NASCAR | Truck Series 2019: analisi di metà stagione

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 13 Giugno 2019 - 16:00
Tempo di lettura: 8 minuti
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NASCAR | Truck Series 2019: analisi di metà stagione

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Non sarà partecipata come una volta, ma la Truck Series regala sempre spettacolo, sia in pista che in classifica. Il giro di boa della regular season è avvenuto ormai un mese fa a Charlotte ed ora si entrati nella fase più calda. Dalla corsa in Texas, disputatasi venerdì scorso, a Mosport – seconda gara dei playoff – ci saranno ben 10 gare in 12 weekend e dunque è chiaro che saranno praticamente dieci appuntamenti in cui nessuno potrà risparmiarsi, anche perché è ancora tutto apertissimo.

I vincitori finora

Premessa: la matematica lascia ancora tutto aperto, ma la probabilità che ciò avvenga è praticamente nulla. Al mese di giugno, dopo 9 gare, gli unici ad aver vinto una corsa da iscritti al campionato sono Johnny Sauter ed Austin Hill. E matematicamente non sono ancora entrambi qualificati ai playoff. La gara del Texas almeno ci ha detto che uno dei due lo è certamente, ma nel caso (improbabile) di sette vincitori diversi in altrettante gare prima della fine della regular season, uno dei due potrebbe essere eliminato. Nei tre precedenti non è mai avvenuto che ci fossero nove vincitori diversi in 16 gare (nel 2016 e nel 2017 furono sei, l’anno scorso solo cinque) e dunque è lecito prevedere che tale eventualità non si verificherà anche quest’anno.

E così Johnny Sauter comanda la griglia playoff, malgrado sia solo sesto in classifica generale a causa di qualche problema di affidabilità di troppo in casa ThorSport e può stare tranquillo fino ad agosto. Il suo scopo ora è ovviamente quello di accumulare più playoff point possibili. Inoltre a Dover si è preso la rivincita nei confronti di Brett Moffitt che nell’inverno gli ha fregato il posto in GMS e dunque gli obiettivi di inizio stagione per Johnny sono stati già ottenuti.

Austin Hill vince a Daytona. Raffigurati cinque dei nove Truck arrivati al traguardo. Ne erano partiti 32 due ore e mezza prima

Chi invece figura a sorpresa nella casella dei vincitori è Austin Hill, il quale – anche con uno sponsor – ha preso il posto all’Hattori Racing del campione Brett Moffitt che ha innescato il domino citato poche righe fa. Ok, Daytona è sempre una lotteria (quest’anno soltanto nove Truck al traguardo), ma Austin ha così messo subito le cose in chiaro ed ora può correre serenamente. Certo, Hill non è Moffitt e qualche problema meccanico c’è stato, e infatti la vittoria lo ha salvato da una situazione che altrimenti sarebbe stata pericolosa, dato che è scivolato al settimo posto in generale.

La costanza di rendimento paga

Non uno, non due, né tre e neanche quattro, bensì cinque. Sì, davanti a Johnny Sauter – primo vincitore nella generale – ci sono ben cinque piloti. Grant Enfinger si conferma il re della regolarità e con 9 top11 in 9 gare è in vetta alla classifica con 37 punti di margine su uno Stewart Friesen che sta andando ogni gara sempre più in apnea per cercare la prima vittoria in carriera. Segue poi Matt Crafton, ormai da quasi due anni senza successi e che però fa di necessità virtù, dato che si è trasformato nel “The closer” della Truck Series, spuntando fuori nel finale di gara non si sa da dove e conquistando numerose top5.

Il campione in carica Brett Moffitt è invece andato un po’ in calando e dopo un inizio di stagione in cui doveva dimostrare molto ai suoi nuovi datori di lavoro, ora ha già quattro risultati fuori dalla top10 e forse ha pagato psicologicamente la batosta di Dover. E’ sì arrivato secondo, ma ha perso il duello citato prima da Johnny Sauter e questo sicuramente ha fatto male. Quinto in generale – ma pericolosamente settimo nella griglia playoff – c’è Ben Rhodes il quale magari come talento non sarà alla pari dei compagni di squadra Sauter e Crafton, ma sembra sempre che la sfortuna in casa ThorSport (anche qui vedi sopra) si accanisca contro di lui, come successo in Texas la scorsa settimana, quando dopo aver vinto la seconda stage si è trovato a doversi ritirare un paio di giri più tardi per il cambio bloccato in quarta marcia.

