NASCAR | Logano e Byron vincono i Duel a Daytona

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
14 Febbraio 2020 - 15:30
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I Duel saranno stati anche due ma il copione è sembrato unico e per fortuna diverso da quello di domenica scorsa: il dominio numerico da parte di un costruttore ha determinato l’esito finale della gara e un incidente ha deciso i non qualificati per la 62esima edizione della Daytona500. Nel primo Duel – più combattuto – hanno prevalso infatti le Ford comandate da Joey Logano mentre nel secondo – più strategico – hanno comandato le Chevrolet alla fine guidate da William Byron. Ricky Stenhouse Jr. e Alex Bowman non hanno corso grandi rischi e quindi hanno mantenuto la prima fila in griglia di partenza per domenica.

Duel #1

Il primo Duel inizia con un’ora di ritardo dopo il primo rain delay della stagione per un breve rovescio, iniziato quando il gruppo ha appena lasciato la pit lane per i giri di formazione, che non bagna troppo la pista. Dalla pole scatta Stenhouse, in quanto il più veloce delle qualifiche di domenica, con al fianco Elliott.

Al via il gioco di squadra in casa Chevy funziona e Chase lascia Ricky in testa ma questo lascia strada libera all’esterno alle Ford guidate da Almirola mentre Hamlin preme su Elliott. Dietro di loro c’è anche Bowyer ma in poco tempo trova un varco all’esterno e si unisce alle altre Ford. In coda al gruppo Suarez, che per qualificarsi deve battere tutti i rivali diretti, cerca il recupero e si posiziona ai margini della top10.

Le Ford compatte viaggiano veloci e in un paio di giri Bowyer è affiancato al leader Stenhouse ma le premesse non vengono mantenute e la fila interna prevale. L’elastico continua ancora per qualche giro fino a quando Clint e gli altri recuperano di nuovo e la coppia Stenhouse-Elliott è costretta a “bloccarli” mettendosi davanti a loro sulla corsia esterna. Ricky trova un detrito in pista e questo si ferma sulla griglia del radiatore ma per sua fortuna le temperature del motore non salgono troppo.

Il più attivo si conferma sempre Hamlin che cerca di recuperare le posizioni perse, ma l’inferiorità numerica e la poca voglia degli altri di aiutare uno dei favoriti lo lasciano sempre al vento e quindi Denny finisce in coda al gruppo di testa, anche dietro a Suarez che è virtualmente qualificato. Finchum è già doppiato e quindi la lotta per il 39° posto in griglia è fra Daniel e Reed Sorenson.

Dopo una ventina di giri si apre la finestra per l’unica sosta prevista e i primi ad approfittarne alla tornata numero 23 (su 60) sono le Chevy di Stenhouse, Elliott & co. lasciando Bowyer e altre sei Ford davanti a tutti. Al giro successivo ai box ci vanno le Toyota di Bell, Truex, Hamlin e Suarez ma iniziano i guai: Christopher non si accorge che Martin ha lo stallo prima del suo e quindi quando la #19 inizia a frenare per la sua sosta lo tocca mandandolo leggermente lungo nello stallo e ammaccando il suo muso. In uscita dai box Suarez perde la scia dei compagni di marca e questo sarà la sua condanna.

Le Ford compatte viaggiano anche 1″ più veloci di coloro che hanno già fatto la sosta e la scelta strategica sembra pagare. Al giro 31 in casa Ford si decide di fare la sosta di gruppo ma qualcosa va storto. A Bowyer, primo della fila, viene detto in uscita di curva2 di fermarsi ai box ma la comunicazione non arriva né agli altri crew chief né agli altri piloti. Logano se ne accorge per tempo, Keselowski solo in curva4 e Blaney ancora dopo. Il problema è che le Ford in quel momento stanno doppiando Suarez. Daniel riesce ad evitare Brad ma non Ryan che sta facendo un tentativo disperato di entrare in pit lane ed i due si scontrano.

Per Suarez la Daytona500 – già conclusa in ogni occasione in modo inglorioso perché coinvolto in incidenti in cui era incolpevole – finisce ancora prima ancora di cominciare, nel prato davanti al rettilineo principale. Per il messicano ed il suo nuovo team è un colpo tremendo. Chi festeggia, dato che Finchum è staccato di tre giri, è Reed Sorenson, a cui basta arrivare al traguardo per qualificarsi.

Intanto in pista regna un pochino di confusione: non si capisce come John Hunter Nemechek abbia guadagnato un giro (viene fermato per questo), né chi abbia fatto la sosta o no e se la pit lane fosse chiusa. La sostanza cambia poco: ad esempio Bowyer ha fatto la sua sosta pur non potendo e quindi viene penalizzato mentre quasi tutti gli altri hanno – come da regolamento – tirato dritto in pit lane e quindi devono ancora fare la sosta. In questa occasione ne approfittano per un cambio gomme (avevano fatto solo il pieno) anche Chevy e Toyota e quindi alla bandiera verde ai -23 Stenhouse è di nuovo in testa davanti ad Elliott e alle Ford così come era prima del giro di soste.

