NASCAR | Kyle Busch vince un incredibile Busch Clash!

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
10 Febbraio 2021 - 08:30
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Poca aderenza, errori e incidenti caratterizzano un emozionante Busch Clash. Kyle Busch ne approfitta per mettere il suo sigillo


In molti avevano storto il naso di fronte al trasferimento del “Busch Clash” dall’ovale allo stradale, credendo che sarebbe stata una corsa meno iconica e storica. E invece è successo di tutto, complici anche i piloti che a causa – o grazie – ai loro errori hanno reso la gara viva rimescolando la classifica in più occasioni. L’ultimo scossone lo hanno regalato a pochi metri dalla linea Ryan Blaney e Chase Elliott che toccandosi hanno regalato la vittoria ad un consistente Kyle Busch il quale così torna subito al successo dopo un 2020 in ombra.

La cronaca

Sotto il cielo grigio della Florida inizia la stagione 2021 della Nascar con l’ormai tradizionale “Busch Clash”, ovvero la gara a inviti fra i piloti più veloci della stagione precedente. Di solito venivano invitati i poleman, ma dato l’andamento del campionato 2021 senza qualifiche, sono stati chiamati i 16 qualificatisi ai playoff, coloro che hanno vinto almeno una stage oltre ai principali vincitori di qualifiche e/o gare alla Daytona500. I candidati a prendere il via erano dunque 24, però tre di questi hanno dato forfait (Jimmie Johnson, Matt Kenseth e Clint Bowyer, al debutto nella nuova vita da commentatore TV), inoltre Ty Dillon usa “in prestito” l’auto di Bubba Wallace – non qualificatosi – facendo debuttare così il 23XI Racing.

Tradizionale è anche il sorteggio integrale della griglia di partenza che premia Ryan Blaney con la pole davanti ad Alex Bowman (alla prima gara sulla #48); le auto passano tutte i controlli tecnici pre-gara, poi però Chase Elliott, esattamente come successo a Phoenix 93 giorni fa, viene mandato in fondo al gruppo per modifiche in parco chiuso, infatti i meccanici hanno notato un problema meccanico nel portare l’auto in pit lane. Innovativo invece il layout, dato che dopo 42 edizioni sull’ovale si corre sul Road Course.

Rispetto alla gara dello scorso agosto però è cambiato quasi tutto: durata (35 giri con competition caution al giro 15), pacchetto aerodinamico (basso carico contro l’high downforce del 2020), mescola delle gomme e soprattutto clima, dato che è febbraio ed è sera.

Nei giri di formazione Chase Elliott dice che ha ancora dei problemi, ma poi parte regolarmente. Alla bandiera verde Blaney rimane al comando, dietro di lui Hamlin approfitta prima del 3-wide per passare in seconda posizione e poi alla curva che reimmette il gruppo sull’ovale va in testa; dietro di loro inizia la battaglia fra Reddick e Bowman. Il primo errore è di Logano che, per passare il compagno di squadra Keselowski, danneggia pesantemente il muso sul cordolo.

Hamlin è sì davanti a tutti, ma non riesce a fare due giri di fila buoni e così Blaney rimane sempre a tiro. Al giro 3 iniziano i guai: Harvick va in testacoda alla bus stop e porta molta terra in pista, terra che era già presente perché i piloti stanno tagliando molto la chicane. La pista diventa molto sporca, le auto scivolano tantissimo in uscita e nemmeno i tergicristalli bastano, in molti si lamentano che non si vede più nulla.

Dopo due errori di DiBenedetto, iniziano le prime soste, strategia – pare – per Kurt Busch e problemi di surriscaldamento per Logano che dopo una lunga riparazione riparte giusto per vedere la caution arrivare all’ottavo giro perché la situazione alla bus stop è diventata insostenibile. Quasi tutti si fermano (si possono solo cambiare gomme ora), ma non Blaney che riparte in testa davanti a Bowman, Reddick, Byron, Buescher ed Hamlin; le prime penalità dell’anno sono per Stenhouse e Logano.

Si riparte ai -5 dalla competition caution, Blaney arriva lungo alla prima curva e tornando in pista si tocca con Truex; dal rallentamento che nasce a pagare con un altro testacoda è Harvick. Nel frattempo Reddick è in testa su Keselowski e Bowman. Brad è più veloce e al giro successivo va al comando, tuttavia da dietro arrivano con gomme fresche Hamlin e Truex che in un amen sono lì.

Mentre Blaney sbaglia ancora e va ai box e Kyle Busch ha un tire rub, davanti Hamlin all’esterno di curva5 passa Keselowski e va al comando. Ci si aspetta una sua fuga, tuttavia Truex ha l’auto nettamente più veloce e – dopo una scodata della #11 in uscita della bus stop – va in prima posizione al giro 14, giusto in tempo per allungare e prendere la competition caution con un margine di quasi 2″.

Si pensa sia tutto sotto controllo, e invece Truex sbaglia clamorosamente andando nel pallone: nel cercare la pace car, probabilmente sente via radio i commissari dire che le vetture dovranno saltare la bus stop per permettere una nuova pulizia della pista, e invece Martin tira dritto alla chicane del traguardo. E’ una penalità per taglio del percorso e così finisce in fondo insieme a Bowman (speeding) e Reddick (spegne il motore alla sosta).

Tutto questo, insieme alle varie strategie legate alle soste (tra prima e dopo la caution e quante gomme cambiate), manda in testa Kurt Busch davanti ad A.Dillon, Hamlin, Keselowski, Blaney e Logano che ha avuto in precedenza un’altra lunga sosta per riparare i danni sotto il cofano. Si riparte con 17 giri da disputare e Kurt arriva talmente lungo che finisce dietro le gomme di protezione che dividono curva1 da curva6 e quando ritorna in pista dal lato giusto ormai il gruppo è andato.

Ad approfittarne è Hamlin che a gomme fresche in un attimo torna primo davanti a Blaney, Logano e A.Dillon che fa da tappo praticamente a tutti; a passarlo subito – per sua fortuna – ci pensa Kyle Busch. Mentre Newman sbanda e per poco non apre la portiera di DiBenedetto come una scatoletta e Buescher finisce lungo – forse dopo una leggera toccatina da dietro – per passare A.Dillon, Hamlin e Blaney vanno in fuga come a inizio gara.

Ma non è finita qua: Custer, ampiamente nella top10, si ferma alla chicane del traguardo. Sembra un lungo ma è un problema meccanico. L’auto gli si spegne ma non si riaccende, tuttavia il grosso problema è che ad accendersi e a prendere fuoco sono i dischi freno posteriori; arriva la caution ai -14; Cole incredibilmente tornerà in gara staccato di qualche giro. Il gruppo si spacca ancora: Hamlin con Kyle Busch, A.Dillon, Keselowski, Truex, Jones, DiBenedetto, T.Dillon e Stenhouse non si ferma e così Blaney riparte solo 10°.

Dopo un siparietto fra Logano e i commissari (Joey si prende una penalità per non essere entrato ai box in fila indiana, ma il pilota della #22 si lamenta di essere stato costretto a fare ciò da Blaney entrato ai box all’ultimo e non vorrebbe scontare la penalità) e Byron che fora dopo il pit stop – probabile valvola ko a causa di un contatto con la pistola pneumatica – arriva la green ai -11 ed Hamlin parte bene, finalmente dopo gli errori precedenti di Blaney e Kurt Busch, e rimane al comando.

Dietro di lui ci sarebbe A.Dillon, ma viene scavalcato subito da Truex e poi dagli altri, primi fra tutti Kyle Busch ed uno scatenato Blaney con gomme fresche; nella stessa situazione si affaccia alla top5 anche un Elliott non al 100% con la vettura. Gli occhi di tutti sono su Blaney dato che ai -10 passa Busch ed è terzo, ma poi vanno su Truex, il quale ha spiattellato le gomme alla ripartenza. Tuttavia mentre ci si aspetta un sorpasso subìto dalla #12, va addirittura all’attacco della #11 dimostrando di avere la vettura dominante. Ai -8 attacca in curva5 e va al comando… solo per finire a muro da solo in uscita dalla bus stop mezzo giro più avanti.

