NASCAR | Logano esce vincitore dall’arena di Martinsville!

NASCAR
Tempo di lettura: 12 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Ottobre 2018 - 14:00
Home  »  NASCAR

Il format dei playoff a eliminazione ha esaltato ancora una volta lo short track di Martinsville e il fatto che sia la prima gara del “Round of 8”, ultimo passo prima di Homestead, mette molti piloti già nella condizione di essere obbligati a vincere. Tre anni fa ci fu la vendetta di Kenseth su Logano che probabilmente gli costò il titolo, l’anno scorso Hamlin spinse troppo Elliott mandandolo a muro, e la rivalsa arrivò a Phoenix, e quest’anno i duellanti sono stati Martin Truex Jr. e Joey Logano, con il pilota del Team Penske che ha eseguito un “bump&run” perfetto per passare la #78 e andare a vincere per la prima volta in Virginia. E ovviamente con questo successo Logano stacca il primo biglietto per Miami e condiziona sensibilmente l’andamento delle prossime due gare.

La gara

Dopo le qualifiche del sabato sera a partire dalla pole è Kyle Busch con al suo fianco il vincitore della primavera Clint Bowyer. A fare notizia nell’alba della domenica di Martinsville però sono gli ormai consueti unici controlli tecnici postqualifica-pregara nei quali fanno le spese Martin Truex Jr. (in origine 6°) e Jimmie Johnson (23°), costretti dunque a partire dal fondo insieme a Brad Keselowski, costui per modifiche in parco chiuso. La gara di Truex parte dal 33° posto e il fatto che in carriera non abbia mai vinto su uno short track (è a 0 su 77 e questa è proprio la gara n°78 per la #78 sui circuiti di questo tipo) mette la sua corsa decisamente in salita fin da prima del via.

Dopo i primi giri Kyle Busch mantiene la testa davanti a Hamlin e Bowyer, ma durante la prima fase di doppiaggi Busch lascia passare il compagno di squadra – ancora a secco in stagione – visibilmente più veloce sui long run. Poco dopo al giro 44 Jeb Burton finisce a muro per la prima caution di giornata che salva Truex, in quel momento ancora 23° e solo 5″ davanti a Hamlin e ad un doppiaggio che avrebbe cambiato la sua gara. E segnali così riguardo la buona sorte non possono che essere colti. Nel primo giro di soste Kyle Busch sfrutta al meglio il primo stallo in pit lane e torna in testa, ma a stupire è la pit crew di Logano che, dopo una domenica difficile in Kansas, porta Joey da settimo a secondo. La classifica non cambia molto alla ripartenza e poco dopo al giro 71 Jimmie Johnson, nel tentativo di sorpassare Erik Jones, blocca il ponte posteriore e finisce in testacoda senza tuttavia subire danni. I big non si fermano e così si riparte a posizioni immutate. Come in precedenza Hamlin si dimostra il più forte sul long run, passa la #18 e vince la prima stage davanti a Logano, Kyle Busch (beffato da Joey proprio all’ultima curva), Bowyer e Kurt Busch mentre Truex rimonta bene ed è già settimo.

Il secondo giro di soste manda Logano in testa e la seconda stage è in sintesi tutta qua, dato che non ci sono caution nè cambi di leadership. La #22, come spesso succede, si dimostra la più veloce sugli short run e guadagna circa 1″ di vantaggio, poi cede sui long run, anche se meno del passato e questa sarà la chiave della gara. Hamlin invece è l’opposto e quindi perde la seconda posizione a favore dei fratelli Busch e deve guardarsi dalla rimonta di Truex, entrato nella top5. Entrano in difficoltà invece i piloti dello Stewart-Haas Racing, escluso Kurt Busch: Bowyer viene passato di forza da Truex e il sorpasso sembra il colpo di un pugile, dato che per qualche giro Clint perde il ritmo, Almirola è fuori dalla top10 ma a stupire negativamente è Harvick, ultimo degli otto piloti ancora in corsa per il titolo.

L’assenza di caution permette moltissimi doppiaggi. Il numero di piloti a pieni giri scende da 30 a 15 (vittime eccellenti Blaney, dopo una penalità, e Larson che perde addirittura due giri); nel finale della stage cominciano ad esserci doppiati di peso e Logano si trova davanti il trio composto da Harvick, McMurray e Johnson e dietro Hamlin in rimonta. La crisi di Kevin è tale che perde due posizioni dai rivali diretti e il giro dai leader, ma è fortunato dato che Joey deve pensare più a Denny, che comincia ad attaccarlo ai -5. Il tentativo più deciso di Hamlin arriva all’ultima curva, ma Logano resiste e vince la stage per soli 75 millesimi davanti alla #11, seguita da Kyle Busch, Truex e Kurt Busch; come detto Harvick si salva e, in quanto primo dei doppiati, è il cosiddetto lucky dog e ritorna a pieni giri.

