NASCAR | Larson fora all’ultima curva, Bowman vince Gara 1 a Pocono!

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Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
27 Giugno 2021 - 08:00
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Incredibile duello finale fra Bowman e Larson, Kyle sembra averla vinta ai -4, ma poi perde tutto. Buescher in pole in Gara2 dopo l’inversione della top20


“It’s not over ‘till it’s over”: così dicono gli americani e così dobbiamo dire oggi riguardo la prima corsa del weekend della Cup Series a Pocono. Tutti stavano per scrivere “Larson entra nella storia con la quarta vittoria consecutiva” ed invece Kyle ha forato a meno di mezzo giro dalla fine dovendo cedere il successo al compagno di squadra Alex Bowman che nei giri precedenti gli aveva strappato, e poi conteso, la prima posizione.

La gara

A Pocono va in scena il double-header che nel 2020 doveva essere innovativo per la Cup Series e che invece si è trasformato in una consuetudine nella fretta di recuperare corse e infatti il format poi fu ripetuto anche in Michigan e a Dover. L’appuntamento è interessante anche perché Kyle Larson potrebbe eguagliare il record nell’era moderna della Cup Series di quattro successi consecutivi e la partenza dalla pole, grazie all’algoritmo, lo rende il favorito, anche se Hamlin ed Harvick qui sono andati sempre bene ed un Kyle Busch appena battuto da Nemechek nella gara dei Truck potrebbe essere pericoloso.

Pocono rappresenta anche un’ulteriore svolta nella regular season, infatti mancano sole nove gare al taglio ed i 120 punti in palio, oltre ai 14 playoff point, in appena 24 ore per qualcuno possono rappresentare una benedizione, specialmente per un Chip Ganassi Racing in forte ripresa, oppure una maledizione in caso di gara1 storta con effetto valanga a seguire. Oppure se, come succede a Cole Custer, ai controlli tecnici fallisci due volte la prova e sei costretto a partire dal fondo aggravando ulteriormente la situazione.

Sotto un cielo a nuvoloni che ogni tanto fa cadere anche qualche goccia di pioggia, si può partire per una gara sprint di 325 miglia. Larson scatta bene sulla spinta di Logano che così riesce a mettersi davanti a Byron; in coda subito il primo contatto, con un rallentamento a catena nella corsia interna che finisce con Preece che tampona Elliott. Per Ryan c’è un muso leggermente ammaccato, mentre per Chase un passaruota decisamente fuori uso.

Dopo i primi giri a seguire Larson e Logano, Chastain prova a stare davanti, tuttavia poco più tardi Ross cede terreno, sorpassato da un Byron che si riprende dopo il via e si scatena, scavalcando in tre giri la #42, la #22 e pure la #5 che finisce larga in curva1 sul rinomato PJ1 e così William va al comando. Dopo otto giri arriva la prima caution (detrito evidente in curva2) e così i commissari decidono di anticipare la competition caution che era già prevista per il giro 12.

Chastain, in evidente difficoltà di assetto a causa del sovrasterzo, guida una dozzina di vetture (DiBenedetto, Truex, Wallace, Jones, Keselowski che cambia due gomme, LaJoie che invece si prende una penalità, Blaney, Briscoe, Elliott che così inizia le riparazioni, Newman e Preece) che iniziano ad aprire un libro delle strategie che col passare delle caution diventerà sempre più ampio. Si riparte ai -13 nella prima stage ed Hamlin prova a spingere Logano davanti, ma il tandem Byron-Larson è troppo forte.

Passa un giro ed arriva un’altra caution: sul rettilineo principale ci sono i consueti attacchi in scia così come i tentativi di togliere l’avversario dalla coda. In una di queste manovre nel gruppo Custer si porta a centro pista, Keselowski crede che poi Cole si riporti lungo il muro, ma questo non avviene e così l’incrocio di traiettorie non avviene. Brad tampona la #41 che finisce violentemente contro le barriere e per Custer la gara finisce subito; Keselowski rimedia un muso ammaccato e nel dopo gara si scuserà con il compagno in casa Ford.

Dopo una manciata ulteriore di soste in coda al plotone si può ripartire per uno sprint – relativo, data la lunghezza di Pocono – di otto giri. Stavolta il tandem Hendrick non è così compatto e così dietro a Byron si infila Kyle Busch che alla ripartenza precedente era riuscito a passare Logano per la terza posizione. Rowdy però non si ferma qui ed in curva3 si porta anche al comando.

Intanto in curva1 stanno iniziando a cadere delle gocce di pioggia, ma si va avanti dato che la pista è asciutta. Kyle Busch cerca il PJ1 offrendo però l’interno ad un contrattacco di Byron che però non arriva. Nei giri finali solo Almirola (che pensa di avere problemi al motore), Bowman e Bell (col box #20 che sbaglia tutto e Christopher finisce doppiato) cercano la sosta anticipata e così le posizioni di testa non cambiano: Kyle Busch vince la prima stage davanti a Byron, Larson, Logano, Harvick, Hamlin, Kurt Busch ed il trio RCR (ufficiale o tramite alleanze) composto da un buon Suárez, Austin Dillon e Reddick.