Alla caution in testa però non c’è Hamlin, bensì Blaney dato che Ryan ha approfittato del contrattacco fallito da Denny a Martin, che ha una accelerazione paurosa tornando sull’ovale, in curva6. Il gruppo si divide ancora: Hamlin e Blaney vanno ai box insieme a Kyle Busch e Bowman mentre Elliott – che ha finito i set di gomme a disposizione – prosegue con Kurt Busch, Logano e Reddick.

L’ultima ripartenza arriva ai -5 e fra Logano che blocca le gomme e Kurt Busch che va ancora dritto, Elliott ringrazia e allunga, però Blaney ha fatto una ripartenza magistrale e dopo un giro è già terzo dietro a Chase e Joey mentre Hamlin è rimasto nel traffico a differenza di Kyle Busch. Le gomme fresche si vedono soprattutto nell’infield ed è qui che Blaney prima passa Logano ai -4 e poi raggiunge Elliott ai -3.

Il testacoda di Keselowski e poco dopo la toccata di Reddick che manda Buescher prima sul cordolo e poi contro Bowman non provocano caution e dunque ai -2 Elliott ha soli 0.3″ su Blaney, 3.8″ su Logano e 4.7″ su Kyle Busch e Reddick che viene passato sul traguardo da Rowdy. Chase si difende in curva3, ma alla Kink Blaney è già affiancato all’esterno e, quasi finendo sull’erba, è all’interno di curva5 dove si porta al comando; Elliott prova un bump&run al ritorno sull’ovale ma non riesce.

Con un giro e mezzo da completare sembra fatta per Blaney che ha gomme fresche ed una buona vettura. Manca poco al traguardo e invece va tutto storto. Non si capisce se gli venga il braccino, se perda i riferimenti non avendo più vetture davanti oppure se i freni stiano cedendo (molti dischi sono incandescenti), fatto sta che Elliott non lo molla e nel giro finale ad ogni frenata è addosso a Ryan per poi perdere in accelerazione.

Il colpo di grazia per Blaney è una scodata alla bus stop, Elliott gli è attaccato e lo attacca alla chicane finale all’esterno, i due non cedono e si toccano, la #12 finisce in testacoda, la #9 perde tanto tempo al punto che a Kyle Busch, staccato di 3.25″ all’inizio dell’ultimo giro dopo aver passato Logano avendo anch’egli gomme fresche, basta evitare un Elliott che deve ripartire da quasi fermo per andare a vincere il “Busch Clash”.

Kyle Busch vince così per la seconda volta in carriera il “Busch Clash” (anche nel 2012 lo fece con un sorpasso all’ultimo giro) davanti ad Elliott, Logano, Reddick, Byron, Hamlin, Bowman, Jones, Stenhouse e DiBenedetto; Blaney chiude 13°.

Dopo le classiche interviste di rito fra scuse per il contatto e scuse ricevute fra i migliori amici, rimane comunque il dubbio su chi abbia buttato di più la vittoria, Truex aveva una vettura quasi dominante ma ha commesso due errori clamorosi, Hamlin era molto veloce, ma all’ultima ripartenza non si è fatto vedere, Elliott nell’ultimo tentativo poteva essere meno aggressivo dato che si è già visto che alla chicane l’esterno può funzionare, oppure Blaney che nell’ultimo giro e mezzo è andato in corto circuito. Fatto sta che Kyle Busch ringrazia tutti e quattro e si porta a casa il premio e la vittoria.

I risultati odierni

La classifica del “Busch Clash 2021”

I prossimi appuntamenti

Oggi a Daytona si torna subito in pista. Alle 18:05 si terrà la prima delle tre sessioni di libere per la Daytona500, all’1:30 ci saranno invece le qualifiche (giro secco individuale, unico round) che assegneranno la pole provvisoria e – indirettamente – due posti in griglia ai team Open. Entrambe le sessioni saranno in diretta su FS1.


Immagine: nascarmedia.com

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