Problemi in casa KBM

Il maggio di Kyle Busch non è stato dei migliori, ha vinto solo una gara (proprio nei Truck a Charlotte) e l’umore ne ha risentito. Rowdy dunque non ha resistito a parlare senza peli sulla lingua. A finire nel mirino sono stati i suoi due piloti Harrison Burton e Todd Gilliland, accusati di scarso rendimento. La quinta vittoria in cinque gare per Kyle è stato il classico mic drop e ha detto chiaramente “Io ho dimostrato che il materiale a disposizione è vincente. Ora tocca a voi farlo”. In effetti il rendimento dei due non è stato eccezionale, e a Daytona Todd ha pure eliminato Harrison in un incidente evitabile. Todd ha proseguito la stagione sottotono con ben tre piazzamenti consecutivi ai margini della top15 e sembrava ad un colpo dal ko. E invece Burton lo ha graziato finendo a muro nella prima gara in Texas riaprendo i giochi. Poi un altro allungo di Burton, ma prima della seconda gara in Texas erano praticamente di nuovo alla pari e la pole di Gilliland sembrava confermare l’inversione di tendenza. Invece per Todd è arrivato un altro incidente che ha messo nero su bianco il peggior distacco in classifica dalla qualificazione ai playoff da inizio stagione.

Il vantaggio sul 9°/distacco dall’8° in classifica di Harrison Burton e Todd Gilliland. Dal Texas in poi sono stati sempre loro l’ottavo e il nono in classifica, ai lati opposti del taglio che avverrà fra 7 gare

Il clima comunque non è sereno. Ci sono attriti interni (Kyle Busch vs Toyota Racing Development che sembra abbia “imposto” a Rowdy i due piloti e Kyle Busch vs tecnici, vista la recente rivoluzione nel settore crew chief) e la situazione non sembra migliorare. A complicare la situazione ci si è messo Greg Biffle in versione “Veni, vidi, vici” in Texas e l’ingresso di un nuovo potenziale rivale. Al momento Burton è ottavo e virtualmente qualificato, Gilliland è nono ed eliminato per 26 punti. Per i due figli d’arte bisogna rimboccarsi le maniche e in fretta.

La bomba fatta esplodere da Ross Chastain

Come detto poco fa e anche nella analisi della Xfinity Series, si è inserito nella lotta un nuovo pilota. Ross Chastain ha affiancato quest’anno all’attività in Xfinity e Cup Series pure i Truck, disputando – seppur non iscritto al campionato – tutte le gare con il Niece Motorsport, un team di seconda fascia ma che, come sempre, Ross è in grado di portare ai piani alti. Nelle prime 8 gare ha conquistato infatti 8 top10 condite dalla ciliegina dell’incredibile vittoria in Kansas. Virtualmente dopo Charlotte sarebbe stato secondo in generale a soli 10 punti da Enfinger ma soprattutto qualificato ai playoff.

Ross Chastain vince la sua prima gara nella Truck Series, ma non essendo ancora iscritto al campionato questo successo non è utilizzabile per la qualificazione ai playoff

E così Ross ha deciso di saltare il fosso, lasciare le ambizioni (sempre più remote) di qualificazione ai playoff nella Xfinity Series e crearne di altre nei Truck. E tutto questo grazie al fatto che aveva disputato fino a quel momento tutte le gare in calendario. Il problema per Chastain è che i risultati ottenuti non sono retroattivi (sarebbe troppo facile a inizio stagione tenere il piede in due staffe) e dunque dal Texas ha dovuto cominciare la rincorsa ai playoff da zero: ha iniziato “soltanto” con un decimo posto, che comunque rappresenta la nona top10 in nove gare. Raggiungere la top8 solo in base ai punti è praticamente impossibile (dovrebbe recuperare 36 punti a gara a Burton) e dunque per ottenere la qualificazione deve entrare nella top20, già più fattibile dato che è a soli 64 punti da Alfredo, ma soprattutto vincere un’altra gara, adesso anche valida per il campionato. E – nel caso avvenga ciò – ad essere nei guai non sarebbe più solo un pilota del KBM bensì entrambi. Se non c’era abbastanza pepe nel team di Kyle Busch, ci ha pensato Chastain ad aggiungerne di più.

Le prossime gare

Al taglio mancano ancora sette gare, di cui solo due su ovali classici da 1.5 miglia (Chicago e Kentucky). L’estate iniziata in Texas proseguirà con uno short track (Iowa), due ovali anomali (Gateway e Pocono) e si chiuderà con i fuochi d’artificio, prima lo sterrato di Eldora e infine il Michigan, dove un photofinish potrebbe decidere non solo il vincitore della gara ma anche gli ultimi nomi dei qualificati ai playoff.

La classifica generale

Così il campionato a 7 gare dalla fine della regular season

Il programma del weekend in Iowa

Sabato 15/6

15:30 FP1

17:30 FP2

23:35 Qualifiche

2:30 Gara

Immagini: Getty Images per racereviewonline.home.blog; GettyImages per autoweek.com; GettyImages per mrn.com

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