L’Hendrick Motorsports domina anche la gara a premi in Texas, ma nel finale emerge Penske. Larson batte Keselowski nel duello finale
Non conterà per i punti, ma per i soldi ed il morale sicuramente sì: Kyle Larson dopo Charlotte e Sonoma vince pure la All-Star Race battendo nel duello finale Brad Keselowski, anche se pure la serata texana era stata monopolizzata dall’Hendrick Motorsports, il quale a rotazione nei diversi round è stato al comando con Elliott, Bowman e Byron. Solo il Team Penske nel finale di gara, al calare della sera, è stato in grado di lottare con loro, tuttavia contro un Larson così è difficile onestamente anche solo rimanere in scia.
All-Star Open
L’Open di solito è la corsa più viva, in quanto una ventina di piloti (quest’anno 22) sono in lotta per gli ultimi quattro posti nella All-Star Race. Anche il format è semplice: 50 giri divisi in tre stage da 20, 20 e 10, alla All-Star Race accedono i vincitori dei tre traguardi intermedi più il trionfatore del Fan Vote. In Texas la gara è bollente: 35 °C nell’aria e 62 sull’asfalto e la prima stage dell’Open dimostra tutto ciò.
Anche il pre-gara è bollente: nella griglia stabilita in base alla classifica piloti (Reddick in pole su Buescher) Chastain viene retrocesso in fondo con espulsione del crew chief perché gli air duct dei freni sono sono conformi al modello CAD, poi anche Cindric (controlli tecnici falliti due volte) e Starr (modifiche in parco chiuso) vengono mandati in coda al gruppo.
Alla bandiera gli animi si scaldano ulteriormente: Reddick scatta malissimo e Buescher taglia la linea del traguardo prima di Tyler. Malgrado le lunghe lamentele di Chris contro la direzione gara, questa è una una penalità e quindi Buescher, come Cindric che cambia corsie prima del via, dovrà scontare un drive through.
Tutti sono loose, Stenhouse finisce largo al primo giro per colpa di Jones che gli manda contro LaJoie, poi anche DiBenedetto va verso il muro, Wallace invece al secondo giro va in testacoda e arriva così la prima caution. Alla ripartenza in coda, oltre a Buescher e Cindric a scontare la penalità, partono anche Suárez (anch’egli loose), Wallace e Stenhouse (che si prende anche lui una penalità) dopo una sosta ai box.
Si riparte con 12 giri da disputare nella prima stage e subito arriva un’altra caution: in curva3 Stenhouse praticamente entra dritto e dopo aver toccato Davison manda in testacoda Buescher. Oltre a Ricky e Chris va ai box solo Bilicki, Cindric si prende un’altra penalità (non sceglie in tempo al choose cone) e così si riparte ai -7 con Reddick ancora al comando.
Jones spinge Tyler davanti a tutti, poi perde terreno e in curva3 viene attaccato all’esterno da Briscoe, Erik perde il controllo, tutti riescono ad evitarlo tranne Suárez che se lo trova davanti e il contatto è inevitabile. Arriva così il primo colpo di scena, dato che uno dei favoritissimi del Fan Vote è costretto al ritiro (così come Jones) e la speranza di qualificazione per il messicano finisce qui perché bisogna avere una vettura in grado di correre anche solo per qualificarsi per l’All-Star Race.
Briscoe va ai box per un check ai possibili danni (e arriva la penalità pure per lui), così Reddick e Chastain si presentano in testa alla green dei -2, Tyler parte meno bene e Ross dalla corsia esterna dopo un giro alla pari si prende la prima posizione. Pur partendo ultimo ed essendo senza crew chief, Ross Chastain vince così la prima stage ed è il 18° qualificato per la All-Star Race.
Al break non si ferma nessuno, dunque Reddick eredita il comando davanti a Cindric in vista dei successivi 20 giri. Austin ci prova alla ripartenza, tuttavia non basta e così Tyler rimane primo. Reddick allunga sul trio composto da Cindric, DiBenedetto ed Almirola, il giovane pilota di casa Penske cede alla distanza, poi anche Aric scavalca Matt ai -5, tuttavia la #8 – che deve solo preoccuparsi dei doppiaggi – non ha problemi a difendersi dal ritorno di Almirola. Tyler Reddick diventa così il 19° qualificato per la All-Star Race in una stage in cui i piloti hanno preso la mano alla pista bollente.
Gli ultimi 10 giri decisivi (netti stavolta in caso di caution) vedono in prima fila Almirola e DiBenedetto; Stenhouse, Briscoe, Haley tentano invece la sorte cambiando gomme, ma la track position è fondamentale. Si riparte e per un giro Aric e Matt sono alla pari, DiBenedetto prova anche a tuffarsi in curva due volte, ma l’esterno prevale e così alla lunga la #10 mette metri sul rivale.
