NASCAR | Playoff Cup Series 2020: gli scenari in vista di Daytona

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
26 Agosto 2020 - 13:00
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400 miglia per decidere gli ultimi tre – più probabilmente due – piloti qualificati per i playoff della Cup Series. Xfinity e Truck Series verso la fine della regular season


Nemmeno la pandemia ha impedito alla Nascar di presentarsi in orario a Daytona per la 26esima gara stagionale, quella che ormai da oltre 15 anni rappresenta il primo momento decisivo, ovvero il taglio dei playoff. Per la Cup Series i giochi sono aperti per gli ultimi posti mentre là davanti Kevin Harvick e Denny Hamlin hanno dominato.

I 13 piloti già qualificati

Ad oggi, come scritto qui sopra, i biglietti assegnati per i playoff sono 13 su 16 di cui 10 tramite vittorie. Facendo un veloce confronto, a questo punto nel 2019 e nel 2018 questi dati erano rispettivamente 14 e 10, mentre nel 2017 tutti e 13 i piloti già qualificati lo avevano fatto grazie ad un successo.

Come ampiamente riportato, Kevin Harvick e Denny Hamlin hanno finora dominato la stagione portando a casa insieme 13 delle prime 25 gare lasciando le briciole a piloti come Brad Keselowski, Joey Logano, Chase Elliott, Martin Truex Jr., Ryan Blaney, Alex Bowman e le sorprese Austin Dillon e Cole Custer. Domenica scorsa invece nella seconda gara di Dover si sono qualificati matematicamente grazie ai punti ottenuti finora Aric Almirola, Kyle e Kurt Busch.

Sempre domenica Kevin Harvick ha vinto matematicamente la regular season e per questo nella tabella gli sono stati già assegnati ulteriori 15 playoff point di bonus, dato che ha 134 punti di vantaggio su Hamlin quando in palio ce ne sono ancora soltanto 60. Inoltre i 1041 punti ottenuti da Harvick nelle prime 25 gare sono un record con il format attuale. Tutte le altre prime nove posizioni (dalla seconda alla decima) che assegnano rispettivamente 10-8-7-6-5-4-3-2-1 playoff point non sono ancora matematicamente certe e dunque solo alla fine della gara si saprà il bottino aggiuntivo oltre ovviamente ai sette playoff point distribuiti durante la corsa fra stage e traguardo.

I tre posti ancora disponibili

Daytona deciderà gli ultimi tre piloti che andranno ai playoff, tuttavia uno di loro è già quasi certo della qualificazione. Clint Bowyer infatti per ottenere il biglietto con una gara di anticipo domenica scorsa avrebbe dovuto concludere con un vantaggio di 56 punti sul 16° (e non sul 17°) nella griglia playoff. E invece il pilota dello Stewart-Haas Racing ad oggi ne ha “soltanto” 53. Poco male, a Daytona a Clint basterà conquistare 3 punti (equivalenti ad un 34° posto, ma potrebbe già prenderseli nella prima stage) per qualificarsi ai playoff. Per Bowyer il compito potrebbe essere ancora più semplice, infatti qualora vincesse un pilota già qualificato, allora al pilota della #14 basterebbe prendere il via della gara visto che il massimo di punti ottenibili dagli inseguitori con questa eventualità scenderebbe da 60 a 55 ed il +57 sul taglio sarebbe un margine irrecuperabile.

L’attenzione a Daytona sarà allora tutta sugli ultimi due posti ed il divario in punti in questa zona è risicato. Matt DiBenedetto a Dover ha bruciato quasi tutto il tesoretto e si presenterà in Florida con appena 9 punti sulla zona eliminazione rappresentata da Jimmie Johnson, un margine che in caso di vittoria di uno degli inseguitori sarebbe invece di soli 5 punti su William Byron. Il duo del Team Hendrick – che in Delaware ha fatto molto bene – a Daytona avrà un ulteriore vantaggio oltre all’inerzia, infatti potranno lavorare in squadra mentre DiBenedetto dovrà chiedere “aiuto” ai quasi compagni del Team Penske. La componente fortuna per evitare i big one inoltre regalerà ulteriore pepe alla gara ma allo stesso tempo sicuramente spezzerà molti cuori.

