Kyle Busch vince la Fr8Auctions 208 ad Atlanta grazie al sapiente uso della strategia. Tanti i big indietro sul tabellone finale.
La vittoria di oggi non è straordinaria solo perché aumenta il numero ampissimo dei trofei di Kyle Busch. Invece, è straordinaria perché è dimostrato che il testimone passato da KBM a Spire è completamente integro. Insomma, l’acquisizione del team di proprietà del pilota vincente oggi al colosso finanziato da Dickerson e Puchyr ha portato, inclusa nel pacchetto, anche la performance della squadra più vincente nella storia della categoria.
La NASCAR Craftsman Truck Series si muove dalla Florida alla Georgia per il suo secondo appuntamento del 2024, la Fr8Auctions 208 all’Atlanta Motor Speedway. Le recenti modifiche hanno permesso a questo ovale da circa 1.5 miglia di diventare un superspeedway in miniatura, in cui sono fondamentali l’intelligenza tattica e la fortuna per poter agguantare la vittoria.
L’Atlanta Motor Speedway nasce come semplice ovale da 1.5 miglia nel 1960 e viene fin da subito utilizzato nelle massime competizioni di stock car. Tralasciando l’aggiunta del road course (nel 1992), si assiste all’unica grande modifica nel 1997. Lo storico ed amato speedway diventa un quad oval, con un rettilineo di partenza spezzato in 3 fasi (tra l’altro spostato su quello che prima era il backstretch). Questo cambiamento aumenta la lunghezza, ora di 1.54 miglia. Nel 2022 viene aumentato il banking nelle curve, rendendo il circuito un piccolo superspeedway per via delle velocità di punta che si possono raggiungere.
La Fr8Auctions 208, nonostante sia comparsa nel calendario della Truck Series solo nel 2004, rappresenta un pezzo della storia della categoria. Difatti, negli ultimi 20 anni non si è tenuta la prova invernale solamente nel 2013 e nel 2014. La lunghezza, fissata a 135 giri, è aumentata nel 2022 per via della composizione del circuito.
Sono solo 33 gli iscritti all’evento, addirittura 7 meno che a Daytona. Niece Motorsports premia Kaden Honeycutt portandolo a bordo del #45, lasciato libero da Sauter. McGee si sposta sul truck a tempo pieno di Reaume Brothers prendendo il posto di White. Si assiste anche alla prima comparsata di Kyle Busch nel campionato in cui possiede il record di vittorie. Sarà comunque un grande debutto per lui con Spire, in cui sostituirà LaJoie.
Colby Howard prende il posto di Breidinger sul Toyota #1 di Tricon Garage. ThorSport Racing porta in pista per la prima volta un quinto truck, che continua ad essere affidato a Conner Jones. Non si ripresentano ai nastri di partenza Rohrbaugh, Greenfield, Parsons, Dauzat, Cobb, Roper e Huff.
La qualifica prevede un giro singolo cronometrato, il cui tempo andrà a definire la posizione di partenza. La top 10 definitiva verrà decisa con una sessione supplementare dalla stessa durata. Daniel Dye conquista la sua prima pole position in carriera grazie a un ottimo 31.817″ (comunque un secondo e mezzo più lento del record di Rick Crawford). Il pilota dello Chevrolet #43 di McAnally-Hilgemann Racing sarà affiancato al via dal compagno di squadra Tyler Ankrum, quest’anno a tempo pieno a bordo del #19.
La gara
La partenza vede Majeski imporsi su Ankrum all’esterno. Il leader della classifica, però, riesce già al secondo giro a bloccare il rivale e portarsi fisicamente davanti. Busch si ritrova così a capo dell’inner lane, che sale molto rapidamente. Proprio il pilota attivo a tempo pieno in Cup Series prende la leadership della corsa al termine del quarto passaggio.
Ankrum non si arrende. Il Silverado #18 avanza e, per più giri, resta affiancato al #7. I suoi tentativi risultano inutili: il mezzo gestito da Spire ne ha di più, tant’è che il pilota può muoversi in lungo e il largo per coprirsi in modo tale da non poter essere attaccato da nessuno.
Il prossimo sfidante del due volte campione Cup è Christian Eckes. Il pilota in forza a McAnally, primo della corsia interna, sfrutta il gioco di scie per mettere il suo muso davanti a quello del rivale. In uscita dalla seconda curva dell’undicesimo giro lo Chevrolet #19 è addirittura fisicamente davanti al #7, il quale cerca invano di portarsi davanti utilizzando un passaggio vicino alla linea di demarcazione. L’assenza di truck disposti a dargli la scia lo relega in fondo al gruppo.
Si procede in single file fino al giro 17. McGee perde il controllo del mezzo mentre viene doppiato in curva 3. Caution. Molti piloti approfittano della neutralizzazione per anticipare la propria sosta, programmata per il termine del primo stage. Tra questi c’è Jones, che ne approfitta per sistemare la fiancata, danneggiata a causa di una toccatina a una SAFER.
