NASCAR | Logano conquista anche la prima gara della Cup Series a Gateway!

NASCAR
Tempo di lettura: 20 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
7 Giugno 2022 - 08:30
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Dopo i successi inaugurali a Bristol in versione dirt e al LA Coliseum Logano conquista anche Gateway battendo nel duello all’overtime (stavolta in maniera pulita) l’acerrimo rivale Kyle Busch. Polemiche sulle condotte di gara di Chastain ed Hamlin, coinvolti in una serie di alterchi in corsa


Storie tese che nascono, storie tese che rimangono nel passato. Non centra nulla Elio ma solo la pista di Gateway che non offre molte chance si sorpasso e quindi per guadagnare posizioni bisogna osare. Rischia troppo Chastain che si scontra con Hamlin prima ed Elliott poi e si vede inseguito per mezza gara da Denny che cerca vendetta. Il finale però è firmato da Logano e Kyle Busch, con i due rivali storici che mettono in scena 50 giri (più l’overtime) tesi con le due vetture mai distanti più di un secondo. Alla fine la battaglia è pulita e Joey prevale per la seconda volta nel 2022, terza se si include il Busch Clash

La gara

Il debutto assoluto della Cup Series a Gateway (ufficialmente WWT Raceway) vede i piloti, come di consueto in queste occasioni, impegnati in una sessione di libere da 50′ al venerdì. E il tema delle ultime settimane torna subito di interesse pubblico: Byron, Bowman e Wallace forano tutti la posteriore sinistra e tornano ai box, ma i problemi grossi sono altri.

Ben Rhodes, che sostituisce provvisoriamente Allmendinger sulla #16 del Kaulig Racing mentre AJ è a Portland fino a sabato, finisce a muro in curva3 e la sua esperienza in Cup Series per il weekend dura appena due giri e mezzo. Poi Kligerman, al debutto stagionale sulla #15 del Rick Ware Racing, torna nel garage con la vettura in fiamme probabilmente per un incendio di natura elettrica.

Nella sessione di libere, in cui i piloti sperimentano con il cambio scendendo in curva1-2 addirittura dalla quinta alla terza, tutti prendono mano con una pista particolare (e per questo ben accolta), una sorta di strano ibrido fra Darlington (per l’asimmetricità) e Phoenix (per le curve piatte), ma anche Pocono e New Hampshire. Anche questo weekend l’oracolo arriva da Penske, che domina la sessione con Logano, Blaney e Cindric, ed è il pilota della #12 preannuncia una gara povera di sorpassi.

Nelle qualifiche non ci sono scossoni ed a conquistare la prima pole in carriera (dopo Heim ed Alfredo è un en-plein rispettivamente in Truck ed Xfinity, fatto mai successo nella storia della NASCAR nello stesso weekend) è Chase Briscoe davanti a Cindric, Bell, Reddick, Blaney, Hamlin, Logano, Almirola (stesso tempo di Joey che era ed è grande favorito), Almirola, Burton e Chastain.

In una splendida giornata di sole accolta da un pubblico incredibile che da anni desiderava anche la Cup Series a St.Louis e dintorni, dopo aver mandato in fondo al gruppo Kligerman (muletto), Allmendinger (riparazioni in parco chiuso e cambio pilota) e Suárez (sostituzione della trasmissione) può iniziare una corsa da 300 miglia in cui la track position sarà fondamentale da mantenere.

Al via Briscoe sceglie l’interno e, grazie ad un leggerissimo largo, riesce a restare davanti a Cindric, dietro di loro Reddick dall’esterno riesce a passare Bell e Blaney completa la top5. Nel gruppo la battaglia già inizia, favorita da una classifica che si deve assestare: Larson, Truex ed Elliott vanno subito 3-wide, ma nessuno dei tre guadagna.

Anche nelle prime posizioni c’è movimento e pure Blaney ci prova su Bell riuscendo nel sorpasso, Hamlin prova a seguirlo ed anche Almirola con Chastain si lanciano, al punto che nasce un 4-wide che coinvolge anche Logano. Bell è in netta difficoltà e continua a perdere posizioni; ben presto la #20 uscirà dalla top10. Un altro 3-wide vede protagonisti ancora Truex ed Elliott, stavolta però con Custer e Martin deve alzare il piede.