Tutti e tre i piloti hanno la possibilità di fare molto bene a Daytona, Johnson ovviamente è il più esperto dato che ha disputato ben 37 gare sugli superspeedway in carriera con 3 vittorie a Daytona (due 500 miglia ed una gara estiva) e altre 2 a Talladega. DiBenedetto negli ultimi anni invece è sempre stato là davanti, ad esempio con i 49 giri al comando della Daytona500 del 2019, ma i suoi risultati sono sempre stati come un lancio della moneta, infatti sono arrivate tre top10 (nella 400 miglia 7° nel 2018 e 8° nel 2019) ma è stato coinvolto altrettante volte nel big one che ha cancellato i suoi sogni di possibile vittoria. Quella di sabato sera – notte italiana – per Byron invece sarà soltanto la sesta gara a Daytona e finora il miglior risultato ottenuto, oltre alla vittoria in Xfinity Series, è il 2° posto nella anomala gara interrotta la scorsa estate e vinta da Justin Haley, per il resto è stato coinvolto in incidenti in tutte le altre quattro gare disputate.

DiBenedetto, Byron e Johnson sicuramente non potranno gestire alcuna fase della gara e anche le singole stage saranno fondamentali, dato che appena dopo la prima fase di gara, con 10 punti in palio, la situazione fra i tre potrebbe essere completamente diversa. Ho parlato soltanto di questi tre piloti, ma in realtà dovrei includere nel discorso anche Erik Jones. L’attuale pilota del JGR (non lo sarà più nel 2021) infatti è staccato dalla top16 di 50 punti e dato che ce ne sono ancora 60 in palio è la matematica gli lascia una chance, seppur quasi impossibile, di una rimonta anche senza vincere la corsa, dovrebbe tuttavia sperare in uno zero (teorico, dato che tutti prendono al minimo un punto) di William e Jimmie. In pratica, come si può capire, anche Erik rientra nel capitolo seguente.

I piloti obbligati a vincere

Come sempre in Nascar tutti i piloti hanno un’ultima estrema e disperata chance di qualificarsi ai playoff. Negli ultimi anni, da quando c’è il format attuale, fra Richmond e Indianapolis non c’è stato alcun ribaltone dell’ultimo secondo, tuttavia chiaramente a Daytona tutto cambia e ogni pilota ha la possibilità di vincere e qualificarsi per i playoff. Escludendo il già citato Erik Jones, hanno ancora una chance ben 13 piloti, ai primi 12 basterà vincere, al 13° invece servirà qualcosa in più.

Bisogna ricordarsi infatti le tre condizioni per essere ammissibili ai playoff: vincere almeno una gara, altrimenti essere nella top16 per il completamento dei ranghi, ma in ogni caso essere nella top30 in classifica generale. Daniel Suarez sta completando una difficile ma onorevole stagione al 31° posto, dunque al momento sarebbe fuori ed il distacco di 28 punti dal 30° lo obbliga ad un doppio miracolo a Daytona, ovvero vincere e annullare tale distacco da Ryan Preece per qualificarsi alla post season.

A tutti gli altri invece come detto basta tagliare il traguardo per primi e la lista dei big in grado di farlo è bella lunga. C’è Matt Kenseth che da sostituto di Kyle Larson, uno che si sarebbe qualificato certamente ai playoff, purtroppo non ha reso come ci si aspettava, tuttavia a Daytona ha già vinto due volte la 500 miglia, c’è Ryan Newman che torna sul luogo del terribile incidente di febbraio ma che pure lui ha vinto la Daytona500 ed infine c’è la mina vagante Ricky Stenhouse Jr., protagonista negli anni scorsi sugli superspeedway di due successi, uno proprio nella gara estiva di Daytona, il quale però tuttavia ha le stesse probabilità di vincere e di causare un big one, quindi sarà doppiamente da tenere d’occhio.

Infine nella lista degli altri piloti c’è Tyler Reddick che in Florida ci ha vinto ma in Xfinity Series e al fotofinish, ci sono McDowell e Buescher che sugli superspeedway hanno sempre detto la loro, giovani arrembanti come Bell e Nemechek ed infine possibili sorprese come Bell, Wallace, Ty Dillon, LaJoie e Preece. In sintesi sicuramente si rimarrà col fiato sospeso per tutte le 400 miglia e poi eventualmente anche per l’overtime. E non bisogna dare nulla per scontato nemmeno all’uscita dell’ultima curva, infatti nell’ultimo mezzo miglio si possono ancora perdere e/o guadagnare punti decisivi per la qualificazione.

