NASCAR | Il punto sul mercato 2024: giovani audaci alla ribalta

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Tempo di lettura: 21 minuti
di Redazione P300.it @p300it
23 Novembre 2023 - 10:30
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Hocevar e Zane Smith col doppio salto dai Truck, Haley con la scommessa RWR. Il mercato offre pochi cambi, ma molto intriganti


Ormai questo è diventato un appuntamento tradizionale e quindi non si poteva mancare nemmeno in questa pausa invernale. L’approfondimento sul mercato della NASCAR nel giorno del Ringraziamento, unico di vera tregua dalle notizie, è arrivato. Un mercato che, almeno in Cup Series, ha visto pochi movimenti ma tutti interessanti. C’è ancora qualche posto libero a tavola, quindi meglio sedersi in fretta che altrimenti il tacchino si raffredda.

– Gabriele Dri

I top team

Partendo dalla squadra in campione in carica, il Team Penske non cambia piloti e, almeno sulla carta, non lo farà a lungo. Ryan Blaney lo scorso anno ha firmato un prolungamento almeno fino al 2024, ma difficilmente il trionfatore del 2023 cambierà aria. Logano potrebbe aver firmato addirittura fino al 2025 e anche oltre e quindi i discorsi sul suo futuro, quando il “giovane” Joey avrà 35-36 anni, solo allora si faranno più interessanti. Malgrado il cosiddetto sophomore slump Austin Cindric rimarrà sulla #2 anche nel 2024, tuttavia in questo caso – come si sa – la questione è anche familiare.

Chi invece inizia decisamente una nuova era del team è Stewart-Haas Racing, una squadra che ricomincerà praticamente da zero dopo il ritiro di un campione come Kevin Harvick e l’addio, stavolta sul serio anche se non ha appeso il casco al chiodo, di Aric Almirola. Detto della conferma di Chase Briscoe (contratto firmato fino al 2026) e Ryan Preece (2024), a sostituire “The Closer” sarà un prospetto sicuramente interessante come Josh Berry, scelto in prima persona da Harvick e dal team già in primavera, ma anche non più giovane dato che il campione 2020 delle Weekly Series (e molto altro) ha 33 anni, quindi ha la stessa età di Logano.

La scommessa di Tony Stewart e Gene Haas è sicuramente interessante, anche perché fatta sulla scia di 2022 notevole di Berry con il JR Motorsports, ma nel 2023 Josh è rimasto a secco di vittorie, anche se strenuamente difeso da Dale Jr. in merito, ed ha visto un calo delle prestazioni.

Al momento è ancora vacante la #10 invece, anche se i media danno come favorito alla successione di Almirola niente meno che Noah Gragson, reduce da una disastrosa stagione fra difficile debutto in Cup Series parlando di risultati e chiuso in anticipo dopo un caso social a causa di alcuni like poco consoni. Dopo la risoluzione consensuale con il Legacy Motor Club ed il “corso di recupero in pubbliche relazioni” che ha dovuto seguire su indicazione della NASCAR, ora Gragson potrebbe essere alla caccia di un reset su una macchina di livello superiore (il talento c’è, basta metterlo in pratica e in ordine) ispirandosi un pochino a quanto fatto tre anni fa da Kyle Larson.

E dato che si parla di Larson, passiamo ad Hendrick Motorsports, il team grande deluso di Phoenix. Confermati in blocco i quattro piloti con Byron (accordo fino al 2025), Larson (2026), Elliott (2027) e Bowman (2026), con William e Kyle alla caccia del titolo sfuggito nelle scorse settimane, mentre Chase ed Alex invece del riscatto dopo due stagioni fallimentari rovinate prima dagli infortuni e poi dalla mancanza di vittorie con conseguente eliminazione dai playoff. Ovviamente Bowman sembra sempre quello più in bilico dei quattro, ma il contratto forte per altre tre stagioni (in teoria) e la fiducia dello sponsor Ally lo tengono sulla #48 senza patemi.

Lineup immutata per un altro anno anche per Joe Gibbs Racing dopo tanti timori di mercato. Riconfermati ovviamente Christopher Bell (in teoria manca ancora il rinnovo, ma dovrebbe arrivare) e Ty Gibbs (si fa tutto in casa, quindi non serve neanche sapere la durata del contratto), le incognite erano per i due ultra 40enni. Denny Hamlin in settembre ha firmato un rinnovo pluriennale con JGR, quindi il pilota della #11 non diventerà pilota-owner nella stessa squadra, ma rimarrà separato dal 23XI Racing. Dopo tanti dubbi, invece, in agosto Martin Truex Jr. ha firmato l’accordo anche per il 2024. E chissà se si sia pentito di ciò visto il tracollo nei playoff che lo ha visto eliminato precocemente malgrado la vittoria nella regular season.

Le altre squadre

Passando alle altre squadre e ricominciando il giro, in casa Ford RFK Racing, team sensazione del 2023, ovviamente riconferma oltre al team owner Brad Keselowski anche Chris Buescher, anche se non si sa la lunghezza degli accordi in essere.

La sorpresa estiva, almeno a metà, è invece quella relativa al Front Row Motorsports, team che storicamente firma i propri piloti di anno in anno. Ovviamente non ci si riferisce a Michael McDowell, reduce probabilmente dalla stagione migliore in carriera e di ritorno sulla #34, bensì a Todd Gilliland. Dato per spacciato a inizio anno quando il team annunciò che avrebbe dovuto cedere la #38 per qualche gara a Zane Smith, pilota per lo stesso team nei Truck e allora campione in carica, sulla carta la successione sembrava certa, un po’ anche per il destino di tale vettura.

E invece il Front Row Motorsports si è lasciato sfuggire da sotto il naso un talento come Zane Smith che è finito alla concorrenza, dunque Todd Gilliland, cresciuto in ogni caso rispetto alla stagione da rookie, è stato riconfermato.

E passiamo dunque a Zane Smith, uno dei piloti più ambiti di questo mercato perché era ormai chiaro che avrebbe fatto il doppio salto dai Truck alla Cup Series. Dunque, in molti ci hanno provato ad averlo, tuttavia, la sua destinazione non è stata quella più pronosticabile (FRM) bensì una nuova joint venture, quella fra Trackhouse Racing e Spire Motorsports.

La situazione è intrecciata, ma comunque chiara: Trackhouse ha ingaggiato Smith per il futuro, ma per il 2024 Zane sarà “in prestito” a Spire che ha comprato, pare per la cifra assurda di 40 milioni di dollari, il charter della #78 del Live Fast Motorsports per schierare una terza vettura. Lo sviluppo dell’auto, che avrà il #71, sarà a cura di Spire, crew chief e meccanici invece saranno di Trackhouse.

Rimanendo in casa Spire, il giovane team si prospetta come uno dei più interessanti di tutta la Cup Series dato che, insieme a Zane Smith ci saranno il confermato Corey LaJoie e l’altro giovane che ha fatto il doppio salto dai Truck alla Cup Series, ovvero Carson Hocevar, anche in copertina di questo articolo.

Il 20enne del Michigan si è fatto notare (a volte fin troppo) nel corso del 2023 sia nelle apparizioni in Xfinity proprio con Spire, sia in quelle in Cup Series come sostituto di Gragson sulla #42. E così Hocevar è diventato un’altra preda ambita del mercato, tuttavia pare che quando tutti si sono interessati a Carson, ormai l’accordo con Spire era già fatto e tenuto segreto per mesi e mesi.

Un altro team che sarà sotto i riflettori, anche se per i motivi opposti, sarà Kaulig Racing. La squadra di Matt Kaulig e Chris Rice, che nelle ultime stagioni ha fatto dell’hashtag #TrophyHunting il suo mantra sui social, ora si trova a balbettare pesantemente e ad aggrapparsi ad ogni piccola cosa per salvare la faccia.

Lo smacco più grande probabilmente è stato l’addio di Justin Haley, il figlio prediletto del team e su cui tutto sembrava progettato per il futuro, addirittura in direzione Rick Ware Racing per la mossa di mercato meno prevedibile di tutto il mercato. Senza Haley e con un Allmendinger molto deluso dall’esperienza di ritorno a tempo pieno in Cup Series, contraddistinta da una tardiva vittoria sul Roval, Kaulig è andato in difficoltà su tutti i fronti, forse anche quello economico.

Al posto di Haley è stato promosso dalla Xfinity Series Daniel Hemric, un pilota che in tutta la carriera ha vinto solo una corsa, seppur decisiva perché gli è valsa il titolo della Xfinity Series nel 2021. Persino la conferenza stampa di presentazione di Hemric ha visto delle gaffe clamorose notate dalla stampa e che hanno messo in difficoltà il #TrophyHunting fino a quel momento esaltato. Chris Rice in quel momento infatti ha dichiarato: “Delle volte non importa quanto bene corri in pista. Importa quanto ci tieni.” Di sicuro non una dichiarazione di fiducia nei confronti del talento del pilota appena promosso.

In tutte queste settimane, poi, si è convissuto con l’umore altalenante di Allmendinger il quale né ha deciso ufficialmente cosa fare nel 2024, né il team ha deciso cosa fare. Riconfermare AJ in Cup Series? Farlo tornare tranquillo anche a livello mentale in Xfinity Series a tempo pieno? Allmendinger part time come nel 2022 nella serie maggiore “sacrificando” però un charter?

Tanti, troppi dubbi per i vertici di Kaulig che, secondo qualcuno, negli anni scorsi ha fatto il passo più lungo della gamba con tre auto in Xfinity Series e due charter comprati in blocco nel 2021. Ora il team è rimasto praticamente senza piloti da schierare ed è costretto a ricorrere a qualcuno che porta sponsor, esattamente come Hemric e, si dice, Ty Dillon, dato dai media come praticamente per certo a tempo pieno sulla #16 al posto di Allmendinger. E se nel 2024 Kaulig schiererà come piloti un eterno secondo (ma anche peggio) come Hemric ed il peggior pilota a tempo pieno della Cup Series 2023 (e l’unico fatto da notare è forse il cognome)… beh, il prossimo campionato rischia di vincerlo il PR del Kaulig Racing per come cercherà di salvare la faccia di un team tutto fumo e niente arrosto (e non solo da oggi).

Rimanendo in famiglia Dillon, confermati in casa Richard Childress Racing ovviamente Kyle Busch (che ha iniziato bene la stagione nel nuovo team, poi invece un brusco calo), ed Austin Dillon sul quale iniziano ad arrivare su qualche sito i titoli che parlano del suo inevitabile passaggio futuro da pilota ai vertici del team di nonno Richard. Non un buon segnale neanche questo per un pilota di 33 anni, dunque anch’egli coetaneo di Logano e Berry.

Tornando invece a Trackhouse, confermati con ampio anticipo Ross Chastain e Daniel Suárez, tuttavia per questa squadra le questioni cruciali del mercato sono rinviate al prossimo inverno. I due piloti hanno la fiducia dei team owner Justin Marks e Pitbull, Chastain ha rinunciato addirittura ad un possibile sedile in SHR come erede di Harvick per credere nel progetto Trackhouse a lungo termine. E così, anziché Ross andare da SHR, un pezzo di SHR (ovvero lo sponsor Busch) è andato da Ross.

Trackhouse poi ha visto nel corso dell’anno accumulare sponsor (nuovi o confermati) e piloti dato che oltre all’ingaggio – sulla carta – di Zane Smith c’è anche quello di Shane van Gisbergen che, dopo il successo di Chicago con Project 91, ha deciso di lasciare l’Oceania e trasferirsi in America. Il suo percorso nel 2024 sarà di crescita disputando gare in diverse categorie NASCAR e non solo, però in vista del 2025 bisognerà valutare come inserirlo effettivamente nel team. A momenti per il prossimo mercato Trackhouse avrebbe bisogno non di un charter in più, ma di addirittura due. E dato che gli sponsor ci sono e forse anche in abbondanza, lo spazio per piazzarli bisogna trovarlo anche per loro.

Chiudendo la serie di team dotati di charter, l’unico cambio rimasto in lista di attesa è quello in casa Legacy Motor Club. Un doppio cambio dato che la scuderia passa da Chevrolet a Toyota con il costruttore giapponese che, dopo anni di pochi investimenti e grandi pretese economiche che (in)direttamente hanno portato alla chiusura in successione di Furniture Row e Leavine Racing, ha deciso di riallargare il proprio organico che nel 2024 passerà quindi da sei a otto vetture.

Mentre Erik Jones è stato confermato sulla #42, sulla #43 – come successore di Gragson prima e del sostituto Hocevar poi – è stato promosso dalla Xfinity Series John Hunter Nemechek, il quale completa dunque la sua scalata alla top class. JHN ha avuto dunque ragione nella scommessa dell’autoretrocessione di tre anni fa dalla Cup Series (allora sulla #38 del Front Row Motorsports) ai Truck per poi risalire con tanti successi parziali ma, anche, tre titoli mancati ad un passo dal traguardo. E, vista l’ottima relazione di questi mesi, fra Legacy MC ed Hocevar, chissà se il team si pentirà di aver scelto Nemechek.

Passando velocemente per le conferme di Tyler Reddick e Bubba Wallace sulle vetture del 23XI Racing, di Ricky Stenhouse Jr. sulla #47 del JTG Daugherty e di Harrison Burton (anche un po’ per mancanza di alternative) sulla #21 del Wood Brothers Racing, chiudiamo con l’ultimo team in tutti i sensi.

Rick Ware Racing investe sul futuro e, dopo l’alleanza tecnica con RFK, ha ingaggiato come detto Justin Haley che ha accettato questa sfida. Proprio questi investimenti sono stati “premiati” dalla NASCAR non requisendo uno dei charter che negli ultimi tre anni era stato sempre nelle ultime tre posizioni della classifica owner. La NASCAR, infatti, aveva la facoltà di rimettere sul mercato il charter e venderlo (con i soldi dati a RWR) al migliore offerente, ma ha deciso di credere nel progetto. Haley quindi sarà a tempo pieno su una vettura, mentre sull’altra quasi certamente ci sarà la consueta rotazione di piloti.

I team part time

Per le squadre che correranno part time senza charter (le due cose non per forza coincidono, ma ormai di fatto lo sono) ci sono ben poche notizie, infatti – purtroppo – il modello economico basato sulle franchigie privilegia chi ha un charter e lascia invece le briciole a chi vorrebbe o potrebbe disputare solo alcune corse.

Il Live Fast Motorsports, dopo la vendita del charter per 40 milioni di dollari e l’uscita dal gruppo dei proprietari dell’ex pilota (ma che vorrebbe tornare al volante dopo i casi di epilessia) Matt Tifft, vuole rimanere in Cup Series con un programma part time per superspeedway e stradali. A Daytona al volante ci sarà BJ McLeod, rimasto anche come proprietario insieme alla moglie (e chissà se il nome anche nella serie maggiore tornerà ad essere BJ McLeod Motorsports) e a Joe Falk, ex team owner di molti team minori.

Altre avventure part time saranno targate Oceania, esattamente come nel 2023, con la coppia di piloti che questo weekend si contenderà il titolo delle Supercars. Shane van Gisbergen, al passo di addio nella sua terra natia, tornerà sulla #91 del Project 91/Trackhouse Racing così come Brodie Kostecki. L’australiano però, forse, vedrà un’evoluzione del suo percorso verso l’America dato che la vettura su cui correrà non dovrebbe essere più solamente del Richard Childress Racing ma dell’Erebus Motorsport (con cui corre nel Supercars) in alleanza con RCR.

Per il Legacy Motor Club Jimmie Johnson, dopo la tragedia familiare che lo ha colpito nei mesi scorsi, dovrebbe tornare sulla #84, solo che – ovviamente – stavolta la vettura sarà una Toyota e sarà strano vedere il sette volte campione non al volante di una Chevrolet. Da valutare, rimanendo in terra giapponese, invece la presenza di nuovo di una terza vettura del 23XI Racing come avvenuto con Pastrana a Daytona e Kobayashi ad Indianapolis.

Per il resto tante idee ma poche certezze. Sparito dalle scene l’olandese Team Hezeberg, cercherà di debuttare (di nuovo) il tedesco 3F Racing, tuttavia la squadra ha dimostrato segni di vita schierandosi al via delle ultime tappe della stagione EuroNASCAR a Oschersleben e Zolder con Ryan Vargas al volante. Chissà se il 2024 sarà la volta buona per loro in Cup Series.

Prospettive positive, ancora, per il Beard Motorsports che in teoria dovrebbe tornare come di consueto sugli superspeedway, vedremo se ancora con Austin Hill, anche se nella scorsa stagione si sono presentati anche ad Atlanta, in Michigan e sul Roval.

Tempi duri invece per le terze auto di Kaulig Racing e Front Row Motorsports dato che, in pratica, hanno perso i piloti che hanno schierato nel 2023, ovvero rispettivamente Chandler e Zane Smith. Vedremo se in casa Kaulig, in caso di “retrocessione” di Allmendinger ci sarà ancora spazio per AJ su qualche stradale anche in Cup Series. Nessuna notizia dalla #66 del MBM Motorsports di Carl Long, mai presente in pista del 2023 almeno nella serie maggiore a differenza della Xfinity Series.

Mentre il TMT Racing, dopo appena due corse disputate nello scorso campionato, smentisce le voci di chiusura, nessuna notizia invece da NY Racing Team e ancor meno da Team Stange e dal fantomatico Finish Line Motorsports Marketing, presente con una Chevy #80 pilotata da JJ Yeley nelle entry list di Daytona e Phoenix prima di un ritiro prima ancora di presentarsi in pista. O dimostrare di avere una vettura. Ma anche questa è la NASCAR.

– Gabriele Dri

Qui il riassunto del mercato 2023/24:


Xfinity Series

Il mercato della categoria cadetta si presenta ancora un po’ bloccato, fra mosse già annunciate, altre praticamente certe e molti altri sedili, specialmente nei team minori, ancora disponibili.

Tranne il team campione in carica, con lo Stewart-Haas Racing che non ha promosso ma confermato sia Cole Custer che Riley Herbst e quindi vedrà il ritorno della lineup 2023, tutti gli altri top team hanno avuto parecchio movimento nel proprio roster.

JR Motorsports ha perso, come detto, Josh Berry che è diventato l’erede di Kevin Harvick e come suo sostituto ha scelto (e rubato alla concorrenza del JGR) Sammy Smith, rookie dell’anno 2023 nella categoria cadetta. Confermati invece Sam Mayer, Justin Allgaier e Brandon Jones mentre sulla quinta vettura part time dovrebbero tornare Dale Earnhardt Jr. e/o Miguel Paludo e perché no, anche Aric Almirola.

Cambio anche in casa Richard Childress Racing che ha visto un bollente finale di campionato. Il figlio prediletto Austin Hill è rimasto, ovviamente, mentre Sheldon Creed ha lasciato la squadra in maniera molto polemica, prima e dopo quanto successo a Martinsville dove la colpa non era nemmeno sua. La destinazione di Creed non è ancora ufficiale, ma tutti lo sanno al punto che lo stesso Austin Hill, arrabbiatissimo dopo l’eliminazione, lo ha spoilerato direttamente in prima persona.

