Da 15 anni Miami e la Florida ospitano la gara finale della stagione Nascar che assegnerà i titoli delle tre categorie principali. Nel prossimo weekend la Truck, Xfinity e Cup Series eleggeranno sull’ovale di Homestead i loro campioni di una annata partita un po’ in sordina ma che nel finale ha regalato molte emozioni. Nella top class a contendersi il titolo nell’anno che ha visto l’esplosione della nuova generazione saranno quattro veterani: Martin Truex Jr., Kyle Busch, Kevin Harvick e Brad Keselowski.
La Cup Series
Martin Truex Jr. (Toyota #78, Furniture Row Racing)
È innegabile, il favorito per il titolo è Truex dato che Homestead è un ovale da 1.5 miglia – seppur dal layout diverso dagli altri – e in stagione nessuno è andato più veloce di lui su questi circuiti. Delle 7 vittorie ottenute nel 2017 ben 6, nuovo record storico, sono state ottenute sugli ovali di questo tipo, dominando e facendo del ritmo sui long-run la sua forza. Il Furniture Row, una volta piccolo team di Denver, ma ora cresciuto moltissimo grazie all’alleanza tecnica con il Joe Gibbs Racing, è a un passo dal completare una storia alla “Davide contro Golia” che ribalterebbe completamente le gerarchie nella Cup Series. Già due anni fa Truex si qualificò – allora come vera sorpresa – al gran finale di Miami ma concluse ultimo tra i quattro contendenti. A 37 anni Martin potrebbe coronare una carriera che appena 4 anni fa sembrava finita, ma che invece è diventata di successo con 12 vittorie negli ultimi 3 anni. All’apparenza sembra che solo la sfortuna possa rompere un meccanismo così ben oliato.
Kyle Busch (Toyota #18, Joe Gibbs Racing)
Non lasciatevi ingannare dalla prima parte di stagione, nella quale la nuova Toyota era in rodaggio e solo Truex era in grado di farla vincere, ma guardate alle gare dopo quella del Kentucky, quando la Nascar ha dovuto fare delle precisazioni regolamentari riguardo lo splitter anteriore. Da luglio in poi Busch ha ottenuto 5 vittorie, di cui 3 nei playoff, e il carattere non semplice di Kyle, messo alla prova da un digiuno di successi durato esattamente un anno, è passato dal burbero che lo fa amare e allo stesso tempo odiare dai tifosi ad una normalità che lo vede concentrato solo sulla guida. Due anni fa Busch vinse il titolo in una stagione iniziata in ospedale a causa di una gamba fratturata: domenica può ripetersi vista la vettura che ha a disposizione, dovendo però difendere anche l’onore della squadra che rischia di essere ridimensionato dall’eventuale vittoria di Truex.
Kevin Harvick (Ford #4, Stewart-Haas Racing)
All’inizio della stagione i dubbi sullo SHR erano tanti, dato il passaggio dalla Chevrolet alla Ford, ma a posteriori il campionato di Harvick è stato in linea con quello degli anni scorsi. Un campione di costanza, le cui vittorie sono arrivate al momento giusto: la prima a Sonoma a metà stagione e la seconda in Texas due settimane fa, che gli ha permesso di staccare il biglietto per Homestead e soprattutto di mettere la pulce nell’orecchio a Truex, battuto dopo 4 vittorie consecutive sugli ovali da 1.5 miglia. Se il team e la Ford hanno trovato l’assetto giusto anche in questa configurazione, allora Kevin sarà là davanti nel finale di gara in lotta per aggiudicarsi il secondo titolo in carriera dopo quello conquistato nel 2014, il primo disputato con questo format “ad eliminazione”. Sarebbe anche una vittoria per i vertici Ford, casa che non vince il titolo piloti dal 2004, che avrebbe completato così con successo il processo che ha portato il team di Tony Stewart e Gene Haas sotto le insegne dell’ “ovale blu”.
Brad Keselowski (Ford #2, Team Penske)
Brad a Homestead non doveva neanche esserci, c’erano molte auto più veloci della sua, come quelle di Hamlin ed Elliott, e invece la loro faida gli ha dato l’opportunità di lottare per il titolo. Sembra strano ma è la prima volta che Keselowski arriva all’ultima gara in lizza da quando è stato introdotto il format attuale e il fatto che ci sia arrivato nell’anno in cui il team Penske ha reso molto al di sotto del solito è segno di maturità e di abilità del pilota nel districarsi anche in situazioni non semplici. Come Busch e Harvick, anche lui cerca il secondo titolo in carriera dopo quello conquistato nel 2012. Dopo le due vittorie ottenute ad inizio stagione ad Atlanta e a Martinsville, il suo 2017 è stato costellato da alti e bassi e solo l’abilità del muretto nel sistemargli l’assetto in corsa potrà mantenerlo nelle prime posizioni. La vittoria di Talladega nei playoff ha ridato sicuramente morale al team, ma obiettivamente per il trionfo finale serve qualcosa di più.
Le statistiche
Il regolamento
Come in ogni gara di questa stagione, la corsa a Homestead verrà suddivisa in tre stage con punti assegnati ai due traguardi intermedi, tuttavia ai 4 piloti in lizza per il titolo questo interessa relativamente poco se non per la strategia complessiva. Infatti, verrà eletto campione chi di questi sarà il meglio piazzato alla bandiera a scacchi, che sia o no il vincitore della gara. Nei tre casi precedenti (Harvick nel 2014, Kyle Busch nel 2015 e Jimmie Johnson nel 2016) chi ha conquistato il titolo ha sempre vinto anche la gara, risparmiando agli organizzatori qualche imbarazzo sul fatto di dover ignorare chi fosse arrivato 1° per concentrarsi sul trionfatore del campionato.
