NASCAR | Kyle Larson ritorna alla vittoria a Dover dopo due anni!

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
7 Ottobre 2019 - 12:20
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Il pilota il cui talento è stato annullato di più dal pacchetto aero 2019 conquista la prima vittoria stagionale probabilmente nella gara peggiore dell’anno proprio a causa del regolamento tecnico adottato. Sembra un paradosso ma è successo proprio questo a Dover. Kyle Larson risorge dopo 75 gare a secco in cui aveva conquistato ben nove secondi posti e regala al suo mentore Chip Ganassi la sua prima qualificazione al “Round of 8” dopo tante delusioni, di cui la più celebre fu proprio una rottura meccanica qui a Dover tre anni fa. Per quanto riguarda gli altri 11 piloti sarà una settimana difficile da affrontare dato che all’orizzonte c’è Talladega.

La gara

Sotto un cielo coperto la domenica di Dover inizia con le celebrazioni per la 100esima gara nella storia della Cup Series al “Monster Mile”. Le libere e le qualifiche non hanno riservato troppe sorprese né incidenti. Dalla pole position, ottenuta insieme al nuovo record della pista, scatta Denny Hamlin (alla 500esima gara in Cup Series) con al fianco – staccato di soli tre millesimi – Kyle Larson, uno dei favoriti per la gara insieme ad Harvick ed ai piloti del Team Hendrick.

Nessuno sottovaluta Dover, molti la chiamano “la Bristol sotto steroidi”, incidenti e problemi meccanici sono la consuetudine qui e quindi tutti sono pronti per 400 miglia dai nervi tesi. Il primo colpo di scena arriva addirittura nei giri di formazione: Joey Logano torna subito nel garage per la rottura di un semiasse e il suo bottino di playoff point ottenuto finora viene bruciato immediatamente mentre viene sventolata la bandiera verde.

Al via Hamlin, malgrado non scatti bene, riesce a rimanere davanti a Larson ed Harvick, il quale tuttavia poco dopo finisce loose e viene superato da Truex e Byron. Al nono giro il secondo colpo di scena: Elliott rallenta all’improvviso con la pressione dell’olio a zero ed il suo rientro nel garage è mesto se si pensa al trionfo di appena sette giorni fa. La sua gara finisce qui malgrado i tentativi dei suoi meccanici per rimandarlo in pista mentre ce la fanno, seppur con 23 giri di ritardo, quelli di Logano. Per chiudere i primi 10 giri da fuochi d’artificio ci pensa l’inquadratura di un semiasse solitario all’ingresso della pit lane e perso dalla vettura di Sorenson dopo un giro, ma i commissari incredibilmente non se ne accorgono e la caution viene chiamata solo alla rottura di Elliott.

Alla ripartenza del giro 13 Hamlin scatta ancora male e Larson ci prova, ma Denny resiste all’attacco e allunga. E la prima stage termina praticamente qui, infatti ci sono pochissimi sorpassi, le turbolenze rendono impossibile quasi ogni manovra, almeno fin quando qualcuno prova a gommare anche la corsia esterna, e persino i doppiaggi si rivelano ardui. E infatti, come già successo in qualche gara precedente, Hamlin va in crisi in questa fase e Larson si riavvicina ma non riesce a completare il sorpasso. Nel frattempo in coda alla top10 Blaney dice di avere problemi al motore e Bowman recupera diverse posizioni dopo essersi qualificato 12°.

Sul long run Larson cede (viene sorpassato sia da Truex che da Byron) e dunque decide di aprire lui il primo giro di soste a circa due terzi di stage. Fioccano anche le prime penalità per Almirola, Wallace, Newman e Ragan e per Aric recuperare il giro perso si rivelerà impossibile. Il ritmo di Hamlin è sostenuto e l’assenza di ulteriori caution (non ci saranno incidenti in tutta la gara) sfilaccia il gruppo: Bowyer è 14° e rischia seriamente il doppiaggio, ma quando Denny lo raggiunge non riesce a completare il sorpasso e quindi la stage si conclude senza ulteriori emozioni. Hamlin conquista i 10 punti davanti a Truex, Larson, Byron e Harvick.