Nella pausa Hamlin dice che la pioggia sta aumentando fra curva1 e 2; effettivamente è così, ma è una nuvola passeggera e la gara prosegue regolarmente. Il gruppo, già diviso strategicamente, si spacca ulteriormente: Kyle Busch, Larson, Byron, Hamlin ed Harvick vanno ai box, Logano con Kurt Busch e Reddick (oltre a coloro che si erano fermati prima) tira dritto e così punta a chiudere la gara con un pit stop in meno.

La divisione in stage di gara1 a Pocono è anomala ed anziché essere circa 25%-25%-50% è invece 20%-40%-40% e dunque alla bandiera verde mancano ben 48 giri in cui tutti si dovranno fermare prima o poi. Sullo scatto Kurt Busch riesce a spingere e mantenere Logano al comando; seguono Chastain, Blaney ed un Truex fino a questo momento invisibile.

Nel gruppo invece si lotta duramente per la leadership virtuale: si comincia col duello fra i due Kyle, con Busch che sembra restare davanti a Larson, poi finisce largo in curva1 e così Rowdy se la deve vedere con Byron mentre Hamlin (e Busch non è felice né dell’auto nel traffico, né dell’aiuto del compagno di squadra), Suárez ed Harvick sono spettatori interessati.

Il primo ad andare ai box al giro 40 (ai -37 nella stage) è Reddick e si capisce che presto sarà la volta anche di Logano e Kurt Busch, il quale si trova decisamente meglio del fratello impegnato nella lunga battaglia con Byron e quasi bacia il muro. I due leader si fermano al giro 45 (e Kurt scavalca Joey in pit lane) cedendo la prima posizione a Chastain che ha vicino Blaney. Pian piano si fermano tutti ai box, ma ad interrompere ai -25 il giro di soste sotto green ci pensa Newman che finisce in testacoda e a muro in curva1.

Questa caution cambia molto il canovaccio delle strategie, perché in molti ora possono o ribaltare tutto di nuovo, o assimilarsi su strategie più uniformate. “Pretty lonely” dice Kyle Busch poco dopo l’ingresso dei box, infatti Rowdy a sorpresa non pitta e a seguirlo sono solo McDowell (idem come la #18) e chi si era appena fermato ai box, cioè Kurt Busch, Logano e Reddick; in pit lane Byron tenta la carta delle due gomme e riparte sesto davanti a tutti i rivali, con Chastain che ha pescato il jolly.

Si riparte ai -20 e, dopo un breve duello fra i fratelli affiancati in prima fila, Kyle rimane davanti a Kurt Busch. Arriva però subito un’altra caution: in curva4 LaJoie perde la traiettoria, si allarga sempre di più e stringe a muro l’incolpevole Alfredo. Solo in coda ci sono delle soste, poi c’è una nuova bandiera verde; stavolta i fratelli sono uno dietro all’altro e Kurt spinge Kyle davanti, in coda invece Stenhouse si prende una penalità per aver alzato il piede ed aver cercato una scia migliore.

McDowell (che fa da tappo agli inseguitori) e Kyle Busch sono costretti a fermarsi prima della fine della stage e quindi si attende solo quando. Michael pitta ai -9, Rowdy invece aspetta e fa bene, infatti ai -7 Chastain dopo una brutta ripartenza finisce a muro in curva2 (forse Harvick non lo aiuta al suo interno) e poi va in testacoda in curva3. Busch deve andare ai box, ma non è solo infatti lo seguono Reddick, Briscoe, Harvick, Almirola, Suárez, DiBenedetto, Preece, Austin Dillon e Buescher.

A ereditare così la prima posizione è Kurt Busch, il quale nello sprint di due giri deve gestire l’arrembante #5 che ha gomme più fresche: Kurt vince la seconda stage davanti a Larson, Logano, Byron, Blaney (fra i due qualche scaramuccia), Hamlin, Truex, Bowman, Kyle Busch e Keselowski.

A sorpresa in pochi si fermano ai box al break (rimangono in pista in 24, il primo degli altri è Elliott) e dunque Kurt Busch riparte al comando con 49 giri – ed una sosta – alla fine. Fondamentale in questo è indovinare il timing del pit stop e soprattutto quante gomme cambiare, anche in funzione del ritardo e della distanza dall’ultimo cambio degli pneumatici.

Alla bandiera verde Larson spinge Kurt davanti e poi inizia subito ad attaccare Busch; il primo tentativo non va a buon fine, il secondo ai -47 sì e così Kyle lascia la #1 in preda agli altri. I primi ad andare ai box ai -41 sono Truex (due gomme), Harvick (solo pieno) e Bell, al giro successivo è la volta di Logano (per lui invece obbligatoria sosta completa data la strategia e così perde la posizione su Kevin). La sosta più consistente è quella dei -39, ma è ai -38 che si ferma il leader Larson – quattro gomme – insieme a Wallace e Suárez.