Le altre categorie

In seguito al double header di Dover la Xfinity Series deve ancora disputare cinque gare (Daytona questo weekend, Darlington, un altro double header a Richmond e Bristol) prima di vedere il taglio a 12 piloti. Con gara2 a Dover e la vittoria di Chase Briscoe, la sesta stagionale per il pilota dello Stewart-Haas Racing, anche nel 2020 è diventato ufficiale che non ci saranno 13 o più vincitori diversi, dunque anche i piloti che fino ad oggi avevano ottenuto un solo successo (Haley prima e Allgaier poi) si sono matematicamente qualificati per i playoff.

Restano da decidere in teoria i cinque piloti che si uniranno a Briscoe, Cindric, Gragson, Harrison Burton, Jones, Allgaier ed Haley, ma in pratica – come chiaro a tutti fin da inizio stagione – i 10 piloti dei “big team” avevano già un biglietto in tasca a meno di cataclismi (e nemmeno la pandemia ha cambiato questo). A questi fin dalle prime gare si è unito Ryan Sieg con il team di famiglia, dunque rimane soltanto un posto da assegnare. Al momento nella posizione buona c’è Brandon Brown del Brandonbilt Motorsports che ha 31 punti di margine su Jeremy Clements e 58 su Myatt Snider, il quale si è diviso fra RCR e la seconda vettura del team di Sieg, la stessa che userà fino alla fine della regular season e dunque il rookie non avrà vita facile per recuperare il distacco.

A meno di clamorose sorprese saranno questi tre a lottare per il 12° posto, con Brown netto favorito, dato che il canadese Alex Labbé (a -83 dopo l’annullamento della penalità di 75 punti per il test “clandestino” al Road Course di Daytona), Josh Williams (-96) e Jesse Little (-97) sono già molto staccati; da notare che Daniel Hemric è 16° in classifica generale, ma l’ex pilota del RCR corre solo part-time con la #8 del JR Motorsports (finora ha disputato 14 delle prime 21 gare) e dunque non si può qualificare per i playoff.


Nella Truck Series invece mancano sole tre gare ai playoff (Gateway questo weekend e le due “novità”, visto che la categoria non ci correva da anni, Darlington e Richmond) e la situazione è molto aperta e allo stesso tempo non del tutto decifrabile. L’allargamento dei ranghi da 8 a 10 vetture non ha sminuito la regular season, infatti l’aumento durante l’inverno dei team in grado di vincere ha mantenuta viva la lotta.

Dei 16 team sul blocco degli appunti a inizio 2020 ad oggi solo in cinque sono andati in victory lane e si sono già qualificati per i playoff. Zane Smith, grazie ai due successi recenti, è in vetta alla classifica davanti a Creed, Enfinger, Hill ed il campione in carica Crafton, il quale l’anno scorso vinse il titolo senza vittorie parziali. Rimangono quindi cinque posti da assegnare e il borsino è molto fluttuante.

Brett Moffitt (+94), Ben Rhodes e Christian Eckes (entrambi a +76) sembrano già qualificati ai playoff anche se non dovessero vincere nelle prossime settimane. L’unica possibilità che uno di loro venga prematuramente eliminato è che nelle prossime tre gare ci siano altrettanti nuovi vincitori provenienti da zone più basse della classifica, ma questa eventualità pare improbabile.

La lotta più accesa è dunque quella per gli ultimi due posti, con tre piloti racchiusi in pochissimi punti a cavallo della linea di demarcazione e addirittura altri cinque in cerca ormai di una vittoria che faccia esplodere la griglia playoff. Prevedere chi fra Ankrum (+9 sul taglio), Gilliland (+4) e la sorpresa Kraus (-4) (nda, per una incredibile coincidenza tali distacchi sono gli stessi della Cup Series!) si possa qualificare sicuramente ai playoff è impossibile ed in ogni gara può succedere di tutto.

A complicare ulteriormente il pronostico c’è il fatto che, oltre a dover correre su piste molto impegnative e/o inedite per i piloti, al momento fuori dalla top10 ci sono diversi rookie interessanti come la sorpresa Gray (-63) e il canadese Lessard (-73), ma anche big come il campione del 2016 Sauter (a -71, ma che anche senza le tre penalità sarebbe ampiamente fuori dai virtualmente qualificati) e Friesen (a -97 dopo non aver assimilato bene il cambio di costruttore) ed infine uno a cui è stata data una seconda chance come Majeski (-133) e che purtroppo non ha ancor dimostrato il suo potenziale. Sì, saranno tre gare tutte da vivere.

Il programma del weekend

Immagine: nascarmedia.com

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