Per la violazione di due articoli del regolamento tecnico NASCAR Brad Keselowski perde 100 punti in classifica scivolando al 35° posto nella generale. Il crew chief Matt McCall squalificato per quattro gare e multato di 100’000$
La NASCAR prima dell’inizio della stagione lo aveva detto chiaramente e la modifica al regolamento tecnico (anche se la questione riportata non è arrivata al livello massimo di infrazione) nell’ottica di una punizione severa nei confronti di chiunque fosse andato a modificare illegalmente le componenti standard della vettura Next Gen era sotto gli occhi di tutti. Il primo caso del genere è emerso oggi.
Brad Keselowski ed il team #6 del RFK Racing sono stati penalizzati dalla NASCAR, appunto, per la modifica non autorizzata di una componente prodotte – come tante altre – da un fornitore terzo (come si dice in inglese) off the shelf, ovvero direttamente dallo scaffale.
I dettagli non sono stati rivelati (come sempre), ma i commi del regolamento tecnico violati sono pubblici. Nell’ordine essi sono:
- 14.1 – Sezione C – “Regole riguardanti l’assemblaggio complessivo della vettura”: La vettura deve essere sempre conforme con l’articolo 14 (Specifiche di sicurezza riguardanti pilota e vettura) del regolamento tecnico NASCAR in ogni momento dell’evento. Il mancato rispetto di questo sarà soggetto a penalità secondo l’articolo 10;
- 14.1 – Sezione D – “Regole riguardanti l’assemblaggio complessivo della vettura”: esclusi alcuni casi espressamente permessi nel regolamento, l’installazione di componenti aggiuntive, riparazioni, rimozioni e/o modifiche ai componenti standard e/o assemblaggi della vettura Next Gen non saranno permessi;
- 14.5 – Sezione A – “Carrozzeria”: la carrozzeria deve usare componenti e punti di montaggio dei costruttori approvati dalla NASCAR;
- 14.5 – Sezione D – “Carrozzeria”: la superficie esterna dei pannelli della carrozzeria deve essere rivestita o verniciata. Ogni rivestimento deve essere rimovibile. Vernici testurizzate o viniliche non sono permesse.
Per la violazione di questi quattro commi del regolamento il team #6 e Brad Keselowski sono stati penalizzati rispettivamente nella classifica per squadre e piloti di 100 punti nonché di 10 playoff point nel caso in cui il campione del 2012 si qualificasse ai playoff. Infine, il crew chief Matt McCall è stato squalificato per quattro gare e multato di 100’000$.
Tali penalità si inquadrano nella seconda delle tre fasce previste dal regolamento NASCAR (L2 in gergo tecnico) dove L1 sono le penalità più lievi e comuni mentre la fascia L3 è quella introdotta quest’anno e che prevede penalità ancora più gravi per chi altera le componenti standard, dunque la violazione del RFK Racing non è stata inquadrata come severissima. Per le penalità L2 sono previste penalità fra 75 e 120 punti, fra 10 e 25 playoff point, sospensioni fra quattro e sei gare e multe fra 100’000$ e 250’000$.
Non a caso nel comunicato con cui la NASCAR ha reso nota la penalità sono state ripubblicate le parole di inizio stagione di Scott Miller (Vice President of Competition): “Per essere sicuri che tutte le cose rimangano a posto, ci dovrà essere un cambio di mentalità con cui dovranno lavorare NASCAR e team. Quindi questo modello di deterrenza sarà più duro, ci saranno penalità più severe, ma ritengo che tutti avessero pensato che sarebbe stato inevitabile con la nuova vettura.”
Le penalità sono state riscontrate al R&D Center della NASCAR a Charlotte dove periodicamente dopo le gare vengono portate delle vetture a campione, di solito una per costruttore, sia per procedere ad analisi più approfondite, sia per un completo disassemblaggio della vettura, sia per valutare eventuali riequilibri delle prestazioni fra i diversi costruttori. Ad esempio, dopo la gara di Atlanta erano state portate al R&D Center per la Cup Series le vetture di Elliott e Keselowski.
Da notare anche che Keselowski ed il RFK Racing (oltre al Team Penske) erano stati nell’occhio del ciclone a Daytona dopo il sequestro di alcune ruote per valutare se i fori di montaggio sul mozzo fossero stati allargati illegalmente. Allora i due team non vennero “formalmente accusati”, anzi vennero “assolti” con formula piena e le modifiche effettuate divennero parte integrante del regolamento dopo alcuni ritardi nella comunicazione fra squadre e NASCAR.
Passando infine all’ambito sportivo, Brad Keselowski precipita in classifica: il pilota del Michigan aveva lasciato Atlanta al 17° posto nella griglia playoff (18° in quella generale dato che Austin Cindric era scivolato dietro di lui) con 122 punti all’attivo, a soli quattro dalla zona qualificazione per i playoff. Ora Keselowski invece precipita al 35° posto con 22 punti e a -104 dalla top16 davanti ai soli Biffle e Villeneuve che non hanno disputato tutte le gare.
La corsa verso i playoff dunque è tutta in salita per Keselowski ed il team #6, quindi analizzare l’impatto dei 10 playoff point è molto prematuro. Quasi certamente ora Brad dovrà vincere per qualificarsi, prima però dovrà anche rientrare nella top30 in classifica generale, ma questo ostacolo sembra facile da superare. Qualora Keselowski dovesse riuscire nel miracolo, allora al computo di tutti i playoff point conquistati tramite stage vinte, vittorie e bonus da regular season (al momento pari a zero) saranno tolti 10 playoff point.
Alla pubblicazione di questo articolo il RFK Racing non ha ancora comunicato l’intenzione o meno di presentare appello.
Immagine: media.nascar.com
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