Almirola, al secondo risultato positivo in tutto il 2021 dopo aver vinto il Duel a Daytona, diventa così il 20° qualificato per la All-Star Race. Matt DiBenedetto è secondo, davanti a Buescher, Briscoe, Cindric e Wallace, ma si consola con la vittoria (assoluta o relativa, questo non si sa) del Fan Vote ed è il 21° e ultimo qualificato.
All-Star Race
Il sole cala sul Texas e le temperature si abbassano, meno quelle nella testa degli appassionati che cercano di capire il format astruso in cui sono divisi i 100 giri. I 17 piloti qualificati di diritto (più i quattro qualificati dall’Open) sono i vincitori di una gara in Cup Series nel 2020-21, i campioni ancora attivi della Cup Series ed i precedenti vincitori delle All-Star Race; questi 17 vengono messi in griglia tramite sorteggio e Kyle Larson, dominatore dell’ultimo mese, si prende pure questa pole.
Primo round
Nel primo round da 15 giri (tutti al netto di eventuali caution) Kyle Busch dalla corsia esterna scatta al meglio ed in curva4 completa il sorpasso su Larson, tuttavia il mezzo testacoda di Bell – che salva la vettura – è sufficiente per provocare la prima caution. Si riparte dunque con 14 giri da disputare e ancora una volta Kyle e Kyle duellano alla pari a lungo; alla fine Busch, malgrado un largo in curva1, rimane al comando e Byron ne approfitta per scavalcare momentaneamente Larson.
Ai -7, tuttavia, il pilota della #5 si riprende e passando Busch, seguito da Byron, torna al comando. Il duello fra Rowdy e William permette ad Elliott di recuperare dopo il sorpasso su Custer e tentare a sua volta un sorpasso non riuscendoci. Larson vince così il primo round su Byron, Kyle Busch, Elliott e Custer.
Secondo round
Il format prevede prima di altri 15 giri l’inversione parziale del gruppo, con il nuovo poleman sorteggiato fra la posizione 8 e 12 del primo round; viene scelto il 12 e dunque Blaney scatta davanti a tutti, mentre Larson finisce 12°. Ai box quasi tutti non cambiano gomme, ma solo fanno degli aggiustamenti a parte Hamlin che ha il muso ammaccato dopo aver cercato di evitare il testacoda di Bell, e così si riparte.
Chastain scatta molto bene e spinge Blaney davanti, mentre Harvick affonda subito; Keselowski ha pneumatici nuovi e prova con Custer a guadagnare posizioni. Chastain continua a spingere Blaney, fin troppo onestamente al punto che Ryan finisce di traverso in ingresso di curva1, salvando vettura e prima posizione.
Dietro a Blaney, Keselowski e Chastain ci sono Kurt Busch ed Elliott, con i due che si scambiano posizioni e rischi notevoli; Chase ha recuperato posizioni alla ripartenza e lotta, Larson invece no (anche a causa del sottosterzo in scia in curva1-2) e dunque non va a tutta contando sulla successiva inversione del gruppo. Le gomme di Brad non durano tanto e così Chastain lo passa di forza (e Brad non è felice), poi però le posizioni tornano quelle precedenti. Blaney vince dunque la seconda stage su Keselowski, Chastain, Kurt Busch e Byron, ed ora c’è l’inversione totale del plotone.
Terzo round
La terza parte di gara è lunga sempre 15 giri e come detto c’è l’inversione totale, dunque Blaney finisce in fondo con Almirola e DiBenedetto di nuovo in prima fila come nell’Open; in molti al break cambiano gomme. Alla bandiera verde McDowell spinge bene Matt e dopo un duello lungo un giro DiBenedetto passa al comando; prosegue la serata no di Harvick, ancora loose, mentre Kyle Busch soffre di chattering.
Anche McDowell finisce loose e così l’attacco ad Almirola e DiBenedetto non si completa, permettendo a Bowman di raggiungere il trio e Larson alle loro spalle è spettatore interessato. Kyle viene rimbalzato dall’aria e finisce dietro a Newman, Alex no e così passando uno alla volta gli avversari si porta al comando. Bowman vince il terzo round su DiBenedetto, Almirola, McDowell e Newman.
Quarto round
Il momento decisivo forse di tutta la All-Star Race è probabilmente il sorteggio del numero fra 8 e 12 per la nuova inversione del gruppo, infatti viene pescato il 9 e il nuovo poleman è Byron, il quale è già al comando della classifica parziale che somma i migliori risultati dei primi tre round e che poi, dopo il quarto, determinerà la griglia del quinto. Dunque Byron, che ha una vettura molto veloce, diventa automaticamente il favorito per la vittoria finale.
