NASCAR | Kyle Busch entra nella leggenda a Charlotte

NASCAR
Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
28 Maggio 2018 - 12:45
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Logano, Jones, Hamlin, Keselowski, Larson, McMurray, Truex: in tanti ci hanno provato ma gli hanno messo il muso davanti per soli 23 giri su 400. Kyle Busch però aveva un appuntamento con la storia ed ha aggiunto un altro capitolo nella sua carriera da futuro Hall of Famer andando a vincere per la prima volta a Charlotte, unico neo nel suo palmarès ricco di vittorie, e facendolo tra l’altro nella gara più prestigiosa delle due che vi si svolgono, ovvero la CocaCola600, la corsa più lunga del campionato e che stranamente si è trasformata ieri notte in una gara di sopravvivenza come non si vedeva da molto tempo. 

La gara

La corsa sembra destinata alla resa dei conti fra i dominatori della stagione Kevin Harvick e Kyle Busch, ma il primo non passa i controlli tecnici prima delle qualifiche e così è costretto a partire dal fondo della griglia. Così a far compagnia in prima fila a Kyle Busch c’è Joey Logano. E il team Penske ricomincia da dove ha finito qualche ora prima a Indianapolis, ovvero in testa. Infatti al primo giro al comando c’è proprio Logano, ma l’illusione dura appena 5 giri, poi Busch ritorna in testa e Logano precipita in classifica.  La prima caution arriva al giro 38, quando Austin Dillon fora e finisce a muro; è solo la prima vittima di una lunga serata. Il primo giro di soste non muta la situazione e Busch rimane in testa; da qui alla fine della gara la pit crew della #18 non farà un solo errore. 

Dietro a Busch inizia la rotazione degli inseguitori, dato che da Jones si passa a Hamlin, ma il pilota del Joe Gibbs Racing raramente viene impensierito. La rimonta di Harvick termina bruscamente proprio quando sembrava completa: dopo 80 giri è salito al 4° posto ma al giro 84 una foratura lo manda a muro in curva 3, terminando in netto anticipo la sua gara. Si interrompe così una delle strisce positive più impressionanti della Nascar: alla 1089esima gara in Nascar (623 in Cup Series, 343 in Xfinity e 123 nei Truck) arriva il 1° “ultimo posto” in carriera per Harvick.

Keselowski manca il suo stallo in pit lane e non effettua la sosta, ma, anziché rimediare all’errore, lui e il suo crew chief decidono di provarci dato che mancano soli 12 giri alla fine della prima stage. Tuttavia il degrado delle gomme è elevato e in un giro alla ripartenza Brad precipita da 1° a 19°. Kyle Busch lo sorpassa e così va a vincere la prima stage davanti a Blaney, Larson, Truex e Johnson.

Pochi giri dopo la ripartenza a finire a muro è Byron e la sua gara finisce qua. La quarta caution in 115 giri impone già di valutare bene la strategia, dato che i 12 set di gomme a disposizione diventano una variabile da gestire accuratamente. I leader non si fermano ai box mentre nelle retrovie chi è ancora in cerca dell’assetto ideale monta gomme fresche in cerca di una rimonta.

Altra ripartenza e dopo neanche un giro in curva 3 Johnson chiude la porta a Hamlin e finisce in testacoda; dietro di loro incredibilmente non si scatena il big one e le uniche vittime sono Jones che tocca Logano, ma per tutti ci sono solo danni lievi. La gara è vivace, nonostante le aspettative della vigilia, e nel gruppo ci sono molte battaglie. Il ruolo di inseguitore della #18 passa da Larson a Truex, ma la sostanza non cambia. Sul finire della stage termina il sogno di Roger Penske di diventare il primo team owner a vincere Indy500 e CocaCola600 nello stesso giorno: con Logano e Keselowski fuori dalla top15, Blaney (in quel momento 4°) inizia ad accusare problemi di motore, ma gli viene detto di andare avanti fino ad una eventuale rottura. Davanti la situazione non cambia e Busch vince la seconda stage davanti a Truex, Larson, Hamlin e Bowyer.

Busch è perfetto ai box, Truex invece no e si prende la prima penalità della serata. Al calar della sera il volto della gara non cambia e Busch è in testa davanti a Hamlin, ma nella terza stage (sono infatti quattro le stage di questa lunghissima gara) si corre ben poco, date le numerose caution. Il primo a finire in testacoda è Gaulding (e in occasione della sosta arriva la seconda penalità per Truex), poi è il turno di Buescher, il terzo è Larson – in quel momento quarto, ma in precedenza anche secondo – e l’ultimo è Blaney, il cui motore esplode in una palla di fuoco. Nelle prime posizioni si affacciano McMurray (2° nonostante una macchina che si muove molto), Elliott e Keselowski, ma davanti non si cambia: Kyle Busch vince la terza stage davanti a Jones, Keselowski, il fratello Kurt e McMurray.

