NASCAR | Kurt Busch mette la sua firma anche in Kansas!

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Tempo di lettura: 21 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
17 Maggio 2022 - 08:30
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Kurt Busch domina nel finale e vince una gara anche in questo 2022 aggiornando una serie di record di poliedricità. Battuti nella battaglia finale Kyle Larson ed il fratello che, come il team owner Denny Hamlin (quarto), festeggiano quasi commossi in victory lane


Kurt Busch è tornato quello di inizio stagione, ma stavolta anziché solo presentarsi nel finale è stato davanti per tutta la corsa, approfittando dei guai altrui e mettendo la sua firma, come al solito, sulla stagione NASCAR così come avvenuto – seppur col minimo sindacale della singola vittoria – negli ultimi anni. Una vittoria di esperienza ma anche all’attacco contro un arrembante Larson ed il fratello Kyle ed una sfilza di altri piloti ora più o meno con l’acqua alla gola dopo la vittoria dello stesso Kurt.

La gara

Come a Darlington il sabato della Cup Series è problematico. Ormai si è capito che i carichi sulla posteriore sinistra sono notevoli e quindi le probabilità che essa si fori non sono nulle, anzi. Nelle prove libere ci sono ben sei bandiere rosse. Inizia Buescher con foratura e toccata al muro, poi Ware finisce in testacoda, dunque è il turno di Blaney ed Hamlin a forare, quindi Stenhouse imita la #17 ed infine Logano fora la stessa ruota e va contro le barriere. Le qualifiche poi si svolgono regolarmente e Bell si prende la terza pole stagionale davanti a Reddick, Larson, Cindric, Kurt e Kyle Busch.

Le facce contrariate nel garage sono evidenti. Sembra quasi che il test della Goodyear effettuato qui nei mesi scorsi non abbiano avuto alcuna utilità, la Goodyear risponde ripubblicando una nota stampa già uscita in settimana mettendo nero su bianco la questione del carico maggiore sulla posteriore sinistra, ma sottolinea il fatto che ha anche consigliato delle pressioni minime d’esercizio per tale pneumatico, sottointendendo quindi che qualche team non rispetti questo. Si potrebbe immaginare anche una risposta dei team dicendo che è solo un consiglio e non un obbligo, ma non si arriva a questo livello nella discussione.

La domenica mattina l’ovale si sveglia sotto la pioggia, ma le precipitazioni smettono per pranzo e quindi la gara può partire in orario. Vista la pioggia e visti i problemi successi il giorno precedente si dà quasi per certo che verrà fissata una competition caution, e invece la NASCAR sorprende tutti lasciando la gara così come è, forse un segnale che fa capire da che parte stia l’organizzazione, ovvero con la Goodyear e non con i team.

La gara del Kansas è anche quella del giro di boa nella regular season e ci si arriva con ben 10 vincitori diversi ma anche piloti del calibro di Truex, Blaney, Bell, Harvick, Kurt Busch, Reddick e ampliando il campo Wallace, Keselowski, Almirola e tanti altri ancora a secco, quindi in molti cominciano ad annusare il pericolo visti i soli sei posti ancora disponibili.

Il tema della settimana è stato ovviamente il finale di Darlington, con Byron e Logano ancora di idee opposte, William che promette di farsi le spalle larghe sostenendo la tesi del fatto di essere “in svantaggio” nel confronto diretto e Logano che, invece, dicendo di essere “in pareggio” annuncia in caso di altri screzi che alzerà il tiro. In gara non succederà nulla, anche perché per il 99% della distanza i due non saranno vicini.

Dopo aver mandato in fondo gli incidentati del sabato ovvero Buescher, Logano (muletto per loro due), Stenhouse, Hamlin (modifiche in parco chiuso) ed in extremis anche Gilliland, la gara può partire fra la preoccupazione generale per le gomme con i meccanici che guardano attentamente gli otto set di gomme fresche (più uno ereditato dalle libere) che hanno al muretto sperando di usarle nei momenti giusti e non a sorpresa.

Al via Bell dall’esterno rimane al comando su Reddick che lotta con lui fino in curva4; dietro di loro Kyle Busch va subito 3-wide con Cindric e Larson, ma la sua mossa non ha esito positivo. In coda Hamlin comincia a recuperare subito, tuttavia si lamenta dello sterzo che sente duro pur approvando l’assetto.