La ripartenza sembra dare fiducia a Majeski. Il pilota-ingegnere, grazie alla spinta di Busch, riesce, nonostante si trovi all’interno, ad allungare su Eckes, muovendosi addirittura verso la zona sopraelevata in uscita da curva 2. Il vincitore dell’edizione 2023 non si fa intimorire: al giro successivo si butta interno e lo sorpassa, arrivando addirittura a circumnavigarlo al termine della seconda piega del tracciato.
Christian Eckes, a bordo dello Chevrolet #19 di McAnally-Hilgemann Racing, non viene più scalzato dalla P1 fino al termine dello stage 1. Ankrum, Riggs, Enfinger, Majeski, Rhodes, Garcia, Busch, Wood e Dye completano la top 10 e agguantano qualche stage point. Chi non ha sostato prima ne approfitta per rifocillarsi durante la pausa. Lucky dog per McGee.
Alla ripartenza Ankrum sfrutta il banking per imporsi subito su Busch, inizialmente arretrato. Il pilota con più vittorie nella serie, nonostante tutto, resta concentrato e organizza una strategia di risalita lenta ma costante. Il pilota in forza a Spire colpisce al giro 43, mettendosi poi all’esterno per scongiurare ogni possibile rivalsa da parte del #18.
La situazione resta stabile fino al giro 50. Thad Moffitt compie due errori di fila. Prima, sul backstretch, cerca di rientrare in linea colpendo un avversario, poi, in curva 3, si muove verso l’interno quando ci sono già due truck, quelli di Riggs e Garcia, molto vicini alla linea bianca. Il rookie va in testacoda, obbligando la direzione gara ad esporre la bandiera gialla. Quasi tutti si fermano. Si nota una sosta prolungata di Dillon. L’ex pilota Cup ha toccato un muro alla ripartenza, subendo danni aerodinamici. La stessa sorte tocca anche ai tre mezzi direttamente coinvolti nell’impatto. Altro lucky dog per McGee.
La ripartenza premia Busch. La spinta di Ankrum e la posizione rialzata da lui scelta gli permettono di far vedere ad Enfinger, interno, solo il fumo dei suoi scarichi. La spinta di Tanner Gray non è abbastanza per controbilanciare. Già dopo un miglio e mezzo tutto il gruppo è in single file. Eckes rientra quasi immediatamente nei box per un problema ai freni. Ritiro per lui e tirata d’orecchi da parte dei commissari dato che il team ha cercato di nascondere l’entità del guaio alla direzione gara.
Il secondo stage termina prima del previsto. Al termine del giro 58 Wood sbaglia a prendere le misure e, mentre si muove all’esterno appena fuori da curva 4, si tocca prima con Holmes e poi con le barriere esterne. Il suo truck viene poi lanciato nel manto erboso interno al rettilineo di partenza. C’è il ritiro immediato.
Kyle Busch, alla prima delle sue 5 gare a bordo dello Chevrolet #7 di Spire Motorsports, vince lo stage 2. Ankrum, Enfinger, Tanner Gray, Heim, Sanchez, Majeski, Caruth, Taylor Gray e Currey concludono la top 10 passando sotto la bandiera a scacchi bianchi e verdi a bassa velocità. Chi non ha sostato durante l’ultima caution approfitta di questa neutralizzazione per seguire la strategia originaria. Lucky dog per Dillon.
Lo stage 3 si apre con la supremazia dei nuovi protagonisti. Thompson sfrutta il bump dato da Honeycutt per prendere subito la testa della gara e poi muoversi dall’interno all’esterno. Mills sfrutta così i giochi di scie per prendere la posizione dell’alfiere Tricon e terminare il primo giro davanti a tutti.
Presto le corsie si scompongono e si crea l’anarchia in pista. Serve una manciata di tornate per permettere al gruppo di stabilizzarsi in inside e outside lane. Enfinger ed Ankrum sono i due piloti posti, rispettivamente, in testa alle file di auto. Inizialmente pare sia la #9 la vettura da battere, anche se basta molto poco per vedere la #18 scappare via.
Mentre avviene il duello per la testa, due protagonisti hanno problemi. Rhodes deve rientrare in pit lane per una penalità. Friesen, invece, tocca il muro del backstretch durante il giro 76, venendo poi tamponato durante il rallentamento da Tanner Gray. Entrambi si ritrovano qualche miglio indietro rispetto al gruppo di testa.
Nel corso del giro 79 si entra, per la quinta volta, in regime di caution. Caruth subisce una foratura alla gomma posteriore destra nel corso di curva 1, sbandando e rallentando vistosamente. Visto che un pezzo di carcassa è rimasto in traiettoria, si opta per neutralizzare le posizioni. Tutti effettuano la propria terza sosta programmata. Dillon torna a pieni giri grazie al lucky dog.
