NASCAR | Truck Series: bis di Zane Smith ad Austin!

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Tempo di lettura: 12 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
26 Marzo 2023 - 16:15
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Gara con tre protagonisti, uno per stage. Eckes all’inizio e Chastain a metà, ma entrambi sono frenati da problemi meccanici. Zane Smith invece si prende la vittoria anche con un po’ di astuzia strategica e beffa Kyle Busch che veramente avrebbe meritato il successo. I problemi meccanici segnano il weekend dalle libere fino alla bandiera a scacchi


Zane Smith sta ripetendo il trionfale 2022 passo a passo. Bis a Daytona e bis anche ad Austin, pista dove la #38 del Front Row Motorsports è imbattuta visto il successo di Todd Gilliland nel 2021. Stavolta tuttavia il campione in carica non è stato il più veloce in pista, Eckes è stato migliore all’inizio, Chastain in seguito, Kyle Busch stava sfruttando l’esperienza, poi però la caution in chiusura di seconda stage lo ha rimandato indietro e così a Zane sono bastati sei giri per guadagnare il margine decisivo in una gara scoppiettante anche dopo la bandiera a scacchi.

La gara

La NASCAR Truck Series è la prima che sperimenta il cambiamento più apprezzato del regolamento tecnico: l’abolizione delle caution alla fine delle stage (in cui comunque vengono assegnati i punti) sugli stradali e c’è tanta curiosità per un ritorno ad un format più tradizionale anche se comunque influenzato dai bonus.

Il weekend inizia al venerdì dopo un breve scroscio di pioggia con le consuete veloci libere seguite dalle qualifiche. È un venerdì animato soprattutto dai problemi meccanici e non solo.

Stefan Parsons sostituisce Boyd frenato da problemi di trasporto aereo, Dye sbaglia un cambio di marcia e all’inizio delle qualifiche il suo motore è per terra nel garage, DiBenedetto ha una sospensione ko (la prima del weekend), Massey ha l’alternatore che fa le bizze, Crafton ha un tire rub enorme, Wright rompe qualcosa al retrotreno ma soprattutto Bowman fora nel giro lanciato e, dato che la #7 dello Spire Motorsports ha pochi owner point, il suo è un DNQ insieme a Lecomte e Massey.

La pole position, relativamente a sorpresa, va a Ross Chastain sulla #41 del Niece Motorsports (2’13.613″) che batte di oltre mezzo secondo Kyle Busch, nella top10 anche Majeski, la sorpresa Sanchez, Eckes, Hocevar, Zane Smith, Enfinger, Tanner Gray e Grala.

Dopo aver spedito in fondo alla griglia appunto per i tanti motivi tecnici citati Kligerman (coppa dell’olio rotta), Taylor Gray, Purdy, Honeycutt, Garrett, Boyd (finalmente arrivato in Texas dopo i problemi di viaggio), DiBenedetto, Holmes, Crafton, Wright e Dye, finalmente la corsa può partire.

Alla bandiera verde Chastain rimane al comando seguito da Kyle Busch ed Eckes. Curva1 viene passata senza problemi da tutti, le Esses decisamente meno. Holmes finisce in testacoda in fondo al gruppo mentre la gara di debutto di Ed Jones, ex pilota IndyCar, dura nemmeno il T1 della F1 dato che la sua sospensione implode (pare senza contatti) e la #20 prima procede al rallentatore in una nuvola di fumo, poi si ferma non riuscendo a tornare ai box provocando la prima caution della giornata.

Qualcuno in coda va ai box per un rabbocco, per riparazioni o cambi di assetto e poi si riparte con nove giri al primo traguardo volante e 39 giri alla bandiera a scacchi. Dalla seconda fila all’interno Eckes prova il dive bomb in curva1, la manovra gli riesce e così il capoclassifica passa pure al comando della corsa. A seguirlo sono Chastain, Kyle Busch e Zane Smith che scavalca Majeski.

Al tornante che porta al rettilineo più lungo, tuttavia, Chastain restituisce il favore e Ross torna al comando. Dietro di loro Zane approfitta di un largo alla curva precedente di Kyle e così Smith supera Busch. Majeski viene scavalcato pure da Hocevar il quale dunque completa ora la top5.

Dopo la ripartenza la top10 è praticamente in fila indiana e la lotta è poco più indietro con Tanner Gray a difendersi dagli attacchi di Rhodes, scontento della sua qualifica, ed un Enfinger che nelle prime fasi ha invece perso posizioni. La prima penalità del giorno per il taglio delle Esses viene comminata a Caruth e subito dopo subisce la stessa sorte anche il debuttante Dale Quarterly. Thompson invece va ai box con un buco nel radiatore e il suo presto sarà un ritiro.