Nasce subito una fuga a tre con Bell, Reddick e Larson mentre Cindric deve guardarsi dal gruppo. In questa fase ci sono diversi attacchi riusciti ma anche falliti. Kurt Busch non riesce a superare Cindric, Kyle invece ce la fa con Almirola che poi viene attaccato da Bowman, tuttavia Alex deve guardarsi anche da Briscoe e Cindric.

Al quinto giro è proprio Briscoe a causare la prima caution: Chase perde il controllo da solo in curva4 e finisce nell’erba davanti al traguardo per sua fortuna galleggiando e non impantanandosi vista la pioggia caduta. La classifica vede Bell davanti a Reddick, Larson, Cindric, Kyle e Kurt Busch, Almirola, Bowman, Chastain e Truex, nessuno va ai box (tranne Briscoe e qualcuno in coda come un Logano molto loose e che è partito effettivamente 28° ed era ancora 28°), quindi si riparte a prime posizioni invariate.

La green sventola ai -71 e Kyle Busch spinge Reddick subito al comando mentre alla loro destra Larson fa deragliare Bell che quindi scivola al quarto posto. La sorpresa di questa ripartenza è che dietro a Cindric (sempre quinto) c’è Suárez che si era qualificato addirittura 19°. Kyle Busch tenta il sorpasso a Larson, ma rimbalza e torna quarto mandando in fuga Reddick. In coda Custer bacia il muro dopo una toccatina ricevuta da Haley; Hamlin invece è già nella top20 e vede poco davanti a sé Kurt Busch e Bowman che invece hanno perso terreno.

Bastano pochi giri per capire che i problemi di Logano non sono per nulla risolti e col suo 31° posto rischia fin da subito il doppiaggio; anche Blaney dice di essere loose ma resiste pur uscendo dalla top10 a vantaggio di Truex. Rischia anche Elliott che per sorpassare Byron si vede sfilato da Hamlin che prosegue nel suo recupero. A differenza dei piloti citati invece Gragson, Haley e Bowman hanno sottosterzo.

Reddick intanto ha messo 1.3-1.4″ su Larson, ma i primi doppiaggi (fra cui McLeod) gli fanno perdere slancio e così il campione in carica inizia a riavvicinarsi portandosi dietro Bell; Cindric, invece, malgrado un assetto non ottimale si tiene dietro Suárez. Da notare anche i sorpassi di Truex su Kurt Busch, di Wallace su Bowman e di Hamlin su Jones.

I giri successivi vedono tanta azione in pochi secondi: mentre LaJoie bacia il muro, Buescher va ai box (gara complicata per lui) e Larson attacca e sorpassa Reddick, sul rettilineo principale McLeod fora la posteriore sinistra (prima vittima del giorno) e finisce in testacoda; BJ finisce con tutte e quattro le ruote a terra e la sua gara finisce qua. Gilliland si prende il lucky dog mentre Logano si salva.

Il primo giro di soste arriva così dopo 36 giri e Bell si riprende la prima posizione anche perché Larson ne perde nove a causa di un problema alla posteriore sinistra. Soste lente (con penalizzazione) anche per Hamlin (interferenza della pit crew), Cindric (ruota fuori controllo), Austin Dillon (si trascina con sé la tanica della benzina) e soprattutto Haley che riesce a mettere insieme una combo inedita: perde la ruota posteriore sinistra che finisce anche a fuoco; Buescher e Bilicki prendono la wave around.

Si riparte esattamente a metà stage (giro 40 di 80) e Bell parte bene ancora una volta con la spinta di Kyle Busch che si porta al secondo posto davanti a Reddick, tuttavia Tyler viene messo a sorpresa 3-wide dalla coppia Trackhouse composta da Suárez all’interno e Chastain all’esterno col pilota del RCR che non apprezza la manovra di Daniel. Poco più tardi Ross scavalca il compagno di squadra e si mette all’inseguimento di Bell e Kyle Busch che nel frattempo sono scappati.

Bowman nel frattempo tenta di rientrare nella top10 passando Truex, ma viene rimbalzato indietro ed attaccato da Almirola e Wallace; Logano invece è entrato nella top20 e dice di aver risolto gran parte dei suoi guai d’assetto. Elliott pure si rilancia e con una bella manovra salta in un sol colpo Blaney (che sta precipitando) ed Harvick e poi scavalca anche Larson che nel traffico non sembra essere quello di inizio gara anche perché alla ripartenza ha ammaccato il muso.