Il restart è tutto a favore di Ankrum. Il leader della classifica sfrutta la corsia esterna e la spinta di Heim per guadagnare terreno sugli avversari. Disastro Busch: il trentottenne nato in Nevada deve addirittura rientrare arretrato nella fila singola che si è creata dato che ancora nessuno viene in suo aiuto.
Mills rischia nel corso del novantesimo passaggio. Il compagno di Currey e Honeycutt compie un wallride in curva 2, danneggiando in modo vistoso la scocca del proprio Silverado. Rientra in pit lane per compiere delle riparazioni. Panico anche nel giro 93. Enfinger, dopo aver recuperato posizioni, cerca di portarsi nella fila principale in curva 2. La manovra è già iniziata quando capisce che è troppo tardi. Rientra così verso l’interno e tocca Sanchez. Fortunatamente entrambi tengono salde le redini del proprio mezzo.
Dopo diverse neutralizzazioni mancate, ecco che spirano i venti di una nuova caution. Durante la quarta curva del giro 94 si stacca il tetto (già pericolante da moltissimi giri nell’indifferenza dei commissari) dello Chevrolet di Currey, che colpisce Dillon. Visto che non è possibile partecipare alle gare con una “Corvette Convertible”, il pilota del #41 deve rientrare nei box e ritirarsi. Howard sfrutta il colpo di fortuna e torna dietro al gruppone. Friesen, invece, cerca di migliorare le condizioni del mezzo dopo la strisciata già citata in precedenza.
Thompson non fa in tempo a sfruttare la ripartenza che già si torna tutti dietro alla pace car. C’è un detrito sul backstretch, una lamiera voluminosa, che necessita l’intervento dei marshall per essere tolta. Rhodes guadagna un giro.
L’ultimo restart è nel segno di Ankrum. Il neoacquisto McAnally guadagna la testa nonostante l’utilizzo della traiettoria interna a causa di un errore di Thompson, che si blocca, venendo inghiottito dal resto del gruppo. Al termine del giro, il ventunenne di San Bernardino si muove all’esterno.
Ankrum ed Enfinger ricominciano così la bagarre tenutasi all’inizio dell’ultima fase di gara. Questa volta, però, il movimento all’esterno del veterano sul #9 quando si ritrova fisicamente in testa e l’erroneo spostamento interno del #18 quando il gruppo si è già assestato in single file permettono proprio al pilota CR7 di prendere una P1 molto comoda.
La gara resta in stand-by per molto tempo. Al giro 127 Rhodes, in seguito ad un contatto in curva 4, deve rientrare in pit lane. La stessa sorte toccherà proprio ad Enfinger appena 5 tornate più tardi a causa di una foratura alla gomma anteriore destra. Il veterano, pochissime miglia prima, era stato scavalcato da tutti i piloti che lo seguivano. Busch si trova quindi in testa alla corsa in prossimità della bandiera a scacchi.
Il trenino per la vittoria è formato da 5 piloti decisamente agguerriti. L’unico a tentare l’assalto sul leader è Majeski, che all’ultima curva prova a spostarsi leggermente all’esterno. Il tentativo, troppo timido e caratterizzato da un seguito nullo anche perché Heim lo affianca, non riesce minimamente a scalfire le difese del #7.
Kyle Busch vince la Fr8Auctions 208 all’Atlanta Motor Speedway. Dietro al veterano, che aggiunge un altro successo al suo già ricchissimo palmares, terminano, in ordine, Majeski, Heim, Taylor Gray, Sanchez, Honeycutt, Ankrum, Caruth, Dye e Thompson. Riggs, originariamente ventiquattresimo, è stato squalificato per via del parabrezza non fissato correttamente.
Il successo di oggi è la prova, ennesima e, da tempo, non più necessaria, dell’intelligenza e del talento di Kyle Busch. Rowdy, storico soprannome, raggiunge quota 65 vittorie in Truck Series, molte più di qualsiasi altro rivale che abbia mai incontrato nel corso del suo cammino (sempre da part timer) iniziato addirittura nel lontano 2001. Il trionfo odierno conferma che, oltre alla proprietà, anche la competitività di KBM è stata inclusa negli accordi con Spire.
I risultati odierni
La classifica generale
Così in campionato della NASCAR Truck Series 2024 dopo 2 gare
Kyle Busch, essendo pilota Cup, non ha diritto di accedere ai playoff. Sanchez resta quindi l’unico ad avere il pass per avanzare alla seconda fase di stagione.
I prossimi appuntamenti
Oggi alle 21.00 si darà il via alla Ambetter Health 400, la gara della Cup Series, la classe regina. La NASCAR Craftsman Truck Series tornerà in pista settimana prossima. Il terzo round, la Victoria’s Voice Foundation 200, si terrà al Las Vegas Motor Speedway venerdì 1 Marzo (sabato 2 alle 3.00 ora italiana).
Immagine: Media NASCAR
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