NASCAR | Monster Energy Nascar Cup Series 2018 – Anteprima

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
9 Febbraio 2018 - 10:00
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Sono passati poco meno di tre mesi da quando Martin Truex Jr. ha conquistato il titolo 2017 della Cup Series e da domani si torna in pista a Daytona in vista della tradizionale gara-esibizione di inizio stagione, “The Clash”, e poi per le qualifiche della 500 miglia in programma domenica 18 febbraio. Dopo una stagione in cui tanti giovani si sono rivelati, ma in cui alla fine i veterani hanno prevalso, questo dovrebbe essere il grande anno della lotta alla pari, non solo per la vittoria singola, ma anche per la conquista del campionato.

I principali cambiamenti

Stranamente l’inverno ha portato pochi cambiamenti di rilievo al regolamento, dato che le due modifiche principali sono nascoste, ma entrambe con l’obiettivo di ridurre i costi. La prima riguarda il numero di motori impiegabili, infatti ben tredici unità dovranno essere utilizzate per due weekend di gara, la seconda invece il numero (ora fissato per tutti i team) di meccanici e personale utilizzabile nel weekend di gara. Durante il pit stop, inoltre, gli uomini che potranno intervenire sulla vettura scende da sei a cinque in modo da diminuire il numero di meccanici presenti contemporaneamente in pit lane e rallentare le soste per aggiungere una variabile in più alla gara.

Il format del campionato non è cambiato: rimangono le ormai tradizionali 36 gare, di cui 26 di stagione regolare e 10 di playoff a cui accedono i migliori 16 piloti. Ci sono però modifiche importanti al calendario. Innanzitutto, la stagione avrà una domenica di pausa in più portando i weekend senza Cup Series da due a tre. Per quanto riguarda i playoff ci sono gioie e dolori. Il New Hampshire perde una delle sue due date a favore di Las Vegas, classico ovale da 1.5 miglia, fatto compensato però dalla novità più importante: la gara autunnale di Charlotte non si correrà più sull’ovale, ma sul circuito stradale da 2.28 miglia appena riconfigurato apposta per la Nascar. In 70 anni di storia non si era mai disputata una gara su un tracciato ibrido e, ad aggiungere pepe, la gara del 30 settembre sarà la elimination race del primo round dei playoff. L’altra modifica importante alla scaletta sarà lo spostamento della “Brickyard 400” a Indianapolis da metà luglio a fine agosto in chiusura della regular season, nel tentativo di movimentare una gara di solito non esaltante.

Le vetture

Piccole modifiche anche per le vetture: lo spoiler posteriore è stato leggermente ridotto e lo splitter anteriore sarà uguale per tutti. Ulteriori cambiamenti all’aerodinamica dei freni hanno comportato una diminuzione stimata del carico aerodinamico complessivo del 2.5%. Basterà questo per ridurre il dominio espresso dalla Toyota nella seconda parte del 2017? Per tentare di colmare il gap, la Chevrolet porterà in pista la nuova Camaro ZL1 in sostituzione della SS. Per il marchio americano la mancanza di vetture al gran finale di Miami è stata una grande delusione ed ora si spera che il nuovo modello replichi il successo ottenuto nel 2017 dalla nuova Toyota Camry. In attesa resta la Ford, i cui piloti non sono ottimisti riguardo la Fusion e dunque vivranno la stagione nella speranza di un miracolo e che il nuovo modello, previsto in pista per il 2019, li riporti al livello degli avversari su tutte le piste e non solo sugli superspeedway.

I piloti

Per Martin Truex Jr. inizia a Daytona il percorso verso la riconferma del titolo, anche se più probabilmente sarà la settimana dopo ad Atlanta, ovvero su un’ovale da 1.5 miglia dove ha dominato l’anno scorso, che ricomincerà la caccia a stage e vittorie. Il suo team, il Furniture Row Racing, inoltre non dovrà più portare in pista due vetture, dato che dopo la perdita di Erik Jones, passato al Joe Gibbs Racing, non è riuscito a trovare la combinazione giusta pilota-sponsor per mantenere in vita la #77.

Rimanendo in casa Toyota, il team di punta rimane il Joe Gibbs Racing che conferma i veterani Kyle Busch, 2° l’anno scorso in campionato, e Denny Hamlin, affiancati dai giovani Daniel Suárez, con il messicano unico non americano in Cup Series, e – come detto – Erik Jones. La sfida tra questi ultimi due sarà molto interessante, dato che negli ultimi due anni hanno combattuto ad armi pari e si sono aggiudicati di un’inezia un round ciascuno (a Suárez il titolo della Xfinity Series nel 2016, a Jones quello di Rookie of the Year l’anno scorso in Cup Series).

