Busch Clash al LA Coliseum, Gateway debutta in Cup Series prendendo una data a Pocono, Homestead cambia ancora data entrando nei playoff al posto di Richmond. Queste le principali novità del calendario 2022 pubblicato dalla Nascar
Dopo settimane di attesa, in cui praticamente quasi tutti i tasselli principali avevano trovato posto, la Nascar ha pubblicato il calendario 2022 della Cup Series. Poche novità rispetto al 2021, qualche spostamento, molte sorprese e dubbi sul processo di rinnovamento della Nascar stessa in vista dell’adozione della vettura Next Gen. Quattro i punti fondamentali della prossima stagione: lo spostamento del Busch Clash da Daytona, il debutto dell’ovale di Gateway, il ritorno di Homestead nei playoff e l’addio della seconda gara a Pocono. Confermata anche l’assenza della gara sul circuito cittadino di Chicago.
Busch Clash al LA Coliseum
Dello spostamento del Busch Clash da Daytona se ne parlava da settimane e quando le voci di corridoio parlavano come destinazione addirittura Los Angeles e come pista un ovale realizzato provvisoriamente all’interno dello storico LA Coliseum che ha ospitato i Giochi Olimpici del 1932 e del 1984 e che sarà sede di quelli del 2028, in molti non ci credevano e invece era tutto vero.
Lo spostamento è storico, infatti fin dalla sua creazione nel 1979 la gara-spettacolo di apertura si era tenuta a Daytona, per 31 anni sull’ovale e nell’ultima edizione disputatasi nel 2021 sul Road Course dopo il successo della corsa del 2020 allestita in seguito alla pandemia. Evidentemente però la Nascar cercava una maniera nuova di dare l’abbrivio alla nuova stagione.
Per la Nascar stessa districarsi in un calendario sempre più peno era difficile. L’accorciamento delle Speedweeks da 10 a cinque giorni era un’esperimento interessante, ora però (ancora una volta) si cambia strada con un Busch Clash organizzato dal lato opposto degli USA né quattro, né otto bensì addirittura 14 giorni prima della Daytona 500.
La vettura Next Gen dunque non debutterà sull’ovale storico da 2.5 miglia di Daytona e nemmeno sul Road Course, bensì su uno short track provvisorio lungo appena 0.25 miglia. La Nascar non correva su una pista così corta, in una corsa ufficiale o no, addirittura dal 1971 quando il Bowman Gray Stadium era ancora in calendario.
Il motivo di questa scelta pare puramente economico e legato allo spettacolo. Sicuramente la Nascar ha fatto i suoi conti garantendo un ritorno economico per tutti, tuttavia i costi dell’organizzazione e realizzazione di un evento del genere, oltre a quelli legati alla trasferta dei team, uniti alla distanza temporale fra Busch Clash e Daytona 500 (inframezzati dal Super Bowl in una stagione NFL più lunga di una settimana) pongono molti dubbi sulla riuscita dell’evento soprattutto come traino del nuovo campionato. I tempi dell’esordio stagionale della Cup Series a Riverside, sempre California, a gennaio sono lontani quasi 40 anni e pochi se li ricordano.
Il debutto di Gateway in Cup Series
Dopo anni a parlare di come la pista dell’Iowa dovesse debuttare in Cup Series (e invece oggi giace semi abbandonata causa pandemia e per il 2022 sarà praticamente tenuta in vita da Roger Penske e dalla IndyCar), il nuovo ovale che il prossimo anno sarà in calendario è il World Wide Technology Raceway, più noto a tutti con il nome precedente di Gateway (International Raceway o Motorsports Park, questo circuito ha cambiato nome ufficiale troppe volte).
Per l’ovale di Madison (Illinois, a pochi kilometri da St.Louis, Missouri giusto per aggiungere complicazioni riguardo come chiamare questo posto) realizzato nella forma attuale nel 1995-96, questo annuncio rappresenta la chiusura di un percorso iniziato nel 1997 con la attuale Xfinity Series, che corse qui fino al 2010, e poi nel 1998 con i Truck che disputano a Gateway una gara all’anno.
A perdere una tappa in calendario è – suo malgrado, in una manovra da parte della Nascar inedita negli ultimi 35 anni in quanto non interna ad una delle società che gestiscono i circuiti – Pocono, ovale amato o odiato dai tifosi e che dunque non ha ottenuto l’ok da parte degli organizzatori del campionato per proseguire nell’esperimento delle due gare in due giorni, che poi diventavano quattro in 48 ore grazie ad Xfinity e Truck Series.
Il “Tricky Triangle” della Pennsylvania dunque non ospiterà due tappe della Cup Series per la prima volta in 40 anni. Sarà questa la chance per rilanciare un ovale criticato forse troppo (insieme al simile Indianapolis) ingiustamente a causa delle vetture che ci hanno corso e non del layout in sé?
Playoff: dentro Homestead, fuori Richmond
La prima vera sorpresa del calendario 2022 della Cup Series è una sostituzione fra le 10 corse dei playoff, oltre a degli spostamenti fra i vari Round. Dalla lista esce Richmond, pista che negli ultimi hanno ha ospitato gare più di ritmo che di sorpassi, e rientra incredibilmente Homestead, bistrattato negli ultimi due anni dopo che le era stato privato il ruolo di luogo di assegnazione dei tre titoli in favore di Phoenix.
Nel comunicato stampa non si cita il motivo, ma si può supporre che riguardo questa decisione abbia influito il nuovo GP di Miami, in programma nel prossimo giugno. Dunque, una tappa della Cup Series ad Homestead in primavera, come successo nel 2020 a marzo (prima della pandemia) e poi nel 2021 a febbraio, sarebbe stata troppo vicina alla gara della F1 e quindi l’appuntamento in Florida torna a fine stagione, precisamente il 23 ottobre nel mezzo del “Round of 8”.
Nel gioco della cavallina dei playoff 2022, il posto nel “Round of 16” di Richmond viene preso dal Kansas, il quale a sua volta esce dal “Round of 8” insieme a Fort Worth, sostituito da Las Vegas (con Texas e Nevada che si scambiano le date) e appunto Miami. I punti saldi dei playoff, tuttavia, rimangono fermi: l’apertura dei playoff a Darlington con la Southern 500, la chiusura dei vari Round a Bristol, Roval di Charlotte e Martinsville e poi l’assegnazione del titolo a Phoenix. Aumentano da tre a quattro i cookie cutter e specularmente scendono da quattro a tre gli short track.
Tour de force: una sola settimana di pausa
Il fatto che ha lasciato tutti interdetti è la scansione del campionato. Non essendo anno olimpico era chiaro a tutti che i due weekend di pausa estiva sarebbero tornati ad uno come sempre, tuttavia nessuno si aspettava una Cup Series in pista sullo sterrato di Bristol la sera di Pasqua, cancellando così la tradizionale pausa per il weekend in occasione della festività cristiana. In sintesi, da Daytona a Phoenix ci sarà solo un weekend di riposo giugno (domenica 19) fra Sonoma e Nashville, gare che segneranno anche il passaggio di testimone televisivo fra FOX ed NBC.
In attesa di sapere nelle prossime settimane il calendario di Xfinity e Truck Series, questo nel dettaglio il 2022 della Cup Series:
Immagini: media.nascar.com
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