Dopo una decina di giri molto piacevoli la calma torna nella top15 e dunque si riesce anche ad ascoltare cosa dicono i piloti via radio e in molti hanno sovrasterzo, quello messo peggio sembra essere Stenhouse finito addirittura fuori dalla top30. Le posizioni in vetta sembrano essersi assestate e invece i sorpassi continuano: Reddick pare aver tenuto a bada Blaney, ma Ryan recupera e sorpassa la #8 passando al terzo posto, poco più dietro Kyle Busch scavalca Burton ed è nono, seguito poi dal fratello e da Elliott.

Anche Cindric si avvicina a Briscoe, ma Chase si difende bene allargando leggermente la traiettoria e rubando aria pulita all’avversario; nulla può invece Almirola sul sorpasso di Chastain con Aric che poi inizia a fare dal tappo al quartetto che lo segue e guidato da Logano. A metà della prima stage (da 45 giri) Briscoe guida davanti a Cindric staccato di 0.6″, Blaney (+2.0″), Reddick (+3.9″), Hamlin (+4.2″), Chastain (+4.5″), Almirola (+5.7″), Logano (+6.2″), Kyle (+7.1″) e Kurt (+7.8″) Busch.

Poi arriva il primo colpo di scena della gara: Briscoe fora – ovviamente – la posteriore sinistra e deve farsi quasi un giro su tre ruote prima di tornare ai box perdendo sul momento due giri, ma poi riesce subito a sdoppiarsi. Cindric così eredita la prima posizione mentre più indietro Kyle Busch tocca leggermente il muro. Inizia in questa fase anche la rimonta di Bell, evidentemente in difficoltà solo sullo short run.

Gli ultimi giri vedono pochi altri movimenti: Kurt Busch crolla e perde quanto guadagnato, Burton rischia di fare un incidente doppiando Bilicki (muso leggermente ammaccato per Harrison), ma Larson non ne approfitta subito, pure Reddick – non nuovo a questi team radio – crede di avere una foratura ma prosegue.

Cindric vince così una prima stage diventata tranquilla nella seconda metà precedendo Blaney (+1.3″), Reddick (+2.3″), Hamlin (+3.2″), Chastain (+3.8″), Almirola (+4.8″), Logano (+5.2″ dopo non essere riuscito a passare Aric per 45 giri), Kyle Busch (+5.9″, loose per tentare di approfittare di un Joey rallentato), Elliott (+6.6″) e Bell (+7.1″), seguono Truex, Kurt Busch, Larson, Burton e Wallace che all’ultimo passa Custer, mai visti Byron, Bowman ed Harvick.

Il primo giro di soste, dopo la wave around di Briscoe ed il lucky dog per Ware, premia Cindric che precede Blaney, Reddick, Kyle Busch, Hamlin, Chastain e Logano. Nessuno rischia per ora strategie alternative, ma ci sono già i primi problemi con Kurt Busch e Larson che si toccano anche a causa della pit lane più stretta di tutto il calendario. Guai anche per Elliott che deve tornare ai box per la posteriore sinistra mal fissata.

Si riparte con 87 giri da disputare nelle seconda stage (e quindi ci sarà almeno una sosta); al choose cone Cindric sceglie l’interno, ma Blaney al suo fianco lo aggira e passa dopo un giro e mezzo affiancati; in coda da notare solo il contatto fra Stenhouse e Ty Dillon con Ricky finito in un panino. Kyle Busch è dietro la coppia Penske ed è spettatore interessato della lotta che è pochi metri davanti a lui, ma Reddick non è d’accordo. Alla fine Austin nel traffico paga subito e così scivola anche dietro a Rowdy. Problemini anche per Briscoe (piccolo tire rub) e Burton che perde altre posizioni. Posizioni che invece non recupera Elliott.

Blaney invece tenta la fuga su un gruppo ancora in lotta e ben presto raddoppia il vantaggio da 1.1″ a 2.2″: Almirola tenta il sorpasso su Chastain che si è staccato da Logano il quale pochi metri più tardi scavalca Hamlin. Ross resiste e quindi si trova davanti Denny. E il caso del giorno nasce proprio qui pochi secondi più tardi.

