Ci si aspettava un altro Hamlin vs Harvick, ma Kevin manca l’appello e contro Denny c’è un fantastico Brad
La Cup Series torna in pista dopo 10 giorni di pausa (la più lunga fino alla fine della stagione) in cui i piloti hanno letteralmente staccato col mondo e quindi di notizie ne sono arrivate ben poche. Si torna in pista consapevoli che le ultime gare sono state un duello fra Hamlin ed Harvick e che nell’ultima gara a Loudon la sfida per la vittoria fu tra Hamlin ed Harvick, dunque il pronostico sembra già scritto. Ma nessuno sa che si arriva in New Hampshire parlando di “Big Two” e lo si lascerà con i “Big Three”.
La gara
Il sorteggio comincia a far storcere il naso a molti. Jimmie Johnson infatti non è contento del quarto 20° posto consecutivo così come tanti cominciano a sospettare dell’ennesima pallina fortunata pescata da Almirola che per la terza volta è in pole position e per la sesta in prima fila. Cominciare a pensare che anche questo sorteggio sia truccato è forse troppo, quindi è meglio mettere da parte eventuali complottismi (anche perché a beneficiarne è Almirola e non il most popular driver Elliott).
Il cielo del New England è grigio, un’ora prima del via è caduta qualche goccia ma non a sufficienza per bagnare la pista così si parte in orario pur sapendo che in arrivo c’è un altro piccolo fronte, tuttavia l’ottimismo regna riguardo al completamento dei 301 giri. Prima del via dai controlli tecnici giunge la notizia della penalità a LaJoie e Wallace (10 punti in meno e sospensione del crew chief) per la zavorra non fissata correttamente. A regalare un sorriso non ci pensa il team #32, infatti un ingegnere di pista sostituisce lo squalificato, bensì il #43, visto che a sostituire Jerry Baxter non sarà una persona singola bensì tutto il ridotto team superstite in un lavoro di gruppo.
Alla bandiera verde Almirola sceglie l’esterno e rimane al comando davanti a Keselowski perché Hamlin, scattato in prima fila, parte male e rimane in terza posizione solo perché si tiene dietro Bowyer facendolo andare involontariamente largo in curva3. Questa curva sarà quella più complicata per i piloti a inizio gara visto che Kurt Busch, Blaney e Byron finiscono tutti larghi e perdono numerose posizioni. Già al terzo giro Keselowski passa al comando seguito da Almirola ed Hamlin mentre Kyle Busch e Bowyer, che scavalca Elliott, completano la top5. Per Rowdy sembra un altro inizio di gara promettente tuttavia attorno al giro 12 tocca leggermente il muro in uscita di curva2 e tre giri più tardi – a metà strada verso la competition caution – fora e finisce violentemente a muro e per Kyle Busch non arriva solo il ritiro e l’ultimo posto ma anche la 20esima gara di fila senza successi in Cup Series.
La pit lane si apre e molti (Hamlin, Bowyer, Harvick, Bowman, Jones, Truex e Blaney fra i big) ne approfittano per la prima sosta, che per Jones diventa doppia perché si è fermato fuori dallo stallo e quindi si prende una penalità di un giro. Si riparte con uno sprint di 8 giri che Keselowski gestisce al meglio e quindi alla competition caution Brad è in testa davanti al compagno di squadra Logano, a Johnson, Almirola ed Elliott mentre Hamlin è già sesto. La pit lane si riapre ma la #2 non ne approfitta e quindi rimane al comando mentre Logano è vittima del fatto che i team hanno i ranghi ridotti e l’organizzazione alla sosta fra davanti e dietro il muretto non è ottimale e quindi da secondo passa 26°.
La ripartenza è a 41 giri dalla fine della stage e Keselowski fa capire a tutti che ha un’ottima vettura, infatti con gomme più usurate di 41 o 25 giri circa rispetto alla concorrenza rimane al comando. Dietro di lui si piazzano un Hamlin aggressivo (ma non sopra il limite) fin dalle prime fasi e Blaney. Ci si aspetta che Harvick si unisca a loro ma Kevin rimane in sesta posizione dietro a DiBenedetto e Bowyer. Con la pioggia data in avvicinamento Hamlin inizia ad attaccare Keselowski ma la #2 resiste e ne approfitta Blaney per portarsi in seconda posizione; Ryan però rimane lì per pochi giri poi, dopo un attacco al compagno di squadra che non va a buon fine, subisce il bump&run di Denny che torna secondo.
La difesa di Keselowski cade dopo ben 58 giri, ma non senza un ultimo slancio che gli permette di rimettere il muso davanti a quello di Hamlin, poi deve alzare bandiera bianca. Questo duello ha permesso non solo a Blaney di rimanere con loro ma pure a DiBenedetto di agganciarli, tuttavia Matt non riesce ad inserirsi nella lotta perché subito dopo arriva una caution per il testacoda di Johnson – sesto in quel momento – che cerca di superare Bowyer in curva2 ma Clint gli chiude la porta in faccia e Jimmie non è per nulla felice di questo.