In testa passa così Hamlin seguito da un Kyle Busch che si sente più veloce del compagno di squadra; troppo veloci invece in pit lane Austin Dillon e Matt DiBenedetto (quest’ultimo mentre sconta un’altra penalità). Larson invece è leader virtuale della gara, tuttavia dopo il pit stop deve recuperare nel traffico e così gira più lento del duo JGR, al punto che Kyle Busch dopo la sua sosta ai -33 gli esce davanti.

Il giro di soste prosegue a lungo: Hamlin si ferma ai -27 quando ha ormai 17″ su McDowell e all’appello in pit lane mancano solo Reddick, Buescher ed Elliott. Manca anche un ottimo Cody Ware, ed è proprio approfittando di lui che Larson raggiunge in un 3-wide Kyle Busch senza però riuscire a scavalcarlo malgrado il bellissimo duello. Ad interrompere la contesa ai -23 ci pensa un altro detrito in curva2 ed un’altra caution.

A fermarsi sono ovviamente McDowell, Buescher, Elliott e Ware (Reddick aveva alzato bandiera bianca al giro precedente), tuttavia ad approfittarne per riaprire la gara ci provano anche Harvick, Truex, Keselowski, Almirola, Stenhouse e Bell. Con la pioggia data – erroneamente – a 10′ dalla pista anche se si sa che non sarà sufficiente per interrompere la gara, si riparte ai -20 con Kyle Busch tornato al comando su Larson, Hamlin, Bowman, Byron, Logano, Blaney, Suárez, Kurt Busch e Wallace.

Al choose cone a sorpresa sia Larson che Hamlin scelgono l’esterno dietro a Kyle Busch e così Bowman si ritrova in prima fila e poi, grazie ad uno scatto incredibile ed una spinta poderosa di Blaney, anche al comando; dietro di loro invece Hamlin bacia due volte il muro, una sul rettilineo dopo la spinta di Byron, poi in curva2. Dopo il duello dei giri precedenti, Larson ci mette ancora un giro per scavalcare Kyle Busch, ora gliene rimangono 19 per passare un compagno di squadra all’apparenza più lento.

E invece il pacchetto aerodinamico fa la differenza, Larson si avvicina ma non riesce mai a piazzare l’affondo decisivo mentre Kyle Busch guarda il duo Hendrick con attenzione. La #5 cerca la traiettoria più interna in uscita di curva, ma poi non riesce mai a mettersi sul passaruota della #48 e fare un side draft decisivo. Per 15 intensi giri si assiste ad un duello molto intenso. In certi momenti sembra prevalere Larson, in altri Bowman, ma il fatto più interessante è che il pronostico si riapre proprio quando sembra sbilanciato in una direzione.

Alla fine Bowman cede, dopo un tentativo ai -5, ai -4 Larson riesce a trovare l’attacco giusto, si porta all’esterno di Alex in curva1 e incrociando la traiettoria completa la manovra in curva2. La #48 sembra voler contrattaccare, ma dopo mezzo giro Kyle è andato.

Larson ormai è salito sul treno per la storia, verso la quarta vittoria consecutiva in campionato come Yarborough, Waltrip, Earnhardt (Sr.), Gant, Elliott (Bill), Martin, Gordon e Johnson, ormai i commentatori della NBC stanno iniziando il discorso celebrativo, l’ultimo è già ben avviato e manca solo una curva alla fine. Ma “non è finita finché non è finita”, e infatti la gomma anteriore sinistra ha qualcosa in contrario.

La foratura arriva sul rettilineo fra curva2 e 3, ovvero l’ultima, Larson si accorge subito del guaio, ma evidentemente spera che sia solo una foratura lenta e quindi prova a portare più velocità possibile, in fondo ha ancora 1.2″ su Bowman. Tuttavia lo pneumatico ha ceduto di schianto e così la #5 finisce a muro.

Un Bowman incredulo deve dunque solo fare la sua traiettoria per prendersi la vittoria, beffato così come a Dover, davanti a Kyle Busch, Byron, Hamlin, Kurt Busch, Logano ed Harvick. Larson su tre ruote riesce a chiudere al nono posto (8″ persi nell’ultimo miglio) davanti a Keselowski; Elliott è buon 12° in rimonta davanti a Suárez e Wallace, Truex appena 18° davanti a McDowell e Buescher cha ha strappato nei giri finali la pole position di gara2 a Jones.

In campionato Bowman vola a quota tre vittorie stagionali e la #48 allunga la striscia di imbattibilità dell’Hendrick Motorsports a 48 giorni; Larson mastica amaro, infatti non solo Hamlin gli rimane davanti di otto punti, non solo non porta a casa playoff point, ma in gara2 dovrà partire dal fondo (e non 12°) col muletto così come Custer, Newman, Preece, Chastain, LaJoie ed Alfredo. Festeggia anche Kurt Busch che scavalcando Buescher entra nella top16 e sorride, malgrado la sfortuna nel timing delle caution, Suárez che balza al 19° posto in generale.

I risultati odierni

La classifica della “Pocono Organics CBD 325”

La classifica generale

Così in campionato a 8 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

Oggi a Pocono, prima di gara2 della Cup Series (21:30, diretta SI Motori e Nascar Trackpass), alle 18:00 (stessi canali) ci sarà la gara della Xfinity Series.


Immagine: media.nascar.com

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