Nè il giro di soste, nè la ripartenza cambiano le prime posizioni, se non per la difficoltà momentanea di Kyle Busch che lo porta in sesta posizione dietro all’altro rimontante di giornata Keselowski. A 200 giri dalla fine Logano continua così a gestire la situazione, ma comincia a far paura la rimonta di Truex. A fare paura sono anche le nuvole scure che si avvicinano sul circuito e che avevano già portato la pioggia venerdì e altrettanto timore durante le qualifiche del sabato, ma alla fine i temuti rovesci non arrivano e la gara prosegue normalmente, anche se gli animi cominciano a scaldarsi.

Con una regolarità impressionante, più o meno ogni 20 giri, Truex sorpassa un avversario: al giro 300 passa Kyle Busch ed è quarto, al 320 Kurt Busch ed è terzo, al 340 Hamlin ed è secondo e al giro 360 completa la rimonta dal 33° al primo posto, ma la sua fuga dura appena sette giri, dato che Byron finisce a muro e risolve molti problemi di strategia ai box, dato che tutti si fermano per quella che potrebbe essere anche l’ultima sosta.

Si riparte a 127 giri dalla fine con Truex al comando, ma Logano si dimostra, come detto, il migliore sul breve termine e torna in testa un paio di tornate più tardi. Martinsville si dimostra un circuito molto logorante per la meccanica e i giri seguenti lo dimostrano dato che in poco tempo prima la vettura di Timmy Hill va a fuoco e poi Larson rompe il motore per due caution che non vedono grandi cambiamenti in testa alla gara, ma in coda al gruppo sì, dato che piloti come Bowyer, Elliott, Almirola e Harvick si fermano ai box per montare gomme fresche a differenza dei leader.

In verità nei pochi giri percorsi fra una caution e l’altra cambia qualcosa, ma ce ne se accorge solo a 82 giri dalla fine, quando si porta in testa Brad Keselowski, il quale ha sfruttato le ripartenze per guadagnare in silenzio un paio di posizioni alla volta, mentre invece Truex segue il percorso inverso e molto dipende solamente dalla corsia in cui ci si trova alla bandiera verde. Inoltre il duello con Logano è vero, segno che in casa Penske non ci sono ordini di scuderia; con il calar del sole la #22 non è più quella di prima e Keselowski va in fuga, mentre dietro Joey ci sono Kyle Busch e Hamlin.

Passano i giri e Hamlin ricomincia col il suo ritmo andando a sorpassare prima Busch e poi Logano, ma non può andare a riprendere Keselowski dato che, pochi istanti dopo aver passato la #22, in curva 3 il 3-wide fra Suarez, Johnson e Bowyer non finisce bene e Clint viene mandato in testacoda; Bowyer perde un giro che non riuscirà più a recuperare e concluderà 21°.

Tutti si riversano in pit lane e ad uscire in testa è di nuovo Logano davanti a Kyle Busch, Keselowski, Hamlin e Truex e iniziano qui 37 giri di battaglia feroce. La lotta fra la #2 e la #18 favorisce una piccola fuga di Logano, ma alla fine Keselowski si mette davanti all’acerrimo nemico Busch e ai -25 raggiunge il compagno di squadra. Ai -20 si forma una doppia coppia Logano-Keselowski con 1.2″ su Kyle Busch e Truex, ma il ritmo di Logano non è quello della prima metà di gara e quando arrivano i doppiati da sorpassare il gruppo si ricompatta e tutti e cinque sono in lotta per il successo.

Truex è visibilmente il più veloce: ai -15 sorpassa Hamlin ed è terzo, ai -10 si ripete su Keselowski ed è secondo a pochi centimetri da Logano. Il primo attacco di Truex arriva sei giri dalla fine, ma Logano riesce a difendersi all’esterno, con la #78 che ha il vantaggio in ingresso di curva e la #22 invece in uscita. Ai -3 Logano riesce a rimettersi dietro Martin dopo tre giri affiancati, ma immediatamente Truex bussa sul posteriore della Ford davanti a lui permettendogli di tornare brevemente alla pari con Joey.

Da qui in poi si può analizzare ogni fotogramma per capire chi ha sbagliato e chi no. Due giri alla fine, Logano è di nuovo davanti a Truex, ma la #78 accellera meglio in uscita da curva 2, piazza l’attacco più convincente e sul traguardo all’inizio dell’ultimo giro è davanti di appena un muso. Truex ha ancora il vantaggio dell’interno e per la prima volta sul breve rettilineo opposto completa il sorpasso, ma facendo così scopre il lato debole della sua vettura, ovvero il paraurti posteriore. In curva 3 Logano mette in pratica un “bump&run” da manuale che gli permette di infilare il muso all’interno della Toyota. All’uscita di curva 4 sono alla pari e le immagini non chiariscono se è Joey che si appoggia a Martin o viceversa, la sostanza è che le vetture sbandano vistosamente, ma non finiscono in testacoda. Truex è di traverso e ciò permette a Logano di prendere un margine sufficiente per vincere davanti a Hamlin, che per poco non beffa anche Joey, Truex, Kyle Busch e Keselowski. Completano la top10 Kurt Busch, Elliott, Newman, Suarez e Harvick. 

