Nella penultima gara della “Pro Invitational Series” i big hanno deciso che la resa dei conti era necessaria per capire chi fosse il re di questa fase virtuale della stagione. A contendersi la vittoria a Dover ancora una volta sono stati William Byron e Timmy Hill. Rispetto a Richmond la situazione strategica era invertita ma l’esito è stato lo stesso e a conquistare il successo, il terzo complessivo, è stato il pilota del Team Hendrick. Dietro di loro “Miles the Monster” ha fatto il suo come non succedeva da tempo, con ben nove caution a frammentare una gara comunque vivace a differenza di Bristol.
La gara
Per rispettare la tradizione delle scorse settimane Ryan Preece conquista la sessione di prove libere che si conclude poco prima delle qualifiche. Questa volta il format ideato per Talladega non subisce alcun glitch e quindi c’è anche l’inversione dei primi 10. A scombinare tutto però ci pensa LaJoie, che non potrebbe qualificarsi in quanto giunto nella top3 la scorsa settimana con Bowman e Preece e quindi è obbligato a partire dal fondo, ma decide di fare il giro lanciato ugualmente mettendosi al sesto posto. Il più veloce nella sessione ufficiale è Denny Hamlin, secondo molti il favorito anche per la gara visto il modo in cui gestisce le gomme, davanti a John Hunter Nemechek, ma la pole position va al 10° classificato ed è Ross Chastain anche se il posto sarebbe dovuto andare a Bell per la “squalifica” di LaJoie.
Al via della gara (150 giri in programma con solo un reset a disposizione dei piloti), Ross rimane in testa e sull’abbrivio stacca Kligerman e Hill ma dopo una manciata di giri si spegne all’improvviso e Parker passa in prima posizione. La prima caution arriva dopo una dozzina di tornate ed è uno degli incidenti tipici di Dover: Suarez perde il controllo in uscita di curva2, sbatte contro il muretto interno e rimbalza in pista travolgendo fra gli altri Finchum, LaJoie, Harvick e molti altri.
Il consumo delle gomme è cruciale in questa gara e quindi ad ogni caution quasi tutto il gruppo va in pit lane: Hamlin cambia solo due pneumatici e si porta in testa. Alla ripartenza Denny rimane davanti e allunga con Kligerman e Hill; Parker ha dichiarato già che la sua strategia è quella di risparmiare le gomme ma Timmy la pensa diversamente e con un attacco inutile e spropositato – visto che siamo solo al giro 22 – spedisce Kligerman a muro per la seconda caution di serata. Nell’incidente viene coinvolto anche LaJoie che ha già finito i reset e perde così quattro giri in riparazioni ai box. Incredibilmente Corey tornerà a pieni giri grazie alle wave around, ma verrà coinvolto in un terzo e stavolta definitivo incidente mentre è nella top15.
Byron, Cassill, Logano e Ku.Busch non vanno ai box visto che la green è durata solo quattro giri e quindi alla bandiera verde la #24 è già in testa alla corsa. A rimontare con gomme fresche sono soprattutto Bomwan e Hill mentre Hamlin è intrappolato nel traffico attorno alla 15esima posizione. Al giro 40 Byron è in testa con un paio di lunghezze di margine su Hill, Bowman, Logano, Preece e Nemechek ma la caution è dietro l’angolo e la causa è la connessione internet di Kyle Busch che non è fluida e a pagarne le spese è Erik Jones.
A questo turno a provare solo due gomme è Smithley ma il suo tentativo dura appena una curva poi Byron ritorna al comando prima di un’altra caution dopo appena sette giri di green. In questo caso a perdere il controllo in curva2 mentre cerca un sorpasso su Logano è Kurt Busch e il ritorno in pista è uno strike che coinvolge Regan Smith (invitato in studio al posto di Bowyer e al volante di una #78 in livrea Furniture Row), Harvick, Reddick e DiBenedetto (gara finita). Smithley si intestardisce e non cambia gomme insieme a Bowman e quindi ritorna primo.
