NASCAR | Keselowski fa il bis a Indianapolis

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
11 Settembre 2018 - 16:00
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Roger Penske ha vinto probabilmente tutto nella sua vita. Gli mancava solo una gara nel palmarès, la Brickyard400, e per uno che ha vinto sulla stessa pista ben 17 Indianapolis500 era un vuoto incredibile. Dopo 24 tentativi andati a vuoto ci ha pensato Brad Keselowski a colmarlo andando a vincere un’altra “gara monumento” del calendario, la seconda consecutiva dopo la Southern500 della scorsa settimana. La gara conclusiva della regular season non ha regalato scossoni alla griglia playoff: Kyle Busch ha conquistato la regular season e i compagni di squadra del team Hendrick Jimmie Johnson e Alex Bowman sono gli ultimi due qualificati ai playoff.

La gara

La tempesta tropicale Gordon cancella completamente il venerdì e pure il sabato e dunque in programma rimangono solo le due gare, evento verificatosi per la prima volta dal 2003. La pioggia prosegue anche nella giornata di domenica e quindi entrambe le corse si disputano lunedì, prima la Xfinity e poi la Cup Series.

Vista la cancellazione delle qualifiche la griglia di partenza viene stilata in base alla classifica generale, dunque con Kyle Busch e Kevin Harvick in prima fila; dietro di loro non c’è Martin Truex Jr., costretto a partire dal fondo dopo aver fallito per tre volte – come Suarez – i controlli tecnici pre-gara.

Dato che non si sono state svolte le prove libere, data la pioggia caduta e dati i problemi del passato a Indianapolis sono previste ben due competition caution ai giri 10 e 30 per valutare il degrado delle gomme. Nel primo stint succede ben poco se non la consueta crisi di assetto di Logano che perde numerose posizioni (e alla caution cambierà, per la seconda volta in un mese, addirittura un ammortizzatore) e la sosta anticipata di Harvick, la cui strategia viene però rovinata da una penalità, la prima di una lunga serie.

Già al 10° giro si moltiplicano le strategie in pista: Hamlin e Bowyer decidono di non fermarsi ai box, Ky.Busch e qualcun’altro cambiano solo due gomme, tutti gli altri sono prudenti ed effettuano una sosta completa. Visti i precedenti la scelta di Hamlin e Bowyer sembra un suicidio, ma in realtà si rivela vincente, e non solo nel breve termine. Al giro 30 infatti Hamlin non ha ceduto né la prima posizione, né Kyle Busch ha avuto l’occasione per passarlo, né quelli con quattro pneumatici freschi si sono avvicinati, segno che la posizione in pista conta molto.

La seconda caution crea ulteriori strategie, ma anche altri danni come la seconda penalità per Stenhouse, obbligato a vincere, e il contatto in pit lane fra i compagni di squadra Blaney e Keselowski. Alla ripartenza in testa c’è Kurt Busch, ma poco dopo esplode un rotore dei freni anteriori di Truex, che aveva lamentato dei problemi nei giri di ricognizione; la sua gara e la sua settimana orribile finiscono al giro 42. 

Lo sprint finale della prima stage è di soli cinque giri e alla ripartenza Bowyer sorpassa il compagno di squadra andando a conquistare il traguardo intermedio davanti allo stesso Kurt Busch, Hamlin, Larson e Kyle Busch.

La seconda stage vede all’inizio in testa di nuovo Kyle Busch e Harvick, ma la gara viene subito interrotta da un altro incidente: esattamente come a Pocono Bubba Wallace rimane senza freni; per sua fortuna questa volta riesce a perdere abbastanza velocità da non finire a muro, anche se poi viene centrato da David Starr e la loro gara finisce qui. Lunga caution, ripartenza e altro incidente: in curva 2 Allmendinger perde il controllo della vettura e stringe l’incolpevole Bowman a muro. Per Alex la gara finisce in pratica qui (arriverà 33° a 18 giri) e le sue chance di qualificarsi ai playoff non sono più nelle sue mani, dato che con il suo incidente Johnson diventa il 15° qualificato e lui deve solo sperare che non ci sia un nuovo vincitore. 

Le numerose caution (a queste si aggiunge poco dopo quella per il testacoda di Yeley) permettono agli strateghi di sbizzarrirsi, creando molto movimento nel gruppo. L’unico che non si ferma mai ai box è Harvick, che passa dunque in testa. Con tutte queste caution si consuma poco carburante, ma non abbastanza per terminare la seconda stage e così al giro 90 Kevin è costretto ad effettuare la sua sosta. Bowyer eredita il comando della gara, ma anche lui al giro 97 deve rifornire così come Hamlin, Blaney, Stenhouse e McMurray. A passare in prima posizione è così la sorprendente – almeno in confronto alle prestazioni medie del 2018 – Ford #6 pilotata da Matt Kenseth il quale vince la seconda stage davanti a Elliott, Jones, Logano e Kurt Busch. Grazie al fatto che Harvick non porta a casa punti, Kyle Busch conquista matematicamente la regular season e i 15 playoff point in palio.

All’inizio della stage finale però in testa non ci sono né Kyle Busch (penalità dopo il pit stop), né Harvick (messo fuori causa dalla strategia) e così in prima posizione c’è Byron, il primo a escludere virtualmente dai playoff Bowman, ma il suo sogno dura lo spazio che lo separa dalla prima curva, dato che immediatamente Bowyer e Hamlin lo sorpassano.