Il secondo giro di soste si apre con la penalità (sempre per eccesso di velocità) comminata ad un Kyle Busch in ombra anche durante questo weekend e che malgrado tutto era riuscito a recuperare dalla 18esima posizione in griglia all’ottava; rallentato da un problema (l’auto cade dal sollevatore) anche Bowman, costretto dunque ad un’altra rimonta. Alla bandiera verde Harvick spinge bene Hamlin e poi gli si accoda sorpassando Truex all’esterno di curva4. E la seconda stage sarebbe finita qua se non per le emozioni degli ultimi giri. Solo il traffico regala qualche speranza infatti (come Johnson che sorpassa Byron per la quinta posizione), ma in fretta la situazione si calma e al giro di soste si formano due terzetti, con Hamlin, Harvick e Truex che hanno staccato di 5″ Larson, Johnson e Byron.

A questo turno è Truex ad iniziare il valzer dei pit stop (e l’undercut su Harvick gli riesce alla perfezione), ma la notizia più importante è la penalità che Byron si prende accelerando troppo bruscamente dal suo stallo verso l’uscita dalla pit lane. William non riuscirà più a recuperare il giro di ritardo ma a pesare di più saranno i punti persi, sia nella stage e sia al traguardo, che regalano qualche speranza di più in classifica a Logano ed Elliott. A ereditare il suo posto nella top5 non è Johnson, bensì Jones, il quale però sul long run ritorna nelle posizioni in coda alla top10.

La seconda stage – come detto – sarebbe finita qua, ma Hamlin e Truex raggiungono un gruppetto di doppiati composto fra gli altri da Menard (che lotta per rimanere a pieni giri dopo una penalità) e Logano che, seppur staccato di 24 giri, è impegnato in una corsa sfrenata per guadagnare ogni posizione (e punto) utile. A prima vista sembra che Joey non faccia nessuna mossa scorretta nei confronti di Denny, in fondo ogni doppiaggio nel corso delle 400 miglia è stato molto faticoso, ma Hamlin ovviamente la pensa diversamente, specialmente quando Truex trova il varco all’esterno e riesce a conquistare la prima posizione a 12 giri dall’interruzione.

Truex fatica a doppiare sia Logano che Menard, infatti i due pure si toccano, ma Martin riesce a non perdere velocità e vince la seconda stage davanti a Larson (che ha passato Denny di slancio poco dopo Truex), Hamlin (che ha toccato leggermente il muro per doppiare Menard), Harvick e Johnson. Il più deluso alla fine della stage è però forse Byron, visto che il doppiaggio della #21 lo lascia ad un giro.

Il penultimo giro di soste vede l’errore di un meccanico di Truex che prolunga la sosta di quel paio di secondi sufficienti a far precipitare la #19 dalla prima alla sesta posizione. A ereditare la leadership è così Larson e la gara è praticamente finita qua, a ben 155 giri dalla fine. Kyle scatta bene e mette fra sé ed Hamlin subito 1.5″ e questo vantaggio si dilaterà pian piano, anche perché Denny (come Blaney a inizio gara) pensa che il suo motore abbia vita breve; nel frattempo Jones è terzo e si tiene dietro a lungo Harvick e Truex.

Le uniche sorprese della stage finale sono i problemi di Keselowski, che si è toccato con Bowyer sotto caution e poi forza troppo il ritmo nello stint finale bruciando le gomme, un errore non degno di un campione come Brad, e il ritiro di Blaney – quando è nella top8 – per un problema ai freni e non al motore come credeva a inizio gara. Anche Harvick ha bruciato le gomme nello stare in scia a Jones e così viene sorpassato sia da Truex che da Bowman in rimonta per la seconda volta.