Altro giro e altro inseguitore che viene eliminato dalla contesa. Jones, appena tornato secondo dopo il contatto con Logano della seconda stage, è vittima di un singolare incidente: Kahne per entrare nel suo stallo passa sopra il tubo della pistola pneumatica per il cambio gomme strappandola via; il tempo per prendere la pistola di scorta gli è fatale e da 2° passa 19°. A provarci stavolta è Keselowski, ma Busch allunga subito, mentre Newman rallenta e va direttamente al garage senza passare dalla pit lane per un problema al mozzo dopo essere stato per tutta la gara nella top10. Truex completa la rimonta e ritorna in seconda posizione a 70 giri dalla fine; il gap da Busch è di 3.5″, ma neanche lui è in grado di colmarlo, tant’è che in 10 giri diventa di 6″.

L’unico brivido per Kyle Busch arriva quando decide di effettuare la sua sosta, ma all’ingresso della pit lane sbanda un po’ e deve rimandare la sosta di un giro, perdendo in tutto ciò solo uno degli 8″ che aveva di vantaggio. L’ultimo giro di soste cambia poco e a 25 giri dalla fine Busch inizia ad amministrare il vantaggio su Truex.

Gli ultimi giri sono una passerella che non vede altre vittime illustri: Kyle Busch vince su Truex, Hamlin (tripletta Toyota dopo il dominio Ford di Harvick nelle gare precedenti), Keselowski e un ottimo Johnson. Completano la top10 McMurray, Larson, Kurt Busch, Bowman e Stenhouse, primo dei doppiati.

In attesa di classificare e di correre sul “roval” il 30 settembre (è sempre Charlotte oppure è un nuovo tracciato?) Kyle Busch diventa il primo pilota nella storia a vincere una gara della Cup Series – aveva già vinto la All-Star Race nel 2017, ma non è valida per il campionato – su tutti i circuiti su cui ha corso in carriera. E la sfida con Harvick è rimessa in parità: 4 vittorie a testa (5 per Harvick, ma una non è valida per il computo dei playoff) e sorpasso nella griglia playoff dato che i playoff points della Toyota #18 sono 25 contro i 24 della Ford #4. Sarà un duello entusiasmante, ma fino a quando gli altri staranno a guardare? La risposta arriverà come sempre in soli 7 giorni. Intanto siamo a metà della regular season: il grande conto alla rovescia verso i playoff inizia oggi.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series, disputatasi sabato, seconda vittoria stagionale per Brad Keselowski il quale regala a Roger Penske la prima vittoria da quando è stato introdotto nella Hall of Fame della Nascar la scorsa settimana. Keselowski parte dalla pole, ma dopo una caution è Kyle Busch a pendere il comando, conquistando anche la prima stage. Keselowski non rende al meglio e dunque deve lavorare di strategia. Approfittando di una caution nel finale della seconda stage (vinta sempre da Busch), si presenta in testa all’inizio della stage finale. 

Dopo il ritiro di Chase Elliott (come sostituto dello squalificato Gallagher) per la rottura del cambio è Cole Custer a passare in testa davanti a Bell. Una breve caution per qualche goccia di pioggia serve a far finire nei guai Reddick e Keselowski, entrambi penalizzati ai box. Kyle Busch ritorna in testa ma ci rimarrà per poco: prima una serie di caution mette Hemric al comando sulla strategia alternativa, poi alla ripartenza azzarda troppo mettendo due ruote sull’erba finendo a muro; nonostante ciò terminerà 8°. Nei 200 metri disputati sotto green Keselowski sorpassa Hemric e si porta in testa: sarà decisivo. Dopo pochi giri arriva il classico acquazzone primaverile e la gara viene sospesa.

Corsa finita? No! In 40 minuti la pista è asciutta e si possono disputare i 28 giri rimanenti. Keselowski con pista libera non ha rivali a differenza di quando è nel traffico e va a vincere interrompendo la striscia di 13 vincitori diversi nelle ultime 13 gare nella categoria. Dietro di lui concludono Custer, Bell (ma in settimana per lui arriverà una penalità per la vettura risultata irregolare nel post gara), Ty Dillon ed Elliott Sadler, che mantiene la testa del campionato pur senza vittorie.  

I risultati odierni

La classifica della “Coca-Cola 600”

La classifica generale

Così il campionato a metà della regular season

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend la Nascar fa tappa a Pocono sull’ovale piatto da 2,5 miglia. In pista Xfinity e Cup Series rispettivamente sabato e domenica mentre i Truck torneranno l’8 giugno in Texas. 

Immagine: GettyImages per Nascar.com

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