Chastain tenta di restare incollato ad Hamlin in curva1, non è nemmeno un sorpasso accennato perché i due sono praticamente sulla stessa traiettoria. Ross però è troppo aggressivo in frenata, arriva lungo, tampona Hamlin e lo spedisce a muro. Denny ovviamente non è felice, e (pessimista come è sempre) crede subito che si dovrà ritirare, ma ai box riescono a sostituire in tempo il tirante della convergenza rotto.

Nel frattempo si apre il libro delle strategie ed il gruppo si spacca. Tirano dritto Kyle Busch, Logano e Chastain insieme ad Elliott (che è ancora in coda) mentre tutti gli altri vanno ai box (dove McDowell manda in testacoda il rookie Zane Smith che sta sostituendo Chris Buescher risultato positivo al Covid-19) e anche fra questi piloti c’è qualcuno (come Jones e McDowell) che cambia solo due gomme e recupera posizioni.

Nuova bandiera verde ai -71, giro a cui più o meno si apre anche la finestra per il pieno, dunque non si capisce se l’idea dei quattro che non si sono fermati sia buona o disastrosa, con Kyle Busch che dalla corsia esterna rimane al comando davanti alla coppia Logano-Chastain, segue poi Blaney che scavalca Elliott e si lancia all’inseguimento dei leader con gomme fresche.

Mentre LaJoie va ai box ed è costretto al ritiro col motore ko, Hamlin, pur staccato di tre giri e che gira tre secondi al giro più lento dei leader, è dentro il limite minimo di velocità e dunque può proseguire la sua gara. Nel frattempo Blaney riesce a superare Chastain ed è terzo a 1.5″ alla #18 e poco dopo, in seguito ad un paio di slide job ed incroci, pure Cindric. Proseguono invece le difficoltà di un anonimo Byron che finisce larghissimo e viene scavalcato da Wallace e Kurt Busch.

Gli occhi di tutti, oltre sulla rimonta di Blaney che si ferma, sono però su Hamlin che viene avvicinato sempre più dai leader e Denny ha già minacciato vendetta. Il piano si attua in uscita di curva2, Chastain arriva da dietro ed Hamlin lo stringe verso l’apron ma Ross ha più velocità e pur passando fuori pista riesce a superare la #11 senza riportare danni. E la NASCAR interviene in prima persona con Hamlin dicendogli in sintesi “Hai avuto la tua ‘vendetta’, ora basta e se hai qualcos’altro contro Chastain lo risolvi dopo la gara”. Denny risponde con una sonora risata al suo crew chief.

Torna così la calma e mancano ormai 50 giri alla fine della stage con Kyle Busch che, dopo aver mantenuto circa 1″ di margine su Logano, inizia ad allungare. Da notare anche Truex che rischia nel sorpasso su McDowell stabilmente nella top10 dopo il cambio di due soli pneumatici e Chastain che si riavvicina a Cindric, ma Ross si sta anche riavvicinando anche ad Hamlin.

Hamlin rallenta in curva finché può ed ostacola leggermente Chastain (che anche lui si è preso un warning, ma per la ripartenza al rallentatore) che cerca il doppiaggio, tuttavia l’atto terzo è poca cosa in confronto ai primi due; pochi secondi più tardi un altro colpo di scena con un’altra foratura alla posteriore sinistra, stavolta per Blaney che col retrotreno si appoggia leggermente al muro.

La caution è perfetta per i leader che così possono cambiare gomme. Il gruppo si spacca ancora e McDowell non si ferma passando al comando su Reddick, Almirola, Bell, Jones, Harvick, Kurt Busch, Suárez, Gilliland e Ty Dillon; Larson cambia due gomme e precede Kyle Busch che scende al 12° posto.

La green sventola ai -40 e McDowell rimane al comando, ma in curva4 arriva un altro incidente. Sul momento sembra che il colpevole sia ancora Chastain che cerca un sorpasso azzardato nel mezzo fra Elliott ed Austin Dillon, ma più si rivedono le immagini e più si nota che anche Chase ha stretto tanto, più degli altri che sono vicino a lui. Nella confusione della #9 in testacoda finiscono ammaccati leggermente anche Bowman, Burton e Wallace. E così anche Elliott è arrabbiato con Chastain.

Dopo qualche sosta (oltre agli ammaccati anche Byron) si riparte ai -34 e nessuno si interessa a McDowell che rimane al comando. In coda si trovano vicini Elliott, Chastain ed Hamlin, staccato ora di nove giri. In curva1 Chase con un bump manda subito largo Ross che, nel tornare in traiettoria, si trova a sinistra Hamlin che nemmeno lo guarda nello specchietto e tira dritto, Chastain frena per evitarlo e così termina l’atto quarto con una incredibile, involontaria ed imprevista alleanza fra gli ex nemici Elliott ed Hamlin.

Mentre McDowell è ancora ignorato da tutti, arriva subito l’atto quinto: ovviamente Chastain è più veloce e raggiunge di nuovo Hamlin, il quale rallenta di nuovo, stavolta però Ross non osa passarlo e così va in scena una scena da comiche (più tragicomiche oserei dire) con Denny che ormai viaggia a passo d’uomo (sotto green sia chiaro) e Ross che cerca il varco e lo slancio giusti per passarlo senza venire tamponato. La cosa più incredibile è che la NASCAR non decida di parcheggiare Hamlin che aveva già ricevuto un warning. Alla fine Denny dopo un giro circa così desiste e Ross passa.

L’attenzione può tornare sulla gara e McDowell si deve difendere da Almirola, Reddick, Bell e Kurt Busch, un gruppetto che battaglia anche grazie ai sorpassi mancati. A passare è il pilota della #45 che scavalca la #20 proprio ai -20. Il successivo sorpasso mancato di Kurt a Reddick permette al fratello Kyle (che ha scavalcato pure lui Bell) di rifarsi sotto.

Rischia di esserci un atto secondo fra Chastain ed Elliott, ma al replay la dinamica si chiarisce. Chase è in crisi (pur avendo un’auto intatta all’apparenza) e viene raggiunto da Chastain mentre la #9 è impegnata con Bilicki e McLeod che non sono doppiati. Elliott finisce loose per passare Bilicki e McLeod quasi lo manda in testacoda, Chastain si trova la #9 di traverso davanti a lui e riesce ad evitarlo.

Una seconda stage decisamente non regolare però non è ancora finita, c’è ancora un atto supplementare: mentre lottano per la 24esima posizione Stenhouse tocca Wallace in curva3 e lo manda in testacoda proprio davanti ad Hamlin che è appena stato doppiato di nuovo. Denny perde ancora la testa perché affianca Ricky con intento bellicoso solo perché ha osato danneggiare una vettura del suo team. E anche in caso la NASCAR non reagisce malgrado il già citato warning.

Con soli 11 giri mancanti quasi tutti pensano alla track position per l’avvio della stage finale e vanno ai box. Non si fermano solo Kurt Busch, Larson, Custer, Stenhouse, Byron ed Haley i quali precedono Truex, Reddick, Almirola, Kyle Busch e Jones che invece pittano, tuttavia Tyler si trascina via la tanica della benzina e così si prende una deleteria penalità.

La bandiera verde sventola ai -3 e Kurt Busch gestisce lo sprint relativamente tranquillo, tranne le battaglie fra la #20, la #99 e la #41 e quella fra la #12, la #24, la #34 e la #47 per l’ultimo punto, e vince la seconda stage davanti ad uno scatenato Truex, Kyle Busch (stavolta le gomme fresche hanno fatto la differenza), Larson, Almirola, Bell, Suárez, Custer, Jones e Blaney. Kligerman è il lucky dog e quindi a pieni giri ci sono ben 34 piloti con Hamlin a 10 giri e LaJoie unico ritirato.

Al break si completa il giro di soste e quindi Truex passa al comando mentre Kurt Busch precipita al 23° posto; ai box a questo punto tutti hanno almeno quattro set di gomme quindi per l’ultima stage che parte ai -93 non ci saranno problemi di penumatici. Alla green Kyle Busch ci prova, ma Truex mantiene il comando, seguono poi Almirola, Suárez e Bell.

Truex, dopo un weekend iniziato in maniera disastrosa, si trova davanti e questo probabilmente è il primo momento tranquillo dato che nei giorni precedenti ha dovuto anche affrontare dilemmi personali e domande da parte dei giornalisti riguardo al suo futuro dopo il 2022 visto che il suo contratto scade a fine stagione; lo stesso Martin ha ammesso che sta valutando il da farsi e in poche settimane annuncerà cosa farà nel 2023.