E iniziano subito le polemiche. Logano ha la fama di un pilota che corre duramente in ogni occasione e per questo si è creato molti nemici fra i piloti e molti tifosi non lo sopportano. Ovviamente arrivano i fischi del pubblico, ma Joey prosegue per la sua strada e difende la sua azione dicendo che è con mosse come questa che si è scritta in passato la storia di Martinsville. E il format dei playoff che premia chi vince è dalla sua dato che in palio c’è quella che, secondo lui, era forse l’unica occasione per qualificarsi direttamente a Homestead.

Dall’altra parte c’è Truex, sconfitto e deluso e la cui prima reazione ai microfoni è ovviamente quella di chi cercherà una vendetta nelle prossime gare. E’ deluso perchè – a quanto dice lui – ha affrontato Logano in maniera pulita e invece in cambio ha avuto una mossa sleale. Ma è una difesa poco convincente. Sui social esperti e no per una volta sembrano prendere le difese di Logano e puntano il dito anche contro Truex, accusato di essere troppo buono e di aver sbagliato strategia negli ultimi giri, dato che pur sapendo come avrebbe corso Logano, gli ha servito il “bump&run” su un piatto d’argento. Inoltre tornano alla luce vecchi rancori fra Cole Pearn, crew chief di Truex, e Logano, dato che c’è il precedente di Fontana 2016, quando Joey aveva involontariamente mandato in testacoda (non lo aveva toccato, ma solo tolto l’aria dallo spoiler) Truex e poi Pearn aveva definito in un tweet, ovviamente cancellato in seguito, la mimica facciale di Logano come “squinty douchy eyes”.

Dunque esattamente come successo tre anni fa con Kenseth (testacoda provocato in Kansas e poi vendetta proprio a Martinsville) Logano vince la gara ma perde il campionato? Possibile, bisognerà vedere se a Homestead Truex avrà il coraggio di “vendicarsi” oppure no. Comunque Joey è fatto così e stacca per la terza volta dopo il 2014 e il 2016 (sempre negli anni pari dunque) il biglietto per Homestead e mette nei guai Kurt Busch, Elliott, Bowyer e Almirola perchè i “big 3” hanno su di loro un margine di almeno 25 punti e dunque saranno probabilmente obbligati a vincere per scalzare uno fra Kyle Busch, Truex o Harvick.

Le altre categorie

Nella gara della Truck Series sesta vittoria stagionale per Johnny Sauter, il quale così diventa il primo pilota qualificato per Homestead. Dopo che le libere del venerdì sono state cancellate per la pioggia, dalla pole parte Todd Gilliland, che al via mantiene la prima posizione davanti al compagno di squadra Harrison Burton e a Ben Rhodes. Rhodes si tiene dietro un gruppetto interessante con Enfinger, Gragson, Sauter e Crafton che inizia a darsi battaglia nella seconda metà della stage, ma la caution per l’incidente di Finley interrompe tutto. Gilliland e Burton si fermano ai box e così Sauter passa in testa e da qui in poi non ci saranno più avversari, dato che vince con margine sia la prima che la seconda stage.

Anche la stage finale è un monologo di Sauter interrotto soltanto per una caution ai -47, alla cui ripartenza Snider si butta in curva 1 e riesce a passare di forza Johnny, ma nello stesso tempo Enfinger viene mandato in testacoda e arriva un’altra caution. Qui Snider non ripete la magia precedente e così Sauter ritorna agilmente in testa, andando a vincere davanti all’ottimo rimontante Moffitt (partito 17°), Snider, Rhodes e Benjamin. Nella top10 Haley e Gragson, come spesso accade in difficoltà nella stage finale, mentre Crafton (sosta lenta a metà gara) ed Enfinger non riescono a rimontare abbastanza. In campionato Sauter ovviamente si qualifica per il gran finale di Miami mentre Gragson e Moffitt mantengono un buon margine sugli altri.

I risultati odierni

La classifica della “First Data 500”

La classifica generale

Così i playoff dopo la prima gara del “Round of 8”

Qui invece la classifica completa

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la Nascar si riunisce in Texas e da qui in poi viaggerà compatta fino a Homestead. Venerdì notte correranno i Truck, sabato sera la Xfinity e domenica la Cup Series. Per tutti ci sarà in palio un altro biglietto per il gran finale.

Immagine: GettyImages per nascar.com

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO