Ci voleva la nevicata del decennio per far ritornare alla vittoria Clint Bowyer, 1991 giorni e 190 gare dopo l’ultima volta a Charlotte nell’ottobre del 2012. Un successo apprezzato dai tifosi e dagli altri piloti, vista la simpatia che tutti hanno per Clint, e che nasconde una gara non esaltante a Martinsville, lo short-track per eccellenza, dove contatti, ripicche e vendette sono una costante che dura da 70 anni. Bowyer chiude così un periodo difficile della carriera e giustifica la scelta di Tony Stewart, quando lo nominò suo erede sulla #14 del team di cui è comproprietario con Gene Haas.
La gara
Dopo 24 ore di attesa, a partire dalla pole è Martin Truex Jr., in quanto leader del campionato, ma dopo appena 5 giri è il favorito della gara Kyle Busch a passare in testa; la prima fase di gara è dominata da Toyota (nelle prime tre posizioni con Busch, Truex e Hamlin) e Ford (che completano la top10 con ben sette vetture). Alla competition caution, obbligatoria in caso di maltempo prima della gara, in testa c’è Denny Hamlin davanti a Busch e Keselowski, mentre Truex sembra più in difficoltà.
Anche Logano sembra messo bene, ma una prima sosta lenta lo relega in fondo alla top10 e praticamente non risalirà più. I problemi del team (Stewart-)Haas in pit lane proseguono anche oggi, dato che i compagni di squadra Harvick e Almirola entrano in contatto, ma senza riportare troppi danni. Alla ripartenza Hamlin resta al comando, mentre in seconda posizione si porta Keselowski ed il duello fra i due, seppur non arrivino mai al contatto, è molto bello e dura fino alla fine della prima stage che il pilota della Toyota vince davanti a Brad, Blaney, Kyle Busch e Bowyer.
Dal giro di soste esce in testa Ryan Blaney che – in estrema sintesi – domina l’intera seconda stage. Bowyer e Allmendinger rimontano ed entrano nella top5. Clint però non si ferma qua e si porta in seconda posizione e raggiunge Ryan negli ultimi giri della stage, senza però riuscire a sorpassarlo. Poco dopo metà gara la classifica vede dunque Blaney davanti a Bowyer, Kyle Busch, Keselowski e Hamlin.
La sosta però si rivela disastrosa per tutto il team Penske, dato che tutti e tre i suoi piloti alla ripartenza non sono più veloci e perdono numerose posizioni. A ereditare il comando è Bowyer, che sorpassa Blaney a 215 giri dalla fine; anche Kyle Busch sorpassa Blaney un paio di tornate più tardi, ma Clint è già 1″ più avanti. Per tutto il resto della gara Busch non sarà in grado di colmare questo gap, che oscillerà sempre tra 1 e 1.5″.
L’unico brivido per Bowyer è legato al carburante, dato che alla sosta precedente, per proseguire il weekend orribile per il team Haas ai box, la sua pit crew non è riuscita a fare il pieno e quindi Bowyer sembra essere costretto ad una sosta nettamente anticipata rispetto agli altri. A salvarlo ci pensa Austin Dillon che, già doppiato di numerosi giri, tocca Jamie McMurray, anche lui in giornata non esaltante ma comunque nella top20, e lo manda in testacoda.
L’ultima sosta, a 115 giri dalla fine, non cambia le carte in tavola; l’unico che esce dalla lotta per la vittoria è Hamlin, costretto ad una sosta aggiuntiva per riparare il muso danneggiato in una scaramuccia con Harvick. Alla ripartenza Bowyer rimane davanti a Kyle Busch e rimette subito fra di sé e la Toyota #18 il solito secondo che Kyle non riuscirà a recuperare più.
Da segnalare nell’ultima fase di gara le buone rimonte di Logano, Bowman ed Elliott, per due volte doppiato e ripescato a pieni giri grazie alle caution, ma non sufficienti per impensierire i leader. Vince così Bowyer davanti a Kyle Busch, Blaney, Truex (molto in difficoltà nella fase centrale della gara) e Harvick. Chiudono la top10 Logano, Bowman, Allmendinger, Elliott e Keselowski, in crisi di assetto negli ultimi giri. Grazie ai punti conquistati nelle stage Kyle Busch sorpassa Truex in classifica generale mentre Harvick rimane in cima alla griglia playoff.
I festeggiamenti di Bowyer, rinato allo Stewart-Haas dopo anni difficili, iniziano ancora prima di arrivare in victory lane con un burnout in curva 3 e seguito poi da un salto sul tettuccio che lo lascia ammaccato. Nell’intervista ci sono parole di ringraziamento per la fiducia che il team ha avuto in lui (e arriva anche la chiamata di Tony Stewart che lo ha scelto come suo successore) e anche per il team Haas, vittima di una giornata sfortunata in Australia, ma soprattutto ci regala la foto del giorno.
Le altre categorie
Nella gara della Truck Series vittoria per John Hunter Nemechek, ottenuta grazie ad una strategia leggermente diversa nel finale di gara; il giovane pilota figlio d’arte non cambia la griglia playoff, dato che ora corre a tempo pieno in Xfinity Series. Sabato in pole position parte Ben Rhodes, ma alla bandiera verde cadono già i primi fiocchi di neve. Dopo qualche giro sembra esserci una tregua, ma poco dopo il meteo peggiora di nuovo e alla caution provocata da Mike Senica (il quale, nell’ordine, era troppo lento e il direttore di gara lo aveva fermato con la bandiera nera, ignorata però da Senica fino al testacoda) viene esposta la bandiera rossa. La gara viene dunque posticipata prima alla domenica e in seguito al lunedì.
Dopo 46 ore di interruzione la gara riparte e Rhodes domina le prima di due stage, prima di due soste orribili che lo relegano fuori dalla top10 nella stage finale. A ereditare il comando, grazie ad una strategia sfalsata rispetto alla maggioranza del gruppo, è Kyle Benjamin. A provarci c’è anche Todd Gilliland, al debutto stagionale e protagonista di un paio di contatti eccessivi nella prima fase di gara. Alla ripartenza a 31 giri dalla fine Nemechek si inventa la manovra del giorno e sorpassa in un sol colpo Benjamin e Gilliland, involandosi verso la vittoria.
Dietro a Nemechek chiudono Benjamin, Moffitt, Enfinger e Gragson. Sauter, nonostante il 19° posto a causa di problemi elettrici, rimane ampiamente in testa al campionato mentre prosegue l’anno sfortunato di Crafton, 15° dopo aver tamponato Sauter quando il Truck di Johnny si è spento all’improvviso.
I risultati odierni
La classifica generale
Così il campionato dopo 6 gare
I prossimi appuntamenti
La Nascar osserva nel weekend di Pasqua il suo primo turno di riposo. Si ritornerà in pista fra due settimane in Texas con Xfinity e Cup Series (7 e 8 aprile). Per i Truck invece ci sarà un’altra lunga pausa fino alla gara di Dover, in programma il 4 maggio.
Immagini: Getty Images per Nascar.com
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