Il gioco di squadra in casa Chevy si ripete e quindi la #37 si mette davanti alla #9, ma stavolta le Ford sono più organizzate visto che il tandem Logano (davanti) – Almirola (a spingere) funziona alla perfezione. Escluso qualche rimescolamento, come un magnifico incrocio di corsie con le Chevy che bloccano le Ford all’esterno le quali a loro volta si spostano subito all’interno mantenendo immutato l’equilibrio, Stenhouse e Logano lottano alla pari per una di giri, poi le Ford prevalgono.

Ai -12 il gruppo è quasi in fila indiana con Logano davanti a quattro compagni di marca, ma c’è qualcuno che non si arrende e quel qualcuno è ovviamente Hamlin che dalla coda cerca degli alleati per rimontare. Stavolta sul treno di Denny saltano su Blaney (malgrado il muso rattoppato), Elliott, Truex, A.Dillon e per un po’ anche Wallace. Si capisce che il gruppetto è pericoloso quando Keselowski prima e poi lo stesso Logano devono intervenire in prima persona a frenare la rimonta.

Il secondo attacco ai -6 è comandato da Stenhouse sempre con Hamlin ed Elliott e la lotta alla pari con Logano ricomincia dal giro dopo. Il trio guidato da Ricky sembra più compatto, ma le spinte che Almirola dà a Logano sono talmente potenti e precise in uscita di curva che Joey riesce a rimanere col muso davanti. Si va avanti così per quattro giri, con Stenhouse che ad ogni passaggio riesce a guadagnare centimetri preziosi al punto che ai -2 e all’ultimo giro passa lui in testa sul traguardo.

Ma quando sembra tutto perfetto, la fila interna si scompone, Logano riceve un’ultima spinta da Almirola in uscita di curva2 e Joey da lì fino al traguardo non avrà più problemi. Logano vince dunque il secondo Duel di fila e in victory lane ringrazia subito Almirola (secondo) per l’aiuto straordinario fornitogli per rimanere in testa. Newman chiude terzo davanti a Keselowski, Wallace, A.Dillon, Truex, Stenhouse (che perde tantissimo nell’ultimo giro), Bell e Buscher.

I verdetti del primo Duel sono dunque questi: Justin Haley e Reed Sorenson sono i due qualificati per la Daytona500 a spesa di Chad Finchum e Daniel Suarez, Stenhouse mantiene intatta la vettura e dunque partirà effettivamente dalla pole domenica mentre Ryan Blaney (14°) deve rinunciare alla 27esima posizione in griglia, comunque non eccezionale, perché da oggi in poi dovrà utilizzare il muletto. Infine, la Ford grazie alla superiorità numerica e alla compattezza – tranne nella comunicazione delle soste – batte Chevy e Toyota.

Duel #2

Il secondo Duel come detto è una copia abbastanza similare del primo, soltanto che qui le protagoniste in superiorità numerica sono state le Chevy. A partire dalla pole è Bowman ma al via incredibilmente non si decide di fare gioco di squadra con Johnson in prima fila con lui. La decisione arriva probabilmente anche perché Kyle Busch decide di rompere le uova nel paniere Hendrick spingendo a tutta la #88 impedendogli di fare altro se non tirare anche lui. E per questo la fila interna con Johnson e Byron precipita in classifica.

Nel rimescolamento dei primi giri finisce nel mezzo tra le due file Kurt Busch ma anziché allearsi col compagno Larson, anch’egli in coda perché dietro a Byron, decide di fare tutto da solo e recuperare di forza; sembra una decisione poco lungimirante ma alla fine ha ragione. Dietro di loro Gaughan non molla le posizioni di rilievo e la coppia Yeley-Gase lotta fianco a fianco praticamente per 30 giri per l’ultimo posto per la Daytona500.

Nel frattempo Harvick si è liberato di Johnson e Byron e riesce ad organizzare una fila all’interno che in fretta recupera posizioni seguito da DiBenedetto in una delle poche Ford del gruppo. Al giro 8 Harvick è definitivamente in testa mentre le Chevy non si sono ancora ben organizzate tant’è che Byron preferisce seguire la #21 e la #4 piuttosto che mettersi davanti al compagno di squadra Bowman.