Il gruppo si divide ancora visto che mancano pochi giri alla fine della stage: Blaney e Byron ad esempio non si fermano a differenza di Hamlin, Keselowski e DiBenedetto (ed Elliott che si prende una penalità). La bandiera verde arriva ai -8 e con Blaney che rimane al comando si pensa che abbia mezza stage in tasca, tuttavia Hamlin rimonta dalla quarta fila e in mezzo alle prime gocce di pioggia sorpassa tutti e vince il traguardo intermedio davanti a Truex, Harvick, Bell e Keselowski; Blaney viene “tradito dal compagno di squadra” che aveva fatto benissimo con gomme usurate mentre lui crolla in sesta posizione e praticamente con la strategia sballata esce dalla lotta per la vittoria.
Si riparte a posizioni praticamente immutate (si fermano solo coloro che non lo avevano fatto alla caution precedente) ed Hamlin rimane al comando, Truex ha solo una fiammata e tenta l’attacco, poi si stacca; a seguirli ci sono Harvick e Keselowski con Bell ottimo quinto. Quando si pensa che la pioggia non rappresenti più un pericolo ecco che inizia a cadere su tutta la pista, non è intensa ma è sufficiente a innescare la caution al giro 93. La Nascar non molla la presa e lascia le auto in pista a girare dietro la pace car e sarà la scelta vincente, infatti il sole torna poco dopo. La pit lane si apre e tutti vanno ai box tranne Harvick, Blaney, Wallace e Bowyer e questa scelta sarà la fine della loro gara, infatti la durata del pieno è maggiore del previsto e tutti gli altri fermandosi in questo momento potranno andare fino in fondo alla stage.
Si riparte al giro 101 con Harvick in testa ma al numero 104 Hamlin sempre con gomme fresche è di nuovo al comando seguito non da Keselowski bensì da Logano che ha annullato in pratica la sosta lenta della prima stage. Joey tenta di rimanere vicino tuttavia non ha un ottimo feeling con il pedale del freno e quindi preferisce non rischiare e quando il compagno di squadra Keselowski gli arriva nello specchietto Logano preferisce lasciar passare Brad che si mette subito alla caccia di Hamlin. Dietro di loro Harvick non riesce a reggere il ritmo imposto dai tre e perde tanto; Bell non riesce a scavalcarlo per ben 40 giri e così perde una grande occasione.
La rimonta da segnalare invece è quella di Almirola, il quale partendo dal fondo della top10 passa Blaney, Bell ed Harvick, ma quando si porta finalmente in quarta posizione è a 7″ da Hamlin che vede Keselowski sempre più vicino. Ricomincia così il duello fra di loro, il primo attacco – quando Hamlin deve doppiare un Jones in crisi – non va a buon fine, il secondo invece sì e così Brad passa in testa a metà gara e va subito in fuga. Ai -20 un Harvick in crisi anticipa la sosta necessaria e perde un giro, poco dopo viene seguito da Blaney; proprio mentre Ryan è in pit lane l’ottima gara di Bell viene fermata da una foratura e così arriva un’altra caution che invece salva la corsa di Bowyer che si doveva ancora fermare.
Mancano anche in questo caso pochi giri alla ripartenza e tutti – visto il lungo stint precedente – vanno ai box, solo Austin Dillon prova a cambiare due gomme ma in questa occasione pare una scelta azzardata e infatti non pagherà. La bandiera verde arriva ai -9 e Keselowski in curva1 è già al comando davanti ad Hamlin, tuttavia la sua nuova fuga viene interrotta dal testacoda di Kenseth, che finisce quasi a muro dopo un piccolo contatto col compagno di squadra Kurt Busch. Si riesce a ripartire in tempo per uno sprint di due giri ed alla ripartenza Hamlin beffa Keselowski che finisce leggermente largo in curva1, poi però all’ultimo giro Denny restituisce il favore e così Brad lo affianca e poi sorpassa. Keselowski vince la seconda stage davanti ad Hamlin, Logano, Almirola e Byron.
Al break i leader non si fermano (solo Almirola, Harvick e pochi altri e forse questo è un altro errore di Rodney Childers) e così alla bandiera verde dei -110 Keselowski è sempre in testa, tuttavia ancora una volta allo scatto Hamlin lo frega andando al comando. Si profila così l’ennesimo duello fra i due il quale però viene bloccato dalla foratura di Kenseth che provoca un’altra caution. La pit lane si riapre e solo Logano (errore di Joey che fraintende alla radio “split [the stage in half]” con “pit”) e Blaney vanno ai box; Joey verrà graziato pochissimi giri dopo dalla terza caution provocata da Kenseth – altra foratura e stavolta arriva il ritiro – visto che tutti vanno ai box. Nel frattempo c’è stata un’altra ripartenza e Keselowski ha replicato ad Hamlin ed è tornato in prima posizione.
