NASCAR | Michigan: Bowyer più forte del maltempo!

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
11 Giugno 2018 - 09:30
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Evidentemente questo 2018 pazzerello dal punto di vista meteorologico ama Clint Bowyer. A Martinsville aveva vinto la corsa disputata il lunedì dopo il rinvio a causa della neve, oggi invece si aggiudica una gara corsa sotto un cielo plumbeo che ha lasciato soltanto due ore asciutte, sufficienti però per far mandare in porto la corsa. Bowyer vince anche grazie al contributo del suo crew chief Mike Bugarewicz, incredibilmente l’unico a rischiare nell’ultima caution quando la pioggia era ormai all’orizzonte. Ha vinto il miglior complesso auto-pilota-crew chief-team e anche Harvick ha dovuto inchinarsi.

La gara

Dopo un rinvio di due ore e mezza a causa del maltempo, finalmente la pista è asciutta e si riesce a partire, anche se il cielo rimane grigio e ogni tanto cade qualche goccia di pioggia. Dalla pole parte Kurt Busch con al suo fianco Keselowski; dietro di loro non c’è Kyle Busch, costretto a partire dal fondo con i compagni di squadra Jones e Hamlin per una irregolarità allo splitter nei controlli tecnici pre-gara. Keselowski ci prova alla prima curva, ma è costretto ad alzare il piede e così Kurt rimane al comando seguito da Harvick. Come andrà la gara lo si capisce subito dato che nelle prime sette posizioni ci sono sette Ford, le quattro dello Stewart-Haas Racing e le tre del Team Penske. Harvick sembra in grado di sorpassare il compagno di squadra, ma alla fine desiste sapendo che poco dopo ci sarà la competition caution del giro 25, resasi necessaria per la pioggia caduta.

Gli stessi Busch e Harvick decidono di rischiare e cambiare solo due gomme e restano in testa, mentre nel gruppo ci sono delle scaramucce fra Austin Dillon e Stenhouse, Kyle Busch non è felice dell’atteggiamento di Logano, Jones e Menard si prendono una penalità. Dopo qualche giro Wallace attacca Ragan in curva 1 ma perde il controllo della vettura; Bubba si salva mentre David finisce a muro e la sua gara finisce qui. Altra ripartenza e Kurt Busch gestisce al meglio la situazione mentre Harvick perde qualche posizione. A portarsi in seconda posizione è Blaney che approfitta del degrado delle gomme della #41 e passa in testa al giro 47.

A quattro giri dalla fine della stage Kenseth finisce in testacoda. La Nascar decide di attuare la procedura accelerata, non apre la pit lane (scelta discutibile) e la gara riparte con solo un giro da disputare; Blaney si difende al meglio e vince la stage davanti a Larson, Bowyer, Harvick e Hamlin. I giri seguenti sono decisamente confusi: tutti si fermano ai box per la loro sosta, tranne Wallace ed Elliott che sembrano così destinati a ripartire in testa, ma entrambi ricevono una penalità (come Kenseth) per aver fatto una sosta vietata – Elliott aveva forato poco prima della ripartenza. Così in prima fila nella seconda stage ci sono Kahne e Austin Dillon, entrambi dopo aver cambiato solo due gomme. 

Non passa neanche un giro e Truex finisce in sovrasterzo in curva 3. Il rallentamento produce un tamponamento a catena in cui Stenhouse tocca Suarez, il quale finisce in testacoda. Alla ripartenza Harvick passa subito Kahne, ma il pilota della #95 resiste bene, segno che la combinazione “2 gomme + aria fresca” può risultare vincente in giornate come queste. Nel frattempo il cielo si fa sempre più grigio e la nebbiolina diventa a tratti pioggerellina, ma la gara può proseguire nonostante un’atmosfera autunnale. Al giro 87 a finire in testacoda è Larson, in quel momento 8°; il sogno di vincere la quarta gara consecutiva in Michigan (così come fece Bill Elliott) finisce qua. 

Menard decide di rischiare e non si ferma ai box passando in testa alla gara. Resistere 30 giri in queste condizioni è praticamente impossibile (deve anche risparmiare carburante), ma nonostante ciò si difende alla grande rimanendo nella top5; Harvick non ha problemi a sorpassarlo andando a vincere la stage davanti a Bowyer, Kurt e Kyle Busch e lo stesso Menard.

La gara è ufficiale e ogni giro è quello buono per essere in testa nel caso arrivi la pioggia. Nonostante questo e nonostante la combinazione “2 gomme + aria fresca” abbia dato buoni risultati con Kahne e Menard e gli stessi Harvick e Kurt Busch, solo un crew chief tra gli oltre 25 che possono farlo decide di attuare questa strategia e quell’uomo è Mike Bugarewicz ed è al comando del muretto di Clint Bowyer.