La situazione pian piano si calma e da notare ci sono solo le rimonte di Wallace e Truex che ha raggiunto e passato Reddick mettendo nel mirino Suárez. Il tentativo di sorpasso non sarà necessario perché il messicano fora la solita posteriore sinistra e finisce in testacoda e poi a muro. Daniel si ferma all’ingresso della pit lane e si arrabbia tantissimo con i commissari che anziché spingerlo ai box per quei pochi metri invece lo trainano rovinando il diffusore. Haley recupera il giro perso ma è una questione effimera.

Durante la caution non mancano i colpi di scena infatti Almirola va ai box (è andato a muro per evitare la #99, ma è anche prodromo del suo rientro in gara a sette cilindri) e il leader Bell che fora probabilmente – ma non certamente – ovviamente la posteriore sinistra sui detriti e deve farsi un giro al rallentatore dietro la pace car. La sorpresa ulteriore è che non tutti vanno ai box, infatti Stenhouse, LaJoie ed Austin Dillon non si fermano e precedono Jones (due gomme), Kyle Busch, Chastain, Truex, Byron ed Elliott; Larson perde ancora tempo riparando il muso. Haley, infine, prende ancora fuoco e poi si ritira per un problema elettrico.

La green sventola ai -13 ed Austin Dillon finisce subito larghissimo mentre colui che si divincola meglio è Kyle Busch che passa al comando davanti a Chastain ed un Elliott che sbuca fuori all’improvviso; resistono bene malgrado il deficit di gomme Jones e Stenhouse. Dietro di loro Bowman finisce in sottosterzo in curva4 e stringe Harvick a muro.

Gli ultimi giri scorrono tranquilli e Kyle Busch vince la prima stage davanti a Chastain (+1.9″), Elliott (+2.7″), Reddick (+3.7″), Byron (+4.3″), Truex (+4.7″), Wallace (+5.9″), Jones (+6.6″), Blaney (+7.6″) e Bowman (+7.9″) che beffa in volata per appena 0.008″ Hamlin; Kurt Busch è 12°, su Buescher, Bell (che si è giocato ora il set usurato delle libere), Larson, Harvick e Logano.

Tutti tornano ai box per un altro giro di soste ed Elliott completa la sorpresa balzando al comando favorito dal fatto che Kyle Busch si ferma troppo vicino al muretto e – come Larson in precedenza – perde nove posizioni. Sosta lenta anche per Almirola, Harvick, Buescher e Jones, ma per Erik è solo l’inizio di una serata tragicomica.

Dopo settimane a lamentarsi di gomme mal fissate e perse in pista, la posteriore destra della #43 decide invece di non smontarsi dopo che il meccanico ha applicato troppa coppia ed ha spanato il dado. I primi tentativi di togliere la ruota non hanno successo e quindi Erik torna in pista con tre pneumatici nuovi ed uno usurato. In coda ci finiscono anche Hamlin (stessa penalità identica a prima), Wallace (falsa partenza della pit crew, ennesimo errore del suo muretto) e persino Elliott (interferenza per i suoi meccanici) che già pregustava una ripartenza al comando.

La prima posizione viene dunque ereditata da Chastain che rimane al comando giusto per un giro, poi Byron esce dalla scia sua e di Truex, sorpassa Martin (poi superato anche da Reddick) all’esterno di curva3 e poi incrociando pure Ross dopo il traguardo. Larson inizia nel frattempo la serie di contatti col muro e deve soffrire ancora per recuperare terreno. Reddick intanto ci prova su Chastain e questo favorisce la fuga di Byron.

Da notare in questa fase ancora un altro duello fra i fratelli Busch ed un Logano che si ritrova 12°, ma poi comincia a retrocedere di nuovo; Jones infine paga dazio e viene doppiato. La rimonta di questo stint è ovviamente quella di Elliott che torna quasi subito ai margini della top10.

Nella top5 la lotta è appena iniziata: Truex ci prova su Reddick, ma il suo tentativo fallito favorisce invece il sorpasso di Kurt Busch che dunque ora è quarto, tuttavia il pilota del 23XI Racing non si ferma qua ed in una decina di giri sorpassa anche Reddick (loose) e Chastain. Truex invece finisce fra le fauci di Kyle Busch che però non riesce ad attaccarlo e poi si stacca a sorpresa.

