NASCAR | Primo test in pista per il prototipo della vettura “Next Gen”

NASCAR
Tempo di lettura: 5 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
10 Ottobre 2019 - 15:45
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Con una mossa a sorpresa, visto che l’annuncio ufficiale è arrivato solo alle 21:00 di lunedì, la Nascar ha fatto debuttare in pista a porte chiuse nelle giornate di martedì e mercoledì il primo prototipo della nuova vettura che – secondo i piani – dovrebbe correre la sua prima gara ufficiale a Daytona all’inizio della stagione 2021. La pista prescelta è stata quella di Richmond, uno short track da 0.75 miglia, e il pilota Austin Dillon, in quanto uno dei due esemplari esistenti è stato assemblato dal Richard Childress Racing.

Nel comunicato rilasciato lunedì la Nascar ha dichiarato che il primo test in pista non avrebbe avuto un valore competitivo, ma sarebbe stato solo uno shakedown per verificare se la meccanica, il telaio ed i sistemi connessi erano stati concepiti e montati correttamente. Per questo la carrozzeria montata era generica, realizzata dalla Nascar seguendo i parametri da essa voluti. Nonostante ciò era grande l’attesa da parte dei tifosi nel vedere la nuova vettura. Per primo sono arrivati un video e delle storie su Instagram da parte dello stesso Dillon e poi l’immagine condivisa dalla Nascar stessa e qui riportata in apertura.

Fra le novità più evidenti la presenza di due prese d’aria sul cofano, ispirate chiaramente a quelle testate nella All-Star Race di quest’anno, ma in posizione diversa e dalla funzione ancora non chiara. Si notano inoltre le ruote con cerchi da 18″, annunciati nei mesi scorsi in sostituzione di quelle tradizionali da 15″, seppur di provenienza non definita e ancora con i tipici cinque bulloni di fissaggio al posto del non ancora confermato bullone unico centrale. Invariate – al momento – a prima vista le dimensioni di splitter e spoiler e questo ha già animato in senso negativo i tifosi sui social malgrado le premesse della Nascar.

Per quanto riguarda il telaio invece non ci sono state ancora delle notizie ufficiali, tuttavia le voci al riguardo dicono che sarà molto più standardizzato di quello attuale e che non verrà realizzato più dai team ma da una azienda esterna, di cui Dallara è al momento una delle candidate più forti per vincere questo bando.

Nel comunicato pubblicato al termine della due giorni si dice che “L’auto tanto attesa […] onorerà le origini delle stock car con carrozzerie che assomiglieranno alle vetture di serie aggiungendo nuove tecnologie e innovazioni”, ma riguardo a questi ultimi due punti non è ancora chiaro che strada seguirà la Nascar, anche alla luce delle voci su una possibile elettrificazione della categoria e ad oggi non ancora approfondite in maniera ufficiale.

John Probst, vice presidente del settore innovazione e competizione della Nascar, ha dichiarato: “Questo è un passo importante per la vettura Next Gen (questo il nome in codice ufficiale, anche se in origine era nota come Gen-7 dopo le sei precedenti specifiche nei primi 70 anni di storia della Cup Series) e per il futuro delle stock car. Ci sono molti sistemi nuovi nella vettura, dal fronte al retro, e l’obiettivo principale di questo test era di girare e accumulare kilometri. Questo test è andato oltre le nostre aspettative e siamo sulla strada giusta verso la versione finale della vettura”.

Austin Dillon invece ha detto: “Mi sono divertito molto a guidare questa vettura. Mi piace come appare, si può vedere il prodotto finito all’orizzonte. I costruttori possono realizzare delle belle carrozzerie simili alle auto di serie. Quando tutto sarà pronto e avremo le auto in pista ci sarà qualcosa che funziona e che sarà piacevole da vedere”.

In chiusura la Nascar ha comunicato l’esistenza di due prototipi, uno quello portato in pista questa settimana e l’altro utilizzato per gli studi nella galleria del vento, utilizzato per la prima volta lo scorso 1° ottobre e che proseguirà l’acquisizione dei dati in questi giorni. Per il futuro sono previsti altri testi, di cui uno si dice entro la fine dell’anno e probabilmente su un ovale più grande da 1.5 miglia ma, come detto dallo stesso Probst, prima dovranno essere note dalla galleria del vento le “velocità di decollo” nelle varie situazioni a rischio, quindi è più probabile che i test sugli ovali più grandi saranno effettuati con più calma a partire dal prossimo anno. Non è ancora noto chi porterà in pista la vettura nelle prossime occasioni ma è quasi certo che sarà ancora il prototipo realizzato da Nascar e RCR, una collaborazione che dura da decenni nell’ambito dello sviluppo e della sicurezza. Il test è stato possibile – ahi loro – anche perché il team non si è qualificato ai playoff né con Dillon né con Hemric e quindi ha potuto dedicare del tempo extra al progetto Next Gen in queste settimane cruciali.

Ulteriori annunci ufficiali riguardo altri dettagli su telaio, motore (una rivoluzione sotto il cofano è attesa invece per il 2022), carrozzeria e aerodinamica non sono previsti nel breve termine così come non è in programma una presentazione ufficiale né a Homestead, né a Daytona a febbraio a un anno esatto dal debutto in gara.

Qui il comunicato ufficiale pubblicato dalla Nascar dopo il test.

Immagini: twitter.com/nascar

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