All’ultima caution provocata da Kenseth è da notare il fatto che Elliott, Stenhouse, Blaney, Bell ed Harvick non si fermano ai box e quindi puntano ad una caution nel finale oppure ad un finale movimentato in modo da risparmiare carburante visto che la strada verso il traguardo è lunga persino per chi ha fatto il pieno in questa occasione. La loro strategia salta subito perché Nemechek fora e finisce a muro e così questi sono obbligati ad andare ai box per avere la certezza di andare fino in fondo. Hamlin torna così in testa visto che sia alla sosta che alla ripartenza aveva approfittato delle difficoltà di Keselowski.
Quella che sarà l’ultima bandiera verde della gara – impronosticabile ma è così – viene sventolata a 83 giri dalla fine ed Hamlin, viste le ripartenze precedenti in cui l’interno alla lunga ha prevalso, sceglie per la prima volta questa corsia e infatti mantiene la prima posizione. Il problema per lui è che Keselowski sorpassa Logano e quindi torna nella sua scia. Il duello in questo caso dura meno del previsto, infatti Brad alla prima occasione ai -80 è già di nuovo al comando. La coppia allunga subito visto che dietro di loro né Truex (in rimonta dopo una penalità), né Logano hanno il loro ritmo e con un Almirola finito nel gruppo ad ereditare la top5 è DiBenedetto.
I timori di rimanere a secco per tutti a 10 giri dalla fine presto spariscono e alla fine le uniche voci sono quelle dal muretto di Byron che gli dicono che finirà la benzina all’ultima tornata e quindi basta poco per risparmiare il necessario, dunque tutti sono in modalità full attack per il resto della gara. Keselowski, come successo nella seconda stage, pian piano prende il largo fino ad avere 3″ di vantaggio a 25 giri dalla fine, da qui in poi Brad gestisce doppiaggi e gomme e in assenza di caution la vittoria è sua. Dietro di lui i duelli veri sono in fondo alla top10 fra Johnson, Byron, Custer, Reddick ed Elliott, con numerosi sorpassi negli ultimi giri.
Keselowski vince la 33esima gara in carriera, la seconda in New Hampshire, davanti ad Hamlin (staccato alla fine di 1.6″), Truex (+6″), Logano (+10.3″), un Harvick in rimonta dopo una strategia sballata (+10.5″) che sorpassa nel finale l’ottimo DiBenedetto (+11.7″), Almirola che nell’ultima stage non ha dimostrato quanto visto nella seconda stage (+13.5″), Custer che si conferma nella top10 (+16.8″), Elliott (+18.3″) e Reddick (+20.2″); Byron e Johnson escono dalla top10 proprio negli ultimi giri quando sul long run pagano rispetto ad un Reddick in risalita.
Brad può festeggiare con l’aragosta in mano il terzo successo stagionale, quello che lo lancia al terzo posto nella griglia playoff e soprattutto entra nel discorso vittoria finale. Fino ad oggi si era parlato solo di Hamlin e Harvick, i “Big Two” che hanno dominato il periodo dopo la sospensione, ma ora Denny, Kevin e Brad hanno vinto insieme 11 delle 16 gare disputate negli ultimi tre mesi (le altre cinque sono andate a Blaney, Elliott, Truex, Custer e Dillon) e sono i nuovi “Big Three”. Forse il più felice della rinascita di questo termine è Logano, il quale nell’ultima occasione beffò nel 2018 Kyle Busch, Harvick e Truex. E non a caso Joey – forse alla prima gara convincente in molte settimane – è proprio quarto nella griglia playoff.
In coda cambia relativamente poco: Bowyer mantiene un posto nella top12 e nella prima fascia di merito per il sorteggio in Michigan per appena tre punti su DiBenedetto grazie alla caution nella seconda stage che invece gli avrebbe fatto perdere molto. Byron rimane all’ultimo posto utile per i playoff grazie ad una ottima seconda stage ed ha a sei gare dal taglio 15 punti su Reddick, 25 su Johnson e 31 su Jones protagonista di un’altra gara negativa.
I risultati odierni
La classifica della “Foxwoods Resort Casino 301”
La classifica generale
Così il campionato a 6 gare dai playoff
I prossimi appuntamenti
Nel prossimo weekend la Nascar si divide: Truck (venerdì notte) e Cup Series (due gare da 500 km rispettivamente sabato e domenica) andranno in Michigan mentre la Xfinity Series sabato farà tappa a Road America.
Immagine: nascarmedia.com
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