L’ultimo quarto di gara inizia con il sorpasso di Truex ad Hamlin per la seconda posizione, ma il distacco da Larson prima dell’ultimo giro di soste è addirittura di 5″. I pit stop trascorrono senza ulteriori guai (penalità per Jones esclusa) e così la sfida per la vittoria si riduce ad un duello a distanza fra Kyle e Martin. Truex cerca di forzare il ritmo all’inizio, anche perché ha perso un paio di secondi dietro a Stenhouse fuori sequenza con le soste, e recupera qualche decimo fino a portarsi di nuovo a circa 4-5″ dalla vetta.

A decidere la sfida ci pensano ovviamente i doppiaggi: poco dopo i -50 Larson raggiunge Byron, il quale non si può permettere di perdere un altro giro, così William forza il ritmo e Kyle fatica a sorpassarlo al punto che in 10 giri il margine che ha su Truex passa da 5.9″ a soli 1.7″. Quando Larson trova finalmente il varco Martin è a soli 1.4″ ma il peggio è passato. I doppiaggi successivi sono ancora impegnativi (Bowyer e Suarez) tuttavia Kyle perde meno tempo. A salvarlo ci pensa il fatto che anche Truex deve effettuare gli stessi doppiaggi, ma Martin ha la prontezza di essere più efficace (“You tell I’ll wreck him (Byron) if he won’t move out”) nel ponte radio #19-spotter #19- spotter #24-#24. Quando Truex doppia Byron ai -20 Larson ha già di nuovo 4″ di vantaggio; Martin si lancia in una disperata rincorsa ma è troppo tardi.

Larson vince dunque davanti a Truex, Bowman, Harvick ed Hamlin; completano la top10 Kyle Busch, l’ottimo DiBenedetto, Johnson (ultimo a pieni giri), Kurt Busch e Boywer. Keselowski chiude 11° una giornata difficile, Byron porta a casa un 13° posto che potrebbe rimpiangere fra due settimane in ottica campionato mentre tutti gli altri si sono visti praticamente solo quando venivano doppiati, una gara dominata dai big – escluso DiBenedetto – che non ha lasciato spazio ad inserimenti dal centro del gruppo.

Larson inoltre si rilancia in ottica playoff visto che è il primo qualificato al “Round of 8” e ribalta il distacco con cui partiva, sia in materia di prestazioni che di punteggi, soltanto una settimana fa. Truex, Hamlin, Ky.Busch ed Harvick guadagnano punti su tutti i rivali e potranno vivere Talladega con un po’ più di tranquillità, mentre per gli altri sarà obbligatorio arrivare (prima di tutto, fatto non semplice) al traguardo e poi farlo pure bene. Come detto in precedenza, Logano ed Elliott ringraziano Byron per l’errore commesso in pit lane, dato che il loro ritardo di 0 e 7 punti poteva essere di almeno 10 lunghezze più grande. Per il resto c’è poco da dire, rimangono solo il sorriso di Larson in victory lane e il tweet di Jimmie Johnson che esprime la sua sulla gara. E quando anche un sette volte campione si schiera, seppur in maniera non formale, contro il pacchetto aero adottato per quest’anno (e appena confermato per il 2020 visto che per i capi della Nascar le gare sono bellissime e stanno vedendo ciò che volevano), allora per la categoria non si prospetta un bel futuro.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series che chiudeva il “Round of 12” è arrivata la settima vittoria stagionale per Cole Custer, il quale dunque torna ad affiancare in vetta alla classifica Christopher Bell. Con sette piloti già qualificati (matematicamente o quasi) al turno successivo e con Sieg ed Haley obbligati a vincere, l’attenzione di tutti è su Annett, Jones e Nemechek con il primo che alla bandiera verde ha 11 punti di vantaggio sugli altri due e solo uno che si può qualificare al round successivo. Annett però è costretto a partire dal fondo dopo aver dovuto sostituito il motore e con lui gli fa compagnia anche Briscoe, il quale ottiene il miglior tempo nelle qualifiche ma poi è vittima di un problema elettrico.

