizzato per questa gara da Outback) e Van Alst.
Chi va un po’ in difficoltà ai -15 è Purdy, ormai a 5″ dalla vetta e dietro di lui arriva il gruppone. Ad approfittarne per primo, grazie al doppiaggio sempre di Mallozzi, è Zane Smith che si infila all’interno di Caruth ed entra in top5. Eckes soffre solamente il doppiaggio di un Holmes in un weekend no e così Hocevar torna sotto il secondo di ritardo, tuttavia non basta per impensierire il leader.
Eckes vince la prima stage davanti ad Hocevar e Majeski, Purdy è quarto ma a 6″ difendendosi da Zane Smith, Caruth, Taylor Gray, Heim, Tanner Gray e Rhodes che passa e toglie l’ultimo punto ad Enfinger all’ultimo giro. L’unico pilota dei playoff mancante all’appello è Sanchez che chiude 26° ma a pieni giri e quindi si salva. Il lucky dog è Dye (29°).
Il primo vero break è occasione per mettere in pista varie strategie: è l’esempio di Zane Smith che non si ferma ai box e prende la prima posizione davanti a Kvapil, Currey e Sanchez; Eckes esce davanti a tutti dai box, scendendo dunque al quinto posto precedendo Majeski, Taylor Gray, Purdy, Hocevar, Heim, Rhodes, Caruth, Enfinger e Crafton.
Si riparte con 44 giri da disputare nella seconda stage e Zane Smith dall’esterno rimane agilmente al comando dato che Kvapil, alla prima vera ripartenza in NASCAR, fa pattinare le gomme e crea scompiglio nella corsia interna, con Currey che cerca subito (non trovandolo) il 3-wide in curva1 e la coppia Sanchez-Eckes che invece va dietro alla #38. Chi va invece 3-wide è Rhodes che cerca di evitare un Hocevar che era andato quasi sull’apron e così nel gruppo c’è ancora un po’ di confusione.
Alla fine Kvapil riesce comunque a salvarsi in quarta posizione ed i quattro hanno creato il buco sulla coppia Majeski-Currey in lotta, poi anche Heim-Taylor Gray affiancati ed Hocevar stavolta sì 3-wide all’interno di Purdy ed Enfinger. Carson tuttavia deve alzare il piede ed esce dalla top10 passato anche da Caruth e Rhodes con cui ci sono anche dei piccoli contatti involontari in curva4. Gli otto dei playoff sono nella top12.
La tregua dura però poco: in fondo Van Alst finisce in testacoda da solo in curva2. Nessuna sosta di rilievo (solo Currey abbandona la strategia che lo ha portato davanti) e si riparte ai -30 con Zane ancora al comando su Sanchez, Eckes, Kvapil, Majeski, Heim, Enfinger, Taylor Gray, Purdy, Rhodes ed Hocevar.
Eckes sceglie l’esterno e segue subito Zane passando Sanchez alla sua sinistra, Majeski e Kvapil completano la top5 in un gruppo che, se non fosse per un Hocevar ancora all’attacco di Taylor Gray all’esterno, sarebbe già in fila indiana. Christian si incolla subito al leader, tuttavia malgrado gomme migliori ci metterà addirittura una ventina di giri per sorpassarlo, ma questo è solo uno spoiler.
Decisivo, ancora una volta, è il giro di doppiaggi che costringe i piloti a muoversi dalla corsia interna che è la più veloce e con PJ1 a dare aderenza a differenza di un esterno che non si è ancora gommato e quindi è poco invitante. Ai -20 Heim supera Kvapil ed entra in top5, tuttavia Carson si sta comportando ancora alla grande e negli ultimi giri cederà soltanto altre due posizioni.
Decisivo per il cambio di leader è il doppiaggio di Boyd che non si scolla dalla linea bianca, Zane cerca di aggirarlo e invece Eckes si infila al suo interno ai -6. Al giro successivo il primo colpo di scena: Majeski cerca pure lui di passare Boyd, ma probabilmente non sa che corsia prendere nella lotta con Sanchez che ha davanti ed Heim dietro. Ondeggia un po’ nell’approcciare curva3, reagisce alla frenata della #12 e non vede probabilmente che Corey lo sta attaccando all’esterno e con la anteriore destra tocca il retrotreno della #11 forando e rischiando di finire a muro.
Mentre Majeski completa gli ultimi giri a rilento, Eckes vince anche la seconda stage davanti a Zane Smith, Sanchez, Heim, Enfinger, Taylor Gray, Hocevar, Kvapil, Caruth e Rhodes che ancora una volta beffa qualcuno in extremis, stavolta Purdy. L’incredibile decisione di Ty di non rientrare ai box paga: Majeski è il lucky dog.
Al break tornano ai box solo Zane Smith, Sanchez, Kvapil e pochi altri in coda e sarà una sosta decisiva, infatti la #38 in maniera incredibile si ferma corta e storta per paura di rimanere imbottigliata dietro a Kligerman, ma è troppo fuori posizione al punto che arriva una penalità per sosta fuori stallo con partenza dal fondo.
La bandiera verde viene sventolata ai -80 e non ci saranno più incidenti, solo uno sprint verso il traguardo. Eckes è ovviamente al comando e alla ripartenza precede Heim, Enfinger, Taylor Gray, Hocevar, Caruth, Rhodes, Purdy, DiBenedetto e Sawalich. Sullo scatto entrambe le corsia deragliano, ma incredibilmente non ci sono incidenti, Eckes agilmente in curva1 è già davanti a tutti.