Poi un altro istante in cui succede tutto: il primo a finire a muro è Reddick a causa di un detrito alla griglia che gli ha tolto downforce, pochi istanti più tardi ad andare dritto contro le barriere sempre per la foratura della posteriore sinistra è il leader Byron che torna ai box dopo un giro al rallentatore e così Kurt Busch passa al comando, infine Reddick finisce a muro di nuovo e tornando ai box crede che dovrà ritirarsi (non sarà così).

Siamo a 45 giri dalla fine della stage e al giro di soste manca ormai poco. Buescher lo apre, ma è Truex ai -42 ad iniziarlo veramente dato che in pochi giri lo seguono praticamente tutti. Quando mancano all’appello in pochi, ecco una caution che sconvolge la classifica: Harvick va in testacoda sull’apron in accelerazione e finisce in mezzo alla pista non venendo centrato da nessuno.

Dei big gli unici a mancare all’appello erano Elliott (in rimonta sì, ma passato prima da Wallace) e Logano con Custer, McDowell, Ty Dillon, Burton, Gilliland e Bilicki; Kurt Busch è ancora leader virtuale. Ci si mette diversi giri per ricostruire la classifica e dire che Almirola e Larson erano a pieni giri mentre Bowman (che ha un detrito sulla griglia) è il lucky dog. A pagare dazio con una sosta lenta e la consueta wave around sono Chastain e Bell mentre devono inseguire pure Wallace ed Hamlin.

La caution per sistemare la classifica è lunga ed ovviamente la pit lane è chiusa. Ai box ci va solo Jones e la situazione diventa ancora più tragicomica perché i meccanici, malgrado l’utilizzo di ogni strumento disponibile nel garage, non riescono proprio a togliere la posteriore sinistra. Alla fine le maniere brute funzionano ed Erik riesce pure a proseguire la gara senza danni ulteriori.

Dopo il completamento del giro di soste si riparte ai -29 dunque con Kurt Busch al comando su Blaney, Truex, Keselowski, Kyle Busch, Larson, Cindric, Elliott, Custer e Bowman. Alla green Truex spinge bene Kurt che deve vedersela con Blaney ed il gruppo di testa scappa approfittando del 4-wide fra Cindric, Elliott (i due poi si toccano), Larson e Logano. Mentre Keselowski perde velocemente le posizioni guadagnate di strategia, davanti Kyle Busch prende, passa e stacca Blaney riprendendo il fratello che però reagisce.

Mentre Byron si ritrova di nuovo a pieni giri e Reddick a -1, anche Hamlin tenta l’ennesima rimonta che invece non può nemmeno provare Buescher che per l’ennesima volta finisce ai box fuori sequenza. Recupera anche Chastain che, penalizzato dalla wave around, torna nella top10.

Anche in questo caso gli ultimi giri scorrono (quasi) senza problemi: a pagare dazio, sempre per la consueta posteriore sinistra che si fora, è Truex che deve cedere la quarta posizione ai -2 percorrendo l’ultimo giro al rallentatore evitando il doppiaggio solo perché Kurt Busch taglia il traguardo e si aggiudica la stage con 1.9″ su Kyle Busch, 5.7″ su Blaney, 8.5″ su Cindric, 8.7″ su Elliott, 10.8″ su Larson, 13.4″ su Chastain, 13.7″ su Hamlin, 16.8″ su Logano e 17.3″ su Wallace, seguono Stenhouse, Bell, Keselowski, McDowell e Bowman con Byron, Harvick e Austin Dillon fuori dalla top20; Gilliland è ancora il lucky dog.

Nuovo break e nuovo giro di soste anticipato da Truex che inevitabilmente perde un giro commettendo anche un’infrazione per eccesso di velocità; Kurt Busch rimane al comando ma pagano dazio Chastain (sosta lenta) e Kyle Busch che anche lui è troppo veloce in pit lane. Quasi tutti i crew chief hanno ancora a disposizione due set di gomme fresche, quindi a meno di ulteriori colpi di scena si potrà arrivare in fondo.