Gli altri piloti dunque saranno ancora in gara per il successo parziale e per conquistare punti con l’obiettivo di migliorare la posizione in campionato: occhi puntati quindi anche su Elliott, all’ultima gara sulla #24 prima di cambiare numero di gara, Hamlin, deluso per come è stato eliminato dai playoff, Larson, sempre molto veloce a Homestead ma vittima di quattro ritiri consecutivi, e Blaney, all’inseguimento della centesima vittoria del Wood Brothers prima di trasferirsi al Team Penske. Sarà anche l’ultima gara in Cup Series per Dale Earnhardt Jr. e, molto probabilmente, per Matt Kenseth, due icone della Nascar che hanno segnato profondamente gli ultimi 15 anni della categoria. Domenica si conoscerà inoltre il rookie dell’anno: la classifica vede Erik Jones davanti a Daniel Suarez, con il pilota della #77 che non dovrebbe avere problemi a gestire il vantaggio maturato.
Xfinity Series
Come nel 2016 all’atto decisivo della Xfinity Series sono arrivati due veterani e due giovani piloti. Le due promesse (il vincitore Suarez e Jones) hanno fatto il grande salto in Cup Series mentre i due esperti avranno un’altra chance per conquistare il titolo. Elliott Sadler e Justin Allgaier ritornano a Miami con il vantaggio di essere gli unici a conoscere la pressione che può mettere l’atto unico decisivo. Anche quest’anno il favorito però è uno dei giovani, nella fattispecie William Byron, che il prossimo anno sbarcherà in Cup Series al team Hendrick. Il quarto contendente è Daniel Hemric, pilota del team di Richard Childress che, a parità di equipaggiamento, ha ottenuto risultati migliori dei ben più blasonati Austin e Ty Dillon.
All’atto finale si arriva con Byron, pilota del JR Motorsports come Sadler e Allgaier, che ha ripreso il ruolo di favorito grazie alla vittoria di Phoenix dopo quattro mesi di digiuno. Le tre vittorie ottenute in estate non possono essere dimenticate, ma anche l’anno scorso Erik Jones, dopo un’ottima regular season, si spense nei playoff e venne battuto da Suarez. Dunque il pronostico è tutt’altro che chiuso e Allgaier, vincitore per ben due volte nonostante la presenza – seppur ridotta – dei piloti della Cup Series, proverà a rubargli la scena. Dal canto suo Sadler, che fa della costanza il suo punto di forza, cercherà di vincere l’agognato titolo dopo tre secondi posti, anche se sarà necessario un piccolo cambio di passo nelle prestazioni. Un passo indietro invece si trova Daniel Hemric che si è meritato il posto a Homestead ma che avrà bisogno di aiuti esterni se vorrà battere i piloti della squadra di Dale Earnhardt Jr.
Truck Series
La situazione nella Truck Series è simile a quella della Xfinity: a Homestead si sfideranno due giovani, Christopher Bell e Austin Cindric, e due veterani, Johnny Sauter e Matt Crafton. Il ruolo di favorito se lo dividono Bell, pupillo di Kyle Busch e vincitore per cinque volte in stagione (ma una sola nei playoff), e Sauter, reduce da due trionfi nelle ultime due gare e voglioso di difendere il titolo del 2016. Un passo indietro sembra esserci Crafton, vincitore dei campionati 2013 e 2014 ma che in stagione ha conquistato solo il dirt-track di Eldora. Ultimo e decisamente più staccato nei pronostici è Austin Cindric, pilota del team di Brad Keselowski che chiuderà a fine stagione, arrivato a Miami dopo aver mostrato una crescita decisiva nei playoff ma anche una aggressività giudicata da molti eccessiva.
La gara di Homestead vivrà sulla tensione generatasi a Phoenix, dove un contatto fra Cindric e Ben Rhodes ha eliminato il giovane pilota del Thorsport dalla corsa e dalla lotta per il titolo. Se gli animi non si placheranno prima del via, il gran finale rischia di trasformarsi in un brutto spettacolo in cui tre vetture su quattro del Thorsport (ne sarebbe escluso ovviamente Crafton, impegnato a vincere la gara e il campionato) correrebbero solo per vendicarsi e far perdere a tutti i costi il titolo a Cindric . Speriamo dunque che vinca il migliore e non il sopravvissuto ad un incidente frutto di disaccordi altrui.
Il programma del weekend (orari italiani)
Venerdì 17 novembre:
14:30-15:25 FP1 Truck
16:00-16:55 FP2 Truck
18:30-19:55 FP1 Cup
20:30-21:25 FP1 Xfinity
21:30 Qualifiche Truck
23:00-23:55 FP2 Xfinity
00:15 Qualifiche Cup
2:00 Gara Truck (Ford EcoBoost 200)
Sabato 18 novembre:
16:00-16:55 FP2 Cup
17:15 Qualifiche Xfinity
19:00-19:50 FP3 Cup
21:30 Gara Xfinity (Ford EcoBoost 300)
Domenica 19 novembre:
20:30 Gara Cup (Ford EcoBoost 400)
Immagini: Nascar.com/Getty Images
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