Intanto ci sono da disputare altri 15 giri, Bell ci prova al via a passare Byron non riuscendoci, dietro invece Hamlin quasi manda a muro Larson; Kyle si salva ed in poco tempo è già secondo. Larson rimane in scia a Byron per tutti i giri rimanenti, infatti anche anche un suo sorpasso al compagno di squadra non toglierebbe la pole successiva a William. Dietro di loro DiBenedetto prova a rimanere nella top5, tuttavia finisce largo in curva2 e da quarto finisce settimo.
Byron vince il quarto round su Larson, Hamlin, Bell ed Elliott. William è anche il poleman della fase successiva davanti allo stesso Larson.
Quinto round
Col quinto round si entra nel vivo, infatti è lungo 30 giri ed i piloti dovranno effettuare una sosta sotto green entro il giro 20; inoltre per il pit stop più veloce, sempre se conforme al regolamento, ci sarà un premio da 100.000$ per la pit crew migliore. Al via Byron rimane davanti a Larson, dietro di loro Custer sorpassa col brivido Kyle Busch e poi rischia grosso perché subito al primo giro si fermano in sette e deve frenare di colpo.
Mentre le soste proseguono, e la coppia Kyle Busch – Austin Dillon si prende una penalità per eccesso di velocità, in testa si forma il quartetto Hendrick con a distanza il trio Penske dopo il sorpasso di Logano ad Almirola e Chastain. Come da tradizione, quello che va più lungo è Keselowski che si ferma per ultimo al giro 19 e stavolta, a differenza di Sonoma, la strategia funziona alla perfezione, infatti proprio mentre sta uscendo dalla pit lane Newman manda in testacoda un Chastain che evidentemente ha fatto arrabbiare pure lui.
Brad dopo la caution dunque riparte al comando ai -11 e al suo fianco c’è Elliott che nella sosta in blocco del Team Hendrick ha passato sia Larson che Byron e poco dopo arriva infatti l’annuncio: il team #9 ha vinto la competizione per le pit crew. Alla bandiera verde Larson prova a spingere Keselowski, tuttavia dall’esterno Elliott è più veloce e si porta in prima posizione seguito da Byron.
Dopo una serata in ombra, con il solo Blaney nelle prime posizioni, al calare della sera emerge anche il Team Penske e il quinto round va sì a Elliott davanti a Byron e Larson, tuttavia a seguire ci sono Blaney, Keselowski e Logano; Kyle Busch, dopo aver preso il lucky dog, rimonta dal 20° al 10° posto prima di chiudere 12°. Austin Dillon approfitta del break per tornare anche lui a pieni giri e dunque non ci sono più doppiati.
Sesto round
La All-Star Race si decide in uno sprint di 10 giri netti con overtime infiniti; nessuno si ferma ai box perché la track position è fondamentale e dunque Elliott riparte al comando dalla corsia esterna con Byron interno. La sfida si preannuncia tutta interna all’Hendrick Motorsports. Alla bandiera verde Blaney si infila all’interno di William e lo manda nel mezzo. Senza scia Byron è perso e la chance di portare a casa un milione di dollari svanisce subito.
Larson prende la scia di Elliott e Chase è costretto a bloccare la rimonta di Kyle. La prima manovra riesce al pelo, poi però Elliott finisce largo in curva1 rischiando di travolgere Larson. Ad approfittarne è così Keselowski che a sorpresa si porta al comando, tuttavia il pilota della #5, malgrado il rischio, ha tenuto giù il piede sul PJ1 e si è messo dietro Elliott prendendo pure la scia di Brad.
Keselowski sembra in grado di mettere tutta la vettura davanti a Larson, ma non ci riesce per pochissimi centimetri, allora Larson tiene l’esterno e al giro successivo, quando ne mancano sette al traguardo, torna al comando; Elliott è vicino a loro, ma la sua chance sembra andata. Brad è vicino a Kyle, tuttavia mai abbastanza per uno slide job o un bump&run e così Larson si invola.
Kyle Larson vince la sua seconda All-Star Race in carriera, dopo quella del 2019, davanti a Keselowski, Elliott, Logano, Blaney, Bowman e Byron che completa dunque la top7 monopolizzata da Hendrick e Penske anche perché Hamlin si ferma ai box all’ultimo giro quando è settimo per fissare bene dei bulloni mancanti ed evitare una multa al team; completano la top10 Almirola, Kyle e Kurt Busch.
I risultati odierni
La classifica della “NASCAR All-Star Race”
Le altre categorie
Xfinity Series: Kyle Busch alla vittoria numero 99 in Texas
Truck Series: il dominio di Nemechek prosegue anche in Texas
I prossimi appuntamenti
Il prossimo weekend la Nascar riaprirà ufficialmente il Nashville Superspeedway; essendo praticamente una nuova pista (non si gareggia qui da un decennio), per tutte e tre le categorie ci saranno sia prove libere che qualifiche. Venerdì notte si svolgerà la gara della Truck Series, sabato sera la Xfinity ed infine domenica la corsa della Cup Series sulla distanza delle 400 miglia.
Immagine: media.nascar.com
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