Dietro a Bowman intanto non c’è più Kyle Busch bensì Jones dato che Rowdy vuole provare come si sta nel profondo del gruppo. Ed Erik in questa fase si dimostra un alleato migliore per Alex al punto che la #88 ritorna in testa al giro 16 e di lì a poco si forma anche la fila indiana lungo il muro. Questo gruppo è composto da 14 vetture, con Johnson in coda, mentre più staccate ci sono le vetture dei team minori (escluso Poole che fora ed è costretto ad una sosta ai box), ma anche un pesce grosso come Reddick

Allo stesso giro – il 23° – del primo Duel le Chevy si fermano in blocco ai box e ripartono senza problemi, sosta lenta di Bowman esclusa, il quale lascia la posizione a Byron. Gli altri, ovvero due Toyota e cinque Ford con Jones in testa, invece proseguono e, sempre come in precedenza, guadagnano decimi su decimi sul secondo gruppo.

Stavolta a staccarsi da coloro che hanno già fatto il pit stop è Johnson e quando viene raggiunto dai leader gioca di esperienza e blocca Jones facendogli perdere un po’ di velocità al punto che il compagno di squadra Busch lo sorpassa, ma stavolta per fortuna non ci sono incidenti. Al giro 33 Ky.Busch e Jones si fermano ai box e le Ford decidono di non abbandonarli (avessero proseguito invece, i due del JGR sarebbero stati da soli in uscita dalla pit lane e avrebbero perso un sacco); Harvick fa la sosta più rapida ed esce dai box in testa.

Dei sette di prima sono rimasti in sei (McDowell staccato) divisi prima in due terzetti e poi in un unico gruppo che ha oltre 5″ di vantaggio sul plotoncino delle Chevy guidato da Byron. I sei raggiungono dei doppiati e Custer perde la scia dei leader che rimangono dunque in cinque. Cole e qualche altro doppiato vengono in poco tempo raggiunti dalla Chevy. Qui LaJoie sul rettilineo opposto alza il piede per permettere a Yeley di cambiare corsia ma dietro di lui Timmy Hill non rallenta e quindi Corey manda JJ a muro risolvendo involontariamente la contesa: Hill è il 40° in griglia per la Daytona500 mentre Yeley è DNQ.

La fuga dei 5 di quasi 7″ è dunque annullata e inoltre quelli che sono dietro di loro ne approfittano per cambiare gomme, chi due come Larson e chi invece quattro. Alla bandiera verde ai -13 Harvick riparte bene e solo in un paio di momenti Kyle Busch sembra in grado di sorpassarlo ma Ragan non è in grado di spingerlo a lungo. Ai -9 Harvick e DiBenedetto guidano la consueta fila indiana e iniziano ora gli attacchi finali.

Il primo a provarci è Kyle Busch con Chastain e Larson ma è troppo presto e sono troppo lontani. Ai -4 sono di nuovo Larson e Chastain i protagonisti stavolta con Custer ma ancora una volta va male. Al giro successivo invece le Chevy escono di scia compatte guidate da Byron e in mezzo giro è tutto finito: DiBenedetto non riesce a bloccare la rimonta all’esterno mentre Harvick decide di non rischiare un big one e quindi è costretto ad arrendersi almeno per ora.

Kevin ha un ultimo spunto all’ultimo giro ma Kurt Busch va 3-wide con Johnson e c’è quasi un contatto fra la #1 e la #4 con Harvick che evita l’incidente solo perché si sposta sulla linea gialla sul rettilineo opposto. Ciò permette a Johnson di avanzare indisturbato mentre le Ford perdono ulteriore terreno.

William Byron diventa così il quinto pilota dell’era moderna a vincere un Duel prima di una gara valida per il campionato imitando quanto fatto nel 2017 e anche nel 2018 dal compagno di squadra Elliott ma anche da Jeff Gordon nel 1993. Dietro a lui conclude Johnson mentre il compagno di squadra Bowman nel finale rimane in coda e salva vettura e prima fila per domenica. Chi non salva la vettura è LaJoie che domenica farà compagnia a Blaney in fondo alla griglia. Harvick invece sorride perché non ha fatto danni e dice che è stato sconfitto solo dalla superiorità numerica delle Chevy, così come lo era stato poco prima Stenhouse dalle Ford. Domenica i ranghi saranno completi e tutti i costruttori potranno schierare le loro forze al completo.

I risultati odierni

La classifica del primo e del secondo Duel

La classifica generale

Così il campionato dopo i Duel

Il programma del weekend

Venerdì 14 febbraio:

20:05 FP1 Xfinity Series

21:10 Qualifiche Truck Series

22:35 FP2 Xfinity Series

23:05 FP3 Cup Series

1:30 Gara Truck Series (100 giri per 250 miglia)

Sabato 15 febbraio:

17:00 Qualifiche Xfinity Series

18:30 FP4 Cup Series

20:30 Gara Xfinity Series (120 giri per 300 miglia)

Domenica 16 febbraio:

20:30 Daytona 500 (200 giri per 500 miglia – questa la griglia di partenza)

Immagini: GettyImages per mrn.com e nascarmedia.com

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