Nasce una fuga a tre che diventa poi a quattro perché Bell sorpassa uno Suárez in netta difficoltà sullo short run e che poco più tardi viene scavalcato anche da Blaney; in coda, invece, Wallace ha un tire rub. Blaney è il più veloce e lo conferma col sorpasso su Bell ai -85 a cui poi seguirà quello su Almirola ai -75. Dietro Kurt Busch si lancia nella rimonta e si porta dietro uno spento Larson e Chastain.

Il tappo creato da Suárez crea ulteriore movimento: McDowell prova a scavalcarlo, ma non riuscendoci permette a Jones di superare Michael, ma le loro manovre permettono a Daniel di respirare. Ai -77 Ware diventa il secondo ritirato per un problema allo sterzo. Si entra ora praticamente nella finestra per l’ultimo pieno, ma tutti tirano dritto. Truex, alla caccia inoltre della vittoria nella 600esima gara in carriera, nel frattempo inizia a guadagnare terreno ed ai -70 ha 1″ tondo su Kyle Busch e 2.1″ su Blaney.

La lotta più interessante in questo momento è per il decimo posto fra Cindric, Bowman e Logano con Alex poi in crisi, ma anche quella fra Kurt Busch, Reddick e Chastain con Hamlin che è nei paraggi ma stavolta non disturba la gara. Ci si avvicina al giro di soste, ma arriva la caution a fermare tutti e a finire in testacoda è uno sconsolato Reddick.

Tutti vanno ai box e a ribaltare la gara ci provano Jones, Kyle Busch, Logano, Bowman e Larson (che perde però un peso bilanciatore della ruota e quindi accuserà una vibrazione) che cambiano due gomme e precedono Almirola, Truex (con i due che si toccano), Bell, Cindric e McDowell. Suárez perde in maniera sfortunata 20 posizioni perché il sollevatore si rompe nel momento peggiore. Stenhouse tenta la mossa disperata ribaltando l’assetto della vettura.

Si riparte ai -51 e Jones viene mangiato subito dopo appena mezzo giro e così Kyle Busch, anche grazie alla spinta di Bowman alla green, passa al comando mentre dietro si scatenano vari 3-, 4- e addirittura 5-wide; a pagare è Briscoe che finisce larghissimo. Il problema per Rowdy è che pure Logano scavalca subito Jones e così ai -50 inizia il duello – che diventerà bellissimo – per la vittoria.

I due però non restano da soli, infatti li raggiunge Almirola che però ha quattro gomme fresche e quindi è un reale pericolo per i due leader su una pista molto simile a quella del New Hampshire dove ha vinto l’anno scorso. Aric deve recuperare solo 1″ alla #18 e 0.6″ alla #22, tuttavia anche in questa occasione le gomme fresche non fanno la differenza.

Arrivano anche nomi nuovi là davanti: Allmendinger è nella top15 dopo aver guidato per la prima volta a Gateway al primo giro, Chastain rientra nella top10 col sorpasso su Larson, Zane Smith è ben messo nella top20. Ai -40 però la fuga dei leader si ferma perché Stenhouse finisce a muro in curva2, evidentemente il cambiamento radicale di assetto non ha funzionato. Reddick torna a pieni giri.

Qualcuno in coda tenta una sosta della disperazione, ma in vetta non si molla la track position. Al choose cone Kyle Busch sceglie l’interno lasciando Logano ed Almirola alla sua destra ed alla green dei -34 rimane al comando su Joey mentre Jones passa al terzo posto. Logano però ha un ottimo primo giro e così in curva1 alla tornata successiva si tuffa all’interno e passa al comando.

Alimirola ripassa subito Jones e si incolla a Kyle Busch puntandolo; Logano quindi deve scappare subito perché Aric sembra stavolta far funzionare i migliori pneumatici; Jones invece ha un attimo di difficoltà e viene scavalcato anche da Blaney, poi su di lui arrivano anche Truex e Kurt Busch. Prosegue ancora la lotta fra Bowman e Cindric con Bell, Chastain e Larson spettatori coinvolti nella battaglia; a pagare caro con tre posizioni perse è Cindric.