La bandiera verde sventola ai -94 e mentre Kurt Busch è all’esterno, alla sua sinistra quasi casualmente al choose cone si forma il trenino Penske con Blaney davanti a Cindric e Logano. Joey scivola subito largo e torna indietro, Keselowski prova ad andare 3-wide, Blaney resiste a Kurt ma alla fine il pilota della #45 rimane al comando.

Chi però si fa vedere di nuovo è Larson che con il doppio sorpasso in sequenza su Cindric e Blaney (sottosterzo per lui) è già secondo. Sembra finito il sogno di Kurt Busch e invece il veterano resiste senza troppo soffrire. Briscoe rischia grosso come a inizio gara, ma Chase si salva pur finendo in coda. Protagonista di un’altra gara positiva è invece Stenhouse che supera in un sol colpo Logano e Wallace. Rischiano grosso anche Cindric e Bowman con Austin che bacia il muro e rimbalza contro Alex.

Larson ai -87 passa all’attacco, ma Kurt resiste, Kyle ai -85 tenta uno slide job, sembra completarlo ma poi in curva2 finisce loose e con l’aiuto del muro è protagonista di un salvataggio incredibile. Larson deve ovviamente alzare il piede e Kurt, pur dovendo schivarlo, torna in fuga. Kyle nel traverso ha bruciato la posteriore destra e rallentando il ritmo per raffreddarla viene scavalcato da un Hamlin in forte recupero. Recuperano ancora una volta pure Bell, Chastain e Wallace che stupisce e col sorpasso su Elliott è nella top5.

La gara sembra di nuovo in mano a Kurt, ma mancano ancora ben 80 giri ed i 2.5″ di margine che ha, pur crescenti, non sono garanzia di vittoria. Quando si aspetta il giro 217 per il giro di soste finale, la posteriore destra di Elliott al giro 197 decide di cedere e quindi Chase perde il controllo in curva3 finendo nell’erba lui sì impantanandosi così come il camion che dovrebbe trainarlo ai box. Ed Elliott, come Suárez, si arrabbia molto. Truex è il lucky dog.

Nuovo giro di soste e, mentre Kurt Busch rimane primo, Wallace viene “sabotato” ancora una volta da una ruota fuori controllo che poi viene centrata da Bowman e Chastain. Anche Harvick finisce in fondo, ma per eccesso di velocità. La caution prolungata permette a tutti di arrivare in fondo con il pieno, ma la situazione è al limite.

Si riparte ai -66 e Kurt Busch viene lasciato subito solo e così Larson al suo fianco prima lo affianca insieme a Blaney che però deve alzare il piede e venire passato da Bell che completa la rimonta. Dopo un giro di lotta è proprio Larson a passare in testa, ma Kurt non molla e gli rimane incollato. E quindi, quando Kyle bacia di nuovo il muro, Busch lo sorpassa con Bell che per evitare la #5 deve alzare il piede e viene scavalcato brevemente da Hamlin.

Ai -60 per la prima volta Byron e Logano si incrociano, Joey è ancora in difficoltà e se ne sta largo, Byron è in rimonta dopo la foratura e lo passa tenendosi lontano dalla #22. Davanti a loro Kyle Busch supera un Blaney non al massimo dell’efficacia. Larson però non ha ancora finito di finire contro le barriere ed il contatto successivo permette il sorpasso di Bell con Kyle Busch vicino alla Chevy dopo aver passato anche Hamlin.

In tutto questo Kurt Busch scappa via e mette 2″ fra di sé e gli avversari. Riemerge come principale rivale Kyle Busch che supera chiunque abbia in zona ed ai -49 è secondo ma a 2.8″ dalla vetta. Il pilota del JGR recupera qualche decimo a pista libera ma non di più, al punto che ai -40 è tornato a 2″ proprio mentre Larson, più efficace sul long run, torna davanti a Bell.

Poi però arriva un’altra caution, l’ultima di giornata: Harvick sbanda in curva4 ma si salva con l’aiuto del muro, il fumo degli pneumatici è notevole ed induce i commissari a chiamare una caution preventiva per paura che abbia rotto il motore. Tutti vanno ai box a giocarsi l’ultimo set buono di gomme e Kurt Busch paga leggermente dazio finendo dietro al fratello Kyle e Larson.

