NASCAR | Il punto della situazione sulla Truck Series

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
13 Giugno 2018 - 16:00
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Nello scorso weekend la Xfinity e la Truck Series sono arrivate al giro di boa delle rispettive regular season (gara 13 su 26 per la categoria di mezzo e 8 di 16 per la terza serie) e dunque è il momento giusto per dedicare loro uno spazio decisamente maggiore rispetto al solito, approfittando anche del weekend di pausa della categoria regina. Nel secondo articolo il punto sulla Truck Series, categoria che vede finora dominare Johnny Sauter, a questo punto favorito assoluto per il titolo mentre i giovani inseguono. 

I piloti già qualificati

Mancando otto gare alla fine della regular season ed essendoci solo otto posti disponibili per i playoff, la lotta per gli ultimi biglietti nella Truck Series è sempre molto intensa e lascia fuori dalla post-season sempre qualche buon pilota. Ma l’esperienza degli anni passati ci dice che il numero massimo di vincitori diversi è di sei (come successo sia nel 2016 che nel 2017), al limite si possono toccare i sette, ma raggiungere o sorpassare il numero magico di otto piloti diversi in victory lane sembra irraggiungibile.

Per questi motivi, a mio avviso, i piloti già qualificati per i playoff sono tre: Johnny Sauter, Noah Gragson e Brett Moffitt. Per una volta partiamo da coloro che hanno vinto di meno. La sorpresa è arrivata subito alla seconda gara ad Atlanta, quando Brett Moffitt ha regalato al team di Shigeaki Hattori la prima vittoria nei Truck col suo marchio di fabbrica, ovvero un sorpasso mozzafiato (come già successo in Michigan due anni fa) all’ultima ripartenza. Nonostante qualche gara a vuoto, come i due incidenti in Texas, Moffitt è ancora terzo in campionato e punta alla costanza di rendimento per arrivare fino in fondo. 

Anche Noah Gragson ha registrato qualche passaggio a vuoto, ma la classifica non lo dimostra perchè queste défaillances sono state vissute nel corso della gara: infatti spesso Noah è partito molto bene (vittoria nella prima stage ad Atlanta e a Las Vegas) per poi eclissarsi nella seconda stage e infine nella stage finale il vano recupero per poi concludere nella top5. Quando fila tutto liscio Gragson ritorna il pilota degno della scelta effettuata da Kyle Busch per il suo team ed è quello che è successo in Kansas quando Noah ha conquistato pole, entrambe le stage, il maggior numero di giri in testa e la vittoria battendo pure il suo mentore.

Sarà Gragson a contrastare fino a Homestead Johnny Sauter? Al momento pare che non ci sia nessuno fra il pilota del GMS Racing e il titolo e il ruolino di marcia dice tutto: quattro vittorie (Daytona, Dover, Charlotte e Texas) in otto gare, 7 top5 e un’unica gara no a Martinsville (19°). Il campione del 2016, che da poco ha compiuto 40 anni, non dovrà però perdere la concentrazione dato che i playoff possono essere imprevedibili anche quando hai già accumulato 22 playoff points. Tutti noi ci ricordiamo proprio del 2016, quando William Byron dominò la stagione e poi rimase fuori dal gran finale per la rottura del motore a pochi giri dalla fine della gara di Phoenix. Dunque non consideriamo già chiuso il discorso campionato, soprattutto quando parliamo della categoria più spettacolare e imprevedibile fra le tre maggiori.

Chi può qualificarsi

Il numero ridotto di posti disponibili mi impedisce di considerare i piloti che fra poco elencherò come “già sicuri della qualificazione” come avvenuto per la Cup e la Xfinity Series, nonostante il solco fra di loro e il terzo gruppetto comincia ad allargarsi. Senza vittorie in stagione ma con buoni risultati ci sono Enfinger, Crafton, Rhodes, Friesen e Haley. 

Il fatto che Grant Enfinger sia quarto in campionato dice molto di quello che sta succedendo agli altri piloti, ma otto gare senza passaggi a vuoto servono per consolidare la posizione in vista di problemi futuri e il pilota del ThorSport è diventato al momento il leader della squadra soprattutto vedendo le prestazioni di Matt Crafton, due volte campione nella categoria ma che in questa stagione non sembra quello degli anni passati. Il passaggio della scuderia dalla carrozzeria Toyota a quella Ford e l’impiego del nuovo motore standard fornito dalla Ilmor evidentemente non è stato indolore e a pagarne le conseguenze è stato soprattutto Ben Rhodes, vittima in almeno tre occasioni di problemi al motore (sempre la stessa causa, ma non ancora individuata dal team) e quindi costretto a lasciare per strada punti preziosi che lo relegano al sesto posto in generale.