Alla ripartenza a circa 90 giri dalla fine si crea una fuga a cinque con Smithley inseguito dal team Hendrick (nell’ordine Bowman, Johnson e Byron) e Hill mentre dietro di loro Logano fa da tappo finché Chastain apre la porta agli inseguitori. Il primo a sorpassare Garrett è Bowman che passa momentaneamente in testa, ma la rimonta di Byron è inarrestabile e William è di nuovo primo ai -84. Smithley va in crisi di gomme e scivola in un attimo fuori dalla top15 mentre Hill si libera di Johnson e Bowman (che ha utilizzato per sbaglio a inizio gara il suo unico reset a disposizione) e si porta in seconda posizione e all’orizzonte si profila un nuovo atto della loro sfida. La contesa però viene sospesa perché Yeley rompe il motore, Nemechek e Johnson riescono ad evitarlo mentre Bell no e si scatena un altro incidente multiplo.
Al giro di soste Hill sorpassa Byron, ma la fase di green dura appena un giro, infatti Johnson finisce a muro in curva4 e nel rimbalzo travolge Buescher e Kligerman costretto al ritiro. La nuova ripartenza è ai -69 e a pagare un contatto lieve a muro è Bowman e ne approfitta Nemechek mentre poco più dietro Hamlin sorpassa Chastain e rientra nella top5. Inizia finalmente un long run (e non perché l’admin chiuda due occhi visto che il tempo a disposizione in palinsesto cominci a scarseggiare, ma perché il gruppo si è selezionato). Byron continua a mettere pressione a Hill e ai -49 il arriva il sorpasso pulito che rimette la #24 davanti a tutti.
Mentre Bowman ed Earnhardt scendono, a risalire prepotentemente con un auto fresca è Bell che entra addirittura nella top5. Attorno ai -40 arriva un altro incidente: un discreto Suarez si allarga in curva4 e stringe a muro Bowman che è in crisi dopo aver toccato il muro e nel mucchio ci finiscono anche A.Dillon, Logano e Ky.Busch all’ennesimo incidente di giornata. Tutto il gruppo va ai box per un pit stop completo e ai -37 e, dopo una veloce caution per T.Dillon che gira senza muso da molti giri e Smith in fumo, ai -31 si riparte. Byron guida davanti a Hill mentre dietro di loro c’è Nemechek ma all’improvviso John sparisce, in terza posizione si porta Hamlin seguito da Bell e si forma così una doppia coppia. Nemechek ricompare ai -15 quando viene prima doppiato da Byron e Hill e poi spedisce a muro Hamlin scomparendo subito dopo. E così si capisce il motivo per cui da un momento all’altro non era più terzo, infatti non inquadrato Denny lo aveva toccato e mandato contro le barriere. Servita la vendetta Nemechek ovviamente viene squalificato.
Il gruppo va ai box per un’ultima volta e Hill, Smithley, Cassill e Chastain decidono di cambiare due gomme. Byron invece fa una sosta completa e avrà a disposizione solo 10 giri per sorpassare quattro vetture. La Fox decide di seguire la ripartenza dall’onboard di Cassill e si perde così il momento decisivo della gara dato che si vede solo Landon che finisce a muro in curva1. Da replay nel post gara si può vedere una manovra molto discutibile di Byron che scarta all’interno prima del traguardo, va 3-wide con Cassill e Chastain e in curva1 non alza il piede mandando Landon contro Smithley mentre Ross non può evitarli.
La gara prosegue e in una curva Byron ha così eliminato tre dei suoi quattro rivali e deve solo sorpassare Hill che ha gomme più usurate. La rimonta è nettamente più semplice di quelle a parti invertite a Richmond e così William sorpassa agilmente Timmy ai -7 e apre la porta anche ad un rimontante Bell. Christopher non riesce a seguire la #24 che così può andare tranquillamente al traguardo. Byron vince la terza gara su sei davanti a Bell, Hill, Jones, la sorpresa McDowell, Hamlin, Blaney protagonista di una gara pulita, Bowman, Smithley e Almirola.
Sabato prossimo la “Pro Invitational Series” non andrà a Martinsville ma come gran finale inaugurerà in anteprima mondiale la versione virtuale dello storico ovale di North Wilkesboro, scannerizzato nei mesi scorsi dal team di iRacing dopo che Dale Earnhardt Jr. aveva aperto loro le porte del circuito e dato il via ad un incredibile lavoro di pulizia dalle erbacce che ormai avvolgono una pista tristemente abbandonata al suo destino.
Le altre categorie
Nell’ormai consueto “Saturday Night Thunder” (con ben 51 piloti iscritti) al termine di una gara ricca di incidenti nella prima fase e più normale nel finale, a conquistare la vittoria è stato il pilota in Xfinity Series del RCR Anthony Alfredo.
Immagine: nascarmedia.com
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