Il secondo di margine di Logano sul trio Kyle Busch-Almirola-Blaney rimane costante fino ai -20 quando il gruppetto si sgretola perché Ryan supera Aric, tuttavia arriva un’altra caution a fermare la #22, stavolta a finire a muro è Custer toccato da Gilliland. Ancora una volta quasi nessuno va ai box e quindi si riparte a posizioni di testa invariate.

La bandiera verde sventola ai -13 e Logano sceglie l’interno, per paura di un attacco deciso di Kyle Busch, con Almirola mentre Rowdy e Blaney vanno esterni. Ed il timore di Logano è decisivo, perché la #18 lo aggira facilmente già in curva1.

Il duello che si crea nei giri successivi è incredibile, Logano è incollato al paraurti di Kyle Busch. Blaney, Kurt Busch e Almirola sono staccati e Joey cerca un varco per infilarsi all’interno di Rowdy ma non lo trova. Più passa il tempo e più si sente profumo di un altro bump&run, ma Logano resiste alla tentazione. I due viaggiano sugli stessi tempi al centesimo se non al millesimo, il distacco è sempre inferiore ai due decimi.

Ai -5 Logano finisce loose in curva1 e perde un paio di metri, ma a graziarlo ci pensa Harvick a cui si rompe il freno anteriore destro e finisce duramente a muro in curva3. Si va dunque all’overtime e ad un altro choose cone. Anche stavolta Kyle Busch sceglie l’esterno e con lui va il fratello Kurt, all’interno si forma invece la coppia Penske con Logano e Blaney.

Alla ripartenza Kurt scatta male e quindi non riesce a spingere Kyle, cosa che invece riesce a fare Blaney con Logano che può tuffarsi in curva1. Busch in curva2 incrocia la traiettoria e in curva3 può restituire la manovra, ma finisce loose, Joey a sua volta incrocia e può accelerare verso la vittoria.

Logano conquista così la seconda vittoria stagionale, un’altra su una pista al debutto in Cup Series, precedendo Kyle Busch, amaramente secondo, Kurt Busch, Blaney, Almirola, Truex, Jones, Chastain (malgrado tutto quello che è successo ottavo), Bell ed un incredibile Allmendinger; seguono Cindric, Larson, Bowman, Haley, Austin Dillon, Reddick, uno Zane Smith da onorare per il debutto pulito, McDowell, Byron e Keselowski.

La nuova classifica generale vede un altro pilota a quota due vittorie dopo Chastain, Byron ed Hamlin, in coda c’è il ribaltone: il ko di Harvick mette Reddick virtualmente qualificato davanti a Kevin per appena due punti.

In pit lane non ci sono risse, Chastain chiede subito scusa a tutti ai microfoni della FOX per la condotta troppo aggressiva e che lo ha fatto tornare con la mente a due anni fa, Hamlin mantiene la calma, accetta le scuse ma, minacciando una severa vendetta (“Lo spedirò duramente a muro quando meno se lo aspetta”), come qualche volta gli capita riesce a passare dalla parte del torto anche quando ha ragione, al punto che Cassill lo riprende pubblicamente.

E così, mentre si attende ancora la vendetta di Byron su Logano dopo Darlington in un altro successo in volata si Joey, ecco che nasce un’altra faida in Cup Series, stavolta con Hamlin (di Elliott non si hanno notizie) e Chastain protagonisti. Chi avrà di più da perdere dato che tutti e quattro sono proprio i piloti già matematicamente qualificati per i playoff?

I risultati odierni

La classifica della “Enjoy Illinois 300 presented by TicketSmarter”

La classifica generale

Così in campionato dopo 15 delle 36 gare della NASCAR Cup Series 2022

Le altre categorie

Xfinity Series: rimonta vincente per Allmendinger a Portland!

Truck Series: Heim vince a Gateway all’overtime

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend la NASCAR prosegue la sua trasferta a Ovest andando a Sonoma dove correranno la Truck Series (prima gara qui per la categoria qui dal 1998) sabato e la Cup Series; in California, inoltre, si riprenderà a gareggiare sul layout corto. La Xfinity Series, invece, osserverà invece ben due settimane di pausa e tornerà a Nashville il 25 giugno nel weekend che segnerà anche per la Cup Series il passaggio televisivo da FOX a NBC.


Immagine: media.nascar.com

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