Bowyer riparte così davanti a Harvick: Clint resiste all’esterno e Harvick per pochi centimetri è costretto ad accodarsi. Per i giri successivi tenterà in tutti i modi di sorpassarlo, fino a quando Kahne tocca Stenhouse in curva 2 mandandolo a muro. Durante la caution la pioggia aumenta di intensità fino a costringere la direzione gara ad esporre la bandiera rossa. E’ chiaro a tutti che Clint ha vinto, dato che le condizioni per riprendere la gara non ci sono e, dato che è stata già completata la seconda stage, non c’è neppure l’obbligo di proseguirla. Passano infatti pochi minuti e arriva pure l’ufficialità: Bowyer vince la seconda gara stagionale davanti ad Harvick, Kurt e Kyle Busch e Menard. Completano il trionfo Ford (sette auto fra i primi otto) Keselowski, Logano, Blaney. Elliott e McMurray sono le prime Chevy al traguardo (9° e 10°) anche se per lunghe fasi della gara le migliori Camaro erano state quelle di Larson e Byron.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series in Michigan vittoria a sorpresa – propiziata dalla pioggia – per Austin Dillon che rompe così un digiuno lungo due anni nella categoria per il team di Richard Childress. Il via viene rimandato di tre ore a causa del maltempo, ma poi si parte con Kyle Busch dalla pole (qualifiche cancellate sempre per la pioggia). Il pacchetto aerodinamico in stile superspeedway e la certezza che la gara non arriverà fino alla bandiera a scacchi, sempre per il maltempo, rendono la corsa frenetica. La prima stage è dominata da Busch mentre il suo compagno di squadra Bell finisce a muro e perde tre giri. 

La seconda stage vede ancora più agitazione nel gruppo e – di conseguenza – le caution aumentano e le strategie si moltiplicano. Alla fine il traguardo intermedio se lo aggiudica Sadler e da questo momento in poi ogni giro è buono per strappare una vittoria. Bell (dopo essere tornato incredibilmente a pieni giri) finisce di nuovo in testacoda, Kaz Grala accarezza il sogno, ma di mezzo c’è Austin Dillon che lo sposta in curva 3, così come fece con Almirola a Daytona, e si porta in testa. La caution per l’incidente fra Hightower e Bacarella sembra l’epilogo ma c’è tempo per un ultimo tentativo. Dillon e Hemric sono affiancati ma Daniel non riesce nel sorpasso al compagno di squadra; non passa neanche un giro e la pioggia arriva chiudendo prematuramente la gara al giro 91 su 125. 

Nella gara dei Truck in Texas quarto successo in otto gare per Johnny Sauter, il quale si conferma dominatore della stagione. Dalla pole parte il canadese Friesen, rivelazione della stagione, ma già al secondo giro finisce largo permettendo a Gragson di passare in testa. La stage vive del triello fra Gragson, Todd Gilliland e Friesen con l’ultimo a prevalere al traguardo intermedio grazie al fatto che i due piloti del team di Kyle Busch optano per una strategia diversa. La seconda stage vede in testa a lungo Gilliland, ma il suo vantaggio di oltre 3″ viene annullato da una caution. La strategia lo porta ai box e così Enfinger si aggiudica il traguardo intermedio.

All’inizio della stage finale si fa vedere per la prima volta Sauter, quando si mette in seconda posizione all’inseguimento di Gilliland. Il duello dura una decina di giri, ma il sorpasso arriva solo al pit stop in occasione della caution a 57 giri dalla fine per l’incidente di Snider, Sargeant e Cobb. Sauter cambia solo due gomme e passa in testa dopo aver sorpassato in pista il compagno di squadra Haley (che non si era fermato ai box). Né il fatto di aver cambiato due gomme in meno, né due caution, né il ritorno di Friesen lo impensieriscono troppo e così Sauter vince davanti allo stesso Friesen, Haley, Enfinger e Crafton.

Le gare del weekend hanno segnato il giro di boa della regular season sia per la Xfinity, sia per i Truck. In settimana ci sarà un approfondimento su questi due campionati.

I risultati odierni

La classifica della “FireKeepers Casino 400”

La classifica generale

Così il campionato a 11 gare dalla fine della regular season

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Cup Series non sarà in pista (secondo break dei tre previsti questa stagione) e tornerà fra due settimane a Sonoma per il primo circuito stradale del campionato. Non si riposeranno invece Truck e Xfinity Series, di scena in Iowa sabato e domenica prossimi.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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