Se le Toyota sono il gruppo più ristretto, la Chevrolet invece attrae il maggior numero di team, i quali avranno a che fare con la nuova Camaro ZL1 da rodare. Il team di punta è ovviamente l’Hendrick Motorsports, il quale ha vissuto una rivoluzione generazionale. Dopo il ritiro di Dale Earnhardt Jr., sostituito da Alex Bowman, grande protagonista a Phoenix nel 2016 e l’anno scorso addetto al simulatore, e la partenza di Kasey Kahne, passato al Leavine Family, accanto al 42enne Jimmie Johnson, sì sette volte campione, ma anche reduce dalla peggior stagione in carriera, ci saranno tre under25 come Bowman, Chase Elliott (passato dal #24 al #9 con cui corse suo padre Bill) e il rookie William Byron, vincitore della Xfinity Series l’anno scorso e ora “obbligato” a far rivincere la #24 dopo che Chase non c’è riuscito per due anni.

Gli altri esponenti di spicco della Chevy sono quelli del team di Chip Ganassi, con Kyle Larson e Jamie McMurray, e quello di Richard Childress, con Austin Dillon e Ryan Newman. Ovviamente gli occhi di tutti sono su Larson, il quale per la prima metà del 2017 ha lottato ad armi pari con Truex e poi è stato tradito dall’affidabilità e dalla fortuna durante i playoff ed ora è desideroso di rivincita. Gli altri tre invece vivranno di occasioni, dato che il potenziale per arrivare in victory lane – almeno in condizioni regolari – non sembra ci sia.

A chiudere il roster Chevrolet ci sono Buescher e Allmendinger, al secondo anno al JTG Daugherty, Ty Dillon al Germain Racing e il debuttante Bubba Wallace nel team di Richard Petty, tutti in cerca di un buon risultato per l’attirare l’attenzione e sfruttare l’occasione per vincere una gara che potrebbe valere l’accesso ai playoff.

In coda al gruppo, secondo sensazioni e pronostici, come detto c’è la Ford, che si basa soprattutto sui team Penske e Stewart-Haas. Il team del “Capitano” Roger sembra essere l’unico a non aver patito la crisi della mancanza di sponsor e si espande da due a tre vetture confermando ovviamente Keselowski e Logano ma anche portando sulla #12 il giovane Ryan Blaney, già vincitore l’anno scorso a Pocono. L’approdo di Paul Menard nella squadra satellite del Wood Brothers porta con sé anche lo sponsor di famiglia, già presente nel team in Indycar. Più in difficoltà invece Tony Stewart e Gene Haas che non hanno rinnovato il contratto a Danica Patrick, sostituita dal non più giovane Aric Almirola, e ha dovuto rinegoziare al ribasso lo stipendio di Kurt Busch, vincitore della Daytona500 l’anno scorso. Confermati anche Clint Bowyer e Kevin Harvick, unica vera punta di diamante in squadra.

In casa Ford ci sono anche il Front Row Motorsports con il confermato Ragan ed il neo acquisto McDowell, entrambi a caccia di piazzamenti nella top20, e il Go Fas Racing alla seconda stagione con Matt DiBenedetto, chiamato a ripetere le due top10 del 2017, veri risultati a sorpresa per uno dei team più piccoli di tutta la Cup Series e che hanno attirato l’attenzione della stampa e dei tifosi.

Il 2018 si preannuncia come uno degli anni più competitivi delle ultime stagioni, con la lotta fra i giovani in rampa di lancio e i veterani pronti a far valere la loro esperienza che porterà sicuramente spettacolo in pista. La possibilità di vedere più di 15 piloti in victory lane (come successo l’anno scorso) c’è e dato che solo in 16 accedono ai playoff vorrà dire che anche un successo non sarà garanzia assoluta di qualificazione. Ogni stage conquistata e ogni vittoria ottenuta saranno fondamentali per accumulare punti, seguendo il modello seguito l’anno scorso da Truex, il quale – forte di una vettura dominante – ha saputo assimilare per primo il nuovo format del campionato.

Green flag! E buona stagione a tutti voi.

Il programma del weekend:

Sabato 10/2:

16:30 FP per “The Clash”

19:05 FP1 Daytona 500

21:05 FP2 Daytona 500

Domenica 11/2:

18:15 Qualifiche Daytona 500

21:00 “The Clash” (gara di esibizione fra i 17 piloti più veloci del 2017 – 75 giri per 187.5 miglia)

Immagini: twitter.com (Daytona International Speedway); nascar.com

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