A ereditare così la prima fila al fianco di Cindric è Custer, il quale però scatta male e perde subito la seconda posizione ai danni di Reddick, seppur per poco dato che Tyler finisce di traverso e bacia il muro in curva2. Dietro di loro va meglio ad Allgaier (ammaccature non rilevanti), ma va peggio ad Harrison Burton che finisce da solo in testacoda e il compagno di squadra Jones non può evitarlo. Per entrambi i piloti del JGR la gara finisce qui e Brandon è automaticamente eliminato dai playoff. Alla nuova partenza Custer perde di nuovo la seconda posizione (si scoprirà più avanti che ha problemi alla frizione) e così ad inseguire Cindric ci pensa Allgaier.

La prima stage continua a regalare sorprese e dopo 14 giri Christopher Bell, in quel momento terzo, torna ai box con la pressione della benzina a zero; tornerà in gara staccatissimo dopo la sostituzione del carburatore. Poco dopo Nemechek manda in testacoda il doppiato Harmon e arriva la seconda caution di giornata, ma nessuno va ai box. La ripartenza premia stavolta Allgaier che vola in testa e conquista la stage davanti a Custer, Cindric, Zane Smith ed Haley. La sosta lenta di Custer toglie ogni avversario ad Allgaier per la seconda stage che non vede particolari emozioni se non la rimonta di Briscoe che conclude terzo dietro a Cindric e davanti a Gragson e lo stesso Custer.

Il secondo giro di soste penalizza invece Allgaier e così in testa ritorna Cindric, ma la sua leadership è di breve durata dato che alla bandiera verde Briscoe scatta meglio e si riprende la prima posizione conquistata nelle qualifiche. Chase guadagna subito 2″ su Allgaier e a farlo tremare è solo il ritorno del misfire che già lo aveva colpito in precedenza. La gara si decide all’ultima sosta sotto green: Allgaier si ferma ai -35, Briscoe addirittura quattro giri dopo ed i 2″ che aveva di vantaggio diventano almeno 3″ di ritardo. Davanti tirano dritto invece Custer, Annett ed Haley nella speranza di una caution. E l’incidente arriva ai -24 a causa di Bassett che finisce in testacoda per entrare ai box. I tre audaci non solo rimangono così in testa, ma lasciano solo altre tre auto (il lucky dog Allgaier, Briscoe e Cindric) a pieni giri.

La ripartenza arriva ai -15 e Allgaier balza subito in seconda posizione dietro a Custer, ma l’incidente dei soliti Black Jr e Mills (con quest’ultimo che travolge l’incolpevole Leicht) concede un’ultima chance a Justin. Custer tuttavia ha gomme più fresche di una decina di giri, le sfrutta a dovere e vince (alla 100esima gara in Xfinity Series) davanti ad Allgaier, Cindric, Haley, Briscoe, Annett, Gragson e Nemechek, il quale non è mai stato troppo davanti al rivale diretto per i playoff e viene dunque eliminato per 10 punti. In campionato rimangono solo otto piloti in lotta per il titolo, con i big3 ancora nettamente avanti e gli altri cinque in lotta in apparenza solo per l’ultimo posto disponibile per Homestead.

I risultati odierni

La classifica della “Drydene 400”

La classifica generale

Questa la griglia playoff dopo la prima gara del “Round of 12”

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

La prossima settimana la Nascar fa tappa a Talladega per il weekend più importante di tutti i playoff. Sabato la Truck Series inizierà il “Round of 6” dopo un mese di pausa mentre domenica per la Cup Series ci sarà il giro di boa del secondo turno. La Xfinity Series invece si riposerà per la prima volta dopo 15 weekend consecutivi sempre in pista e tornerà sabato 19 in Kansas.

Immagine: twitter.com/nascar

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