Chastain intanto prova subito l’allungo perché Eckes non ha il suo ritmo, ma non ce l’ha nemmeno Zane Smith che, dopo un paio di timidi attacchi, si deve guardare di nuovo da Rowdy. Col passare dei giri arrivano anche i primi colpi di scena: Hailie Deegan va ai box con il muso ammaccato mentre Friesen ha in retrotreno completamente danneggiato ed il sospetto è che i due fatti siano collegati da un tamponamento a catena alla ripartenza.

A metà stage arriva il sorpasso di Rhodes su Tanner Gray ma soprattutto quello di Kyle Busch su Zane Smith in curva1 con la #38 che subito si stacca leggermente dai leader. A salvarlo però ci pensa un’altra caution.

In uscita dalle Esses Hocevar rimane senza freni e, in vista del tornante, per non finire nelle barriere con il muso scala le marce. L’obiettivo è raggiunto dato che la #42 fa un paio di piroette prima di insabbiarsi, ma la decisione ha triturato il semiasse. Carson è costretto dunque ad un amarissimo ritiro visto che era in ottima posizione. In contemporanea più indietro Taylor Gray (che ha compiuto proprio ieri 18 anni e dunque finalmente può correre full time) ha tamponato Wright nelle Esses.

Alla fine delle stage non ci saranno più caution, ma le strategie sono comunque protagoniste. Il gruppo si spacca, Chastain, Kyle Busch e Zane Smith pittano con molti altri, Eckes, Majeski, Sanchez no e così Christian torna al comando. Penalità per Logan Bearden (ottimo 14° in qualifica) per speeding.

Si riparte con due giri da disputare nella prima stage – 32 al traguardo – ed Eckes scatta bene rimanendo primo mentre Sanchez potrebbe essere secondo, tuttavia Majeski con una sportellata all’ingresso delle Esses gli fa perdere posizioni. Dietro inizia il tragicomico dramma di Crafton, con la compagna di squadra Deegan che lo manda nella ghiaia.

Matt riesce a ripartire a fatica, ma nella conseguente sosta per cambio gomme e pulizia erba dalla griglia del radiatore una ruota finisce in pit lane e così arriva una penalità per la #88. Nello scontare questa ulteriore penalità, non si sa il perché, i meccanici intervengono sulla vettura e così Crafton non esce mai della DVP e dunque è costretto al ritiro.

A parte questo il finale è relativamente tranquillo, Eckes si prende il primo traguardo volante davanti a Majeski ed Heim che dietro ha un gruppone composto da Grala, Kyle Busch (che si è divincolato magicamente nel traffico dopo essere ripartito 18°), Chastain, Ankrum, Zane Smith, Rhodes e DiBenedetto.

Si prosegue come detto senza caution e al giro successivo vanno ai box, non avendolo fatto in precedenza, Eckes (che alla ripartenza stalla, primo sintomo dei problemi successivi) ed Ankrum, dunque Majeski passa al comando. Mancano 13 giri al secondo traguardo intermedio e 29 alla fine della gara. Dietro a Ty ora c’è già Kyle Busch che ha staccato leggermente Chastain.

Majeski ha gomme usurate ovviamente e nel complex scivola tantissimo, non per questo riesce a difendersi come può da Kyle Busch che, dopo un giro e mezzo di lotta, si porta in prima posizione con un sorpasso iniziato in fondo al rettilineo più lungo e completato nelle curve successive. La lotta fra i due permette a Chastain di riprendere Rowdy e di seguirlo subito.

Proseguono le soste (Heim e DiBenedetto) e le penalità per il taglio delle Esses (Howard e Tanner Gray) mentre gli unici che devono ancora fermarsi ai box sono Majeski, Grala, Rhodes e Sanchez. La sorpresa tuttavia è che Kyle Busch non stia scappando via e Chastain tiene il suo ritmo mentre Zane Smith perde qualcosa ad ogni giro fino ad assestarsi a 3-4″ di ritardo dalla coppia di testa.

Eckes intanto sta accusando problemi alla pressione della benzina e questo spiegherebbe i problemi in uscita dallo stallo; costretto ad una sosta ai box, la prima di una lunga serie, si ritirerà amaramente nei giri finali. Chi invece rischia grosso è Alan che, per tentare il sorpasso sulla Deegan, quasi centra Grala in curva1.

I giri passano e il gruppo si sgrana. Sanchez va ai box lasciando sulla strategia audace che punta alla sosta unica Rhodes, Majeski e Grala. Poi all’improvviso ed in maniera inaspettata Chastain attacca e sorpassa Kyle Busch in curva1 tornando al comando. Non si capisce se Rowdy sia stupito, anche se nelle Esses resiste, però il fatto è compiuto.

Siamo a metà gara, mentre la strategia di Rhodes, Majeski e Grala funziona alla perfezione con la sosta prevista, il regno di Chastain dura l’arco di tre giri, poi inizia pure lui ad accusare dei problemi meccanici (pescaggio della benzina) ed il suo allungo di 1″ viene annullato in appena un giro, Kyle Busch lo ripassa nello stesso punto e torna al comando.

Ross al giro successivo, a -3 nella stage e -19 nella gara, va subito ai box a cercare di risolvere il problema e con lui ci vanno pure Caruth e Bearden (penalità per ruota vagante) mentre Heim si prende il solito drive through per il taglio della pista. Entrambi non scontano subito la penalità, forse sperando di poter prima concludere la stage, ma la NASCAR espone a loro la bandiera nera obbligandoli a fare il passaggio ai box.

Kyle Busch può dunque gestire il finale, ha 4″ su Zane Smith e 15″ su Kligerman terzo, quindi non ha problemi di sorta. Poi però l’imprevedibile.

Rowdy vince il secondo traguardo volante mentre dietro di lui, dato il margine sul terzo, Zane Smith va ai box per la sua sosta finale. Il problema tuttavia è proprio per il terzo. Kligerman esce dalla penultima curva al rallentatore a causa di presunti problemi elettrici. Lo sorpassano così Alan e Friesen, taglia il traguardo quinto e poi si ferma sul rettilineo. Nella top10 anche Deegan (che ha tamponato Honeycutt permettendo il sorpasso di Chastain), Rhodes e Sanchez.

Kligerman fermo in pista obbliga la direzione gara ad esporre la caution e questo è il disastro strategico di Kyle Busch dato che deve ancora fermarsi ai box. Durante il giro di soste Rowdy precipita al 16° posto (e Chastain cambia addirittura pompa della benzina) mentre Zane Smith passa al comando con una decisione perfetta del muretto.

Si riparte per gli ultimi 13 giri in cui succede relativamente poco: Zane Smith rimane al comando ed allunga subito su Rhodes, Grala (che devono gestire di più le gomme), Caruth e Majeski, mentre Kyle Busch è scatenato. Al primo giro guadagna nove posizioni ed è settimo, poi nei sei giri successivi scavalca Grala, Heim, Ankrum, Majeski ed infine Rhodes per portarsi al secondo posto. Il problema però è che ai -6 Zane Smith gli è davanti di 6.1″.

Nel mentre dietro di loro ci sono ancora testacoda (Bearden e Purdy), penalità (Alan, Howard, di nuovo Quarterly e Purdy per la beffa finale) e problemi meccanici (ritiro per DiBenedetto).

Kyle Busch intanto ha già finito le gomme nella rimonta. Nel primo giro a pista libera perde 0.011″ da Zane Smith, nel secondo guadagna solo 0.124″ e così ai -4 il distacco è ancora di 6.0″; addirittura Rhodes gli resta vicino prima di alzare il piede inevitabilmente. E così la #38 si avvia verso la vittoria, la terza in tre gare della Truck Series ad Austin.

Zane Smith aveva iniziato il 2022 vincendo a Daytona e al COTA, nel 2023 ha fatto copia carbone e chissà se a fine anno arriverà un altro titolo, intanto ha battuto di 5.4″ Kyle Busch che prima mastica amaro, dando del fortunato al vincitore, poi però è costretto ad ammettere che il crew chief volava farlo pittare prima della fine della stage ma che era stato lo stesso Rowdy a voler proseguire e dunque il principale colpevole del secondo posto è lo stesso Busch.

Terzo è Rhodes? No, perché nel breve rettilineo fra penultima ed ultima curva la trasmissione della #99 letteralmente esplode spargendo detriti in pista, compreso l’albero sul rettilineo di partenza. Per fortuna di Ben il dritto prima del salitone è in leggera discesa e così, seppur passato da Majeski, Akrum, uno straordinario Chastain nella rimonta finale, Heim, Sanchez, Tanner Gray e Grala, Rhodes chiude al decimo posto.

Gara finita qua? No, perché facendo il burnout contro il muretto Zane Smith finisce per far incendiare le gomme, incendio che si propaga ai mud flap in plastica e poi al retrotreno regalando una immagine storica ed allo stesso tempo memabile. Una giornata indimenticabile per il nuovo leader della classifica generale.

I risultati odierni

La classifica della “XPEL 225”

La classifica generale

Così in campionato dopo 4 delle 23 gare della NASCAR Truck Series 2023

I prossimi appuntamenti

Stasera alle 21:30 (diretta su Mola con pregara dalle 21:00 a cura di Daniele La Spina, Giovanni Esposito e Andrea Di Giacomo e poi telecronaca di Matteo Senatore e del nostro Simone Longo) ci sarà l’attesissima gara della Cup Series con i consueti big in gara ma anche le presenze di Kimi Raikkonen, Jenson Button, Jordan Taylor, Jimmie Johnson e Conor Daly. A partire dalla pole position sarà William Byron.

La NASCAR Truck Series tornerà in pista sabato prossimo, 1° aprile, nell’ormai tradizionale weekend al Texas Motor Speedway dove sarà presente insieme alla NTT IndyCar Series che invece gareggerà domenica.


Immagine: Media NASCAR

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