Sheldon Creed è in procinto di andare, infatti, addirittura in Joe Gibbs Racing con Toyota che prende un altro buon pilota, ma dopo aver perso Sammy Smith, si è lasciato sfuggire probabilmente in modo totalmente inaspettato uno dei talenti più grandi del suo junior team, infatti il RCR ha preso come sostituto di Sheldon addirittura il campione della ARCA Series Jesse Love che, quindi, salta i Truck per atterrare in Xfinity Series. Davvero un brutto colpo inaspettato per il costruttore giapponese che, comunque, non manca di talento fra i giovani.

Rimanendo in casa Joe Gibbs Racing, al momento di piloti confermati non ce ne sono dato che Sammy Smith è andato da Dale Jr., Nemechek è passato in Cup Series e la terza vettura era già a rotazione. La situazione però dovrebbe stabilizzarsi a breve con l’ingaggio, come detto, di Creed ma anche di Chandler Smith che ha rotto il contratto pluriennale con Kaulig Racing per tornare dopo appena un anno in orbita Toyota. La terza vettura dovrebbe rimanere a disposizione di più piloti a seconda degli sponsor portati, con candidato principale Ryan Truex. Tutto dipende dai dollari.

E Kaulig? Beh, anche in Xfinity Series il mitologico #TrophyHunting sembra essere evaporato alla luce della dispersione delle tre vetture schierate. La #10 è andata persa a inizio 2022 a causa del fallimento della criptovaluta che sponsorizzava Landon Cassill e quindi è stata tenuta in piedi da diversi piloti a rotazione, la #11 era rimasta scoperta dalla promozione di Hemric, la #16 dall’addio di Chandler Smith. E, mentre quest’ultima è ancora scoperta nel limbo della decisione che prenderà Allmendinger, la #11 è stata affidata nella mossa più incredibile del mercato a Josh Williams, un buon pilota di seconda fascia ma che ha raccolto “appena” 11 top10 in 165 gare rendendosi più noto al pubblico solamente per la squalifica post-Atlanta per la protesta plateale nei confronti dei commissari. Chi vivrà vedrà, anche in questo caso.

Escluso questo e alcune conferme, come quelle meritate di Jeb Burton e Parker Retzlaff sui sedili del team di Jordan Anderson, quelle di Parker Kligerman al Big Machine Racing, di Ryan Ellis all’Alpha Prime Racing e di Kyle Weatherman (finalmente a tempo pieno) al DGM Racing (oltre a quelle scontate di Ryan Sieg e Jeremy Clements nei rispettivi team di famiglia), da notare ci sono solo due movimenti confermati di mercato.

Brennan Poole lascia un JD Motorsports in forte declino per approdare all’emergente Alpha Prime Racing, ma soprattutto Hailie Deegan lascia la Truck Series, dove ha raccolto ben poco, per approdare nella categoria cadetta dove nell’unica presenza in carriera, invece, aveva fatto bene a Las Vegas nel 2022. La destinazione della figlia (e sorella) d’arte è l’AM Racing che nelle intenzioni della proprietà vorrebbe schierare due vetture, ma di certezze non ce ne sono e quindi intanto Brett Moffitt non è sicuro del ritorno in squadra mentre Hailie, che si gioca molto della carriera nei prossimi mesi, ha il sedile prenotato sulla vettura che ha preso il #15.

Per il resto mercato completamente aperto dalla seconda fascia in giù, in attesa quante auto a tempo pieno dei top team ci saranno (la terza di Kaulig sarà confermata alla luce di quanto successo?) e di quanti posti “liberi” ai playoff saranno disponibili sulla carta per la battaglia dell’anno.

