Otto vetture di otto team diversi impegnati con la vettura Next Gen sul superspeedway della Florida con l’obiettivo di affinare il nuovo modello in vista del 2022
La Nascar ha tenuto nelle giornate di martedì e mercoledì un fondamentale test per la vettura Next Gen che debutterà il prossimo febbraio sempre a Daytona. Questa sessione è stata molto rilevante per due motivi, il primo è che per la prima volta c’erano insieme più di tre vetture (in questo caso ben otto), il secondo che hanno debuttato le vetture dei team, in quanto i telai sono stati consegnati dai fornitori lo scorso mese e poi assemblati in queste settimane, e non erano più presenti i prototipi realizzati dai tre costruttori.
Otto i team selezionati per partecipare a questo test: Hendrick Motorsports (il prescelto nella squadra è stato William Byron), Team Penske (Joey Logano), Joe Gibbs Racing (Denny Hamlin), Richard Childress Racing (Austin Dillon), Stewart-Haas Racing (Cole Custer), Roush Fenway Racing (Chris Buescher), JTG Daugherty (Ricky Stenhouse Jr.) e Chip Ganassi Racing (Ross Chastain). Peculiare la presenza di questo team con una vettura realizzata in proprio, in quanto a fine stagione la squadra chiuderà i battenti vendendo tutto – questa vettura Next Gen inclusa – al Trackhouse Racing.
In origine questo test doveva avere come obiettivo principale quello di definire anche la mescola di gomme che la Goodyear dovrà portare in pista, tuttavia la Next Gen ha portato anche ulteriori quesiti che hanno preso il sopravvento.
Mentre i tifosi sui social discutevano sulla posizione dei numeri (specialmente sulla livrea di Custer, non capendo che quella di Cole era una semplice livrea standard Ford e non quella che sarà utilizzata veramente dallo SHR), che per il 2022 dovrebbe essere portata in avanti per dare più spazio agli sponsor, i piloti discutevano di questioni più importanti.
Oltre alla quantità di cavalli e altezza dello spoiler, questione sulla quale non sembra esserci una linea comune nelle dichiarazioni, i piloti hanno fatto presente che l’abitacolo della Next Gen era molto caldo, dunque la Nascar è dovuta correre ai ripari con delle soluzioni d’emergenza in attesa di una definitiva. Apprezzata invece la telecamera posteriore che potrà dare un aiuto in più ai piloti.
Seguono le dichiarazioni dei piloti e del rappresentante della Nascar.
John Probst – Vicepresidente Nascar e responsabile del settore innovazione
“L’obiettivo principale di questo test a Daytona era quello di sviluppare insieme alla Goodyear la mescola da adottare in vista del prossimo febbraio, ma anche verificare che le velocità delle vetture singole e nel gruppo fossero nel range previsto.
Ieri abbiamo testato quest’ultimo dato e siamo molto vicini alle velocità che cercavamo, ma avevamo solo otto auto in scia. Volevamo essere sicuri di essere leggermente al di sotto del target per avere qualcosa in tasca per il futuro. Non volevamo assolutamente andare oltre a quanto progettato.
Fra le due giornate abbiamo cambiato leggermente il tapered spacer rendendolo più piccolo, abbassando la potenza a circa 510 cavalli. Abbiamo anche ridotto lo spoiler a 7″ di altezza. Il feedback da parte dei piloti non ha evidenziato dei cambiamenti radicali fra le due soluzioni, quindi penso che dovremo analizzare tutti i dati che abbiamo acquisito qui.
Dobbiamo ringraziare i team che hanno costruito queste vetture e che hanno collaborato con noi durante il test, i piloti che ci hanno fornito tutti i feedback e gli input necessari, non solo in questi due giorni ma in tutti questi due anni e mezzo. abbiamo avuto un incontro con loro questa mattina [inizio della seconda giornata, nda] per fare un debrief di tutto quanto è successo e per stabilire una lista delle cose da fare oggi.