Attualmente al settimo e ottavo posto ci sono Stewart Friesen e Justin Haley. Del giovane Haley dico solo che manca ancora la costanza di rendimento per puntare in alto in un team dove solo Sauter pare in grado di vincere. Invece voglio concentrarmi su Stewart Friesen, il 34enne canadese che non smette di stupire. Solo alla seconda stagione completa nei Truck, Friesen sta sfruttando al meglio l’alleanza tecnica fra il suo team e il GMS Racing ed ha sfiorato in più occasioni la vittoria ma manca ancora quel qualcosa per chiudere la gara perfetta. E non è detto che questa corsa sia Eldora, dove Stewart si rivelò l’anno scorso arrivando secondo.

Per chiudere questo capitolo, merita un discorso a parte Todd Gilliland, il pilota con l’asterisco. Il figlio d’arte (papà David è uno dei maestri degli superspeedway) ha compiuto 18 anni il 15 maggio e solo da quella data può correre su ogni circuito. Prima di allora infatti – secondo il regolamento della Nascar – non poteva correre sugli ovali maggiori di 1,5 miglia e per questo ha saltato ben quattro gare (Daytona, Atlanta, Las Vegas e Kansas) su otto. Dato che non ha partecipato alle corse in questione per causa di forza maggiore e non per scelta, la Nascar lo considera ammissibile ai playoff e dunque nel caso rientrasse nei primi otto o vincesse una gara Gilliland sarebbe tra i candidati il titolo. E dato che questa possibilità c’è (in quattro gare ha ottenuto 147 punti ed è già a -106 dall’ottavo posto) e visto che corre per il team di Kyle Busch neanche una vittoria è esclusa. Deve solo mettere da parte la frenesia e non finire in incidenti evitabili che hanno già causato qualche rimostranza da parte dei veterani.

Chi deve cambiare passo

Come detto in precedenza si sta scavando un solco fra i primi otto piloti della classifica e tutti gli altri. Al momento il divario fra Haley e Sargeant è di 34 punti, ma è netto anche il gap in materia di prestazioni, tant’è che in assenza di eventi a sorpresa né Dalton Sargeant, né Myatt Snider, né Cody Coughlin si qualificheranno ai playoff. La speranza rimane accesa solo perché tutti questi corrono per due big team (Sargeant e Coughlin per il GMS, Snider per il Thorsport), altrimenti non ci sarebbe neppure questa.

Missione impossibile 

Per l’ultimo gruppo di solito concedo la chance di un miracolo in caso di gara pazza o con pioggia, ma in questo caso neanche in presenza di questi fattori vedo la possibilità dell’inserimento di qualche altro pilota nel discorso playoff. Tecnicamente Austin Hill, Wendell Chavous, Austin Wayne Self e Jordan Anderson sono ancora vicini all’ottavo posto ma il fatto di correre per piccoli team li esclude – purtroppo – già ora dalla questione playoff.

Le gare rimanenti

Mancano otto gare ai playoff, ma è una e una sola la data cerchiata in rosso sul calendario: Eldora, 18 luglio. Sull’ovale sterrato di proprietà di Tony Stewart la Nascar ritorna alle sue origini e regala sempre uno spettacolo unico e irripetibile. Quella sarà una occasione d’oro per molti piloti (compresi gli specialisti dei dirt track che vengono a correre solo questa gara) e dopo quella notte per tanti altri il discorso playoff sarà più rassicurante oppure decisamente problematico. Dopo Eldora ci saranno infatti solo tre gare e in una di queste ci sarà l’ultima apparizione di Kyle Busch in campionato (nelle altre gare ha ottenuto una vittoria, due secondi posti e un successo sfumato perché finito su tre ruote dopo un pit stop). L’assenza di Busch in quasi tutte le prossime gare lascia campo aperto a chi deve conquistare ancora una vittoria. Questi piloti ci riusciranno oppure Sauter proseguirà il suo dominio?

La classifica generale

Questa in sintesi l’analisi descritta qui sopra.

Immagine: GettyImages per nascar.com

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