– Gabriele Dri

Truck Series

Il mercato della Truck Series è uno dei più movimentati degli ultimi anni. L’abbandono di GMS Racing, pronta a focalizzarsi solo ed esclusivamente sulla Cup Series (come Legacy Motor Club) ha portato alla perdita di ben 3 sedili a tempo pieno, i quali non si sa se verranno recuperati dall’ingresso di qualche new entry o da un’espansione da parte di un’altra struttura. I colpi certi, molto pochi, verranno trattati di seguito.

Partendo da Chevrolet, è necessario citare la cessione integrale, altrettanto sorprendente, di Kyle Busch Motorsports a Spire. Il team, già impegnato in Cup a tempo pieno, ha confermato comunque tutte le partnership già esistenti. Il 2 volte campione della classe maggiore, ex proprietario, parteciperà, come di consueto, a 5 gare per stagione proprio per la compagine gestita da Joey Dennewitz. KB sarà affiancato sul truck a tempo pieno (dal numero ancora da annunciare) da Chase Purdy. Resta intatta anche la partnership con Rev Racing, che affida il #2 a Nick Sanchez, rookie dell’anno, per la seconda stagione consecutiva.

Niece Motorsports sostituisce il partente Carson Hocevar con Matt Mills. Il ventisettenne, che si è diviso fra diversi team e categorie quest’anno, avrà un posto fisso sul #42. Ad affiancarlo ci sarà, sul #41, Bayley Currey, già part timer proprio sullo stesso mezzo nel 2023. Non è ancora nota la presenza in griglia di una terza vettura e, in tal caso, se verrà tenuto Alan.

McAnally-Hilgemann Racing conferma sul #19 Christian Eckes, ma si sente aria di cambiamento nella lineup. La squadra sceglie di mettere sul secondo truck Daniel Dye, che porterà sia il numero (#43) che gli sponsor dal suo vecchio team, GMS Racing.

Jake Garcia, quest’anno proprio nel team appena citato ed una delle sorprese più interessanti del 2023, ha già trovato una nuova sistemazione. Il diciottenne nato a Monroe, Georgia, affronterà con ThorSport Racing la sua seconda stagione completa nella serie. Al momento, il pilota di origini ispaniche è l’unico confermato dalla squadra campione, che scenderà in pista ancora una volta con Ford al posto di Hailie Deegan ma, per una volta, il resto della squadra non dovrebbe avere sorprese con il ritorno del campione Rhodes, di Majeski e di Crafton, quest’ultimo alla 23esima stagione con ThorSport sulle 24 disputate in carriera.

L’unica altra certezza per quanto riguarda il marchio di Detroit è la permanenza di Front Row Motorsports nella serie. La promozione di Zane Smith, però, ha lasciato vacante il sedile del truck #38, l’unico portato in pista full time dalla squadra attiva anche in Cup. Non è ancora noto chi sarà il sostituto del campione 2022.

Da Toyota, invece, arriva uno scenario molto più concreto. Stewart Friesen ha annunciato che rimarrà al timone del suo #52 di Halmar Friesen Racing, mentre Tricon Garage conferma in toto la sua struttura del 2023. I suoi piloti saranno, quindi, Dean Thompson (#5), Corey Heim (#11), Tanner Gray (#15) e Taylor Gray (#17). L’unica possibile sorpresa in questo caso, forse, è il fatto che Heim sia rimasto nei Truck e non sia stato tentato da uno dei sedili liberi di JGR in Xfinity, ma la scelta prudente di Corey potrebbe essere quella vincente.

Altre conferme riguardano i part timer. Shane van Gisbergen parteciperà a diversi appuntamenti della serie su Chevrolet nel suo percorso di crescita in NASCAR anche sugli ovali. La stessa sorte toccherà, anche se il mezzo guidato sarà marchiato Toyota, a William Sawalich, campione in carica ARCA East. Più definita la situazione di Keith McGee, che disputerà 6 gare a bordo del Ford di Reaume Brothers Racing.

– Francesco Gritti


Immagine: Media NASCAR

Fonte per la durata dei contratti: jayski.com

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