Heim sembra destinato a lottare con Enfinger alla sua destra ma anche Corey riesce a liberarsi e approfitta del contatto in curva2 fra Taylor e Grant che manda in fuga la coppia davanti e crea un rallentamento che parte da Caruth ed Hocevar. Carson decide di andare 3-wide all’esterno ed ha ragione perché aggira Gray e lascia la #17 ancora con qualche contatto, stavolta con Rajah e Rhodes. Sanchez dopo la sosta è ripartito in coda alla top15 e si salva in seguito una toccata al muro in curva4.
A classifica assestata ai -70 Eckes è al comando su Heim (+1″), Enfinger (+2″), Hocevar, Taylor Gray, Caruth, Purdy (+5″), Rhodes, DiBenedetto e Friesen; appena fuori dalla top10 Sawalich, Garcia, Sanchez e Crafton con Majeski 25° e che si vede all’attacco mentre Zane Smith è 28° poco dietro di lui ma in chiara difficoltà e che non riesce a superare Tanner Gray, finito nel gruppo dopo una prima sosta lenta, o altri.
Ai -55 Eckes inizia un nuovo giro di doppiaggi, ma ormai ha quasi 2″ su Heim, 3″ sugli altri inseguitori e 7″ sul gruppo di Purdy in cui l’unica differenza è il sorpasso di Sanchez su Garcia per la 12esima posizione. Rimonta con gomme fresche anche Kvapil che guadagna posizioni dal fondo della top20. Ai -50 la situazione per Majeski e Zane Smith è diventata critica, sono 25° e 26° a 16″ da Eckes (che ha rischiato con Holmes) e l’unica vettura fra loro e il doppiaggio è quella di Tanner Gray.
Tanner cede ai -46, Zane (molto aggressivo sui freni anteriori che sono roventi) ai -40 e sulla strada c’è ancora Boyd a disturbare un po’, Ty invece reagisce e si mette di nuovo a correre davvero. Questi tre – due completati – doppiaggi difficili hanno permesso ad Heim di riprendere Eckes mentre Enfinger e Hocevar sono a circa 1.5″.
Il doppiaggio di Mallozzi ai -31 segna forse il vero cambio di prospettive, Eckes infatti perde una lunghezza da Majeski ed Heim gli si incolla con Christian che ora deve davvero controllare gli specchietti. Ai -28 Majeski attacca e passa Ankrum e così ha pista libera per metter giù finalmente ritmo mentre Tyler finisce nelle fauci della coppia di testa.
La top10 per il resto è stabile, Garcia si è rimesso davanti a Sanchez ma entrambi hanno passato un Sawalich ha avuto un problema (completamente ignorato dalla regia) ed è dovuto andare ai box; sta rimontando clamorosamente Kvapil, entrato in top15. Eckes dopo i doppiaggi rimette mezzo secondo su Heim ai -20 e non hanno avversari perché il gruppone che si sta formando alle loro spalle è a 3″. Ormai Eckes non guarda più Majeski, scappato e ora davanti anche ad Howard, guarda solo dietro.
È chiaro che i doppiaggi saranno cruciali, Eckes passa Howard facilmente Howard ai -12 mentre Heim fatica e deve rincorrere di nuovo. Non inquadrato Sanchez intanto ha fatto un doppio balzo entrando in top10 ai danni di Friesen che perde invece due posizioni con Garcia stabile 11°.
La corsa si decide ad appena cinque giri dalla fine e non grazie/a causa di Majeski, bensì di Tanner Gray. Decidete voi se è malizia oppure volontarietà, ma mentre si è formato il trenino con Kligerman, Drew, Majeski, Eckes ed Heim, al largo sta girando al rallentatore Gray, compagno di squadra di Heim.
In curva1 la #15 si tiene molto larga e viene infilata da Kligerman, Drew e Majeski; forse un piccolo errore del leader c’è perché altrimenti non si spiega come Heim sia riuscito ad infilarsi all’interno di Eckes al momento in cui Gray termina curva2 ed il leader deve andare a sinistra per evitarlo. Sembra esserci quindi un concorso di azioni, nemmeno di colpa, che permette l’attacco di Heim che si concretizza in curva4.
Eckes non riesce a reagire, prende subito un paio di lunghezze e non ci sono altri doppiati a scombinare le carte. Heim taglia per primo il traguardo davanti a Eckes (+0.2″), Enfinger (+3.3″), Hocevar (+3.6″), Taylor Gray (+3.8″), Caruth (+4.1″), Rhodes (+4.6″), Purdy (+6.3″), Sanchez (+8.1″) e DiBenedetto (+9.2″); Kvapil al debutto è 12°, Majeski 19°, Zane Smith 24°.
Heim vince a Bristol “rubando” la vittoria ad Eckes così come Eckes l’aveva “rubata” ad Heim in Kansas, ma stavolta questo sorpasso brucia di più perché Corey vola direttamente a Phoenix mentre Christian dovrà anche lottare.
La griglia playoff intento è esplosa: se prima del via era compatta, ora sulla linea rossa c’è un solco di 14 punti che solo Talladega potrà colmare. Zane Smith paga caro la penalità così come Majeski la foratura. La Championship 4 potrebbe essere giù qui.
I risultati odierni
La classifica della “UNOH 200”
La classifica generale
Così in campionato dopo la prima gara del Round of 8 della NASCAR Truck Series 2023
I prossimi appuntamenti
Stanotte a Bristol ci sarà la gara della NASCAR Cup Series, tappa di chiusura del Round of 16. La bandiera verde è stata anticipata di un’ora alle 0:35 a causa dell’aumentare del rischio pioggia. A partire dalla pole per la terza corsa di fila sarà Christopher Bell. Diretta su Mola a partire dalle 0:25 con il commento di Matteo Senatore e del nostro Simone Longo.
Immagine: Media NASCAR
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.