Ovviamente avevamo già una lista di cose da fare, ma ora ce ne sono di nuove. Dobbiamo lavorare sul calore nell’abitacolo e abbiamo delle idee per risolvere il problema. Oggi pomeriggio abbiamo fato dei grossi cambiamenti e trovato la direzione da seguire, quindi credo che abbiamo fatto dei progressi notevoli.
Probabilmente torneremo qui nel prossimo gennaio e sarà un test con ancora più team, forse 26 o ancora di più. È una pista molto importante per noi e tutto dovrà essere perfetto.”
Chris Buescher
“Stiamo lavorando per rendere più comodo l’abitacolo della vettura. La telecamera posteriore è veramente qualcosa di carino ed ho imparato molto riguardo alle scie. Puoi davvero vedere molto di più di quanto sei abituato. Ho usato la telecamera posteriore, insieme al lavoro dello spotter sulla tribuna, per sapere dove e quanto vicine erano veramente le altre vetture.
‘Gli oggetti nello specchietto sono più vicini di quanto appaiano’ [frase tipica scritta sui retrovisori negli USA, nda] e questo vale anche per la telecamera. Quindi dobbiamo ancora calibrare questo. Dentro inoltre la vettura è piuttosto calda, quindi stiamo provando delle soluzioni per raffreddarla. Abbiamo testato delle diverse configurazioni dei tubi per toglierci un po’ del calore che subiamo. A parte questo, quando sei nel sedile non sembra una vettura completamente diversa.
A fare una differenza notevole è stato inoltre il poter portare la nostra vettura [quella del Roush Fenway Racing, nda] a differenza del test di dicembre [che era il prototipo originario, nda] per risolvere i problemi allo sterzo. Adesso è molto più prevedibile, più guidabile. Il volante è il più reattivo che abbia mai usato, quindi dobbiamo prendere delle contromisure.
Abbiamo provato di tutto in questi due giorni, ma è ancora troppo reattivo, quindi dobbiamo trovare altre soluzioni, sempre che esistano. Però almeno adesso sappiamo che lo stato di fatto è questo; lo sterzo è molto più prevedibile, reagisce come vorresti tu e si avvicina a quello della vettura attuale.”
William Byron
“Penso sia andato tutto molto bene. Siamo stati molto aggressivi nella seconda sessione in scia. Mi è sembrato come se tutti ci stessimo spingendo a vicenda a fare manovre realistiche e tutti erano a loro agio in questo. È stato molto bello.
La nuova vettura è a 1-2″ da quella attuale per me, ma non ho dati precisi. Sembra leggermente più lenta, hai un attimo di tempo in più pensare sugli superspeedway. Però mi piace, ti fa riflettere di più sulle mosse che fai.”
Ross Chastain
“È stato un test tranquillo, ed è una buona cosa. Non abbiamo avuto problemi meccanici, né allo sterzo. Abbiamo provato qualche soluzione diversa in materia di convergenza, ripartizione dei carichi fra anteriore e posteriore e setup generale. Dati che non conoscevamo, è una vettura completamente diversa, quindi qualsiasi cosa vada bene ti fa diventare felice.
La differenza più grande da un giorno all’altro è stata il pacchetto che abbiamo usato, con uno spoiler più basso e con qualche cavallo in meno. Penso che sia stata una soluzione che ha fatto peggiorare la manovrabilità della vettura e la capacita di guidarla, tuttavia eravamo solo in otto, quindi era difficile avere quell’inerzia che si ha in un gruppo completo; penso che sarebbe successo lo stesso con le vetture attuali.
Penso che con qualche cavallo in più e uno spoiler più grande, qualcosa che crei un buco nell’aria più grande, penso che lungo il [nuovo, nda] fondo piatto ci sia troppa aria che scorra e che l’auto che segue non riesca a raggiungerti troppo, di sicuro non come oggi. Chiaramente con un gruppo da 40 vetture ci riusciresti senza perdere la traiettoria.