L’ultima ripartenza è ai -33 e Kyle Busch scatta bene aiutato dal fratello andando anche in fuga con Larson, tuttavia il pilota dell’Hendrick Motorsports cerca subito il sorpasso in curva3 e torna al comando facendo anche tornare in corsa lo stesso Kurt Busch; Hamlin e Bell completano la top5.

Ci sono quattro Toyota ad inseguire Larson, e Kyle non riesce a scappare perché sullo short run soffre tanto il sovrasterzo. Perde terreno Blaney con un salvataggio incredibile mentre risalgono dai problemi precedenti Truex e Wallace.

Il finale a tre (con due Kyle e due Busch) si preannuncia molto interessante e regalerà infatti emozioni. A Larson dicono di avere pazienza per non rischiare e infatti riesce a guadagnare qualcosa resistendo all’attacco di Kyle che mancando la manovra viene superato da Kurt. Ai -20 i tre sono racchiusi in 0.8″ mentre Hamlin e Bell sono staccati ma non lontani, fuori dai giochi Chastain e Truex.

Larson segue la traiettoria lungo il muro, Kurt riesce a tenersi all’interno, Rowdy commette un errore ai -17 e quindi saluta i due definitivamente. Il pilota della #45 si avvicina ed ai -15 si fa vedere ma non è un vero attacco tuttavia è sufficiente a far respirare Larson. Truex nel frattempo supera Chastain e dunque Larson ha dietro cinque delle sei Toyota.

Ai -10 il leader deve gestire anche i doppiaggi, ma non saranno un problema, lo è più Kurt che ai -9 riaccelera e così Kyle deve coprire la traiettoria ma ciò non basta e al giro successivo Kurt lo sorpassa in curva1 involandosi subito. Larson per cercare di seguirlo bacia il muro due volte e quindi alza bandiera bianca.

Kurt Busch torna quindi alla vittoria, la 34esima in carriera, davanti a Larson (+1.4″), Kyle Busch (+1.9″), Hamlin (+2.2″), Bell (+3.8″), Truex (+8.6″), Chastain (+13.5″), Stenhouse (+15.1″), Bowman (+15.9″) e Wallace (+16.4″) che dunque malgrado i guai in pit lane riesce a completare il filotto Toyota nella top10; seguono Cindric, Blaney, Austin Dillon, Keselowski, Harvick, Byron, Logano, LaJoie, Ty Dillon, Burton, Custer e McDowell che finisce in testacoda sul traguardo.

Lunga la lista degli attardati: Briscoe è 24° e primo dei doppiati con Gilliland e Almirola, Buescher a -2, Elliott a -3, Reddick a -4, Jones a -6, Suárez a -11.

La vittoria di Kurt Busch è una di quelle apprezzate, non solo per la livrea full Jordan. Quasi commossi in pit lane ad accoglierlo ci sono il fratello Kyle ed il team owner Hamlin che può togliersi di dosso molti dei grattacapi arrivati (ma non risolti del tutto, vedasi i guai in pit lane di Wallace).

Il campione 2004 rende contenti anche gli statistici, infatti (finora) questa è la settima stagione di fila con esattamente una vittoria (una striscia alla Ricky Rudd) e le ultime 13 vittorie (dal 2010) sono state ottenute in 13 piste diverse, nell’ordine Charlotte, Sonoma, Dover, Martinsville, Richmond, Michigan, Pocono, Daytona, Bristol, Kentucky, Las Vegas, Atlanta e Kansas. Busch infine così ha vinto con quattro costruttori diversi, oltre ai tre attuali anche la Dodge del periodo Penske. La #45 in Cup Series, inoltre, non vinceva addirittura dal 1964.

Se gli statistici sono contenti, i tifosi si preparano alla seconda metà di regular season con appena cinque posti disponibili teoricamente per i playoff. Dopo questo 11 su 13 (solo Byron e Chastain hanno fatto il bis) che pareggia il dato del 2003 e dopo la All-Star Race per molti inizierà una rincorsa drammatica alla qualificazione.

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Il prossimo weekend la NASCAR andrà in Texas sull’ovale di Fort Worth per un weekend a due facce: venerdì notte correrà la Truck Series, sabato sera la Xfinity Series, domenica notte – invece – per la Cup Series ci sarà la tradizionale All-Star Race (preceduta dall’Open di qualificazione) ed un montepremi da un milione di dollari per il vincitore al termine di una corsa dal consueto format contorto.


Immagine: media.nascar.com

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