In una gara che non aveva favoriti, data l’assenza di prove libere, emergono e di molto Bowyer e Hamlin, i quali staccano notevolmente il gruppo. Manca un solo giro di soste alla fine e non ci sono incidenti a disturbarlo. A 34 giri dalla fine, dunque a circa metà stage, si ferma Hamlin, 2 giri dopo lo fa Bowyer e l’undercut funziona dato che Denny passa virtualmente al comando nonostante il suo sterzo si irrigidisca un po’ costringendolo ad uno sforzo superiore.

Il giro di soste però si allunga molto e – come sempre – il team Penske è protagonista. Keselowski, per tutta la gara ai margini della top10, allunga il più possibile il suo stint fino ai -17, ben 15 giri dopo Bowyer. Due tornate più tardi una vettura (probabilmente Bowman) perde un vistoso detrito giusto sulla brickyard e la caution è inevitabile.

In molti decidono di montare gomme fresche e alla ripartenza il gruppo ricompattato vede Hamlin e Bowyer davanti a McMurray – fresco di non riconferma al team Ganassi e obbligato a vincere – Harvick, Jones, Ku.Busch e Keselowski. La bandiera verde arriva a 12 giri dalla fine e Denny resta davanti a Clint, il quale ha una vettura più veloce ma non riesce ad avvicinarsi per il sorpasso. Quando Hamlin sembra avviato verso la vittoria, a 6 giri dalla fine Jeffrey Earnhardt perde il controllo della sua vettura mentre sta sorpassando Landon Cassill in curva 3; l’impatto contro il muro è violento per entrambi, ma tutti e due i piloti sono illesi. 

Il gruppo è di nuovo compatto, ma il problema per i due di testa è che dietro a loro ora c’è Keselowski con gomme notevolmente più fresche. L’ultimo restart è a 3 giri dalla fine e Brad brucia subito Bowyer mettendosi all’inseguimento di Hamlin. Al penultimo giro Keselowski attacca Hamlin e sono protagonisti di un side-draft molto ravvicinato, tant’è che dopo il contatto fianco contro fianco Jones – portatosi in terza posizione – sembra poterne approfittare, ma alla fine Keselowski completa il sorpasso e si invola verso la vittoria.

Brad Keselowski ottiene così la 499esima vittoria nella storia del Team Penske, e nel prossimo weekend sarà grande sfida fra Las Vegas e Sonoma per ottenere un successo storico, e compie un grande balzo nella griglia playoff. Dietro alla Ford #2 concludono Jones, Hamlin, Harvick, Bowyer, Kurt Busch, McMurray, Kyle Busch, Menard e Newman.

La vittoria di Keselowski ovviamente non cambia la griglia dei playoff e Johnson e Bowman sono gli ultimi due qualificati. Dopo il reset del punteggio i due dominatori della regular season Kyle Busch e Harvick partiranno alla pari a quota 2050 e con ben 15 punti di margine su Truex e più di 30 su tutti gli altri. 

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series quinta vittoria stagionale per Justin Allgaier che mette una seria ipoteca sulla regular season. Dalla pole – sempre per la cancellazione delle qualifiche – parte Ryan Blaney il quale così alle ore 16:00 del lunedì diventa la prima auto a scendere in pista in tutto il weekend. Blaney però non ha l’assetto ideale e già al primo giro è ai margini della top10 e in testa si porta la coppia Allgaier-Sadler. Il pacchetto aerodinamico ispirato agli superspeedway mantiene il gruppo compatto e i sorpassi non mancano. 

Nella prima stage il primo colpo di scena arriva a poco dalla fine: dopo un paio di caution che hanno rimescolato la classifica, in curva 3 si presentano affiancati in 3. A rimetterci sono Ty Dillon, forse toccato da John Hunter Nemechek, Sadler, che non può evitarlo, e Cindric, al terzo ritiro consecutivo. L’ultima stage si conclude in maniera spettacolare con Nemechek, Preece, Custer e Allgaier affiancati e separati da soli 36 millesimi. 

La seconda stage scorre via tranquillamente (vittoria di Hemric), mentre gli ultimi 40 giri vedono l’uscita di scena di due protagonisti come Custer e Preece, e le strategie modificano ad ogni caution la classifica. All’ultima ripartenza ai -16 Allgaier si porta in prima posizione davanti a Reddick, ma Tyler non riesce a sorpassarlo. Allgaier vince così davanti a Reddick, Blaney, Elliott e Hemric. In classifica generale Justin – come detto – a Las Vegas dovrà solo gestire i circa 50 punti di vantaggio sul trio Custer-Bell-Hemric mentre in coda Annett, dopo il problema meccanico che lo ha costretto al ritiro, sarà obbligato a vincere per rubare il posto a Reed, Chastain o Cindric.

I risultati odierni

La classifica della “Big Machine Vodka 400 at the Brickyard”

La classifica generale

La classifica finale della regular season:

La classifica iniziale dei playoff dopo il reset del punteggio:

Qui le classifiche complete

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend tutta la Nascar sarà a Las Vegas: venerdì notte correranno i Truck (seconda gara dei playoff), sabato sera la Xfinity (ultima gara della regular season) e domenica sera la Cup Series (inizio dei playoff).

Immagine: GettyImages per nascar.com

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