Abbiamo provato anche a fare del tandem drafting, qualcuno più di me, ma ho tentato pure io. Anche con i paraurti arrotondati siamo stati tranquilli, però era fattibile. Adesso, invece, se colpisci duramente con un paraurti arrotondato, probabilmente il risultato non sarebbe dei migliori. In ogni caso, tutte cose che dobbiamo imparare.”
Cole Custer
“È stato interessante. Direi che è stato come fare un salto nell’incognito. C’erano molte cose che non conosci come reagiranno. A grandi linee ci sarà un ripensamento nel modo in cui si corre. Stiamo affrontando delle situazioni che non avremmo mai pensato di incontrare con la nostra vettura attuale. Ho dovuto fare parecchio ordine nella mia mente. Penso sia stato fantastico stare in scia e capire cosa è simile e cosa è diverso rispetto ad oggi.”
Austin Dillon
“Abbiamo fatto un cambio di pacchetto aerodinamico, abbassando leggermente lo spoiler, dal primo al secondo giorno e penso che sia stato veramente positivo per lo stare in scia. La potenza è tornata e penso che il gruppo sembrasse visivamente migliore. A livello di maneggevolezza, ho imparato un po’ di cose; stiamo ancora lavorando sullo sterzo, è un po’ troppo reattivo. Alla fine, tuttavia, è stato un ottimo test. Nessuno ha fatto incidenti ed è un fatto positivo. Abbiamo imparato molto.”
Denny Hamlin
“Abbiamo lavorato con diversi pacchetti per permettere alla vettura di essere risucchiata dalla scia. Ovviamente la priorità numero uno è quella di portare in pista un grande show quando torneremo qui [a febbraio per la 500 miglia, nda]. […] È un processo di apprendimento. Siamo concentrati sul calore della vettura e come allontanarlo. Questi erano i principali obiettivi della giornata.
La Next Gen? È una vettura da corsa, ha quattro gomme ed un volante. Quindi dal mio punto di vista non ci sono grossi cambiamenti. Certo, ci sono delle sfumature, la visibilità è leggermente diversa, i cambi di marcia pure, specialmente sui circuiti stradali. Quindi sei con la mente aperta cercando di apprezzare ogni dettaglio. Ogni occasione per ambientarsi di più con questa vettura sarà apprezzata.”
Joey Logano
“È come una comune vettura nuova. Ci sono dei risultati facilmente ottenibili ed altre aree su cui bisogna lavorare. Non è ancora un’auto raffinata come quelle che abbiamo usato negli ultimi 10 anni. Col tempo ci arriveremo. Ma ci vogliono tanti giri, ci vogliono tante persone intelligenti che lavorano in questi team. Stiamo facendo progressi, ci siamo avvicinando al prodotto finale.”
Ricky Stenhouse Jr.
“Un sacco di incognite per noi, abbiamo ricevuto il telaio tre settimane fa e tutti al JTG si sono messi duramente al lavoro per portare qui la migliore vettura possibile. Tutto è andato secondo i piani, non abbiamo avuto inconvenienti di rilevo. Abbiamo avuto giusto un paio di problemini, ma li abbiamo risolti. In ogni caso niente di straordinario quando lavori con un’auto completamente nuova.
La mia vettura si guidava bene, altre invece sembravano muoversi un po’ troppo, erano un po’ loose; però la mia sembrava comoda da guidare. Devo ancora capire bene come potremo rendere le gare più belle, fare che in modo siano possibili, che si possa mantenere l’inerzia in uscita di curva, che si corra bene. Sono molto felice, credo che tutti noi abbiamo fatto un buon lavoro in pista sulle varie traiettorie, all’interno e all’esterno, spingendoci l’un l’altro. Abbiamo provato a guidare come faremmo veramente in gara e ci siamo comportati veramente bene.”
Prove in scia
Immagini e dichiarazioni: media.nascar.com
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.